Ancora segreti

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Sento la sveglia suonare e riconosco dal suono che non è la mia.

Le sveglie sono i miei nemici più acerrimi.
Spalanco gli occhi immediatamente quando provo a muovermi non riesco e mi sento stringere ad ogni movimento.

Improvvisamente la realtà mi piomba addosso: sono rimasta a dormire da Travis dopo la corsa di ieri sera. Devo tornare prima delle lezioni al dormitorio oppure Sam inizierà a preoccuparsi e arrivare con Travis non aiuterebbe per niente.
Di solito dopo le corse mi fermavo a dormire da Justin dopo essere stata in giro o semplicemente glielo dicevo così da non farla preoccupare, per questo Sam era tranquilla anche se non mi vedeva tornare a dormire, se solo sapesse...

«Travis!!» cerco di svegliarlo «Travis ti svegli»

«Altri cinque minuti» dice con la voce impastata dal sonno. La sua voce è ancora più bassa di prima mattina ed io mi sciolgo.

Rinchiudetela, non è possibile.
Ho solo apprezzato, smettila.

«Non abbiamo cinque minuti» lo prego con la voce sperando che mi dia retta.

«Okay mi alzo» dice controvoglia. Così lascia la presa su di me ed io mi siedo sul materasso.

«Sbrigati! Devo cambiarmi prima di andare a lezione» rido di me, sembriamo una coppia sposata da anni in questo momento.

«Bambolina calmati mi sono svegliato ora» mi dice stropicciandosi gli occhi e lanciando una lunga occhiata al mio fisico per metà coperto dal lenzuolo.

«Dai, se arriveremo tardi Sam mi farà troppe domande e non posso dirgli che ho dormito da te e con te» Sopratutto con te. Sopratutto abbracciata a te.

Ha detto di non aver fatto dormire nessuna con lui...
Però ne ha avute comunque più di chiunque altro, cazzo che stupida. Non devo illudermi.

Troppo tardi, sei già cotta

«No non mi va sta mattina di alzarmi» mi dice riaffondando la testa sul cuscino.

«Non puoi farmi questo! ALZATI!» dico sta volta tirandogli il braccio, con scarsi risultati, non si è nemmeno mosso.

«Non urlare bambolina potrei anche chiamare Sam e dirle che sei qui con me, nel mio letto e risolvere tutti i tuoi problemi»
Ha sottolineato la frase in modo spaventoso, per carità mi vedo già nella bara. 

Mette le mani sotto la testa facendo tendere tutti i suoi dannatissimi muscoli. Vorrei prenderlo a pugni oppure farmi fare tutto quello che vuole.
Che cosa hai appena pensato?
Cosa?

«Ti prego, andiamo» gli dico ancora sperando nel suo buon senso e poi devo andarmene. Stargli così vicino mi annebbia i sensi.

«Ad una condizione» si poggia sul braccio girandosi appena per guardarmi meglio, maliziosamente e sorridendo.

«Quello che vuoi basta, che ti sbrighi» rispondo frettolosamente alzandomi dal letto per rinfilarmi le scarpe. Voglio scappare.

Lui si alza dal letto in boxer come era andato a dormire. I miei occhi non possono non vedere i suoi addominali scolpiti e tutto il resto del suo corpo asciutto senza un filo di grasso, devo ammettere che è uno spettacolo tutt'altro che sgradevole.

Si avvicina e io indietreggio, ancora e ancora; finché non tocco il muro con la schiena. Fuga finita Madison sei in trappola.

«Qualsiasi cosa bambolina?» dice ad un filo dalla mie labbra.
Deglutisco a fatica sentendo il suo corpo premere contro il mio.

«Si» gli dico ipnotizzata dalla sua voce e dalla improvvisa vicinanza «Però sbrigati»

Poggia le mani vicino al mio viso, mancano solo pochi centimetri al contatto delle nostre labbra e io non ce la faccio più, sto per svenire.

Un amore improvvisoWhere stories live. Discover now