Flusso di pensieri

1.1K 21 2
                                    

POV TRAVIS

Da una settimana sono seduto su questa fottuta sedia a guardarla.
Sono qui, come un coglione a parlare, a far uscire tutto quello che non sono mai riuscito a dire nessuno.
Sono qui a mettermi a nudo per lei, che forse non sentirà mai nemmeno tutto quello che le dico e che probabilmente non avrò mai il coraggio di ripeterle quando mi guarderà con quei suoi occhioni dolci da bambola. Perché so che lo farà, deve farlo.

Alza e abbassa il petto per respirare, il suo battito cardiaco mi fa compagnia.
Quel bip fastidioso mi fa sapere che è viva, che in qualche modo è ancora con me.

Non faccio altro che piangere e dormire. Mangio talmente poco che non ricordo neanche l'ultima volta che io abbia pranzato veramente.

La mia vita si è fermata nel momento in cui Sam mi ha chiamato.

Il mio cuore ha perso un battito. Il mio cuore l'ha persa, di nuovo.

Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto, ma ora il mio posto è di fianco a lei, sempre se lei mi vorrà ancora.

Lo so che ho fatto una cazzata ma evidentemente l'ha fatta anche lei. Avevamo appena litigato in fondo, spero solo che quel testa di cazzo non voglia dire più niente per lei.
So che è il suo ex, me l'hanno detto.
Sam mi ha raccontato tutto, so che l'aveva invitato a casa mia perché voleva metterci i bastoni fra le ruote.

Devo solo mantenere la calma e cercare di non incazzarmi anche con lei. Avrei dovuto spaccargli la faccia subito a quel Trenton.

Digrigno i denti.
Quanto è difficile vederla insieme ad un altro.
La gelosia non è mai stato un sentimento che mi appartiene. Gestirla è difficile, fin troppo difficile.
Ho quasi buttato giù la porta del locale dopo averla vista salire sulla macchina di quello stronzo.

Dovevo seguirla subito, ma il mio orgoglio ha sempre la meglio. Dannazione.

Sospiro cercando di buttare fuori anche il mio stress, ma non funziona.

La amo.

La conosco da così poco tempo in fondo e già mi è entrata dentro al cuore, ha scavato negli angoli più bui trovandosi un posto e non ha intenzione di lasciarlo. 
Mi sono innamorato dei suoi occhi ancora prima di sapere chi fosse.
La prima cosa che ho pensato quando l'ho vista è che sarebbe dovuta essere mia, volevo parlare, volevo conoscerla e di certo il primo pensiero non è stato quello di scoparmela. Già li forse avrei dovuto capire che non sarebbe stata mai come tutte le altre.

Quando ci ho parlato me l'ha sbattuto in faccia, non sarebbe mai caduta ai miei piedi così facilmente.
Ed è stato lì che ho capito che forse volevo qualcosa di più da lei, che non mi bastavano più tutte quelle stupide che mi sbavavano dietro.

Mi bastava parlarle per stare bene, mi bastava solo vederla per sentirmi vivo.
Non mi bastavano più le sveltine dentro gli sgabuzzini. Volevo i suoi occhi addosso e le sue labbra dappertutto.

Volevo qualcosa che mi facesse prendere fuoco e lei era benzina per me. Lei è l'unica che sa accendermi.

È bellissima anche ora che sta qui davanti a me immobile su questo letto, sembra una bambina, ha il viso rilassato nonostante tutti i tubi che le girano intorno e il cerotto che le copre una porzione della testa. Sembra un angelo.

Forse sono solo un po' annebbiato anche io, sembra che ogni tanto pianga. Quando l'ho detto al dottore mi ha detto che potrebbero essere riflessi involontari, anche quando stringe le mani.

Per me invece lei mi sente, lei lo sa che io sono qui e che le parlo.
Lei lo sa che la amo. Non può non saperlo.
Non può rimanere così. Si sveglierà presto, me lo sento.

Lei è la ragazza con le palle che ha battuto me in una gara clandestina in macchina.
Lei è la tipa tosta che quando le ho detto di salire in moto non ha mostrato il minimo ripensamento nonostante quello che ha passato.
Lei è la ragazza che si è quasi fatta ammazzare per salvare il suo migliore amico.
Lei non è fragile, non è una ragazzina qualunque, non può arrendersi così.
Lei è la mia bambolina ed è la più forte di tutte.

Ora devo calmarmi.
«Torno subito vado a mangiare qualcosa, tornerò in men che non si dica okay? Non ti lascio più amore»
Lascio la sua mano per un attimo e decido di andare alle macchinette qui fuori per un caffè e per mettere qualcosa sotto i denti.

Ma avrò mai il coraggio di raccontarle tutto? Sarò mai in grado di dirle la verità guardandola negli occhi?

Il dottore mi ha detto di parlare il più possibile e io lo faccio, ci provo almeno. Non sono bravo con le parole però quello che mi passa per la testa provo a dirglielo.
A volte prendo anche in giro i medici che vengono a cambiarle le flebo, magari si diverte anche lei.

Tiro un pugno al muro subito fuori alla stanza. Devo restare calmo, ecco cosa mi ripeto di più ultimamente, con scarsi risultati però.

I dottori parlano sempre a mezza bocca, non si sbilanciano mai, quello che mi da più sui nervi è non poter fare niente.
Posso solo guardarla e parlarle. Cosa più difficile non avrebbero potuto farmi fare ma forse è un segno.
Vorrei poter fare qualcosa per lei, ma non riesco a fare nulla, non riesco neanche a parlarle come dovrei. Cerco di fare il possibile, sembro uno zombie, non mangio, dormo pochissimo e sto sempre lì seduto su quella sedia, tranne i pochi attimi che mi concedo per andare in bagno o per prendere un caffè.

Sono uno straccio, spero solo che si svegli presto, voglio tornare a casa solo con lei.
Voglio dormire solo con lei, voglio fare tutto quello che non ho mai fatto con nessun'altra.

Voglio solo avere ancora del tempo per farlo, ne ho bisogno.
Ha completamente sconvolto la mia vita, non può andarsene e lasciare un vuoto incolmabile in me.

L'aspettavo e non lo sapevo. L'ho sempre aspettata.
È lei la mia persona.
Devo essere forte per entrambi e lei tra poco tornerà da me, ne sono certo.

Ho bisogno di lei per vivere la nostra vita insieme, altrimenti non ho niente per cui vivere.
Senza di lei non avrebbe senso continuare a lottare.

Un amore improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora