Rimani?

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Mi ha detto che mi porterà in posto bello. Dovrei capire dove potrebbe essere. Ogni posto in cui mi ha portato è stato meraviglioso. Lui è meraviglioso, come faccio?

Con lui é molto difficile capire quello che ha in mente. Non riesco mai ad indovinare.

Adesso siamo nel suo appartamento. Ha detto che si doveva cambiare, io sto sul divano a smanettare con il cellulare mentre lui è di là in camera sua a finire di prepararsi.

Ci sta mettendo un eternità, poi dice a me che sono lenta. Sbuffo e scorro ancora qualche reels.

«Bambolina sono pronto» mi dice facendo capolino in salotto.

«C'è l'abbiamo fatta, sia lodato il cielo» apro le mani stile preghiera.

«Bando alle ciance andiamo» scoppio a ridere immediatamente, ora fa l'aristocratico, non ce lo vedo proprio che parla con un linguaggio di un certo spessore.

«Ma come parli» lo sbeffeggio dandogli una spintarella non facendolo scomporre nemmeno per un attimo.

«Con la voce» mi dice sorridendo.
Lo spintono leggermente di nuovo, non posso credere che mi abbia veramente risposto così.

«No basta che battuta triste, non ci parlo più con te» continuando comunque a ridere a crepapelle, non riesco a smettere.
Se si tratta di lui sono estremamente felice.

«Mi scusi cara, meglio le sue allora»

«Ovvio Trav, io sono super simpatica»
Passo la mano tra i capelli come se fossi una top model con i capelli al vento.

Siamo proprio due scemi in questi casi.
«Andiamo su, che si fa tardi» cantilena aprendo la porta e invitandomi ad uscire con un gesto elegante della mano con tanto di finto inchino. Onorata.

«Certamente Sir» lo raggiungo con un inchino a mia volta sorridendo.

Chiude la porta e scendiamo le scale di corsa spintonandoci ad ogni gradino.
Ovviamente fa prima lui, ha una falcata lunga chilometri, non riuscirei a stargli dietro neanche se mi mettessi a correre.

Accende il motore della moto e mi passa il casco.
Il rombo fortissimo mi scalda il cuore. Sono tranquilla con lui, costruiamo nuovi ricordi su vecchi traumi, è così che si scorda la paura no?

Certo a spese mie, come al solito. Ho bisogno di un aiuto serio, IO.

«Amore dove andiamo?» gli urlo mentre siamo già in strada.

A ogni curva che fa mi stringo sempre di più a lui.
Ed ogni volta non posso fare a meno di sentire tutti i suoi muscoli tendersi attorno alle mie braccia, mi fa sempre lo stesso identico effetto.
Il calore mi si irradia dentro fino alla punta dei piedi. Ripensando a sta mattina avvampo. Se Sam ed Ashely fossero arrivate poco più tardi non voglio neanche immaginare a che scena si sarebbero trovate davanti...

«Non te lo dico» mi urla da davanti senza mai voltarsi, tenendo gli occhi fissi sulla strada ed il gas spalancato.

«Uffa però» gli rispondo di rimando stringendolo ancora di più, come se potesse vedermi.

L'aria mi scompiglia i capelli che escono dal casco. Riuscire a vedere il paesaggio è quasi impossibile, Travis vola sull'asfalto facendo zig zag tra le macchina che troviamo davanti.

Sembra passata quasi un eternità che siamo su questa moto, finalmente rallenta e deduco che siamo arrivati in questo posto segreto.

Si ferma in una sorta di aria di sosta, si slaccia con calma il casco mentre io scendo e faccio lo stesso sgranchiedomi le gambe.
Gli passo anche il mio e li lega insieme lasciandoli sulla manopola della moto. Ha una fiducia immensa dell'umanità che io non avrei.

Un amore improvvisoWhere stories live. Discover now