Festa mascherata.

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Atterriamo a Los Angeles e dopo aver effettuato tutti i controlli, esco dall'aeroporto.

Una Taylor stra felice mi salta addosso, facendomi cadere.

"Kelsey mi sei mancata da morire!!!!" Grida stritolandomi.

"Anche tu, ma mi lasceresti respirare per favore?"

Scoppiamo a ridere entrambe.

"Forza sali!" Dice alzandosi da me e raggiungendo la sua macchina.

Entriamo in auto e accendiamo la radio.

Durante il tragitto parliamo di tutto e di più, dice anche di avermi vista in televisione.

Mi racconta che ha iniziato a fare la barista in una discoteca a Sun Valley, che è anche vicina a dove abita Smith.

"Sta sera vado a lavoro, quindi ti dovrò lasciare a casa da sola... Scusa Kelsey." Dice, facendo una faccia da cucciola.

"Tranquilla Tay, so badare a me stessa e giuro che non ti sfasceró la casa." Dico mettendomi una mano sul cuore.

Dopo dieci minuti arriviamo a casa di Taylor.

"Hai fame?" Mi chiede avventandosi sul frigo.

"No grazie, ho già pranzato sull'aereo." Rispondo io.

Lei fa spallucce per poi prepararsi un panino.

"In che stanza dormo?" Le chiedo con le valige in mano.

"Quella dei miei, è di sopra davanti alla mia." Mi risponde.

Uh si, adoro quella camera, perché oltre ad essere enorme, passando dalla finestra si può arrivare facilmente al tetto ed è una cosa che amo.

Vado su per le scale, con quattro valigie che trascino per terra.

Arrivata in camera, accendo la musica e la metto al massimo, mentre disfo i miei bagagli e ordino tutta la mia roba.

"Kelsey ho una grande notizia! Sta sera mi da il cambio un mio amico, che tra parentesi è follemente innamorato di me, comunque possiamo andare a ballare!" Esclama lei, piombandomi in camera e spaventandomi.

Riprendo fiato.

"Si certo, a che ora?" Le chiedo con ancora il cuore in gola.

"Beh dobbiamo prepraraci, sono già le otto." Mi risponde lei.

"Cosa? Ma erano le cinque, due minuti fa! Quando ho iniziato a disfare i bagagli..."

"Il tempo passa veloce Kelsey, ah ed è una serata in maschera... Ce ne dovrei avere un paio io, aspettami!"

Due minuti dopo torna con due maschere. Ne prendo una sulla tonalità argentea che mi copre metà viso, tranne le labbra e gli occhi.

Cerco qualcosa da mettermi, quando alla fine trovo un vestito nero, che mi ero quasi dimenticata di avere.

Uso un trucco un po' più pesante, sulla tonalità del nero e infine indosso dei tacchi alti.

Esco dalla camera e vedo Taylor che stranamente è già pronta.

"Wow Kelsey, se non sapessi che ci sei tu dietro quella maschera, non ti avrei neanche riconosciuta, soprattutto ora che ti sei tinta di viola." Commenta lei.

"Beh l'unica cosa per cui mi si riconosce sono gli occhi." Dico io.

"Ho la soluzione!" Esclama lei per poi portarmi in bagno.

Circa mezz'ora dopo usciamo, appena riesce a mettermi delle lenti a contatto chiare.

Andiamo con la sua macchina e infine arriviamo.

C'é tanta gente, ma confronto alle feste a New York, è come se non ci fosse nessuno.

Entriamo dentro il locale, ovviamente saltiamo la fila perché Taylor conosce tutti.

Mettono musica metal e techno, cosa che ci fa scatenare come due matte.

Balliamo per tutta la pista, Taylor si è pure baciata quattro ragazzi se non sbaglio e gli stessi volevano baciare pure me, ma, anche se sono mezza ubriaca, dico sempre di no.

Torno al bancone, dove un ragazzo mi serve una vodka lemon, senza che gliela avessi chiesta.

Faccio un'espressione confusa.

"Ho pensato che ti piacesse, dato che l'hai ordinata già tre volte." Risponde lui alla mia faccia confusa.

"Come hai fatto a ricordartene?" Gli chiedo sorridendogli.

"Non me la dimentico una bella ragazza." Mi risponde.

Alzo gli occhi al cielo.

"Si lo so sono stato scontato, ma che ne dici se mi facessi perdonare con un ballo?" Mi chiede appoggiandosi al bancone e venendomi faccia a faccia.

"Non devi lavorare?" Gli chiedo sostenendo il suo sguardo.

"Posso permettermi una pausa." Mi fa l'occhiolino e scavalca il bancone con facilità, per poi ritrovarsi davanti a me. "Vieni." Mi prende la mano e ci ritroviamo in mezzo a tutti.

Balliamo e ci divertiamo, ma ad un certo punto si attacca un po' troppo.

Mi mette le mani sui fianchi e poi inizia a volermi toccare ovunque.

Gli tolgo le mani, ma non sembra importargliene.

"Smettila! Ehi ti vuoi levare!?" Gli urlo di tutto e lui anzi di fare quello che gli dico, inizia a baciarmi il collo.

Gli tiro una gomitata, ma non so come mai, non gli faccio niente.

Continuo a dirgli di piantarla, quando, finalmente, se ne va via.

Mi giro e lo vedo steso a terra con uno sopra a lui che lo sta riempiendo di botte.

Mi metto le mani alla bocca, anche se il barista se lo meritava, questo tipo sta esagerando.

Una valanga di persone ci circonda, mentre quei due si picchiano.

"Okay grazie, ma ora basta!" Esclamo, prendo dal braccio il ragazzo che mi ha difesa e appena lo giro, lo riconosco.

Quegli occhi li potrei distinguere tra mille, anche se è mascherato so che è lui...Smith.

Oddio, un miscuglio di alcol mi sale su per la gola e finisco per vomitare davanti a tutti.

All'improvviso mi sento presa da un braccio e trascinata fuori dal locale.

Vicino a me c'è Taylor che mi tiene i capelli, mentre finisco di rimettere dietro ad un vicoletto.

Mi pulisco e mi siedo, fregandomene di essermi seduta per strada.

Taylor mi conforta, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare ora è solo Smith...ma perché rivederlo fa così male e bene allo stesso tempo?


My sexy psychopathWhere stories live. Discover now