La risposta è semplice, io ti amo

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ATTENZIONE: RATING ARANCIONE.

Non ci volle molto per buttarmi sulla paglia, avevo perso l'equilibrio e Emis ormai era sopra di me, tenendo il peso delle suo corpo con le braccia. "Non ti lamentare eh." Sussurrò accattivante.

Non parlai, sapevo benissimo le sue intenzioni e non volevo tirarmi indietro stavolta.

Afferrai il colletto della sua camicia e avvicinai il suo viso al mio. "Non mi lamenterò."

La sua espressione era sbalordita, non se lo aspettava sicuramente, ma sorrise lo stesso e prese a baciarmi.

Mi accarezzò il braccio verso l'alto fermandosi alla zip del vestito sotto di esso. Evidentemente mi aveva squadrato per bene il vestito se sapeva dove si trovava la zip; si era già sicuramente preparato a questa situazione mentalmente.

Sorrisi a questi pensieri e per lasciargli spazio alzai le braccia circondandogli il collo continuando a baciarlo con foga. Mi erano mancate troppo quelle labbra.

Proprio in quel momento ci fu un lampo illuminando di più la stanza, lui nemmeno ci fece caso: il dio del sesso era troppo preso a togliermi il vestitino di Natalia.

Si staccò un attimo dalle mie labbra e fece scendere il vestito seguendo poi lo stesso movimento con il capo. Quando sentii le sue labbra sfiorarmi il petto, rabbrividii.

Buttò il vestito chissà dove per terra e si alzò in ginocchio per togliersi la camicia, buttò via anche quella, mostrando tutti quei bei tatuaggi e i suoi addominali ben scolpiti, ma ora volevo essere io a dominare.

Lo buttai sulla paglia e mi misi a cavalcioni su di lui. Sorrise soddisfatto, non so per cosa, ma i suoi pensieri pervertiti avrebbero potuto anche mostrarmi una vasta gamma di motivi.

Sciolsi la cinura dei jeans, ma prima di sfilarglieli lui afferrò qualcosa dalla tasca, poi io ripresi a baciarlo, lui invece con pochissima difficoltà ed esperienza mi sganciò i reggiseno.

In pochi minuti i nostri vestiti erano completamente a terra, lui sopra stavolta e quando realizzai che ciò che Emi aveva preso prima dalla tasca dei jeans era un preservativo deglutii. Era attrezzatissimo e quel momento era arrivato.

Entrò in me con una spinta leggera come inizio, fece un sacco male, mi ero trovata davanti a un'erezione mai vista e il cuore mi batteva a mille, volevo urlare, ma la mia bocca era tappata dalla sua.

Le spinte si fecero più veloci e forti. Gli morsi un labbro senza volerlo, ma lui sorrise capendo che mi stava piacendo. Iniziò a baciarmi il collo ed io a graffiargli la schiena.
Un altro lampo seguito da un tuono.

Aumentò ancora la velocità, forse era anche il massimo. Lo vidi stringere i denti, io respiravo a fatica. Eravamo finalmente arrivati al culmine del piacere, e all'orgasmo, stavolta mi lasciai sfuggire un gemito ficcandogli con tutta la mia forza le unghie nella pelle. Avrei urlato davvero tra poco e fortuna che eravamo isolati da tutti gli altri.

Le spinte iniziarono a moderare fino a smettere completamente ed io ripresi finalmente a respirare.

Emiliano aspettò che lo guardassi e quando lo feci sorrise stampandomi un altro bacio sulle labbra. Era tutto finito.

Lui si alzò per prendere qualcosa sopra le nostre teste e tornò con un coperta, quella dell'altra volta.

Si mise accanto a me abbracciandomi posizionando sopra di noi la coperta e io con la testa sul suo collo continuavo a respirare quel suo profumo da farti perdere la testa.

Mi accarezzò i capelli in silenzio ancora sorridente.

"La risposta è semplice." Dissi d'un tratto io. Lui mi guardò corrugando la fronte senza capire ciò che volevo dire.

"Io ti amo." Era la mia risposta alla sua richiesta di prima.

Sorrise tornando poi a stringermi.

"Però ti odio." Conclusi, era ovvio.

Scoppiò a ridere. "Ecco tornata la Erika di sempre."

Gli lanciai una ginocchiata sulla gamba, non so dove di preciso, ma speravo di non avergli fatto troppo male.

"Porca..." Stava per imprecare di brutto. "Per poco non mi stavi prendendo i coglioni."
Oh... Risi, mentre lui era più sollevato e non ci trovava assolutamente niente di divertente.

"Comunque di solito mi piace fare dei giochetti prima della scopata." Fece una pausa. "Solo che ero troppo incazzato per fare il romanticone."
Ah quindi per lui questi 'giochetti' sono romantici?

Io ne approfittai per scusarmi ancora dato che si era tranquilizzato. "Comunque... scusa se ti ho detto bipolare prima, non sapevo di tuo padre." Evitai il suo sguardo, magari agghiacciante per aver ripetuto questo.

Invece mi baciò la fronte. "Non è colpa tua se non ne sapevi niente, tranquilla." Poi appoggiò la sua testa alla mia. "Ero molto legato a mio padre e ciò che sono ora lo devo a lui, anche se preferisco non esserlo in tutti i particolari. Mia madre invece ha paura che un giorno diventi esattamente come lui." Sorrise.

Lo guardai negli occhi. "È per il motivo di tuo padre che sei legato a questo posto?"

Annuì. "Ritieniti fortunata piccola." Mi baciò sulla guancia. "Sei la prima che porto qui e ora sai anche il motivo."

Non parlai, mi limitai a sorridere e addormentarmi inaspettatamente subito dopo, con il rumore della pioggia di sottofondo.

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Questi angoli autrice stanno diventando ua specie di droga. Comunque scusate il ritardo e... OH CAZZO. 10,000 VISUALIZZAZIONI.
Grazie. Grazie davvero a tutte, non me lo aspettavo che in soli quattro mesi potesse arrivare a tanto e soprattutto non credevo vi sarebbe piaciuto. Solo ora mi accorgo che il tempo è passato troppo in fretta. Adesso vado nell'angolo a piangere.
Vi amo. ♥

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora