Quella ragazza era lei

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"Ciao, Erika." La sua faccia era seria. "Federico sta qui?"

"No... lo stai cer..." Quella m'interruppe sfondandomi una spalla quando entrò e senza il mio permesso.

"Bene. Allora tesoro, vedo che sei sola, come ti va con lui?"

'tesoro' ?? Questa ha dei problemi seri.

"Giu...da" Dissi insicura sul nome e Giuda uscì veramente pessimo. "si più sapere che vuoi qui?"

Sorrise fintamente come una stupida. "Soltanto la mia vendetta."

Mi misi a ridere. "Inanzi tutto sei una cretina perchè tra me e Fede non c'è assolutamente niente, hai frainteso tutto sin dall'inizio e ti ricordo che sei stata tu a dirgli addio, poi ti dovresti vendicare per cosa? Per qualcosa che t'immagini in quella testolina scema?"

Assunse un'espressione seria, come quella che aveva prima di entrare, iniziò a girarsi intorno camminanando indecisa su quei tacchi enormi.

Si fermò davanti ad una foto dove c'era Guè e Nata. "Allora non è bastato quello che è successo al tuo cuginetto."

Che?

"Vedi di spiegarti." Mi stava salendo il nervosismo alle stelle, avrei rotto seriamente qualcosa stavolta, a partire dalla sua testa,  non c'era nulla che poteva fermarmi.

"Quanto può aiutare una piccola siringa eh? Con un po' di droga dentro... fa un ottimo lavoro." Passò il pollice sulla foto nella cornice e la prese in mano. "Nata è davvero bravissima a farlo con il primo che gli passa." Lasciò cadere la cornice a terra che si ruppe in mille pezzi.

"Sei stata tu? Ma sei una vera stronza!" Mi trattenni nel sartarle addosso e tirarla per i capelli. "Eravate amiche!"

"A volte bisogna sacrificare l'amicizia per l'amore. " Sorrise maleficamente.

"Per quale cazzo di motivo hai immischiato anche loro in questa storia?! Cosa c'entrano con Federico?!" Mi avvicinai a lei minacciosamente, ma i piccoli pezzetti di vetro per terra mi si conficcarono nei piedi nudi. Mi fermai indetreggiando dal dolore, ma riuscii a sopportarlo: la rabbia che provavo non poteva competere con quel dolore.

"Ho preferito cominciare con qualcuno a cui vuoi bene, poi sarei arrivata a te." Avanzò lei a me stavolta guardandomi dritta negli occhi calpestando la foto con i tacchi.

"Tra me e Fede ti ripeto che non c'è assolutamente niente!"

"Ieri mi dimostravate qualcos'altro, credi non vi abbia visto?" Sorrise. "Chi era sennò la ragazza al bagno di cui godeva Emiliano?" Rise.

Ecco chi era. Quella ragazza era lei. Questa troia!! Porca puttana, merda!

Ero in balia alla rabbia più totale, tra un po' avrei sputato fuoco, ma cercai comunque di controllarmi, nonostante il respiro che cominciava a diventare pesante.

Sorrise godendo nel vedermi così. "Sai? È davvero una bestia quando ci si mette, entra con una grinta straordinaria e non si stanca per un bel po'. Ah, fammi indovinare... poi è venuto da te a chiederti scusa vero? Me l'ha detto ridendo prima di venire da te."

Giuro che non mi sarei trattenuta ancora molto, stavo per scoppiare. "Esci di qui se non vuoi ritrovarti un occhio lontano dalla tua faccia da cazzo." Strinsi i denti apparentemente calma.

Sorrise ancora dirgendosi verso la porta, poi si fermò voltandosi verso di me. "Io comunque mi chiamo Giulia tesoro, non Giuda." Uscì da casa soddisfatta sbattendo la porta alle spalle.

Fu lì che scoppiai davvero.

"Vaffanculo!! Fanculo Giulia! Fanculo Emis!" Spazzai tutto quello che si trovava su quella mensola di fronte, tra cui un vaso con fiori, un paio di foto e dei souvenir.

Si ruppe tutto cadendo a terra e per finire diedi un calcio al vaso con il piede che stava sanguinando.

Proprio quando pensavo che si era aggiustato tutto e stava andando finalmente bene, si era rovinato tutto. Mi buttai a terra in lacrime, ancora.

Passai dei minuti così, finchè mi resi conto che non sarebbe servito a nulla. Mi alzai e andai a prendere il cellulare sul divano chiamando poi Fedez.

"Che vuoi?" Mi domandò dall'altra parte del telefono poco contento.

Singhiozzai. "Fede ti prego vieni."

Lui era impassibile. "Hai litigato ancora con Emi? Beh sappi che non m'interessa, non voglio averci nulla a che fare."

"Vieni e basta cazzo!" Insistetti.

"Aspettami." E chiuse.

Mi buttai sul divano con le mani sulla faccia evitando altre lacrime mentre lo aspettavo.

Ero caduta nella trappola di Emi come una deficiente.

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora