Privè?

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Ormai avevo cominciato ad abituarmi bene a vivere ignorando Emi e Fede, era passata una settimana e questa settimana stava andando alla grande, nonostante le loro continue domande sul perchè del mio comportamento. 

Finalmente il nuovo singolo dei Club Dogo stava per uscire, anche se sono dovuti andare in America per registrare il video andava bene, non vedevo l'ora di ascoltarlo e l'unica cosa che Guè mi aveva detto è che si intitolava Weekend, il resto sarebbe stata una sorpresa. Giulia non si era più fatta viva dopo l'accaduto, Federico sicuramente le avrà parlato e andava bene così, i miei genitori non li avevo più sentiti dopo quel giorno, mi sentivo libera.

Il vento mi soffiava violento in faccia e tra i capelli, delle gocce dal mare mi venivano addosso e il rumore fastidioso del motore mi stava per rompere i timpani. Nata era seduta accanto a me, mentre Guè guidava quella barca come se fosse una bicicletta, andava velocissimo, Jake e Don Joe invece ci distribuivano le birre.

La brezza e l'odore del mare era l'ideale per passare il sabato pomeriggio, la primavera era alle porte finalmente, stavo benissimo.

Guè cedette il posto a Don Joe per sedersi accanto a Natalia e stamparle un bacio sulle labbra. Si tolse la canotta da basket e prese Nata per la mano. ''Facciamo un bagno?''

''Ma sei matto? L'acqua è freddissima!'' Si tirò indietro lei per evitare di raffreddarsi, ma a Guè non importava minimamente una cosa simile perciò la prese in braccio e si buttò in acqua con le urla di Natalia volate nel vento.

Noi tre in barca ci lasciammo scappare una risata quando tornarono in superficie, Nata aveva i vestiti fradici ormai e Guè la stringeva per riscaldarla... o almeno ci provava. Ciò mi fece tornare in mente Emis in piscina quella sera, ma scacciai in fretta quei pensieri per non deprimermi a momenti passati.

Natalia continuava a urlare e ogni tanto Guè la faceva zittire con dei baci, finchè non si arrese e la riportò in barca, lei tremava perciò si avvolse in un asciugamano tornando poi a sedersi accanto a me.

''Che si fa stasera?'' Domandò Jake passandosi la birra fra le labbra e bere. ''Non abbiamo fatto un cazzo questi ultimi giorni.''

Guè si pulì la faccia con un asciugamano, poi lo guardò pensando. ''Privè?''

Privè?! No! Tutta roba di merda nei privè! E poi ci sarebbero sicuramente stati anche Emiliano e Federico.

''No!'' Gridai senza nemmeno volerlo, ma ovviamente la mia opinione equivaleva a -10.

Non dovevano costringermi, io tra poco spacco queste finestre e esco, non ci voglio stare qui per un minuto di più. La musica assillante e la voce della gente mescolata insime era un qualcosa di fastidioso e gli orribili mini vestitini e tacchi giganteschi di Natalia ancora peggio. Perchè mi lasciavo convincere così?!

''Ti lascio sola, io tengo d'occhio Cosimo.'' Nata era tremendamente gelosa nei confronti di Guè, soprattutto ai privè. Io sbuffai e cercai di nascondermi da tutti isolandomi da qualche parte in quell'edificio.

Mi voltai e iniziai a camminare velocemente, mi stavo lentamente abituando ai tacchi, ma quando sentii una forte manata sul fondoschiena sobbalzai e quasi caddi a terra. Mi girai infuriata e vidi un tipo con una ragazza sottobraccio che camminava guardandomi sorridente, mi fece l'occhiolino e poi sparì tra la folla.

Ma che cretino!

Strinsi i denti e chiusi gli occhi trattenendo la rabbia, mi rigirai per andare avanti e per poco non andavo a sbattere contro Emi. Immaginavo che c'era, lui non manca mai ai privè.

''Erika!'' Era contento nel vedermi. Io sorrisi fintamente per poi cercare di passare oltre, ma lui ovviamente mi si piazzava sempre davanti. ''Si può sapere che ti sta succedendo? Mi stai evitando da una settimana e sinceramente sono stanco.'' 

Evitai di guardarlo negli occhi. ''Ok ciao.'' Tagliai corto e finalmente riuscii a passare, ma dopo nemmeno un passo mi afferrò il polso e mi attirò a lui.

Mi ritrovai praticamente contro il suo petto e la canotta rosa e scollata che indossava lasciava davvero poco all'immaginazione. ''Non te ne vai se prima non me lo dici, ho sopportato per una settimana ora basta, voglio sapere la verità.''

Stavolta lo guardai. ''La verità è che ne ho abbastanza. E ora lasciami per favore.'' Mollò la presa e io potei finalmente allontanarmi.

Cercai una stanza o almeno un posto dove potevo stare sola e tranquilla e finalmente un fottutissimo cesso mi apparve di fronte. Entrai e chiusi la porta appogiandomi su di essa sospirando.

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora