4: Il mio destino

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Sento suonare la sveglia e con una botta secca la schiaccio interrompendo quel rumore disgustoso.

Mi alzo dal letto e mi stiracchio osservando la mia camera. Piena di fogli e cartelle messe in pila sulla scrivania. Il colore che domina qua dentro è il beige e il rosa chiaro.

Prima che potessi uscire dalla porta qualcuno mi afferra la mano.
Mi giro di scatto -CHI SEI E COME HAI FATTO AD ENTRARE QUI?!- lo prendo per il collo e lo strattono.

Aspetta... Mi fermo.
-JACK! BRUTTO FIGLIO DI- mi attappa la bocca sbadigliando.
-Ma che ti urli, sono le sei del mattino bambolina...-

Bambolina?
Ha detto davvero bambolina?
Sbuffo levando la sua mano dalla bocca chiedendo: -che ci fai nel mio letto?- mi lego i capelli in una coda alta.

-Volevo innagurare la tua camera- sorride con fare innocente.
-Sgorbio vatti a preparare!- prendo l'intimo, un jeans e un maglione bordeaux.

Entro nel bagno e mi faccio una doccia veloce. Mi metto un asciugamano intorno al corpo e mi lavo i denti per poi asciugarmi i capelli e piastrarli.

comincio a vestirmi per poi passare ad un trucco leggero e per bellezza mi spruzzo un po di profumo.

Esco di casa insieme al mio collega con una brioche in bocca. Camminiamo parlando di lavoro fino a quando non vediamo sette ragazzi davvero belli sommersi da una valanga di ragazze.

-Credo che abbiamo trovato il bersaglio- indico quella massa di gente. Ci avviciniamo e comincio involontariamente a fissarli.

Uno di loro se ne accorge e mi fa l'occhiolino.
-Quello gnomo ti ha guardata!- si mette davanti a me Jack.
-Calmati e andiamocene via- lo prendo per mano e lo porto via.

arriviamo davanti la scuola.

"Kyung Hee University, democratizzazione della scuola delle idee della vita. Verso una nuova civiltà.
Un mondo civilizzato."

-Sembra un bel posto vero?- mi chiede Johnson e io annuisco. Sembra davvero una bella scuola, e molto organizzata.

Entriamo dentro e andiamo nell'infinita aula magna. Troviamo il preside al centro della stanza che fa un discorso.

-E vorrei presentare due ragazzi, i miei nipotini. Il nuovo gioiello della nostra scuola, trattateli bene. Sono Elisabet Donand e Jack Dornand!-

-Perchè non poteva essere Johnson?- borbotta il mio "fratello".
-Zitto e andiamo da nostro "zio"- lo prendo per mano e ci affianchiamo a Giulio sorridendo.

-Non credo sia una buona idea attirare l'attenzione- sossurro al preside.
-Almeno gli obbiettivi ti rivolgeranno la parola, rinraziami- risponde lui fiero.

Io e Jack facciamo un inchino.
-Piacere di conoscervi, sono lieta di fare la vostra conoscenza- dico con tranquillità.
-Ciao ragazze, sono felice di essere qui! Prendetevi cura di me e di mia sorella!- fa un occhiolino sorridendo.

Faccio finta di essere contenta. -Vado in bagno- gli sossuro. -Ti accomoagno?- chiede prendendomi la mano. -Em no, grazie comunque- vado via da quella stanza ed esco in giardino.

-Finalmente nessun impiastro!- mi siedo in una panchina.
-Non ami stare al centro dei riflettori?- mi chiede il ragazzo del occhiolino allungandomi una bibita.

-Ah grazie... piacere mi chiamo Elisabet Dornand anche se penso che tu già lo sappia- sorrido invitandolo a sedersi.

-Piacere mio! Mi chiamo Jimin, Park Jimin- ci stringiamo la mano sorridendo.

Speravo fosse Jeon Jungkook. Almeno mi affacilitavo il lavoro...

-Vieni dalla Francia?- wow che occhio attento.
-Si, io e mio fratello siamo francesi...-
-Tuo fratello di primo acchitto sembra americano! Che strano, non vi assomigliate...- si strofina il mento pensieroso.

You are a Criminal |BTS|Donde viven las historias. Descúbrelo ahora