Fase 1: Sing A Singular Song

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La brezza salmastra riempiva i polmoni di Aislinn e le scuoteva i capelli caramello davanti al volto mentre risaliva la collina per raggiungere la cima della scogliera. Nonostante il cielo fosse tempestato di nuvole, i raggi solari riscaldavano la vegetazione della costa atlantica e l'oceano risplendeva mentre le sue onde si infrangevano sul versante roccioso.

La ragazza non tornava a casa da quando quattro anni prima si era trasferita dall'altra parte dell'Atlantico, a Portland, per un importante master al Maine College of Art. Quando si trovava in America, si sedeva sulla spiaggia, i piedi nell'oceano e immaginava di avere un qualche contatto con Tullig, la sua città natale; altre volte invece stentava a credere che la stessa acqua salata bagnasse entrambe le coste, così diverse e contrastanti.

Aislinn salì in piedi su una roccia, quasi al limitare dello strapiombo e puntò gli occhi verdi all'orizzonte, dove il cielo e l'oceano si fondevano in un'unica entità. Tutta l'Irlanda sembrava darle il bentornato e la giovane non poteva fare a meno di sorridere con le labbra e con il cuore; chiuse gli occhi riempiendosi i polmoni con l'aria fresca e per un momento le sembrò di essere tornata bambina.

La prima volta che era stata alle scogliere di Moher, la ragazza aveva tre anni e tanta voglia di scoprire il mondo. Donovan e Forlaith avevano portato i tre figli sulla costa per festeggiare i loro dieci anni di matrimonio con un picnic. Aislinn si era subito innamorata dei versi dei gabbiani e del rumore delle onde, tanto da avventurarsi un po' troppo lontano per far sentire i suoi genitori al sicuro. Suo padre aveva deciso di prenderla sulle spalle per farle vedere il più possibile ed essere comunque sicuro di non perdere quella peste della figlioletta. Alla bimba era sembrato di volare e aveva passato il resto della giornata correndo in mezzo al prato con le braccia aperte e ridendo come una matta con Bran, di un paio di anni più grande, mentre i genitori li osservavano sorridendo e prendendosi cura di Róis, ancora troppo piccola per camminare adeguatamente.

Quando aveva cominciato a frequentare il liceo e a studiare la storia della sua amata Irlanda, le scogliere erano diventate ancora più speciali, scenografia dei film che si svolgevano soltanto nella testa di Aislinn ma che allo stesso tempo sembravano così reali e autentici. Perfino in quel momento poteva chiaramente vedere attraverso la sua immaginazione, una giovane donna con un lungo abito medievale rosso bordeaux a pochi metri da lei. Il vento scuoteva la stoffa pesante della gonna in avanti assieme ai lunghi capelli scuri della fanciulla con lo sguardo fisso davanti a sé, fisso su una nave irlandese in mezzo all'oceano, di ritorno da una guerra.

- Aislinn.

La voce ansimante di Matthew la fece risvegliare dai propri ricordi e le fece curvare le labbra in un sorriso. I capelli castani erano pressati sulla larga fronte del ragazzo a causa del sudore, gli occhi color cioccolato erano resi più chiari dalla luce solare e il corpo snello annaspava alla ricerca di quanto più ossigeno possibile dopo la piccola scalata che per la ragazza era stata una passeggiata.

- Credevo non arrivassi più - commentò Aislinn voltandosi per guardarlo meglio.

- Molto spiritosa - replicò il ragazzo raggiungendo il masso e alzando il volto per guardarla meglio - Tu sei troppo veloce.

- Se venissi in palestra con me lo saresti anche tu.

- Preferisco un pomeriggio sul divano, molte grazie - rispose Matthew senza staccarle gli occhi di dosso - Io e la palestra siamo due mondi separati, lo sai bene.

- Il problema è separarti dal divano - scherzò la ragazza facendo sorridere il castano.

- No, il problema è separarmi da te - commentò lui prendendola per i fianchi e facendola scendere dal masso per poi prenderle il viso tra le mani e baciarla.

A Writer's Tale Contest BookWhere stories live. Discover now