Capitolo 14.

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Jenna's POV.

Dopo un'ora e mezza di messa ci dirigemmo tutti verso il cimitero per la cerimonia sepolcrale.

Le lacrime scendevano ininterrottamente dai miei occhi, il respiro era pesante.

Quando misero la bara nel loculo, Zayn strinse ancora di più la stretta sul mio fianco. Appoggiai la testa sul suo petto, inzuppando la sua maglia nera. Alzai il mio sguardo su di lui e vidi che aveva gli occhi lucidi. Sospirai e sentì delle labbra sulla mia guancia. Liam.

-Scusa per il ritardo piccola mia-senti la stretta di Zayn intensificarsi a quelle parole.

-Lasciami Zayn.- dissi.

Zayn's POV.

-Lasciami Zayn.-disse Jenna. Tesi la mascella e tolsi il mio braccio dalla sua vita, per poi allontanarmi. Quel ragazzo mi rendeva nervoso.

Presi il mio pacchetto di Malboro dalla tasca del giacchino, presi una sigaretta e la portai alle labbra. La accesi e aspirai il fumo per poi lasciarlo andare in piccole nuvolette.

Jenna ancora non mi vedeva come il suo ragazzo, si capiva dal suo atteggiamento.

Per lui ero più un amico, come Liam, d'altronde e questo non lo sopportavo.

Mi girai e cercai Jenna con lo sguardo.

Era con il cugino, che, come al solito, stava mangiando. Lei sorrideva debolmente.

Sospirai e gettai la sigaretta a terra per poi dirigermi verso il mio Mercedes.

Dopo almeno mezz'ora, vidi l'esile figura di Jenna dirigersi verso la mia macchina, con una rosa tra le mani e dietro di lei Louis, Niall ed Harry.

Scesi e l'abbracciai. Lei sospirò e ricambiò l'abbraccio.

Le apri la portiera dalla parte del passeggero e l'aiutai a salire. I ragazzi salirono dietro.

Salii in macchina, misi in moto e partì verso casa di Jenna.

Una volta arrivati scesi e aiutai a scendere Jenna, che mi ringraziò e andò ad aprire il portone. Entrai in casa e la seguì con lo sguardo mentre saliva le scale. Sentì la porta del bagno chiudersi.

Mi diressi in cucina.

-Volete qualcosa da mangiare?-chiesi.

-Ordiniamo una pizza o cucini il tuo buonissimo pollo speziato?-chiese Niall.

-Lo faccio assaggiare a Jenna, il mio pollo intendo.-dissi.

La vidi scendere dalle scale con le maniche tirate giu fin sulle mani.

-Sarei contenta di assaggiarlo.-sorrise debolmente.

Sorrisi e preparai l'occorrente.

-Vieni piccola, se vuoi ti insegno come si cucina.-dissi. Lei mi guardò e sorrise leggermente.

-Ragazzi, volete qualcosa da bere?-chiese.

-Una birra-dissero all'unisono poi risero.

Jenna rise ed entrò in cucina e si avvicinò al frigo per prendere tre birre.

Andai dietro di lei e l'abbracciai all'altezza della vita per poi metterle le mani sulla pancia e sfregare delicatamente il mio naso nell'incavo del suo collo. Lei mugulò e scosse un po le spalle sorridendo piano. Le baciai la guancia e la liberai dalla mia stretta.

Lei prese le birre, le stappò e le porto ai ragazzi per poi tornare da me. Si fece una coda e si mise un grembiulino.

-Maestro chef, mi insegni.-ridacchiò.

Ridacchiai e chiusi la porta.

Volevo che quel momento fosse solo nostro. Anche se non stavamo insieme, volevo che per noi ci fosse della privacy.

Sentivo i suoi occhi su di me mentre prendevo le spezie dalla credenza e la carne dal frigo.

Lei prese delle verdure e il tagliere e iniziò ad affettare un pomodoro.

Andai dietro di lei e l'abbracciai prendendole le mani.

-Devi farle più sottili piccola-sussurrai al suo orecchio, guidandola con le mie mani in modo da farle capire come fare.

-Oh, ok-sorrise.

La feci girare dalla mia parte e le presi le mani guardandola negli occhi.

-Che c'è? -chiese.

-Nulla, volevo solo sapere se avevi bisogno di parlare con qualcuno-dissi sorridendo.

Stavo mentendo. Avevo una voglia matta di baciare le sue labbra morbide e carnose, volevo che fosse mia per sempre, volevo coccolarla, farla sentire come nessuno aveva mai fatto.

-Oh, Zayn, sta tranquillo.-sorrise.

-No! Se hai bisogno di parlare io ci sono piccola, non voglio che ti fai del male.-sospirai e tirai su una manica della felpa di Jenna.

Come immaginavo.

Lo aveva rifatto.

Le presi il polso e succhiai delicatamente il sangue che fuoriusciva dal taglio.

Lei mi guardava stupita. Nessuno aveva mai fatto cosi con lei.

-Che schifo.-disse.

Mi puli la bocca con la manica della mia felpa.

-Tu fai schifo se ti fai del male. Piccola..-le presi le mani e mi avviccinai di più a lei.-Promettimi che non lo farai più. -continuai.

I suoi occhi color cioccolato fissi su i miei. Rimanemmo così per un tempo che sembrò infinito.

-Va bene Zayn, lo prometto.-disse.

Sorrisi e le stampai un bacio all'angolo della bocca.

Avrei protetto quella ragazza da qualunque cosa e da chiunque avesse solamente osato pensare, anche solo per scherzo, di farle del male.

DarknessWhere stories live. Discover now