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Sono seduta vicino al palo di legno del telefono , scioccata da quello che ha detto mio padre, e scioccata di essere rimasta per la prima volta sola , senza nessuno.
Le mie mani sono tra i miei capelli bagnati e arruffati.
Credo di essere talmente scioccata da non essermi accorta delle lacrime calde che cadono giù inesorabili sulle mie gambe nude dalle ginocchia sbucciate .
Niente famiglia . Niente amici. Niente protezione. Niente libertà .
La rabbia diventa tanta , mi alzo di scatto e inizio a tirare calci al telefono urlando . Nessuno può sentirmi se non il barista sfregiato dentro il pub, ma non credo che gli interessi niente di me o del perché del mio comportamento.
Sento dolore in tutto il corpo , ma niente è paragonabile al dolore al cuore che sto provando in questo momento . Per mio padre
sono morta. Come se non fossi mai esistita. Sto distruggendo il telefono ma poco mi importa, le lacrime scorrono accompagnate dai miei singhiozzi strozzati.
Sfinita mi lascio cadere sulle ginocchia per terra.
Sono piena di ferite sulle mani , sulle gambe , ma ci do' poca importanza, non mi importa più di vivere.
Poi un idea mi appare nella testa .
Mi rialzo e cammino in mezzo alla strada , entro nel foresta e zoppicando mi dirigo verso il fitto della foresta , dove solo gli animali più forti sopravvivono .
Rimango lì . In piedi sulle mie gambe martoriate. Lascio che il sangue scorra giù dalla ferita alla spalla alla neve sottostante. Ed aspetto .
Lacrime salate continuano a scorrere dai miei occhi stanchi , finalmente piango. Dopo anni piango come una bambina, e mi fa' sentire bene .
Sento gli ululati ma non so' se siano dei lupi o dei mannari. Poco mi importa mi faranno fuori entrambi.
Gli ululati sono sempre più vicini e sento i loro passi pesanti avvicinarsi velocemente.
Io guardo le stelle incastonate in quel blu profondo come l'oceano, quando morirò voglio avere questo in mente come ultimo ricordo mortale.
Sento che sono vicini , molto vicini, troppo vicini.
Un singhiozzo mi esce dalle labbra tagliate dal freddo.
Lo so' sono qui, mi osservano , e non sono i lupi.
" Vi p-prego ...fate in fretta..." Sussurro , ma so che mi hanno sentita.
Poi sento il calore del corpo di uno di loro due dietro la mia schiena. Sento scintille di piacere quando con un dito mi tira su la felpa toccandomi la pelle. Un sospiro mi sfugge dalle labbra.
"Declan..." Il suo dito si blocca sulla mia pelle sensibile, la mia voce deve suonare disperata.
" ...Piccola ....non potrei mai e dico mai farti del male .... Tu sei l'altra metà che ci completa.... Noi non viviamo davvero senza te...."
"Mio padre mi odia , ma in compenso ho due cani al seguito....hum..."
Un altro corpo si avvicina al mio , sento altro calore .
Un altro dito segue il disegno di una delle mie ali tatuate sulla schiena.
"Damien ..."
" Non chiamarci così , Lilith.... Per noi tu sei il fiore più raro di tutti , tu sei nostra e di nessun altro...."
Le loro parole in un certo senso mi tranquillizzano , loro mi vogliono ....
Mi giro di scatto verso di loro e la loro bellezza quasi mi ipnotizza .
"Cosa volete da me ?" Chiedo a denti stretti.
Loro mi guardano con occhi tristi e scuri, sono sicura che le loro bestie non sono per niente contente di vedermi ridotta così .
" Una famiglia. Amore. Figli....." Sussurra Declan.
"Voi sapete cosa sono io , vero ? Anzi cos'ero..." I miei occhi sono di nuovo lucidi .
I due uomini si guardano negli occhi prima di rispondermi.
"Si ..."
Li guardo entrambi , sorrido.
"Bene .....ho fame...."
"Allora sarà meglio nutrire la nostra piccola compagna , prima di punirla.." Dice Declan con i denti bianchi in bella vista.
"In che senso ...punirmi?..." Sussurro alzando gli occhi verso lui , ma è Damien a rispondermi.
" Primo perché sei scappata , secondo ci hai dato dei soprannomi che non dovrebbero uscire da quella tua bella bocca e terzo ti sei procurata delle ferite in tutto il corpo, e non ci piace per niente vederti così ..."
" ....mm...e in cosa consiste per voi la parola "punire"? " Non ho una bella sensazione su questa punizione.
" Vedrai domani mattina , Lilith.... Per ora rilassati , andiamo a casa..."
Declan mi si avvicina .
"Tu non mi piaci...." Sussurro.
Vedo un sorriso crudele spuntargli in viso.
" Non mi importa , bellezza..."
Detto questo mi prende per i fianchi e mi solleva mettendomi sulla sua spalla destra.
"Bel posteriore " sussurra dandomi una sculacciata sul sedere.
Damien ride e sussurra un "eh già .."
Prevedo delle giornate lunghe e deliziosamente terribili....

Bring It OnWhere stories live. Discover now