I Sirenidi

9 0 0
                                    

Il Noah era un treno  ben equipaggiato. Sedili in plastica anatomici e oblò illuminati. Cassettiere per custodire gli effetti personali. 

Un soldato passò nel corridoio e disse ai presenti che avrebbero fatto un viaggio di 50 minuti fino a destinazione e di mettersi comodi.

Lisa pensava a come se la stesse cavando Mattew nella sua nuova situazione e sperò per lui che si trovasse a suo agio come lei in quel mezzo di trasporto.

Esattamente 50 minuti dopo erano giunti alla destinazione: l'area 51. Guardando fuori dall'oblò vide che ad attenderli c'era qualcuno o meglio qualcosa: un robot umanoide.

"Benvenuti signori, siete nella famosa area 51, pochi civili possono vantare questo privilegio. Io sono PR18, prodotto della Pro- Robotiks. Potete chiamarmi semplicemente 'Diciotto'.

Seguitemi signori vi condurrò alla sala 111 bis, li attenderete l'arrivo dei vostri ospiti."

Lisa lo affiancò e gli chiese:

"Tu sai che aspetto hanno?"

"Sarà una sorpresa per voi e non voglio anticipare nulla." 

"Tu non vuoi anticipare? È una tua scelta o un comando che ti è stato dato?" chiese ancora.

"Entrambe miss."

"Sei uno strano robot tu."

"Grazie miss Lisa."

"Conosci il mio nome?"

"Questo non è il suo vero nome. Lei si chiama Scarlett. In missione è chiamata con l'iniziale L e il suo migliore amico e compagno di missione è M, Mattew."


"E che mi dici di te Diciotto?"

"Sono soltanto un robot di ultima generazione qui in servizio. Chiedimi pure qualunque cosa ti interessi sapere di questo luogo e io ti risponderò il più esaustivamente possibile."

"Grazie Diciotto, lo farò."


Entrarono nella sala 111 bis che era una sala conferenze somigliante a quella di Camp Bose, con la differenza che non vi era un palco davanti a loro ma due portoni, uno con disegnata una x e l'altra con quattro cerchi affiancati.

"Che significano quei simboli?"

"Sono in lingua aliena e vogliono dire entrambi 'visitatori'. Ma c'è una differenza di significato che fra poco scoprirete." rispose Diciotto

Trascorse un'oretta buona e Lisa era in preda alla più grande curiosità. Nell'attesa si figurava qualunque tipo di alieno conosciuto, dai famosi grigi ai sirenidi, nordici e rettiliani. Forse una commissione  delle specie.

Nel mentre dei suoi pensieri uno dei portoni finalmente si aprì. Aguzzò la vista per capire bene di chi si trattava ma chi uscì da lì non furono gli alieni:

Mattew P e O e il tenente della presentazione a Camp B.

Il Robot che li aveva condotti lì, sedeva al posto a fianco al suo.

"Diciotto che significa?"

"Sono loro i primi 'Visitatori'."

"Mah..."

"Chiedi direttamente a loro che vuol dire. Ecco Mattew che si sta dirigendo da te Lisa."

"Lui chi è?" chiese Mattew notando lo strano individuo al suo fianco.

"Il suo nome è Diciotto, un robot della prorobotiks."

"Lo vedo che è un robot. Sarebbe meglio dire che ci fa qui con te?"

"Sono il vostro ospite signore. Qui per fornirvi assistenza."

"C'è solo lui qui degli 'altri'?"

"Fin'ora si è presentato solo lui, nessun militare o alieno."

"Signora Lisa si sbaglia: ci sono un robot e un alieno qui con lei."

"Tu?" e guardò allibita Mattew.

"Sì io se così si può dire. L' astronave da cui sono sceso viaggia a curvatura spazio-tempo e quando accellera - di qui certi scossoni- si muove attraverso il tempo. Oggi è Giovedì Lisa ma io sono qui da quattro ore mentre per te è l'inizio di quel giorno. Per fartela breve è come se ti avessero freezonato, se capisci che intendo."

"Ho capito ma mi da un senso di capogiro. Mi confonde."

"Mettila così è come se ad un tratto fossi più avanti di te in tutti i sensi. Niente di cui sconvolgersi in fondo."

"Il tuo cervello è rimasto indietro a quanto sembra." rispose Lisa

"Ah ah, rise il robot. Buona questa miss Lisa."

"Ah ah." fece il verso Mattew.

Aliens - Un Fatto Vale Più Di Mille ParoleWhere stories live. Discover now