"E ricordi, noi non siamo mai stati qui."

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Mattew era al club ufologico insieme a Mia e con il resto degli iscritti, alcuni dei quali non aveva mai avuto il piacere di conoscere fino a quel momento. 

 "Riunione straordinaria, ti consigliamo di essere qui non più tardi di dieci minuti." 

Era questo il testo del messaggio che aveva ricevuto dal responsabile  coordinatore delle attività del club.

Il motivo di quella convocazione gli era altrettanto sconosciuto di quei ragazzi e ragazze. 

Alcuni di questi però li conosceva personalmente, altri di vista, per il solo fatto che frequentavano le sue stesse lezioni al college, o comunque gli erano familiari per averli qualche volta  incrocianti in biblioteca, al parco o e nei vari spazi comuni assegnati agli studenti. In totale un buon ottanta percento di costoro gli era totalmente estraneo. Conosceva molto bene Mia invece, che stava invitando tutti a prestarle massima attenzione.

"Stavolta ci siamo" esordì "siamo più che certi, almeno noi del club, che i dischi volanti esistono. Voglio dire è un club di appassionati di ufo, e siamo certi a prescindere da qualsiasi prova qualsiasi governo o istituzione vogliano fornirci. Ma adesso la prova della loro esistenza è tangibile, più che tangibile."

"Ti riferisci alla scomparsa dei due dipinti?"

"Esatto alla scomparsa della Gioconda dal Louvre e della Venere di Botticelli dagli Uffizi di Firenze, in Italia. Ma non solo. Ecco alcune foto che qualcuno ha scattato in quei giorni.

 Sulla lavagna elettronica dietro di lei apparvero foto di globi luminosi in formazione, e di uno solo globo  luminosissimo. Erano scatti fatti di notte con la telecamera di un cellulare.

"Perché dici più che tangibile?" chiese Mattew.

"Perché nonostante si sia scatenata la polizia dei due paesi, Interpol, la Cia e quant'altro dei servizi segreti, nessuno di loro ha il benché minimo indizio di come i ladri abbiano fatto e il motivo soprattutto, a noi sono giunte queste foto scattate da qualcuno in Francia nei pressi del Louvre pochi minuti dopo la scoperta del furto della Gioconda. È evidente il collegamento non vi pare? Il posto è quello. Notate bene la piramide inversa davanti all'ingresso del museo e quei globi su di essa. Il testimone ha spiegato che i globi in formazione sono rimasti lì qualcosa come cinque buoni minuti, poi si sono allontanati scomparendo in frazione di secondo  lasciando lì uno solo di loro che per altrettanti cinque minuti non si è mosso per poi sparire presumibilmente per raggiungere la formazione che si era dileguata poco prima.

"E...?" Intervenne qualcuno.

"Come non vi basta? Tutto il mondo sa della scomparsa dei dipinti. Noi ufologi invece sappiamo della formazione, e se due più due fa quattro, la nostra convinzione sull'esistenza degli alieni è ormai una cosa certa."

"Potrebbero non essere alieni, potrebbero essere uap terrestri." intervenne un altro.

"No davvero eppoi i furti sono inspiegabili. Chi avrebbe avuto interesse a rubare due opere così famose soprattutto senza fornire alcun indizio, anche minimo, nei due musei, di come ci siano riusciti? Siete liberi di pensarla come volete ma io sono convintissima e non mi servono altre prove neppure quelle foto derubricate e messe in circolo dal Pentagono sono così convincenti per me."

Partì un applauso prima timido e poi man mano più entusiasta che fece arrossire Mia.

 Terminò invitando i membri del club ad esprimere ad alta voce i propri pareri coadiuvati da un relatore.

"Bene" pensò Mattew, "anche per me due più due fa quattro. Lo sapevo che prima o poi qualcosa a che fare con il dipinto di Leonardo sarebbe saltato fuori."

Aliens - Un Fatto Vale Più Di Mille ParoleWhere stories live. Discover now