Capitolo 8

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Daddy H.S II Capitolo 8 II
Mi svegliai al suono della sveglia di camera mia e mi misi a sedere di scatto sfiorandomi le labbra con la punta delle dita sentendo le sue ancora sulle mie, il suo sapore di sigaretta e menta mi era rimasto impresso sulla lingua. Non era stato tutto un sogno. Mi alzai lentamente prendendomi il mio tempo per abituarmi alla sua assenza a cui avevo ormai preso l'abitudine e mi stiracchiai dirigendomi verso il bagno dove mi sciacquai la faccia e cercai di attenuare le enormi occhiaie che avevo con un po' di trucco.
Niente di complicato, solo una linea di eye liner e un po' di matita per intensificare i miei occhi blu. Presi la spazzola e la feci passare sui miei lunghi capelli neri districandone i nodi.
Indossai dei leggins bianchi e una felpa gigantesca nera senza maglietta, tanto era talmente freddo che ero sicura non me la sarei tolta.
Presi lo zaino da accanto la porta di camera mia e me lo misi su una sola spalla mentre correvo giù per le scale facendo un cenno di saluto ai miei genitori che erano seduti a tavola a fare colazione, che, miracolosamente erano ancora in casa, uscì spedita da casa e non feci in tempo a girare l'angolo che un fuoristrada mi suonò il clacson facendomi sobbalzare e girare allo stesso tempo. Era Harry. "Allora lo vuoi si o no un passaggio?" Mi chiese dopo aver abbassato il finestrino, annui energicamente e corsi verso lo sportello del sedile del passeggero, lo aprì e mi ci sedetti allacciando la cintura di sicurezza, lo vidi sporgersi verso di me in attesa di un bacio ma gli posi una mano sopra le labbra mettendomi a ridere per la sua espressione da cane bastonato ma in tutta risposta scossi la testa e lui ripartì alla volta della scuola demoralizzato. Parcheggiò nel suo posto privato dietro la scuola "Mi raccomando comportati bene a scu-" non lo feci finire che mi fiondai sulle sue labbra leccandole e mordicchiandole velocemente prima che avesse il tempo di ricambiare e gli rivolsi un sorrisetto furbo mentre scendevo dall'auto velocemente lasciandolo di stucco per qualche minuto.
Corsi verso l'edificio ed entrai proprio nel momento in cui suonò la campanella, mi affrettai verso la mia aula, scontrandomi però in una scena vista e rivista, tale per passare per un dejavu la puttana della scuola che mangiava la faccia a uno!
Cercai di passare inosservata ma venni fermata da una mano forte che si poggiava sulla mia natica destra facendomi sobbalzare ma penso che quel ragazzo non si aspettasse di avere il tatuaggio della mia mano stampata in faccia facendolo rimanere di merda. Corsi via velocemente ed è entrai alla mia prima ora di lezione di economia domestica dimenticandomi completamente di essere nuova a scuola, varcata la soglia tutti gli occhi si posarono su di me ed avvampai vistosamente visto che subito dopo di me entrò quello a cui avevo dato uno schiaffo e presupposi fosse il puttaniere della scuola. Io ero appena stata scambiata per la sua vittima sessuale, non penso si possa definire una entrata perfetta,vero? Sgattaiolai all'ultimo posto libero in fondo alla classe e sprofondai sotto la sedia, mi girai alla mia destra e ci trovai un banco vuoto... Aspetta! Era l'unico banco vuoto e lui era ancora in piedi, so di non essere un asso in matematica ma le mie conoscenze arrivano all'1+1!
Mi guardò malizioso e si avvicinò a grandi passi verso il suo banco accanto al mio, posandomi subito una mano sulla gamba che cercai subito di togliere invano,era irremovibile.
Si stava avvicinando velocemente alla mia intimità ma chiusi le gambe di scatto e la sua mano vi rimase in mezzo però senza dispiacere. Mi allontanai più che potei ma quel ragazzo era peggio di un calamaro, per mia grande fortuna venne un insegnante a chiamarlo fuori "Sig.Malik è richiesto in presidenza" lui si alzò di malavoglia e mi lanciò un ultimo sguardo lussurioso, quanto sono felice che lo abbiano chiamato dal preside, bah probabilmente gli avrà fottuto la madre. Seguii il resto della lezione in silenzio ma scoprì ben presto che NESSUNO sta attento a Economia Domestica perché la prof è costantemente persa con lo sguardo fuori dalla finestra e non prova nemmeno a fare lezione, entrando mi ero accorta che era vestita in una maniera poco consona per un insegnante, sembrava più uscita dagli Anni '60 che da casa, ma pensavo che l'abito non facesse il monaco ma... Mi sono sbagliata. Stavo per addormentarmi ma suonò la campanella che mi fece fare un salto di quasi cinque metri.
Passai l'intera giornata a pensare a come evadere ma quando arrivai la sesta ora mi venne un infarto a sapere che avrei avuto ginnastica, non fraintendetemi non è che detesti educazione fisica, è stato odio a prima vista. Pensai di svignarmela dato che non avevo un cambio ma quando lo dissi al prof lui mi rispose tranquillamente "Per questa volta chiuderò un occhio perché sei nuova ma non dimenticarlo più". Cazzo. Detto questo si dileguò e tornò con Harry " Ragazzi devo andare ma il sig. Styles qui presente farà lezione al posto mio" annunciò per poi andarsene "Ok ragazzi oggi faremo basket" urlò alla classe mentre lui mi guardava malizioso(?).
La sua voce era talmente roca e profonda e lui era così bello che non so a quante ragazze abbia fatto raggiungere l'orgasmo solo guardandolo.
Ci fece disporre in fila indiana divisi per sesso davanti ad un canestro con ognuno una palla in mano, non penso ci sia bisogno di dire che faccia pena negli sport, rischiai di colpire in testa tre volte di fila un ragazzo che ora si teneva a distanza di sicurezza, questa cosa durò per tre quarti d'ora abbondanti fino a che non vidi Harry venire verso di me divertito, si mise dietro di me e mi aiutò a tirare la palla facendo con canestro perfetto, andai a riprenderla e ripetemmo la scena solo che questa volta le sue mani scivolarono sotto la mia felpa stuzzicandomi i capezzoli sensibili "Senza maglietta, eh?" Mi sussurrò all'orecchio, sussultai ma lui continuò "Ci vediamo stasera a casa tua" continuò sotto voce ma con tono più alto disse "Penso tu sia capace adesso" disse guardandomi mentre si allontanava, ci provai e stranamente ci riuscì.
Avvampai all'idea che qualcuno ci avesse visti ma quando mi guardai intorno tutti erano concentrati sul proprio canestro e non ci avevano prestato attenzione. Continuai a fare canestri giusti fino alla fine della lezione e corsi fuori al suono della campanella, corsi a perdifiato verso casa, entrai e mi buttai sul letto ad aspettare il suo ritorno e a pensare a quello che mi avrebbe potuto fare. Non c'è bisogno che vi dica che pensando alla sua testa tra le mie gambe quasi non mi venne un orgasmo.

#Spazio me#
Spero che questo capitolo vi piaccia e voglio vedere tante stelline luminose 👌🏻

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