Sh Hasn't Been Caught

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Erano passati due anni. Due anni da quando tutto quel casino con quella matta della sua ragazza era cominciato. Due anni che la conosceva, due anni che conosceva quello che ormai era il suo migliore amico.

E ora, chi l’avrebbe mai detto, stava per diventare padre. Sentirsi pronto? Neanche per sbaglio, aveva fatto troppi errori nella sua adolescenza per considerarsi un buon padre. Non credeva di essere in grado di educare da zero un figlio, o una figlia – che in realtà avrebbe preferito –, non credeva davvero che avesse avuto qualcosa da insegnargli. Più che fissargli le cose giuste che avrebbe potuto fare nella sua vita, avrebbe sicuramente potuto dirgli le cose che non avrebbe dovuto fare.

Camminava per la strada e fumava ancora le sue solite sigarette. Si vide una testolina bionda correre verso di lui, l’avrebbe riconosciuto tra mille: Luke, sempre il solito. Due anni dopo indossava ancora i soliti jeans neri attillati e una canotta con un orlo delel maniche talmente largo che persino da quella distanza Michael poteva intravedere la pelle del suo petto.

Sembrava arrabbiato, camminava a passo di marcia, era quasi sorpreso di vederlo lì così. Normalmente quando lo vedeva uscire da casa di Hilary aveva una faccia sognante, uno sguardo colmo d’amore, e quelle solite smancerie che Michael non poteva nemmeno lontanamente pensare. Nonostante Clary, che l’aveva comunque addolcito, tutto quel romanticismo continuava a non fare per lui.

Ma, ultimamente, le cose non andavano un granché bene tra Luke e Hilary. Spesso sentiva Clary rispondere alle chiamate della bionda – che era diventata ormai la sua migliore amica – sentendola gridare cattiverie nei confronti del biondo – che era invece ormai diventato il migliore amico di Michael –. «Purtroppo, non tutte le relazioni sono destinate a durare per sempre» pensava, riferendosi ovviamente alla sua relazione con la castana.

Quando ormai Luke era giunto vicino a lui, l’aveva afferrato per un braccio e trascinato dalla parte opposta. Lui, ormai troppo assorto nei suoi pensieri, non aveva fiatato, assumendo semplicemente uno sguardo misto tra il confuso e l’interrogativo.

«Io quella la odio!» aveva cominciato a dire Luke, digrignando i denti, tra una cattiveria e l’altra nei confronti della sua ragazza. «Come? Come ho fatto a stare con lei per questi due anni! Io, davvero, non lo concepisco!» continuava a dire a denti stretti, senza fermarsi e tirando Michael per il polso.

Perciò, decise lui di fermarsi. Non ci stava capendo nulla e sentiva di dover aiutare il suo amico. L’aveva visto spesso dopo i loro litigi, l’aveva spesso sentito dire cattiverie su Hilary, ma mai così arrabbiato, non era mai arrivato a vederlo così incazzato.

«Luke.» aveva detto, ma il biondo non si era girato, lasciandogli però il polso. E aveva dovuto chiamarlo un’altra volta per farlo girare e notare i suoi occhi chiusi strettissimi per cercare di tenere indietro le lacrime.

«È… è finita, Mike…» aveva sussurrato, asciugandosi con il dorso della mano quella lacrima birichina che non aveva voluto restare al suo posto. Michael non capiva di cosa stesse parlando. Aveva perciò lanciato la sigaretta per terra e poggiato una mano sulla spalla del suo amico.

«Luke, cosa sta succedendo?» gli aveva chiesto, quasi spaventato di conoscere la risposta.

«Dio, Mike, tra me e Hilary è finita, ci siamo lasciati davvero questa volta.» aveva detto tutto d’un fiato. E Michael avrebbe voluto fare qualcosa, dire qualcosa che potesse confortarlo.

Non aveva fatto in tempo, non era neanche riuscito a prendere fiato per iniziare la frase, perché una macchina della polizia con le sirene a tutto volume era passata accanto a loro, per poi fermarsi poco più avanti.

Si erano entrambi voltati a fissare quell’auto e l’agente che scendeva da essa. Michael aveva cominciato ad andare in panico, Luke rimaneva semplicemente confuso.

She Hasn't Been Caught // Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora