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Par juliVante

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1) ๐‘ต๐‘ฐ๐‘ฎ๐‘ฏ๐‘ป | ๐’‘๐’‹๐’Ž : trama e personaggi.
1) ๐‘ต๐‘ฐ๐‘ฎ๐‘ฏ๐‘ป | ๐’‘๐’‹๐’Ž
2) ๐Ÿš๐Ÿœโ„ | ๐•œ๐•ฅ๐•™ : trama e personaggi.
2) ๐Ÿš๐Ÿœโ„ | ๐•œ๐•ฅ๐•™
3) ๐’๐“๐€๐˜ | ๐ฆ๐ฒ๐  : trama e personaggi
3) ๐’๐“๐€๐˜ | ๐ฆ๐ฒ๐ 
4) LAST BREATH | jjk: trama e personaggi.
4) LAST BREATH | jjk [2 parte]
5) ๐‘€๐’ด ๐’ฉ๐ธ๐’ฒ ๐’ฉ๐ธ๐ผ๐’ข๐ป๐ต๐’ช๐‘… | ๐’ฟ๐’ฝ๐“ˆ : trama e personaggi.
5) ๐‘€๐’ด ๐’ฉ๐ธ๐’ฒ ๐’ฉ๐ธ๐ผ๐’ข๐ป๐ต๐’ช๐‘… | ๐’ฟ๐’ฝ๐“ˆ
6) ๐พ๐ผ๐‘†๐‘† ๐‘€๐ธ | ๐‘˜๐‘ ๐‘— : trama e personaggi
6) ๐พ๐ผ๐‘†๐‘† ๐‘€๐ธ | ๐‘˜๐‘ ๐‘—

4) LAST BREATH | jjk [1 parte]

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Par juliVante

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L'estate era ufficialmente iniziata. Hyemi amava l'estate, l'aria calda, il sole, le giornate più lunghe e il mare.

Le sarebbe piaciuto davvero tanto andare al mare ma non aveva mai avuto l'occasione.

Da quando aveva memoria, aveva vissuto nella periferia di Buam-dong, insieme alla nonna. I suoi genitori erano morti tragicamente in un incidente stradale, così gli assistenti sociali, la affidarono alla nonna, unica parente più stretta che avesse.

Dalla grande Seoul si trasferì nella periferia, non che avesse qualcosa in contrario ma alla sera, non le era permesso uscire. La nonna le diceva che girava gente poco raccomandabile, quindi per anni, era uscita solo il pomeriggio per poi chiudersi in casa dopo cena.

Hyemi amava appunto l'estate, perchè alla sera quasi fino alle dieci, c'era ancora luce e quindi la nonna le permetteva di uscire solo se fosse rientrata a casa quasi subito. Le sue giornate erano sempre uguali, si alzava presto e andava a scuola, seguiva le lezioni senza parlare con nessuno, ritornava a casa e aiutava sua nonna, nonché sua mamma e sua migliore amica.

Quella dolce donna era tutto per lei, senza di lei si sarebbe ritrovata sola per sempre. Aveva il terrore di restare da sola ma in fondo, esiste qualcuno che non lo ha?

Si alzò dal letto, aprendo le finestre e guardando il panorama. Inspirò l'aria fresca e dopo essersi stiracchiata, si mise i pantaloni del pigiama e raggiunse il piccolo salotto al piano di sotto. Sorrise quando vide sua nonna, la donna era seduta, davanti a lei due secchi, uno per i fagioli e l'altro per buttare le bucce.

« Buongiorno nonna! » disse a gran voce, buttandosi su di lei per abbracciarla. La donna anziana sorrise, dandole una pacca sulla testa « Sei già sveglia? Potevi dormire ancora un pò! » le disse dolcemente, mentre si asciugò con il braccio la fronte bagnata di sudore. La ragazza scosse la testa, avvicinandosi al lavello per prendersi la sua tazza, si alzò in punta di piedi per raggiungere il caffè posto sopra una mensola, troppo alta per loro due.

« Nonna ma è il primo giorno d'estate! Devo riempire le mie giornate. » disse eccitata Hyemi, nel suo diario si era organizzata tutta l'estate. La donna rise.

La ragazza girò per il salotto con la sua tazza di caffè mentre raccontava alla nonna del sogno fatto quella notte ma si stoppò quando vide degli scatoloni davanti alla porta.

« Cosa sono? » chiese avvicinandosi e quando gli aprì, rimase immobile. Tutte le cose del nonno. « Perchè le stai buttando? » chiese alla nonna arrabbiata.

La donna si alzò a fatica e raggiunse la nipote, « Non le sto buttando per sempre, le ho solo messe via, non le voglio più vedere. »

I due scatoloni erano piene di coppe, i guantoni ormai consumati e delle foto incorniciate. Hyemi tirò su la prima, sorrise vedendo il nonno giovane. L'immagine era in bianco e nero, lui era sul ring, la coppa appoggiata per terra e teneva stretta la nonna, mentre si baciavano.

« Non vuoi tenerla questa? » chiese la ragazza avvicinandosi alla nonna, le diede la foto e abbracciò il corpo da dietro.

Taeri guardò la foto con gli occhi lucidi. Suo marito le mancava come l'aria. Erano ormai passati quasi vent'anni, dalla sua morte ma lei se lo ricorda come se fosse avvenuta ieri.

« Tuo nonno era davvero uno stupido. » le disse alla nipote ridendo, « Ogni volta che vinceva, lasciava la coppa e mi baciava. »

Hyemi sorrise alla dolcezza del gesto.

« Quanto vorrei che l'avesse fatto anche quella volta. » sussurrò dispiaciuta.

« Il nonno era davvero un romanticone. » brontolò Hyemi, per distrarre dal dolore la povera donna « Per fortuna che a me piacciono i cattivi ragazzi. » scherzò facendola sorridere.

« Yah! Le prime volte anche lui si comportava da cattivo ragazzo. »

« Davvero? » chiese interessata Hyemi, Taeri aveva sempre dipinto suo marito come l'uomo più dolce.

Taeri ridacchiò « Mi ricorderò per sempre il nostro incontro. Aveva picchiato dei ragazzi che mi infastidivano e poi mi ero arrabbiata con lui, perchè non mi piaceva la violenza, lui mi aveva urlato addosso e il giorno dopo a scuola aveva continuato a fissarmi. »

Hyemi ascoltò con gli occhi a cuoricino la loro storia d'amore, aveva sempre sognato una storia del genere, in diciannove anni non era mai stata con qualcuno e mai dato il primo bacio. « E poi? »

« Per mesi si era limitato a guardarmi da lontano, un giorno avevo chiesto ad un compagno di prestarmi degli appunti. Mi ricordo ancora la sua faccia » continuò ridendo « Era terrorizzato e io al momento, non capivo neanche il perchè. Gli avevo chiesto solo gli appunti! » si tolse il grembiule, per poi tirarsi i capelli con il mollettone.

« Quel mascalzone di tuo nonno, aveva sparso la voce che io fossi la sua fidanzata! »

Hyemi aprì la bocca scioccata « Per quello i ragazzi ti avevano smesso di parlare, avevano paura del nonno! » disse ricollegando tutti pezzi, che durante gli anni, Taeri le aveva raccontato. Taeri annuì. « Ma poi ci siamo fidanzati per davvero. »

La ragazza sorrise, poi guardando gli scatoloni le venne un'idea. « Perchè invece di tenerli in uno scatolone, non gli portiamo nella palestra dove si allenava il nonno? »

Taeri guardò la nipote, « Bella idea Hyemi! Dongsun sarà davvero felice di tenere le coppe. » disse in modo nostalgico, da quanto tempo non parlava con quell'uomo?  

Dongsun, il proprietario della palestra, ai tempi, era il migliore amico del nonno e anche suo allenatore.

« Già che ci sei compra il pane e il giornale. » disse la donna lasciandole i soldi e tornando dai suoi fagioli. Hyemi guardò la nonna, le dispiaceva che non uscisse quasi mai. « Da Dongsun potremmo andare insieme, che ne pensi? Io non lo conosco. »

Taeri bloccò i movimenti, « Oggi? » chiese facendo attenzione a non far tremare la voce.

« Sì! Dai nonna, così facciamo una passeggiata insieme! » le disse avvicinandosi « Ti prego. Ti prego. Ti prego. »

« Yah! Va bene, basta che la smetti. »

Hyemi urlò elettrizzata, primo obiettivo del diario, far uscire la nonna e farla parlare con il migliore amico del nonno. Fatto.

« Grazie nonna! » urlò la ragazza, « Vado a cambiarmi. »

Hyemi corse in camera sua, dopo essersi infilata una tuta leggera e una maglietta floreale, si mise le sue all stars alte rosse. Si guardò allo specchio, i suoi capelli erano un disastro, cercò di appiattirli con le mani ma con scarsi risultati. Sospirò frustrata e dopo aver sbattuto i piedi come una bambina, tornò in salotto, prese i soldi e li mise all'interno nella borsetta.

« Nonna vado! » urlò per avvisare la donna.

Dopo aver chiuso il portone, scese gli scalini e chiuse il cancello. La via non era tanto popolata, salutò i signori e le signore che facevano il loro lavoro e raggiunse il panettiere. Sbuffò un pò quando vide dentro l'insopportabile signora Jang, la odiava, era una strega, sapeva tutto di tutti e non teneva un cecio in bocca. Quella mattina non fu diversa.

« Ti rendi conto? » chiese al povero panettiere che non le dava tanto retta « Quel vecchio doveva chiudere la palestra e invece, sta allenando Jeon! »

L'uomo davanti a lei aggrottò « Jeon? »

« Sì! Jeon, il figlio. E' tornato. »

Hyemi corrugò le sopracciglia, interessata alla conversazione. Jeon? Perché non l'aveva mai sentito? In quella periferia, alla fine si conoscevano un pò tutti, quella periferia era storia. La periferia di Buam-dong era sempre stata famosa per sfornare piccoli pugili che facevano la storia, ragazzi che diventavano leggende. Così come il nonno di Hyemi.

« Signora Jang, non si preoccupi, sarà qua per recuperare qualcosa nella vecchia casa. »

La donna sbuffò, « Non credo che se ne ritornerà a Seoul, ho visto che sta ristrutturando la casa. »

Hyemi tossì per farsi notare, la faccia della Jang divenne ancora più scocciata « O ciao cara, come sta tua nonna? »

Falsa.

A Jang non importava niente della sua nonna, quella vecchiaccia ci aveva anche provato con il nonno ai tempi.

« Sta bene signora Jang, grazie per l'interessamento. » le disse per poi guardare il panettiere « E' pronto il pane? » chiese sorridendo.

L'uomo annuì, per poi andare dietro ad una tenda. Hyemi si sentiva osservata e sapeva benissimo che aveva gli occhi dell'arpia puntati.

« Taeri non esce ancora? » chiese girandole intorno, Hyemi sorrise falsamente « Intende la signora Min? Oggi andiamo in palestra. » ma dopo quello si morse la lingua, voleva infastidirla dicendole che fosse la donna del nonno ma poi si rese conto che di aver parlato troppo.

« In palestra? » chiese curiosa la donna ma Hyemi prese velocemente il sacchetto, lasciando i soldi sul bancone, corse fuori dal negozio per scappare dalle grinfie di quel diavolo.

Si sistemò i capelli e raggiunse l'edicola, prese il piccolo giornalino che a sua nonna adorava leggere. Guardò con curiosità la palestra, Dongsun stava tirando fuori delle grandi gomme. Il suo viso diventò rosso dall'imbarazzo quando uscì un ragazzo a petto nudo. Chi diavolo era?

Il ragazzo era alto, muscoloso, i capelli neri erano sciolti e bagnati di sudore. Si girò velocemente quando i suoi occhi si posarono su di lei.

Con il cuore a mille, ritornò a casa e i suoi occhi si spalancarono quando vide sua nonna fuori con gli scatoloni. Oh no, non potevano andare lì adesso.

Non potevano proprio.

« Appoggia tutto in casa e andiamo in palestra. » disse la donna un pò agitata.

« Ma adesso? » chiese Hyemi in panico, chiudendo subito dopo la porta e prendendo uno degli scatoloni vicini.

« Sì, muoviti. » disse Taeri iniziando a camminare velocemente, « Prima lo facciamo e prima lo togliamo. »

« Nonna! » la chiamò la ragazza cercando di starle dietro. Com'era possibile che quella vecchia camminasse così veloce? 

Le due si fermarono quando arrivarono davanti a quella palestra. Hyemi vide gli occhi di sua nonna farsi lucidi, forse non era stata poi così una grande idea.

Dongsun uscì dal retro e i suoi passi si arrestarono quando vide Taeri. Venti anni.

« Ciao Dongsun. » disse la donna con voce tremante, appoggiando lo scatolone per terra e sistemandosi i capelli « Questa è mia nipote. » disse indicando Hyemi.

L'uomo deglutì, « Ciao Taeri, sei bella come sempre, anche tua nipote. » le disse facendola sorridere « Jungkook! » urlò ad un certo punto.

Le guance si colorarono di rosso quando vide il ragazzo di prima, questa volta con una maglietta sopra.

« Sono le sue cose, volevo portartele. Magari potresti tenerle qua, che ne dici? » gli chiese Taeri dolcemente. L'uomo annuì, « Aiutala con gli scatoloni e portali nel mio studio. »

Jungkook prese lo scatolone dalle mani di Taeri e poi fece segno alla piccola Hyemi che lo guardava con aria sognante.

Hyemi lo seguì impacciatamente, Nella palestra c'erano altri ragazzi e la femmina notò le occhiatacce che rivolgevano al ragazzo davanti a lei.

Jungkook appoggiò lo scatolone e poi prese l'altro, dalle mani di Hyemi che sobbalzò quando sentì le sue grandi mani ruvide sfiorare le sue piccole morbide.

« Sei nuovo? » chiese con voce acuta e imbarazzata, non era il massimo nelle presentazioni ma doveva perdere tempo. Lo doveva fare per sua nonna.

Jungkook si limitò ad annuire. Uscì dall'ufficio e continuò il suo allenamento.  Hyemi prese un respiro profondo e uscì da quel piccolo spazio, alzò gli occhi al cielo quando vide un suo compagno di classe. Uno stronzo.

« Sfigata! A cosa devo questa tua visita? » le chiese circondandole un braccio alla vita, Hyemi si staccò subito quasi scottata « Non ti interessa. » gli disse raggiungendo il giardino e ritornando da sua nonna.

I ragazzi risero, « Possiamo considerarla la prima che non ti va dietro? » il biondino in questione sorrise « Non mi interessa un cazzo di quella sfigata. Neanche se fosse l'ultima sulla terra, me la farei. E' un orfanella del cazz- »

Ma non riuscì a finire la frase che un rumore forte, lo fece smettere di parlare.

Jungkook aveva appena dato un pugno troppo forte e aveva staccato il sacco appeso. Tutti lo guardarono male ma poi tornarono a fare gli affari loro.

Jungkook invece guardò il sacco per terra e sorrise. Aveva immaginato la faccia del biondo.


Hyemi quella stessa sera, decise di andare al market a prendere un pò di dolci. Aveva una voglia matta e sapeva benissimo che derivasse dal ciclo. Guardò l'orologio e storse il naso quando vide che fossero le dieci e mezza, sapeva benissimo che sua nonna non l'avrebbe fatta uscire. Sentì il suo pancino brontolare.

Al diavolo, pensò mentre si mise la scarpe e una felpa. Il market era anche vicino a casa sua, non sarebbe successo niente e non era neanche buio pesto. Aprì la finestra di camera sua e si arrampicò sull'albero vicino, fin da piccola ci saliva per poi stare ore a leggere, quindi non fu un problema.

Sorrise soddisfatta mentre tornò a casa con il suo gelato ma un particolare la bloccò. Anzi.

Le luci della palestra accese la bloccarono. 

La sua testa le urlava di ritornare a casa, che sua nonna l'avesse scoperta le avrebbe fatto un culo mica indifferente ma la curiosità e il cuore le urlavano di andare a dare solo un'occhiata.

In più se fossero stati ladri, avrebbe potuto avvisare Dongsun.

Si avvicinò di soppiatto e con passo da leopardo, si fiondò dentro la struttura. Si sentivano solo colpi forti e il fiatone di una persona.

Aguzzò la vista e il suo cuore si mise a battere più velocemente quando lo vide. Il ragazzo del pomeriggio. Jungkook, così aveva sentito, era davanti a lei e con una forza inaudita tirava pugni al povero sacco ormai tutto rovinato.

I muscoli si contorcevano ad ogni movimento, la pelle luccicante da uno stato di sudore mentre il suo petto saliva e scendeva velocemente.

Il ragazzo si fermò di colpo, cercando di regolarizzare il suo respiro e buttando la testa all'indietro.

Hyemi deglutì, in tutta la sua vita non aveva visto ragazzo più bello. Jungkook era etereo, non potevi fare a meno di guardarlo, tutto di lui ti attirava come una calamita e il suo corpo sembrava quello di una divinità greca.

« Devi stare lì ancora per tanto tempo? » chiese il ragazzo puntando i suoi occhi su quelli di lei, che sobbalzò e si nascose dietro la colonna.

Hyemi si morse il labbro e trattenendo il respiro. Jungkook sbuffò infastidito, la corvina fece per andarsene quando sentì una mano prenderle il polso.

Quasi come d'istinto chiuse gli occhi e abbassò il capo, Jungkook all'inizio fu sorpreso poi divenne subito serio.

Pensava fossero quei cazzoni che si allenavano nella stessa palestra, quei cazzoni che pensavano di fotterlo ma non sapevano che lui, li avesse già fottuti in partenza.

Ritornare in una città, o peggio, in una periferia dove la legge del più forte valeva, era stata una pessima idea ma a Jungkook non gliene fregava un cazzo.

Lui aveva solo un obiettivo nella vita. La boxe.

Lasciò subito la presa e la guardò dall'alto.

« I-io ho visto le luci accese. » si giustificò la ragazza, perchè si sentiva quasi impaurita vicino a lui? « Pensavo ci fossero i ladri. » gli disse ingenuamente. Jungkook la guardò e basta. Guardò il suo viso piccolo, quasi troppo delicato, la frangetta che le arrivava fino agli occhi e labbra rosee.

« Non c'è nessun ladro quindi puoi andartene. » le disse duro, ritornando al suo posto e continuando il suo allenamento.

Hyemi si stava sfracellando il labbro, dondolò un pò con il corpo e lo seguì. La curiosità aveva sempre la meglio, in più Jungkook la incuriosiva da morire.

La ragazza guardò il sacchettino, aveva un pò di gelato e poteva condividerlo con lui. Jungkook la guardò storto, le aveva detto di andare via, allora perchè girovagava nella palestra guardandosi intorno?

Hyemi con curiosità vide tutti gli annunci appesi al muro, i suoi occhi si illuminarono quando vide un incontro di boxe ma si spalancarono quando vide Jungkook sulla copertina vicino ad un altro ragazzo, che non conosceva.

« Parteciperai all'incontro? » chiese eccita, era sempre stata legata alla boxe, d'altronde suo nonno aveva riempito la casa dei suoi ricordi, prima che sua nonna li togliesse, in più, era capitato di vedere un incontro alla tele con Taeri.

« Wow sarai agitato! » disse la ragazza girandosi verso di lui e sobbalzò quando lo trovò già a guardarla ma la sua faccia era estremamente seria. « Comunque mi chiamo Hyemi » disse infine.

Jungkook strinse i pugni infastidito. Non gli interessava un beato cazzo.

« Ho un di scatola gelato, la condividiamo? » chiese un pò timida, voleva davvero fare amicizia, in tutti quegli anni non era mai stata capace, alla fine Jungkook era nella sua stessa situazione, era solo e non conosceva nessuno.

« Hai finito? » le chiese nervoso « Non ho tempo per queste stronzate, non mi interessa conoscerti e non voglio mangiare il gelato. » sputò in modo arrogante « Quindi vattene, davvero questa volta. »

Hyemi ci rimase un pò male però annuì subito, forse o sicuramente aveva sbagliato qualcosa lei « Hai ragione, ti sto disturbando! Mi dispiace tanto, me ne vado subito. » gli disse raggiungendo velocemente la porta e uscendo.

Jungkook guardò il suo piccolo corpo spaventato lasciare la struttura, era stato troppo duro?

Scosse la testa, era solo lì per vincere. Poi se ne sarebbe andato, di nuovo.

Jungkook si svegliò presto, era passata una settimana dall'ultimo incontro con quella strana ragazza, non si era più fatta vedere e lui, si rese conto di essere stato un pò troppo duro nei suoi confronti.

Ma odiava quella periferia, troppi ricordi, troppe sofferenze. Gli sguardi che la gente gli lanciava come se lo volessero ammazzare da un momento all'altro.

Sapeva che la sua famiglia non era mai stata vista bene, sapeva che sia suo nonno che suo padre erano state delle teste di cazzo e pure lui, negli anni non si era mai risparmiato. Ai tempi ma anche adesso, la violenza era all'ordine del giorno, c'erano diverse gang nella periferia e si stupì quando un mese fa, le vide ancora all'opera ma di notte. Si mettevano dolo all'opera di notte, trafficavano droga, pasticche e anabolizzanti.

Ormai non erano più gli anni settanta e ottanta, pensava che queste cose fossero anche passate di moda.

Ma no.

No, perchè una mattina si era ritrovato una banda di ragazzi davanti a casa sua, lo avevano solo avvisato di stare al suo posto. Non gli facevano paura ma non voleva avere problemi. Quando cacciò la ragazza, dopo un pò si diede dello stupido. Era tardi, poteva tranquillamente accompagnarla, il Jungkook di anni fa lo avrebbe sicuramente fatto.

Prese il borsone e dopo aver chiuso quella catapecchia, prese la via della palestra. Si mise la cuffie e in silenzio, guardò quella periferia ormai quasi abbandonata.

I'ma work to my last breath

Signore stendevano il bucato e bisbigliavano sottovoce, i pettegolezzi della giornata.

The pain and the struggle followed me

My daddy never been there, bothered me

And these cold streets made a man of me

Passò vicino ad un garage e ignorò i fischi dei ragazzi dietro di lui con le moto.

Keep some ice on me Rocky, Rocky like Balboa

Strinse i pugni.

Quando vide la palestra si sentì improvvisamente al sicuro. Il signor Choi stava alzando la cler.

I got angels all around me

« Sei arrivato, scaldati. » gli disse andando nel suo ufficio. Jungkook  appoggiò il borsone e lo raggiunse « Dove sono tutti gli altri? »

« Da oggi la palestra è chiusa, allenerò solo te. »

« Cosa? Perchè? »

Dongsun alzò lo sguardo, « Perchè mi devo solo concentrarmi su di te. Hai un incontro importante. » gli disse « Con gli altri è impossibile, continuano ad interromperci. Lo sappiamo entrambi che lo fanno apposta. Non ho tempo da perdere con persone che non riescono neanche a tirar su la patta dei pantaloni da soli. »

Jungkook rise.

« Porta la gomma, fino al fondo della strada e poi fino all'ultima casa, tirala su. Fai almeno cinque volte questo percorso. »

Jungkook annuì, uscì fuori e fece rotolare la ruota fino in fondo. Guardò avanti a lui, tutta la salita.

« Jeon muoviti! » urlò Dongsun, battendo il piede e portando le gomme all'inizio della strada.

Le persone si affacciarono curiosi alle finestre mentre videro il duro allenamento del ragazzo.

Hyemi aprì la finestra quando sentì le urla di Dongsun, l'uomo era al fianco del ragazzo che gli urlava di non mollare, Jungkook tirava la gomma di almeno duecento chili, urlando ogni volta che la faceva cadere.

Sobbalzò quando sentì sua nonna vicino a lei, « Non è troppo duro con lui? » le chiese guardando il ragazzo morto dalla stanchezza.

Taeri sorrise, gli anni passavano ma Dongsun non avrebbe mai cambiato metodo. Le diede una pacca sulla spalla « E' solo all'inizio. »

Hyemi durante la mattina sbirciò dalla finestra più volte, Jungkook non aveva smesso un attimo. Con un coraggio inaspettato, dopo essersi data una sistemata, raggiunse la palestra, con dei biscotti in mano.

Forse li aveva fatti per Jungkook ma in quel momento pensò di mettere in mezzo sua nonna.

Entrò in palestra e si fermò quando li vide. Dongsun tirava pugni sugli addominali di Jungkook mentre il ragazzo si tirava su, sulla trave.

L'uomo si accorse della piccola Hyemi che li guardava un pò preoccupata, anzi che guardava Jungkook preoccupata.

« Per oggi sei apposto, togli le bende e corri sul tapis roulant per dieci minuti. »

Jungkook si butto a terra mentre cercò di regolarizzare il respiro.

« Hyemi giusto? »

La ragazza annuì in imbarazzo, « A cosa devo questa visita? »

« Io e nonna abbiamo fatto dei biscotti. » gli disse spingendo il vassoio verso di lui. Dio, pessima.

« Grazie mille! Non dovevate! » le disse guardandola ma sorrise quando la vide intenta a guardare Jungkook.

« Puoi aiutarlo, se vuoi. E' molto stanco oggi, potresti accompagnarlo a casa, che ne dici? »

Hyemi si girò verso di lui e sorrise annuendo. Se lui vorrà.

A Jungkook faceva tutto male il corpo, il piedi gli faceva male e sapeva benissimo il perchè, poteva sentire la sua fiacca aperta sferrare contro la scarpa.

Il ragazzo dopo aver corso, prima di uscire, entrò nell'ufficio. Dongsun sistemava delle coppe sulle mensole.

« Fuori c'è Hyemi. Le ho detto di accompagnarti a casa, trattala bene. » gli disse girandosi e trovando il viso scocciato del ragazzo. « Hai capito Jeon? Quella ragazza non ha nessuno, è sempre così gentile con tutti, potresti ricambiare il favore permettendole di passare un pò del tempo con te. »

« Non ho bisogno di amici, sono solo qui per allenarmi. »

« E io sono quello che ti alleno, devi staccare un pò la testa. Non deve essere solo boxe, capisco che è la tua vita ma una volta finito ti sentirai così solo e vuoto, è una merda. Ci vediamo domani. »

Jungkook annuì, massaggiandosi la spalla, uscì dalla struttura.

Hyemi faceva avanti e indietro, stava parlando da sola?

Tossì per farsi notare e sorrise internamente quando la vide sobbalzare « Ciao! »

Il ragazzo le fece un cenno e si avviò a casa, la sentì sgambettare dietro di lui per raggiungerlo « Hai fatto un super allenamento! Deve essere stato faticoso, vero? Io sarei morta stecchita lì. » disse indicando un punto a caso, si morse il labbro agitata, era fastidiosa? Cosa cavolo doveva dire per iniziare una conversazione?

Si guardò in giro quando vide il piedi di Jungkook, la parte dietro era sporca di sangue, il ragazzo camminava facendo finta di niente ma sentiva un leggero fastidio ad ogni passo.

« E' una fiacca? » chiese la ragazza e Jungkook annuì. « Devi togliere la scarpa, se continui così ti uscirà una bolla enorme! Aspetta! » urlò quando con uno scatto entrò dentro al mini market. Jungkook cercò di fermarla ma la ragazza era già entrata dentro. 

Hyemi uscì con un sacchettino nero, lo diede a Jungkook sorridendo « Ti ho preso tutto! Così a casa puoi mettere questa pomata, funziona davvero bene, te lo giuro. Ti ho comprato anche delle bende e dei cerotti. »

Jungkook guardò il sacchettino davanti a lui e ringraziandola lo prese.

« Non devi accompagnarmi fino a casa. » le disse dopo minuti di silenzio.

Hyemi sorrise « Tranquillo! Mi piace camminare! » gli disse per farlo sentire a suo agio e per tranquillizzarsi. Jungkook non era di tante parole mentre lei era logorroica a livelli estremi.

Fece per dire qualcosa quando Jungkook la spostò con forza di fianco a lui, guardando un punto di lato, la ragazza guardò con occhi sbarrati la mano del maggiore intorno al suo polso, era talmente concentrata che non aveva per niente sentito il ragazzo di fianco a lei con la moto. 

Hyemi sbuffò quando vide Yongji, quel ragazzo era davvero insopportabile. Aveva dovuto interrompere quel piccolo momento tra lei e Jungkook.

« Il marciapiedi l'hanno inventato per le persone, lo sai vero? » chiese la ragazza guardandolo annoiato. Yongji sorrise, « Ho visto il tuo culo e non ho fatto a meno di seguirti. » le disse in modo sfacciato.

Hyemi si sentì in imbarazzo, perchè diavolo gli uscivano queste battute, anche scuola non si era mai risparmiato. Il cuore della ragazza si mise a battere più veloce quando si rese conto di essere ancora vicina a Jungkook e che la presa sul suo polso si fosse intensificata.

« Non sapevo fossi amica di Jeon. »

« Non siamo amici. » rispose duro il corvino, la voglia di spaccargli la faccia era alta e troppa ma Dongsun gli aveva detto che lo avrebbero provato all'infinito.

« E-esatto, lo stavo solo accompagnando a casa. » disse Hyemi incrociando le braccia, non nascose il fatto che ci rimase male quando Jungkook rispose così e subito.

« Ti aspetto qui allora, accompagnalo e dopo ti porto a casa. » le disse Yongji, Hyemi non era brutta solo strana, stava sempre per le sue e non gli aveva mai chiesto di uscire quando metà della scuola lo aveva fatto.

La ragazza scosse la testa « Grazie ma dopo devo fare delle commissioni. » gli disse educatamente.

« Dai Hyemi, stai sempre sola, voglio solo conoscerti meglio. » disse Yongji sorridendo « Ti accompagnerò per le tue commissioni. »

Jungkook rise in modo amaro, aveva capito il gioco di quel bastardo. Non gli interessava di Hyemi, lo faceva solo perchè pensava che tra di loro ci fosse qualcosa, lo faceva solo per infastidirlo. Hyemi era una brava ragazza, non se lo meritava.

Si mise davanti a lei « Mi dispiace ma Hyemi viene a casa con me, dobbiamo fare delle cose insieme. » le prese la mano e la trascinò con lui.

La ragazza pensò di stare seriamente per morire, fece per dire qualcosa ma venne interrotta.

« Seguimi e stai zitta. »

Hyemi non aveva aperto bocca, fino quando non era entrata nella casa di Jungkook. Vide dei mobili coperti dalla plastica e altri scoperti, non era una casa grandissima però non era male. Non sapeva cosa fare, Jungkook l'aveva lasciata in salotto mentre lui era andato in bagno per farsi la doccia.

Non poteva lasciare la casa così, almeno doveva salutarlo. Curiosa girò per la casa, finì in un corridoio e vide la camera di Jungkook, l'unica stanza senza plastica a coprire tutti i mobili. Il letto era sfatto da delle coperte tutte nere, le venne da ridere pensando alle sue, tutte bianche. Praticamente gli opposti. C'era un sacco appeso, dei vestiti sparsi e una piccola scrivania. Guardò il sacchettino con le medicine appoggiato su una mensola, non c'erano foto, non c'era niente. Quella casa era completamente vuota.

Sobbalzò quando sentì la porta chiudersi. Jungkook era dietro di lei con un asciugamano in vita e l'altro appoggiato al collo.

« Ti avevo detto di restare in salotto. »

Hyemi deglutì « In verità non mi hai detto niente. » disse con voce bassa « Te nei semplicemente andato. »

Jungkook rise « Hai ragione. » disse con voce bassa, facendo tremare le gambe alla ragazza. Hyemi si girò, facendo corrugare le sopracciglia al ragazzo « Cambiati, non sto guardando. »

Jungkook sorrise, era proprio una bambina. Si mise i boxer ed una tuta, si avvicinò alla ragazza e sfiorandola apposta prese la maglietta appoggiata sulla scrivania.

Hyemi deglutì quando sentì il corpo del ragazzo quasi attaccato al suo.

« Hai messo la pomata? » gli chiese tentando di calmarsi, allontanandosi poi da lui per finire addosso al sacco.

« Sì, l'ho messa. » avrebbe voluto aggiungere mamma, ma rimase zitto. Hyemi si guardò a disagio e poi diede un pugno al sacco di fianco a lei « Ti piace così tanto tirar pugni a questo coso? » chiese continuando a tirare piccoli pugnetti.

Jungkook incrociò le braccia e rise vedendo la postura completamente sbagliata della ragazza, appoggiò la vita alla scrivania e la guardò. I lunghi capelli neri si spostavano ogni suo movimento. Decise di fermarla, quando vide le nocche rosse.

« Così ti fai male. » le disse prendendole i polsi « E poi non è solo tirare i pugni. La boxe è uno dei più antichi sport di combattimento, lo sport più bello. Più sembrare violento ma se hai disciplina non lo sarà mai, diventa violenta una volta fatto fuori dal ring. All'interno del ring ci sei te e la parte di te stesso che devi combattere. »

Hyemi rimase ad ascoltarlo con il sorriso, vedere i suoi occhi accendersi era una cosa bellissima, si vedeva che amava fare quello sport ma per lui non era solo uno sport, era la sua vita. « Puoi insegnarmi qualcosa? »

« Adesso? »

Hyemi annuì, « Però se non vuoi farlo- » si fermò quando le mise le mani suoi fianchi.

« Prima dobbiamo sistemare la postura. » picchiettò con il piede la sua gamba per fargliela allargare « Stai rilassata con le spalle, alza le braccia » le prese delicatamente le spalle e la posizionò in modo giusto « Aspetta. » le disse per lasciarla lì e tornare subito con dei guantoni.

« Hai delle mani delicate, metti questi. » le disse aiutandola ad infilarseli. Hyemi sentì il cuore scoppiare, perchè stare così vicino a Jungkook la agitava?

« Mi stanno larghi. » disse ridendo e guardando Jungkook, che la stava guardando negli occhi. « Sono ridicola. » continuò abbassando la voce.

« Sono i miei, per questo ti stanno grandi. »

E non sei ridicola, sei bella con i miei guantoni addosso.

I due passarono quasi tutto il tardo pomeriggio, Hyemi aveva capito che il punto debole di Jungkook fosse la boxe, anche se fosse stanca, continuò. Le piaceva come Jungkook le stesse vicino per sistemare la sua postura, le piaceva sentirlo parlare o ridere perchè puntualmente sbagliava qualcosa.

La ragazza si buttò sul letto « Sono stanchissima! »

Jungkook rise « Non abbiamo fatto niente. »

« Parla per te! Io non faccio niente da quando sono nata. » e quella frase fece ridere ancora di più il corvino. Guardò il telefono e vide che fosse quasi ora di cena.

Hyemi di alzò e si tolse i guanti, sperò di non aver le mani tanto sudate. Si avvicinò alla sua borsa e strabuzzò gli occhi quando vide le chiamate di sua nonna.

« Ma è tardissimo! » urlò in panico, prese la scarpe e scappò dalla vista di Jungkook. Il ragazzo la seguì, « Devo andare, è stato molto bello Jungkook! Dovremmo rifarlo, dovresti insegnarmi qualcosa altro, ci vediamo! »

« Hyemi! » la chiamò raggiungendola fuori, voleva chiederle scusa per il comportamento dei primi tempi e voleva dirgli anche lui che fosse stato bene con lei quel pomeriggio, era da un pò di anni che si divertiva o non stava bene con una persona.

« Stai attenta. » le disse solamente e cercò di ignorare il suo cuore quando la vide sorridere.

« Certo! Ci vediamo. » disse contenta e anche lei, con il cuore a mille. Per lei le parole di Jungkook, valeva tantissimo. Quel stai attenta, era stata la ciliegina sulla torta per tornare a casa felice.

Era passato quasi un mese da quel pomeriggio. Jungkook si allenava ogni giorni e Hyemi gli faceva compagnia, ogni singolo giorno. Ormai si era abituato a quella piccola figura. Non gli dava più fastidio, anzi, la cercava continuamente con lo sguardo. Dongsun le permetteva di stare in palestra e assistere gli allenamenti, certe volte lo aiutava pure.

Erano cambiate tante cose. Come il fatto che Hyemi non gli fosse indifferente. Per niente.

Più volte aveva pensato di zittirla con un bacio, pensando che fosse la cosa più giusta da fare. Più volte aveva bramato il suo corpo o si era fermato a guardarla un pò troppo. Forse perchè non faceva sesso da un sacco di tempo e Hyemi era sempre così vicina a lui.

Diede un pugno più forte quando si ricordò di essersi toccato, pensando lei sotto di lui. Quella cosa doveva finire, mancavano tre settimane all'incontro. Non doveva avere distrazioni. Non doveva ma allora perché la pensava?

Dopo aver finito le sue sessioni, si rivestì, quella sera aveva deciso di stare un pò di più, doveva sfogarsi. Quel giorno non era venuta. Dongsun gli aveva detto che stava aiutando Taeri con delle commissioni, in città.

Chiuse la palestra e la cler, fece per mettersi le cuffie quando delle voci lo stopparono.

« Davvero Yongji, ho detto di no! »

Hyemi.

Senza pensarci lasciò il borsone, con passo spedito scese nella via vedendo la ragazza vicino ai cassonetti della spazzatura con tre ragazzi davanti a lei.

« Non voglio uscire con te. » disse Hyemi annoiata ma stava tremando di paura, i suoi occhi si spalancarono quando vide Jungkook raggiungerli.

Yongji seguì il suo sguardo e sorrise quando lo vide. Scacco matto.

« Che bella sorpresa! Hai finito di allenarti? »

Jungkook grugnì infastidito dal tono di quel bastardo e non staccò gli occhi da Hyemi, che non aveva manche lei smesso di guardarlo. Hyemi fece per andarsene quando Yongji la prese per i capelli, tirando forte. Alla ragazza scappò un urlò sorpresa « Yongji, lasciami! » disse infastidita mentre tentava di staccare la mano dai suoi capelli.

Jungkook quasi scattò ma le parole del biondo si fermarono « Cosa pensi di fare? Picchiarci? Sai che non puoi, saresti squalificato dall'incontro per cattiva condotta. »

« Lasciala immediatamente Yongji. » gli disse facendo diventare le nocche bianche.

Il biondo tirò un pò di più i capelli e le prese il viso « Vuoi sapere la parte divertente? Quasi tutti i ragazzi pensano che sia una gran figa. Sarà il fascino della vergine o della santarellina? » disse ridendo, per lasciarle i capelli « Sta di fatto, che piace anche a te ma l'ho vista prima io. Ti ricordi Jeon? Ti avevo detto di stare al tuo posto. »

Hyemi stanca di quella situazione, gli diede un calcio nelle sue parti basse, facendole piegare.

« Non uscirò mai con te Yongji, mettitelo in quella cavolo di testa. Non sono tua. » disse con coraggio quando invece dentro stava per morire. Sapeva di stare tremando.

Il ragazzo rise « Hai tirato fuori gli artigli » le disse alzandosi e accarezzandola « Brava la mia puttanella. » poi facendo segno agli altri suoi compagni, se ne andò.

Hyemi si girò verso Jungkook e lo vide con la mascella tesa.

« Cosa ci facevo fuori adesso? » le chiese duro.

« Stavo buttando la spazzatu- »

« E ti sembra l'ora di buttare la cazzo di spazzatura Hyemi? » le chiese frustrato, tirandosi dietro i capelli « Non devi restare sola, soprattutto in questa zona. » la rimproverò.

« Sei arrabbiato? » chiese stupita, non doveva per forza buttare la spazzatura ma aveva voglia di vedere se fosse in palestra.

« Sì, perchè fai le cose senza usare la testa. Tua nonna ti ha detto di non uscire dopo le dieci, perché cazzo sei in giro? E se non fossi arrivato? » alzò la voce avvicinandosi a lei.

« Se non fossi arrivato? Cosa avresti fatto da sola con quei tre? Ti ha solo tirato i capelli e quasi stavi per piangere. »

« Volevo vederti. » disse a bassa voce, mordendosi il labbro « Sono uscita perché volevo vederti, quindi ho usato la scusa della spazzatura. »

Jungkook rimase vicino a lei, deglutendo per le parole della ragazza.

«Devi starmi lontano. »

« Cosa? » chiese incredula Hyemi. Non voleva, non poteva perchè Jungkook le piaceva.

« Non lo capisci? Ti sta dando fastidio perché ci vede insieme. » le disse duro « Quindi non venire più in palestra, mi innervosisci. »

« Piantala. » disse la ragazza con gli occhi lucidi. Perchè adesso si stava comportando così? Sapeva che il quel mese era cambiato qualcosa, sapeva che lui fosse cambiato. Lo vedeva, era un pò più dolce con lei, la cercava come lei aveva sempre cercato lui. Passavano tantissimo tempo insieme, l'aveva aiutato a pulire la casa, l'avevano sistemata insieme.

Lei aveva dormito nel suo letto, il suo cuore batteva troppo velocemente quando lui l'aveva tirata su dal divano e l'aveva fatta dormire nel letto, non svegliandola per dirle di andare a casa.

A questo punto sognava solo lei, forse era troppo ingenua, forse Jungkook faceva così per gentilezza, forse faceva così con tutte ma Hyemi non era mai stata fidanzata o non si era mai relazionata con qualcuno del sesso opposto, aveva solo letto milioni di storie d'amore fantastiche sperando di trovarsi al posto della protagonista, non sapeva come ci si dovesse comportare con i ragazzi.

« Non mi interessa. » alzò la voce Hyemi, trattenendo le lacrime « Non puoi respingermi via solo per colpa di Yongji, non mi interessa di quel tipo! » gli disse colpendolo al petto.

« Non puoi! Non puoi perché mi piaci brutto idiota. » gli disse con il fiatone, quando si rese conto di quello che avesse detto si staccò da lui. Asciugandosi la lacrima, girò i tacchi e cercò di andarsene ma Jungkook fu più veloce.

La fece girare e le prese il viso, attaccando le loro labbra in un bacio bisognoso. Bisognoso perché Jungkook aveva bisogno di un loro contatto o sarebbe impazzito da un momento all'altro.

Jungkook aveva bisogno di assaporare quelle labbra da cui non riusciva a staccare gli occhi.

Jungkook aveva bisogno della dolcezza e della genuinità di Hyemi. Jungkook aveva bisogno del suo sostegno, aveva bisogno del suo sguardo, che lo guardava come se fosse la cosa più bella del mondo. Aveva bisogno di lei nei suoi dopo incontri. Aveva bisogno di lei.

La ragazza si staccò con il fiatone, sperò di essere stata brava, non aveva mai baciato nessuno ma Jungkook più volte l'aveva cercata con la lingua. Si sentì così in imbarazzo, era stato un bacio molto intenso. Il ragazzo la guardò con occhi famelici e le passò il pollice sopra il labbro gonfio.

« Veramente? » le chiese quasi come se fosse soggiogato e forse, lo era. Aveva immaginato e aspettato quel momento da troppo tempo.

« Cosa? »

« Ti piaccio? » le chiese facendole abbassare lo sguardo, sorrise in modo sfacciato quando la vide annuire impacciatamente.

« Vieni a casa con me? » le chiese, voleva stare con lei. « Adesso? »

Il ragazzo rise, aggiustandole i capelli « Sì, adesso. »

« Devo- C'è mia nonna- » ma Jungkook le mise un dito sulle labbra.

« Ti accompagnerò domani mattina, prima che si svegli. »

Hyemi annuì un pò titubante, Taeri fortunatamente andava sempre a dormire presto, non l'aveva sentita scendere dall'albero come ogni volta, quindi non avrebbe rischiato neanche questa volta. In più, Jungkook l'avrebbe accompagnata a casa la mattina. Il ragazzo sorrise e la prese per mano.

Jungkook buttò il borsone all'entrata, per poi chiudere la porta. « Io faccio la doccia, fai come se fosse casa tua. » le disse per poi lasciarla sola. 

Hyemi sospirò. E se volesse fare sesso? Per quello l'aveva portata a casa? Oddio. Non l'aveva mai fatto! Jungkook era il suo primo tutto, non sapeva neanche da che parte partire, aveva anche una biancheria bruttissima!

La ragazza andò leggermente in panico, continuò a girare per la casa tentando di calmarsi, con scarsi risultati. L'idea di scappare stava diventando sempre più alta, la porta era così vicina, sarebbe bastato aprirla e poi avrebbe corso.

« Cosa ci fai davanti alla porta? »

Hyemi sobbalzò « Perchè ti fai la doccia così veloce? » gli chiese agitata, mettendosi una mano sul petto. Jungkook la guardò confuso, aveva fatto la doccia veloce per non farla aspettare troppo da sola.

« Andiamo in camera? » le chiese con nessuna intenzione di saltarle addosso, anche se fosse forte. Sapeva che Hyemi fosse vergine, anche se avesse voluto fare qualcosa con lei, non avrebbe fatto niente finché lei non avrebbe fatto la prima mossa.

Hyemi annuì seguendolo come un cagnolino, Jungkook rise quando la vide persa nei suoi pensieri.

« Perchè sei così nervosa? » le chiese togliendosi la maglietta e mettendosi nel letto. « Voglio solo dormire. »

Hyemi cercò di non guardare il addome, « Potevi dormire anche da solo. » mormorò la ragazza, restando in piedi.

Jungkook strinse gli occhi « Adesso rispondi? Dov'è finita la Hyemi timida fino al buco del culo? »

Hyemi spalancò la bocca incredula « T-ti sembra il modo di dire le cose? Sei un maleducato, io me ne ritorno a casa. » disse uscendo dalla camera. Aumentò il passo quando sentì Jungkook raggiungerla e infine corse per non farsi prendere.

« Stiamo giocando? » chiese il corvino da dietro al divano, il ragazzo fece uno scatto e Hyemi urlò non aspettandoselo, la prese per la vita e la tirò su come se fosse una piuma. La ragazza non riuscì a quasi a respirare per quanto stesse ridendo. Jungkook l'appoggiò poco delicatamente sul letto e continuò a farle il solletico.

« Basta! Jungkook ! » lo richiamò ormai con le lacrime agli occhi.

« La smetterò se non te ne andrai. » disse il corvino sicuro e aumentando il solletico. « Va bene! » urlò la ragazza con il fiatone.

Jungkook la guardò dall'alto che uno slancio la baciò, di nuovo. Hyemi sorrise e gli prese i capelli, tirandoli leggermente. Il ragazzo si staccò dalla sua bocca con un sonoro schiocco, per poi baciare avidamente la mascella della ragazza. A Hyemi le scappò un piccolo gemito ma si tappò subito la bocca imbarazzata. Jungkook grugnì quando per sbaglio, le loro intimità si scontrarono, tornò al suo collo e pensò a quanto sarebbe stata bella con un suo succhiotto, a vista di tutti.

Succhiò forte, facendo gemere la ragazza una seconda volta. Con il fiatone si staccò e passò il pollice sull'ormai parte viola del collo della ragazza, era ruvida al contatto con il polpastrello morbida del ragazzo.

Jungkook ritornò sul suo viso accarezzando sempre con il pollice, lo zigomo della ragazza che lo guardava imbarazzata e agitata, scese sulle labbra e spinse il pollice dentro la bocca di Hyemi, quasi pensò di andare in paradiso quando la corvina lo sfiorò con la lingua. Lo tolse velocemente, lasciando Hyemi spiazzata e se lo mise in bocca lui per succhiarlo.

La ragazza sentì un caldo nel suo basso ventre e strinse le labbra, Jungkook in quel momento era così eccitante, che si sentì bagnata solo per quel gesto.

« Io direi di andare a dormire. » disse serio Jungkook, non sarebbe resistito mezzo minuto. Hyemi annuì, si tolse la felpa per il caldo rimanendo in canottiera e tuta. Jungkook si sdraiò di lato, mettendo le mani sotto la testa. Sentì Hyemi muoversi come un anguilla.

« Cosa c'è? » le chiese, non sarebbe riuscito a chiudere occhio se Hyemi avesse continuato a muoversi.

La corvina chiuse gli occhi e prese un bel respiro, era solo Jungkook.

« Non riesco a dormire con i pantaloni, dormo sempre in mutande. » mormorò in imbarazzo.

« Puoi toglierli. » le disse come se fosse una cosa naturale, vide la sua schiena rimanere ferma, sospirò « Non ti guardo. » le disse imitandola, « Puoi mettere una mia maglietta, ti coprirà. »

Hyemi annuì « Non guardare okay? »

Jungkook rise « Non guarderò, te lo prometto. » le disse chiudendo gli occhi e girandosi verso il muro.

Hyemi fece tutto alla velocità della luce e ritornò sotto le coperte, sistemandosi i capelli e con un coraggio che usciva solo quando stava con lui, abbracciò l'ampia schiena di Jungkook.

« Buona notte. » sussurrò la femmina, stringendo forte Jungkook che sorrise. Il ragazzo si girò, trovandosi la ragazza vicino con il viso, le circondò la vita e le diede un bacio sulla fronte.

« Buona notte Hyemi. »

Mancava un giorno all'incontro e Jungkook era agitato come non mai. Era scontroso, nervoso e infastidito per ogni minima cosa.

Hyemi lo aveva notato, così aveva sempre aspettato che fosse lui a cercarla. Dongsun sospirò stanco « Stai sbagliando! Cosa cazzo ti prende? Se abbassi la guardia in quel modo, al secondo turno sei KO. »

Jungkook grugnì infastidito, sputando il paradenti, « Non l'ho abbassata! » tuonò.

Dongsun strizzò gli occhi « Sei una testa di cazzo! Ti facendo delle correzioni e tu non le accetti, non ti ho allenato due mesi, giorno e notte per vedere che un giorno prima dell'incontro butti tutto nel cesso! Ti ho lasciato anche stare con Hyemi- »

Jungkook scattò vicino alle corse « Cosa cazzo c'entra lei? »

« Lei è una distrazione. »

« Non lo è invece. » disse sicuro il ragazzo.

« Ti stai comportando proprio come tuo nonno! Perchè non colpisci forte come una volta? Perchè non colpisci? Cazzo Jeon! Perchè non stai facendo uscire il tuo vero te? Quello che ho visto a Seoul, su quel ring. Te lo stavi mangiando l'avversario, qua a malapena lo tocchi. »

Perchè non voglio farmi vedere così da lei. Si spaventerà sicuro.

« Lei ti guarderà ancora allo stesso modo Jeon. Quindi basta, rimetti la testa apposto e fammi vedere il vero combattimento. »

Il ragazzo annuì, si rimise il paradenti e ricominciò l'ultimo allenamento.

Dongsun dopo tre ore decise di finirlo. « Basta Jungkook, non ti devi più sforzare. » il ragazzo annuì scendendo dal ring.

Dongsun gli mise le mani sulla spalla « Sono fiero di te ragazzo. La tua famiglia sarebbe fiera di te, porta in alto in nome dei Jeon domani, mi raccomando. »

Il ragazzo annuì e si avviò verso le docce. L'acqua calda gli accarezzava il corpo ma aveva solo un pensiero fisso, Hyemi.

Cosa avrebbe fatto con lei? Il ragazzo non si aspettava mica di certo che nei due mesi a Buam-dong conoscesse una persona così importante per lui. Dopo l'incontro sarebbe dovuto ritornare a Seoul, da Taehyung, il suo migliore amico.

Dopo aver salutato Dongsun, uscì dalla palestra e raggiunse velocemente casa sua. Dormì tutto il pomeriggio finchè non sentì bussare la porta, più volte.

Si alzò scocciato ma sorrise quando vide Hyemi, studiò il suo corpo. La ragazza entrò contenta, « Ho portato cinese! » urlò eccitata, era appena stata tutto il pomeriggio in città con Taeri, così aveva comprato cinese, sapendo che fosse il preferito di Jungkook.

Il ragazzo si appoggiò alla torta e si mangiò la ragazza con gli occhi, troppo impegnata a tirare fuori le cose dal sacchetto. Jungkook non riusciva a staccare lo sguardo dalle sue gambe nude, Hyemi aveva una gonna floreale sopra al ginocchio, con una canotta bianca infilata dentro e le all stars rosse.

Era così bella.

« Yah! Ti sto parlando. » lo risvegliò Hyemi guardandolo, Jungkook si avvicinò a lei e la prese per i fianchi facendola avvicinare « Scusa ma sei troppo bella. »

Hyemi divenne rossa, da quando si frequentava con Jungkook faceva di tutto per diventare più bella, aveva seguito dei video di make up e aveva cambiato i suoi vestiti.

Hyemi lo baciò « Sei pronto? Domani è il gran giorno. »

jungkook divenne subito serio « A proposito di questo. » sapeva che si sarebbe arrabbiata ma doveva farlo per lui.

« Non potrai venire domani. »

« Perchè? »

« Sei piccola, non fanno entrare le minorenni. »

Hyemi spalancò la bocca « Ma manca un mese ai miei vent'anni! » disse scocciata, avrebbe voluto essere vicino al suo ragazzo. Jungkook le accarezzò il viso « Meglio così, no? Mi hai sempre detto che ti fa un pò impressione, è meglio che mi aspetti qui a casa. »

« Ma io voleva vederti. » mormorò triste Hyemi. Jungkook sospirò e appoggiò la fronte sulla sua « Lo so ma- Hyemi io non voglio che tu mi veda. »

« Perchè? »

« Perchè non voglio farti paura, sul ring mi trasformo completamente. »

« Non mi farai mai paura Jungkook. » gli disse dolcemente accarezzandogli la guancia « Non potresti mai farmela. »

Il ragazzo sorrise baciandola delicatamente « Se vuoi, puoi restare nello spogliatoio. »

Hyemi annuì « Va bene, se questo ti rende più sereno, farò così. » gli disse dolcemente, lo vedrà un'altra volta.

« Voglio fare l'amore con te. » sputò fuori la ragazza, Jungkook strabuzzò gli occhi.

« C-cosa? »

« Voglio fare l'amore con te, sono sicura Jungkook. »

In quel mese il ragazzo non si era mai spinto troppo oltre, l'aveva solo toccata sempre con il consenso di Hyemi.

Il corvino senza aspettare, la prese in braccio facendola squittire, la baciò con foga andando nella loro camera da letto. Delicatamente la appoggiò sul letto e le sciolse i capelli dalla coda alta « Mi piacciono sciolti. » le disse tra i baci e Hyemi sorrise, sapendo il motivo per cui gli piacevano sciolti. Jungkook amava i capelli di Hyemi, amava infilarci le mani e arrotolarli, amava stringerli, amava toccarli.

Jungkook le tolse la canotta e il reggiseno, « Oggi sei troppo bella. » le disse facendola sorridere ancora di più, era sempre più sicura di quella decisione, voleva fare l'amore con Jungkook, voleva che lui fosse il primo.

« Tu non ti sei ancora spogliato. » disse Hyemi un pò contrariata. Jungkook si tolse la maglietta e i pantaloni rimanendo solo in boxer.

Il ragazzo le tolse la gonna, per poi posizionarsi su di lei, la baciò, la leccò come se fosse la cosa più buona del mondo. Mise due dita sulla sua intimità per capire se fosse bagnata, spostò il tessuto e sfiorò il clitoride della ragazza. Hyemi quasi tremò sotto di lui, Jungkook aveva il pieno controllo del suo corpo.

Le tolse le mutandine e le guance di Hyemi andarono a fuoco quando lo vide leccarsi le labbra, cercò di chiudere la gambe ma Jungkook la bloccò.

« Puoi cercare di non guardarla? » chiese in imbarazzo la ragazza guardando il soffitto.

Jungkook rise, dandole un bacio sulla guancia « Non ti agitare. »

Più facile a dirsi che a farsi.

Il corvino si tolse i boxer, prendendo la sue erezione in mano e Hyemi andò in panico.

Oddio non entrerà.

Jungkook aprì il cassetto e prese il preservativo. « Entrerà. » le disse per farla stare tranquilla.

« Non stavo pensando a quello! »

« Si invece, ti conosco. »

Hyemi si morse il labbro, quando il viso di Jungkook fu nella sua visuale.

« Devi rilassarti, farà male se sei rigida, okay? » le disse dandole piccole baci sul viso.

Hyemi annuì poi con la mano si attaccò all'avambraccio del ragazzo « Jungkook. » lo chiamò « Puoi baciarmi? »

Il ragazzo sorrise e con una mano avvicinò il viso al suo. La baciò con una dolcezza incredibile, tentando di calmarla.

Con la mano spinse lentamente il suo membro, Hyemi fece un verso ma Jungkook la baciò con forza, stava cercando solo di distrarla, una volta dentro sarebbe finito tutto.

Si staccò senza fiato e si rese conto di essere interamente dentro di lei, Hyemi era fottutamente stretta, già solo così pensò di venire.

Le asciugò una lacrima « Lo so è fastidioso ma appena mi inizio a muovere diventerà piacevole, fidati di me. »

La ragazza annuì, « Allora muoviti. » gli disse facendolo ridacchiare.

Jungkook iniziò a muoversi lentamente e tutti e due ansimarono, Hyemi si sentì così piena, si dimenticò del fastidioso e sentì un totale piacere.

Jungkook grugnì e aumentò le spinte, sentire i gemiti di Hyemi era così eccitante. Guardarla sotto di lui, mentre si mordeva il labbro per non urlare, era così eccitante. Lei era così eccitante e non se ne rendeva nemmeno conto.

Non si rendeva nemmeno conto di avere un tale potere.

« Sei così bella. Dio santo. » disse il ragazzo.

« Jungkook! » urlò la ragazza inarcando la schiena e attaccandosi alla braccia muscolose di Jungkook.

« Veniamo insieme. Non ti azzardare a venire prima di me. » disse il ragazzo con voce gutturale, Hyemi strinse e cercò di trattenersi.

« Mi sa che sono vicina. » disse tra i gemiti, sentì solo le loro pelli scontrarsi e fare un sonoro 'ciaff', il ragazzo aumentò le spinte, spingendo il punto G della ragazza.

Hyemi urlò il nome di Jungkook mentre il ragazzo grugnì e si riversò nel preservativo, per un solo secondo sperò di riversarsi dentro di lei, per sentirla a pieno. Odiava farlo con il preservativo, si alzò per buttarlo.

Hyemi rise « Sono stanchissima. »

Jungkook sorrise, coprendola con il lenzuolo « Tu sei sempre stanca. »

La ragazza gli prese il viso e gli diede un bacio « E' stato bellissimo, grazie. »

Jungkook le diede un altro bacio « Grazie a te, davvero Hyemi. » le disse accarezzandole i capelli « Sei importante. »

Il cuore di Hyemi fece mille capriole.

« Sei davvero tanto importante. » le disse quasi con gli occhi lucidi, sentiva il suo cuore scoppiare, Hyemi gli piaceva davvero tanto.

Credo di amarti.

Le avrebbe voluto urlare, prendendola per il viso e riempendola di baci. Sapeva anche solo guardandola, che lei ci sarebbe stata.

Sempre.










ANGOLO AUTRICE:
hi! finalmente 😭

⚠️ attenzione: questa os può avere una seconda parte oppure potete finirla voi con la vostra immaginazione, potete far perdere Jungkook nel l'incontro o farlo vincere 😈
lasciate qui un commento, se vorreste una seconda parte!🤪

allora, non l'ho nemmeno riletta, perché mi veniva da piangere, aiuto! all'inizio mi piaceva tantissimo ma poi ho detto, che schifo 🥰
spero che a voi piaccia, davvero! mi è piaciuto far collegare i mondi di Hyemi e Jungkook! ossia la boxe!! 🥊

vi amo tanto!!! spero non rimarrete delusi, davvero 🤡🤡
domani pomeriggio o sera, posterò la trama della prossima os!

vi amo e alla prossima,
Giulia 💜

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