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By juliVante

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1) ๐‘ต๐‘ฐ๐‘ฎ๐‘ฏ๐‘ป | ๐’‘๐’‹๐’Ž : trama e personaggi.
1) ๐‘ต๐‘ฐ๐‘ฎ๐‘ฏ๐‘ป | ๐’‘๐’‹๐’Ž
2) ๐Ÿš๐Ÿœโ„ | ๐•œ๐•ฅ๐•™ : trama e personaggi.
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3) ๐’๐“๐€๐˜ | ๐ฆ๐ฒ๐  : trama e personaggi
3) ๐’๐“๐€๐˜ | ๐ฆ๐ฒ๐ 
4) LAST BREATH | jjk: trama e personaggi.
4) LAST BREATH | jjk [1 parte]
4) LAST BREATH | jjk [2 parte]
5) ๐‘€๐’ด ๐’ฉ๐ธ๐’ฒ ๐’ฉ๐ธ๐ผ๐’ข๐ป๐ต๐’ช๐‘… | ๐’ฟ๐’ฝ๐“ˆ : trama e personaggi.
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6) ๐พ๐ผ๐‘†๐‘† ๐‘€๐ธ | ๐‘˜๐‘ ๐‘—

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By juliVante

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Certa gente odia la solitudine, ne è spaventata o addirittura terrorizzata. Lia, invece, durante gli anni aveva cominciato ad apprezzare la solitudine, l'indipendenza. Aveva vissuto una vita strana ma grazie al suo carattere, al suo essere spigliato, sveglia e indipendente, non aveva mai avuto problemi a fare amicizie.

Ma come un vecchio detto afferma: pochi ma buoni; perchè sì, pur essendo una persona così estroversa e fantastica al di fuori, pochi erano rimasti con lei. Pochi avevano avuto il privilegio di entrare nel suo cuore e non uscirne più.

A diciassette anni si era ritrovata per le strade di Seoul alla ricerca di un lavoro, perchè sua mamma non l'avrebbe mantenuta se lei non si fosse data da fare, riuscì ad incastrare scuola e lavoro alla perfezione, anche se non nascose che fosse stanca.

Non nascose che le veniva il nervoso quando saltava una serata con le sue migliori amiche perchè doveva lavorare o peggio ancora, perché era troppo stanca per una serata.

Le litigate con sua madre non erano mancate.

Lia amava ma allo stesso tempo odiava sua madre, odiava sua madre per averle inculcato in testa, principi che non le appartenevano ma che con il tempo erano diventati suoi.

Quella donna, odiava gli uomini, tranne il padre della ragazza. Non erano sposati, non vivevano insieme perchè lei voleva la sua indipendenza e non sarebbe riuscita con uomo in casa, così Lia si era ritrovata ingiustamente in mezzo a quel gioco malato, si era trovata a vedere sua padre una volta al mese, si era trovata a vedere l'unica persona che la faceva sentire coccolata e amata solo una giornata ogni trenta giorni.

E ingiustamente, anche lei aveva quella immagine distorta dell'uomo. L'uomo visto come solo portatore di piacere fisico e lei ne sapeva qualcosa, gli anni d'oro delle superiori era passata come una puttana, tanto che le capitò anche di trovare persone che le chiedevano quanto faceva pagare.

Ma non ci restò male, per lei era solo un piacere, un divertimento e si sentiva solo potente.

Questa concretezza cambiò quando incontrò un ragazzo, si rese conto di essere diventata debole vicino a lui, che la forza e il comando che l'aveva caratterizzata negli anni, con lui, era sparito.

Era sparito facendo spazio alla dolcezza, all'attaccamento, alla protezione, alla gelosia; tutte emozioni che aveva sempre tenuto nascosto dalla madre.

Ma il ragazzo fece l'errore di spezzarle il cuore e Lia si sentì così tradita e tutte le storie di sua mamma le sembravano a sempre più vere e concrete, che si buttò a braccia aperte verso quel mondo sicuro.

Si concentrò sull'università, fino ad lavorare nella miglior azienda di moda. V Company, l'azienda del CEO Kim Taehyung, quel giovane uomo che aveva fatto carriera. Lia era invidiosa, anche lei avrebbe voluto spaccare ma si era ritrovata a fare la semplice dipendente e presentare qualche bozza dei suoi numerosi quaderni pieni di vestiti.

La luce dell'alba entrò nella camera della ragazza, si stropicciò gli occhi quando sentì delle leggere fusa vicino al collo, sorrise abbracciando la sua piccola Buba.

La gattina che aveva trovato dietro ad un parcheggio, tutta malconcia, adesso stava comoda nel lettone bianco, le faceva compagnia da undici anni e ogni volta le arrivava il cuore in gola a pensare solo di non vederla in giro per casa, di non vedere i suoi stupidi peletti sul divano che puntualmente doveva pulire ogni santissima volta, di non sentirla miagolare o semplicemente, di non vederla.

Rabbrividì a quel pensiero e decise di alzarsi dal suo comodo letto, i capelli lunghi neri erano tutti in disordine e cercò di sistemarli ma pensò subito di arrendersi e farsi una doccia. Tirò su le tapparelle mentre Buba, si contorceva intorno alle gambe e Lia la definiva sempre una piccola puttana, ti stregava e ti convinceva a smettere di fare le cose, per coccolarla.

Rise ma Buba non riuscì a convincerla, si chiuse in bagno mentre l'acqua calda le scorreva lungo il corpo magro e privo di imperfezioni pensò mentalmente a tutto quello che quella giornata sarebbe successo. La voglia di andare al lavoro, non c'era ma poi pensò che avrebbe messo giù i nuovi schizzi e le sue idee, che durante il weekend non si erano fermate e quel pensiero positivo la fece andare avanti.

Dopo essere rimasta ben quaranta minuti davanti all'armadio, decise di vestirsi con dei jeans a vita alta e a zampa di elefante, sopra un crop top molto elegante un cardigan a coprire le spalle scoperte.

Era estremamente vanitosa e lo sapeva pure lei. Amava vestirsi bene e alla moda, amava farsi vedere dagli altri, amava sentirsi bella e amava sempre apparire perfetta agli altri, queste le aveva sempre insegnato sua madre.

Dopo aver versato alcune crocchette nella ciotola della gatta, si preparò un caffè per svegliarsi a pieno, mise su la moka e nel mentre accese un pò di musica. Guardò fuori dalla sua finestra, Seoul era spettacolare, quella zona le era sempre piaciuta, già verso sette era piena di persone e studenti, le sarebbe piaciuto tornare alle superiori, erano stati i suoi anni di libertà totale. Aveva sempre avuto il terrore di vivere una vita monotona ma era quello che stava facendo in quel momento, da tre anni a questa parte, dopo aver finito subito l'università aveva fatto lo stage per la V's Company e l'avevano presa all'istante.

Guardò l'orologio e dopo aver lasciato la tazza nel lavello, prese le scarpe con il tacco e la borsa, dopo aver riempito di baci Buba, uscì dall'appartamento e si spaventò quando trovò la custode della casa.

La signora Kang, era una donna goffa e anziana, purtroppo aveva il vizio di farsi i fatti degli altri ma con Lia aveva sempre avuto un certo distacco, forse perchè la ragazza non era mai a casa, solo per tornare a dormire.

« Buongiorno cara! » disse la donna, aprendo l'appartamento di fronte al suo « Non sarai più da sola! » strillò eccitata, cosa che fece corrugare Lia. « Un bel giovanotto ha affittato l'appartamento, dovrebbe arrivare a momenti! »

Lia sorrise forzatamente, era sempre stata da sola, non aveva mai avuto "problema" vicini ma la cosa che la innervosì di più, è che fosse un maschio, forse anche della sua età.

« Mi farebbe davvero piacere conoscerlo ma devo andare a lavoro. » liquidò la signora, scendendo velocemente le scale, una volta fuori tirò un respiro di sollievo, dalla borsetta tirò fuori le sigarette e gli occhiali da sole, dopo aver aspirato il fumo, riprese il suo cammino verso la metropolitana, non accorgendosi neanche del ragazzo davanti al palazzo.

"Si può sapere dove sei?" tuonò Namjoon, battendo nervosamente il piede sull'asfalto, "Il camion è già arrivato!" lo riprese di nuovo, ringraziando però il signore che aveva lasciato tutti gli scatoloni davanti al palazzo.

"Ti giuro su Dio Hoseok, non ti aiuterò più!" e pensò di spaccare il telefono quando sentì l'amico sbuffare.

"Namjoon sto arrivando, non ti scaldare. C'è un traffico incredibile." Hoseok era nervoso, era due settimane che cercava un appartamento con un costo non troppo alto, non voleva chiedere aiuto ai suoi genitori.

Avevano fatto tanto, anzi troppo, si era appena laureato e i suoi genitori avevano sempre pagato le tasse universitarie per permettergli di concentrarsi solo sullo studio. Non sarebbe mai riuscito a ringraziarli abbastanza ma fiero, aveva già trovato lavoro, cosa che i suoi compagni di università stavano ancora cercando.

"O mio Dio" sentì sussurrare dal suo migliore amico.

"Cosa?"

"Posso venire a vivere con te? Hoseok è appena uscita una dea greca dal tuo palazzo. Mi sono innamorato." Namjoon non sarebbe riuscito a togliere gli occhi da quella ragazza, sembrò una scena a rallentatore, lei che si accende la sigaretta e si mette gli occhiali da sole, per poi camminare verso la fine della via.

Hoseok rise, per poi superare una macchina che lo stava solo rallentando, "Chiudi la bocca Nam e no, non voglio nessuno nel mio appartamento." lo prese in giro.

Namjoon rise, facendo spuntare le sue fossette ai lati delle guance, girando intorno agli scatoloni dell'amico "Sono sicuro che lei, la farai entrare anche nel tuo letto. E' proprio il tuo tipo."

Hoseok alzò gli occhi al cielo e attaccò, era sempre stato selettivo sulle ragazze. Ne aveva forse frequentate due seriamente, durante gli anni ma Hoseok era strano, ti avrebbe dato il suo cuore ma in un battibaleno avresti potuto perdere la sua fiducia e non sarebbe stato facile recuperarla.

In più aveva bisogno di una donna con le palle, era stanco delle solite ragazze carine e coccolose, si eccitava da morire quando qualcuno gli rispondeva a tono o gli teneva testa. Accendevi solo di più il suo interesse e poi sarebbe stato impossibile cancellarlo.

Quando Jung Hoseok posava gli occhi su qualcosa o su qualcuno, il novantanove per cento delle volte riusciva ad averlo ma non con arroganza, riusciva a conquistarti con il suo splendido carattere.

Dopo aver parcheggiato la macchina in uno dei tanti parcheggi liberi, Hoseok scese dalla vettura per poi fare il dito a Namjoon, che aveva iniziato a lamentarsi.

« Sono qui da un'ora! »

Hoseok lo fulminò con lo sguardo, tirando fuori le valigie dal bagagliaio « Ti scuoio vivo se non la smetti di parlare. »

Dopo due lunghe ore, i ragazzi riuscirono a trasferire tutto nell'appartamento, mobili e letto comprare, la signora Kang era stata molto gentile, l'aveva trattato come un piccolo nipotino e Namjoon aveva approfittato della situazione.

« E' possibile fare una piccola festicciola? Il mio amico è davvero lontano dalla famiglia e ha solo tre amici. » disse con voce triste mentre Hoseok cercò di capire dove volesse arrivare.

« Ovviamente non faremo casino ma ecco mi sembrava giusto chiederlo. »

La donna annuì freneticamente, « Assolutamente! Siete dei bravissimi ragazzi, sono sicura che nessuno si lamenterà. » con questo salutò i ragazzi e raggiunse la sua casa.

Hoseok era rimasto tutto il tempo in silenzio mentre Namjoon stava cercando di accaparrarsi la fiducia della vecchia, sinceramente non aveva voglia di fare una festa, in più, nel suo nuovo appartamento ma non sarebbe riuscito a fermare l'amico.

Dopo due ore, i ragazzi avevano sistemato e pulito di fino la casa, Hoseok si buttò sul divano sfinito scrollando le notifiche del telefono mentre Namjoon si limitò a fissarlo con le braccia conserte.

« Nam, davvero è necessario? E' tutto il giorno che spostiamo mobili e puliamo, non possiamo non farla questa festa? » chiese annoiato, pensare di aver la casa piena di gente ubriaca, gli veniva il voltastomaco.

« Certo che è necessario, ho già invitato gli altri. Porteranno delle loro amiche dell'università ma non tanta gente. » gli disse il ragazzo sicuro « Poi magari, puoi anche invitare la tua bella vicina, no? » chiese malizioso, non riusciva a togliersi la figura della ragazza da tutto il giorno, voleva conoscerla ed era quasi invidioso che Hoseok abitasse nello stesso palazzo di quella bellezza.

Hoseok strofinò la mano sul viso, tirando dietro i capelli, aveva bisogno di una doccia. Adesso.

Cacciò malamente Namjoon dal suo appartamento e si diedero appuntamento due ore dopo, nel silenzio completo riuscì a sentire dei forti miagolii, uscì dalla terrazza e rimase sorpreso quando vide un gatto sul suo cornicione.

Deglutì, sapeva che i gatti fossero animali molto veloci e con dei riflessi da paura ma quel gatto vicino a lui, non gli sembrava per niente scattante, anzi, era molto cicciotto ma il viso, il visino aveva uno sguardo tenerissimo.

Hoseok si avvicinò lentamente « Ehi... cosa ci fai quassù? »

Buba miagolò, stiracchiandosi e alzandosi, le pupille del ragazzo tremarono e con uno scattò prese la palla di pelo, Buba miagolò più forte ma non attaccò il ragazzo. Era sempre stata una gatta curiosa e in ricerca di coccole, infatti, iniziò a strofinare la testa dolcemente sul petto del ragazzo mentre le forti fusa arrivarono alle orecchie di Hoseok, che sorrise e coccolò la gatta per almeno un'ora.

Le note di Goosebumps di Travis Scott erano alte, nell'appartamento nuovo del moro. Hoseok dopo aver lasciato la gatta nel terrazzo, si era fatto una doccia e si era vestito, aveva indossato dei jeans neri con una polo bianca, si era messo una quantità del suo profumo preferito e con un sorriso da invidiare, aveva aperto la porta, ai suoi migliori amici.

I ragazzi gli avevano fatto tutti i complimenti della nuova casa, Namjoon aveva fatto il suo ingresso con almeno sette casse di birra ed quasi eccitato aveva iniziato a chiedere ogni cinque minuti di invitare la vicina carina. Hoseok non aveva smesso di sbuffare, raggiunse il terrazzo per buttare la sua terza birra nel contenitore dei vetri quando una luce soffusa lo distrasse, la tenda bianca copriva l'interno dell'abitazione ma non le forme delicate e attraenti della ragazza all'interno.

Non riuscì a capire perchè non si spostò e non tornò indietro, all'interno della festa con tutti gli altri, quell'immagine che si stava presentando era diventata troppo ipnotica anche solo per staccarle gli occhi. Sobbalzò quando sentì un miagolio, era troppo concentrato a guardare la figura dietro la tenda che non si accorse della gatta appoggiata sul davanzale del balcone confinante. Hoseok deglutì, preso in flagrante « Non la sto guardando. »

Buba miagolò di nuovo, per poi guardare verso la camera della sua padroncina.

« Buba vieni dentro! » urlò Lia stizzita alla gatta, doveva farsi assolutamente una doccia, mettersi il pigiama e andare a dormire ma il suo caro vicino, aveva avuto la brillante idea di fare una festa.

« Quindi ti chiami Buba? » chiese Hoseok alla gatta sorridendo, « Vai, la tua padrona ti sta chiamando. »

La gatta dopo aver miagolato più volte, si stiracchiò e scese dal cornicione per raggiungere la camera di Lia. Il ragazzo sorrise per quel animaletto bizzarro ma il suo sorriso si spense quando sentì qualcosa rompersi dentro casa, come una saetta raggiunse il salotto e con un cipiglio infastidito sul volto guardò la figura di Jimin.

« Mi ha spinto Jungkook! » strillò il ragazzo indicando il colpevole, Jungkook allargò gli occhi, il corvino aveva il braccio intorno al fianco della fidanzata.

« Hyeong non è vero! » tuonò arrabbiato Jungkook per poi fare un pugno sulla spalla al povero Jimin, che rise divertito.

Possibile che fossero già brilli?

Hoseok raccolse i vetri della birra aiutato da Seokjin ma la sua pace durò davvero poco, perchè Namjoon ubriaco gli urlò di chiamare la vicina sexy. Perché aveva degli amici così stupidi?

Fermò Namjoon e lo obbligò a rimanere dentro casa, uscì dall'appartamento spostando i capelli innervosito, non poteva di certo lasciare andare Namjoon ubriaco a bussare la porta, in più era molto curioso di vederla.

Dopo aver bussato aspettò quello che gli sembrò un minuto lunghissimo, sbuffò pronto ad andarsene ma la porta venne aperta con uno scatto. Hoseok rimase spiazzato dalla ragazza, era bellissima e Namjoon aveva fottutamente ragione.

Aveva lunghi capelli neri come la pece e lisci, la sua pelle era bianca priva di imperfezioni, gli occhi erano lunghi e stretti, da un solo sguardo trasmettevano freddezza, Hoseok spostò poi gli occhi sulle labbra in movimento ma non sentì nulla. Non sentiva niente. Sobbalzò quando la ragazza davanti a lui sbatté la mani.

« Cosa vuoi? » chiese dura Lia, guardando il ragazzo davanti a lei molto più alto di lei ma non che ci volesse chissà cosa, era stanca, non era neanche andata a lamentarsi per la musica ma quando vide il corvino davanti a lei, la rabbia repressa ritornò.

« Sono nuovo- » cercò di presentarsi Hoseok, dopo aver deglutito agitato, non aveva mai avuto problemi a socializzare e a fare lo sbruffone ma la ragazza davanti a lui, lo faceva sentire strano.

« Mi interessa forse? No. Allora non capisco il motivo perchè hai bussato alla mia porta alle undici di sera. » tagliò corto con un sorriso falso la ragazza, incrociando le braccia. Hoseok rimase interdetto ma poi sorrise. Che caratterino.

Lia rimase colpita da quel bel sorriso, ma non lo diede a vedere.

« Sto dando una festa e mi piacerebbe conoscere la mia vicina- » la ignorò Hoseok continuando il suo monologo, rise quando vide la mora alzare una mano e stopparlo.

« Senti » disse Lia aspettando che il bel ragazzo le disse il suo nome.

« Hoseok. »

« Senti Hoseok, non voglio partecipare alla tua festa oltretutto molto fastidiosa- »

« Adesso voglio sapere il tuo nome. » sputò il ragazzo non smettendo di sorridere, facendo apposta ad iniziare ad interromperla, con lo sguardo guardò verso il campanello.

Kim Lia.

« Lo sai già. Abbiamo finito questa conversazione? Sì, perfetto. » e con questo gli chiuse la porta in faccia. Lia guardò Buba che sembrò quasi guardarla con sguardo accusatorio.

« Cosa? Sono stata anche fin troppo gentile, chi fa una festa durante la settimana? Lo sa che la gente ha un lavoro? Non può farle, siamo in un condominio. »

Buba si leccò indisturbata le zampe per poi miagolare, a lei piaceva quel ragazzo, l'aveva coccolata tutto il pomeriggio. Lia fece per andare in camera sua quando la musica si alzò e anche le pareti del suo appartamento iniziarono a tremare.

Brutto bastardo.

Strinse i pugni e pensò di andare lo stesso a dormire ma passarono ore e la musica non cambiò per niente. Ma possibile che la signora Kang non si lamentasse o gli altri vicino non dicessero niente?

Incazzata come una iena, si ritrovò davanti alla porta del ragazzo, si guardò i vestiti e si innervosì per non essersi neanche messa qualcosa, aveva solo del leggings e una canotta nera. Hoseok aprì la porta con grande sorriso e Lia pensò di avere un mancamento, due ore prima non era così.

La sua polo era bagnata, attaccata completamente al suo corpo scolpito i capelli pure ed erano tirati all'indietro, le sua guance erano leggermente rossi e Lia pensò subito che fosse colpa dell'alcool. Il ragazzi si appoggiò con la spalla allo stipite « Hai cambiato idea? »

Lia strinse gli occhi infastidita e Hoseok pensò che fosse davvero carina anche da arrabbiata.

« Ti piacerebbe? »

« Sì. » disse bevendo un sorso della sua birra e non togliendo lo sguardo dal corpo della ragazza. Lia si sentì per un attimo nuda sotto il suo sguardo ma scosse la testa, come a riprendersi.

« Devi interrompere la tua stupida festa, non puoi farle, c'è scritto sul regolamento. In più la gente lavora. » disse con tono sprezzante la ragazza.

« La signora Kang, mi ha dato il permesso, quindi posso farla. » disse Hoseok uscendo e chiudendo la porta dell'appartamento, Lia fu costretta a fare un passo indietro per non finire con la faccia spiaccicata sul suo petto.

« Non puoi farlo! C'è scritto sul regolamento. » strillò di nuovo la ragazza sicura.

Hoseok sorrise « Sul regolamento c'è scritto che è severamente vietato avere animali all'interno del condominio. » voleva giocare le sue carte? Allora Hoseok avrebbe giocato le sue.

A lui piaceva il suo caratterino ma non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, amava avere il coltello dalla parte del manico. Lia quasi sbiancò, Buba era la sua vita e aveva faticato per tenerla nascosta dalla signora Kang e da tutti i vicini, non la faceva mai uscire dal terrazzo per quel motivo ma allora perchè Hoseok sapeva della sua esistenza?

« Non ho nessun animale quindi finisci questa cavolo di fe- »

« Buba è davvero dolce sai? » disse Hoseok e sorrise ancora di più quando la vide sbiancare, la ragazza sicura e scontrosa dove era appena finita?

« C-cosa? »

« E' così affettuosa e dolce proprio come la padrona. » e quella frase fu proprio una ciliegina sulla torta. « Quindi Kim Lia, non dirmi cosa devo fare e cosa devo rispettare, se tu sei la prima a non seguire il regolamento. Non credo che alla Kang farebbe piacere sapere che nel suo amato condominio, c'è una graziosa gattina, vero? »

Lia rimase senza parole, era in difficoltà e per la prima volta nella sua vita non riuscì a rispondere al ragazzo davanti a lei e Hoseok sapeva già di aver vinto.

Passò un mese e Hoseok continuò a dare piccole festicciole, cosa che a Lia diede fastidio ma rimase zitta, anche quando Hoseok la provocava davanti alla signora Kang, tirando in mezzo gli animali. Ormai si era abituata alla fastidiosa presenza di quel ragazzo, non lo conosceva per niente, l'unica volta che andò in lavanderia e lo incontrò, rimasero a parlare senza scannarsi e scoprì che avesse finito l'università.

Non nascose che la conversazione fu anche piacevole, Hoseok era simpatico tranne quando non la provocava, tirando in mezzo Buba. Alla fine riuscì anche a scoprire che fu tutta colpa di quella gattaccia, bisognosa di coccole ma il suo pensiero su Hoseok aveva iniziato a cambiare quando lo vedeva con Buba, il ragazzo era davvero dolce e aveva detto alla ragazza che poteva lasciare la finestra aperta, così da permettere a Buba di raggiungere il suo appartamento e da una settimana a questa parte, sapeva che quando alla mattina andava al lavoro fino al pomeriggio, Buba si fondava dal ragazzo così da essere coccolata tutto il giorno.

Lia rientrò a casa parecchio tardi quella sera, aveva deciso di andare a cenare con dei suoi colleghi, si fece tardi e anche se le offrirono un passaggio in macchina, preferì prendere la metro e un autobus.

Dopo essersi tolta i tacchi, raggiunse il bagno e si fece una veloce doccia, dopo essersi passata un asciugamano sui capelli accese la luce in camera e non si meravigliò di non vedere Buba sul letto, di solito l'aspettava già nel letto. Raggiunse il salotto e dopo aver acceso la luce controllò in ogni perimetro ma non la vide, iniziò a chiamarla ma niente. Raggiunse il terrazzo ignorando il brivido di freddo causato dai suoi capelli ancora bagnati. Chiamò di nuovo la gatta, cercando di non urlare troppo, con l'ansia raggiunse ancora il salotto ma poi sorrise quando la vide nascosta tra le tende.

« Dio mio Buba! Ti sto chiamando perché non sei uscita? » le chiese aspettando di sentire il suo miagolio ma la gatta rimase zitta, si avvicinò spostando la tende e la vide con gli occhi chiusi.

La accarezzò per svegliarla ma Buba rimase ferma, la scosse un pò ma la gatta rimase ancora in quella identica posizione. Lia sentì il cuore farle male.

No.

La scosse un pò più forte cercando di controllare i singhiozzi e le prime lacrime. SI avvicinò con l'orecchio vicino al cuore ma non lo sentì. Iniziò a singhiozzare un pò più forte, prendendo la gatta in braccio, non poteva essere morta. Non poteva. Appoggiò ancora delicatamente l'orecchio vicino al corpicino e pianse più forte quando sentì un debole battito.

Corse verso la sua borsa e con le mani tremanti, cercò il telefono e quasi sentì il mondo crollare quando vide che fosse scarico. Perchè non riusciva a smettere di piangere? Per colpa delle lacrime vedeva tutto sfocato e la sua Buba sdraiata sul divano morente, non le permetteva di di respirare regolarmente.

Hoseok.

Il suo cuore tremò. Era l'unica speranza, di corsa raggiunse la porta di fronte alla sua e iniziò a bussare e a suonare il campanello.

« Ti prego. » sussurrò con voce distrutta, iniziò a piangere ancora di più quando vide la figura davanti a lei, il ragazzo aveva una faccia assonnata, un pantalone della tuta e non aveva fatto in tempo a mettersi una maglietta. Hoseok non capì subito ma si preoccupò quando sentì i singhiozzi rumorosi della ragazza fragile davanti a lui, Lia era in pessime condizioni e non smetteva di piangere.

« Ho b-bisogno di aiuto. » singhiozzò « Sta morendo. »

Hoseok aggrottò le sopracciglia, avvicinandosi alla ragazza, le spostò i capelli e alzò il viso « Cosa? » chiese spaesato, non aveva capito.

« Buba sta morendo. Devo chiamare un veterinario. » singhiozzò ancora più forte la ragazza, non riuscendo a smettere di tremare e Hoseok si sentì così impotente, vederla tremare come una figlia non lo stava aiutando.

« Prendo la macchina, prendi Buba e andiamo. » disse deciso il ragazzo, asciugandole le lacrime « Lia, guardami. » ma la ragazza era in un mare di lacrime.

« Ehi! » tuonò il ragazzo « Porta Buba e scendi di sotto, io sono in macchina, non morirà, okay? »

Lia annuì subito appoggiando una mano su quella grande del ragazzo e la strinse, Hoseok non riuscì a capire quel gesto ma non gli importò, aveva bisogno di forza. Hoseok corse all'interno dell'appartamento dopo aver visto entrare la ragazza nel suo, si mise una maglietta, prese il telefono componendo il numero di Seokjin, si infilò l'aggeggio tra l'orecchio e la spalla mentre si mise le scarpe.

'Hoseok?' chiese il più grande assonnato.

'Hyeong, ho bisogno di te. Il gatto di Lia sta morendo, sto andando alla tua clinica.' disse velocemente, senza neanche chiudere il suo appartamento, attaccò al più grande senza sentire una risposta e raggiunse il parcheggio, il suo cuore tremò quando vide Lia in piedi con il trasportino in mano mentre non smetteva di piangere e parlare con Buba.

I due salirono in macchina e per Hoseok fu uno strazio sentirla piangere, « Cosa è successo? »

« Non lo so, l'ho trovata già così. » disse la ragazza guardando Buba nel trasportino debole e sofferente. « E' colpa mia. » sussurrò Lia.

Hoseok la fulminò con lo sguardo « Non è colpa tua, piantala. »

« Sì è colpa mia, non ci sono mai a casa e non ho notato che avesse qualcosa. Chissà da quanto stava soffrendo. » disse cominciando a singhiozzare. Hoseok le mise una mano sul ginocchio, stringendolo « Non è colpa tua Lia. Adesso la portiamo dal veterinario, oggi è stata a casa con me e nemmeno io ho notato che avesse qualcosa, non potevamo prevederlo. »

Non potevamo prevederlo.

« Mi dispiace averti disturbato ma io non ho una macchina e il mio t-telefono era scarico- »

« Ehi, » la chiamò Hoseok sorridendo e facendo battere il cuore alla ragazza « stai tranquilla, hai fatto bene a chiamarmi. Non chiedermi scusa. »

Lia si tranquillizzò un pò da riuscire a smettere di singhiozzare come una bambina di cinque anni e quasi si sentì sollevata quando vide la scritta della clinica.

I due ragazzi scesero, Lia con le mani tremanti diede il trasportino al ragazzo alto davanti a lei che le sorrise e le disse di non preoccuparsi, il ragazzo entrò lasciando fuori Hoseok e Lia, che non smetteva di fare avanti e indietro. Hoseok non e tolse gli occhi di dosso e poi le prese la mano, facendola fermare, la ragazza aveva gli occhi gonfi e rossi e Hoseok si sentì così male.

« Forse non è meglio che ti sieda? » le chiese dolcemente guidandola vicino a lui, « Hai freddo? » le chiese quando la vide tremare, la guardò un pò con disappunto quando vide i capelli bagnati « Perchè non ti sei asciugata i capelli? Ti prenderai qualcosa così. » Hoseok si alzò per raggiungere la macchina.

Lia cercò di ignorare il suo cuore, nessuno l'aveva mai trattata così bene, nessuno l'aveva riempito di attenzioni ma Hoseok, Hoseok era così dolce con lei e si rese conto che se non ci fosse stato, lei sarebbe rimasta da sola a piangere nell'appartamento con ormai Buba morta. Non aveva nessuno, non aveva mai avuto nessuno e sentire Hoseok vicino a lei anche solo con il corpo, si sentì al sicuro.

« Metti la mia felpa. Forza. » le disse per poi sedersi vicino a lei. Lia si infilò la felpa e inspirò il profumo di Hoseok, le mani non smettevano di tremare ed era ancora troppo in ansia per la sua gattina, una lacrima scese velocemente dal viso, non sarebbe riuscita a vivere senza di lei.

Erano sempre state lei e Buba.

Lia e Buba.

Come poteva vivere senza di lei? Sapeva che Buba non fosse immortale ma non era mentalmente preparata ad un suo addio. Non l'aveva neanche coccolata per la fretta quella mattina.

Hoseok le prese le mani, iniziando a soffiare dolcemente, erano gelide e cercò di tranquillizzarla.

« Perchè sei così dolce con me? » chiese la ragazza, Hoseok doveva smetterla, lei aveva sempre odiato gli uomini e non aveva bisogno di nessuno. Sembrò sentire le urla di sua madre, se l'avesse vista adesso, essere coccolata da un uomo, essere aiutata da uomo per un suo problema, l'avrebbe rinnegata come figlia.

Hoseok la guardò curioso « Non posso esserlo? »

« Sono antipatica. » disse la ragazza come se quella ragazza facesse smettere Hoseok di comportarsi con premura.

« E allora? Io sono schizzinoso sul cibo, abbiamo tutti dei difetti. » disse il ragazzo, accarezzando con i pollici le mani piccole della mora.

Lia sorrise per la prima volta. Hoseok non farlo, non trattarmi bene, ti prego.

« Sei molto gentile. » gli disse con le guance rosse, cosa che fece sorridere il ragazzo.

« Ti ripagherò per il favore. » disse subito dopo, facendolo storcere il naso, non voleva assolutamente niente, anche se non fosse ai livelli di Lia, anche lui si era affezionata a quella piccola gattina.

« Usciamo insieme. »

Lia alzò lo sguardo sorpresa, « Hai detto che vuoi ripagarmi, usciamo insieme allora. » era sicuro e lo voleva, Lia non gli era indifferente, per niente.

Lia deglutì, le sarebbe piaciuto ma Hoseok era troppo per lei, Hoseok era dolce e gentile, l'aveva già capito in lavanderia e lui non poteva sprecare tempo per una come lei.

«Tu meriti molto di più. » sussurrò la mora, sentendosi davvero insicura davanti a lui.

Hoseok le alzò lo sguardo « Questo spetta me a dirlo e poi non puoi rifiutarti, devi uscire per forza con me. » le sorrise con gli occhi luccicanti. Aveva ancora vinto lui.

La figura imponente di Seokjin spezzò che quella chimica venutasi a creare. Lia si alzò subito guardano il ragazzo bello giovane davanti a lei, le sorrise cordialmente.

« Allora, la nostra bella gattina ha un tumore. »

Il cuore di Lia sobbalzò a quella notizia inquietante « L'abbiamo presa in tempo, adesso la mia fidanzata mi sta aspettando per asportarlo, vi consiglio di andare a casa dormire, tanto rimarrà qua anche nei prossimi giorni. »

« Il suo cuore era debole. » sussurrò la ragazza e Seokjin annuì « Purtroppo è anziana e il tumore le ha tolto tutte le energie, facendola diventare molto più stanca e rallentata nei movimenti. Non aveva notato niente? »

Lia si sentì così in colpa, Buba era sempre stata lenta ma aveva sempre pensato perchè fosse una gatta pigra e obesa, si sentì tremendamente in colpa. Hoseok lo notò e le mise una mano dietro la schiena. « Quindi vivrà? » chiese lui per lei.

Seokjin annuì « Adesso le togliamo subito il tumore e poi starà qua con noi per un periodo sotto controllo, cercheremo di farle tornare tutte le forze! » disse sorridendo, aggiungendo subito dopo di non preoccuparsi.

Hoseok ringraziò di cuore mentre Lia chiese di poter vedere un attimo la sua gattina.

Le diede una dolce carezza per poi sussurrare un scusa, vede Buba piena di tubicini le diede il volta stomaco, così uscì subito.

I due tornarono a casa, in religioso silenzio.

Lia entrò nell'appartamento alle 3 di notte. Dopo aver salutato Hoseok con solo un cenno, si appoggiò alla porta guardando il suo appartamento, lo odiava. Era così vuoto, non riusciva a starci senza Buba.

Strinse la felpa del ragazzo aspirando il profumo, uscì di nuovo dall'appartamento e rimase la porta di casa di Hoseok.

Sembrava una pazza? Sì ma non voleva stare da sola. Ma lui voleva stare con lei? L'aveva già disturbato troppo, l'aveva praticamente obbligato e venire con lei, si sentì di nuovo in colpa.

Sobbalzò quando vide Hoseok « Cosa stai facendo? » le chiese confuso, notò che non si fosse cambiata e non fosse asciugata i capelli.

« Non riesco a stare in quell'appartamento senza di lei. » sussurrò la ragazza non alzando lo sguardo, Hoseok si addolcì, era sparita la ragazza fredda e antipatica.

« Vuoi stare nel mio? » le chiese in modo dolce e la ragazza incrociò le gambe « Sì ma solo perchè mi hai invitato tu. » e quella frase fece ridere Hoseok.

« Va bene. » l'assecondo invitandola ad entrare. Lia a piccoli passi entrò nel grazioso appartamento del ragazzo, cosa diavolo stava facendo? Oddio si era autoinvitata in casa di qualcuno e sapeva di ricevere una risposta affermativa dal ragazzo dietro di lei, che la guardava curioso.

« Mi dispiace i-io non- »

« Quante volte mi hai chiesto scusa oggi? Wow, non credo che succederà spesso. »

Lia fece un finto sorriso « Infatti, me ne vado. » ma venne bloccata per il polso, Hoseok la guardava seria.

« Non devi andartene, lo so che non vuoi stare da sola. Dormirò sul divano e tu prendi il mio letto, adesso vai in bagno ad asciugarti i capelli. »

« Non devi dormire sul divano. » sputò fuori la ragazza « C'è nel senso, dormirò io sul divano! Tu dormi nel tuo letto, come è giusto che sia, sono io che ho paura di stare da sola quindi non posso rubarti il letto, è da maleduca- Scusa. »

Hoseok sorrise, le accarezzò una guancia « Vai ad asciugarti i capelli, forza. »

Lia annuì in completo imbarazzo e raggiunse il bagno, dopo che Hoseok le mostrò tutto il necessario. Si asciugò un pò i capelli e si riscaldò tutto il corpo, raggiunse il salotto dove Hoseok stava sistemando un cuscino e Lia si sentì ancora tremendamente in colpa.

La mora si mise seduta sul divano, ringraziando il ragazzo per il posto. « Ti ho detto che dormo io sul divano. » le ricordò ma Lia lo ignorò bellamente facendo già vinta di dormire. « Lia... »

« Non posso farti dormire sul divano, mi stai ospitando e non posso. » gli disse senza voler sentire ragioni.

« Il letto è più comodo. » disse il ragazzo pensando di convincerla.

I due rimasero in silenzio, Hoseok raggiunse la sua camera da letto e Lia avrebbe voluto tanto piangere, pensava di aver finito le lacrime, si sentì strana quando avrebbe voluto Hoseok lì con lei.

Sveva bisogno di qualcuno. Aveva bisogno di essere tranquillizzata, aveva bisogno che qualcuno la abbracciasse, da quanto non succedeva? Si asciugò le lacrime e sobbalzò quando sentì la voce di Hoseok.

« Perché stai piangendo? » le chiese preoccupato, non aveva sonno e mettersi nel letto a guardare il soffitto avrebbe solo peggiorata la situazione, così aveva pensato di andare in salotto da Lia e spostarla nel letto ma si fermò quando la sentì tirare su con il naso.

« Mi vergogno così tanto. » sussurrò la ragazza e il moro non capì, Lia si mise seduta e guardò Hoseok « Lo so che non ci conosciamo ma puoi abbracciarmi? Solo un attimo, mi dispiace di essere così strana ma i-io non so come ci si comporti, lo so che non dovevo darti fastidio ma io non volevo rimanere da sola. »

E quel discorso sembrò così assurdo per Hoseok, Lia si stava vergognando a chiedere aiuto, un pò di affetto? La trovò una così triste ma si addolcì e si avvicinò lentamente alla ragazza.

Le spostò i capelli e le fece appoggiare la testa sul petto, dandole dolci carezze per tranquillizzarla, Lia si sentì così sicura tra quelle braccia che pensò di essere in paradiso.

« Vuoi dormire insieme a me? » le chiese dolcemente « Non ho problemi Lia ma se ti senti a disagio starò qui con te finchè non ti addormenterai. »

Lia pianse « Sei così dolce Hoseok. » non riuscì a crederci che quel ragazzo fosse così premuroso nei suoi confronti, il suo cuore le faceva male da quanto stesse battendo velocemente, il moro ridacchiò abbracciando di nuovo la ragazza « Addirittura ci mettiamo a piangere perchè sono dolce? Mi farai impazzire Lia. » con questo, la guidò in camera sua e la fece sdraiare, dopo aver spento la luce si misero sotto le coperte. Lia si era data una veloce pulita al viso e cercava di dormire, aveva voglia di stritolare Hoseok e infatti, lentamente si avvicinò alla schiena del ragazzo. Hoseok la sentì muoversi e sorrise quando la sentì appiccicata a lui, con la mano le prese la sua continuando ad accarezzarla.

« Grazie Hoseok. » sussurrò Lia « Grazie davvero. »

Il ragazzo si girò per trovarsi con il viso attaccato a quello della mora, le sorrise sistemandole i capelli e il suo sguardo cadde per sbaglio sulle labbra ma si trattenne.

« Non faccio dormire chiunque nel mio letto. » le disse per scherzare e Lia sorrise « Quindi sono speciale? » ed Hoseok sorrise quando vide gli occhietti di lei luccicare.

« Mhm, forse sei speciale. »

La ragazza sorrise ancora di più e presa da un coraggio li lasciò un bacetto sulle labbra, un innocente bacio sulle labbra.

« Scusa volevo farlo. » gli disse sentendosi in imbarazzo per quello che avesse appena fatto ma Hoseok la baciò di nuovo e quel bacio fece nascere le farfalle nello stomaco a tutti e due.

« Non mi chiedere più scusa. » sussurrò Hoseok « O sennò ti bacerò ogni volta. »
Lia sorrise.

« Scusa. »

ANGOLO AUTRICE:
Hi!
finalmente ho trovato il tempo e la voglia di correggere questa os, che più leggo e più non mi piace.😭😭

sembra destino, Buba si ammala ma fortunatamente guarisce invece i miei pesciolini stanno morendo uno per uno🥺 sono davvero triste!

spero che vi piaccia! fatemi sapere davvero!
Lia esiste ed è proprio così di carattere anche Buba esiste e le voglio un mondo di bene 💌

vi amo
alla prossima,
Giulia💜

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