Vas A Quedarte

By Mae_stories_

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Hana Rivera, un nome: una garanzia. A 17 anni ha tutto quello che un'adolescente normale sogna: una villa con... More

Trama👗
CAST👀
PLAYLIST🎵
1. Mamma mi ucciderà
2. Mr. Salto della Quaglia
3. «Ho conquistato Troia!»
5. Marchiato come una vacca
6. Non sono H&M, non faccio sconti
7. Tu sei mia figlia
8. Bacia le mie chiappe latine
9. Cerca di prenderla al volo almeno
10. Tipico dei Rivera
11. «Proprio non capisci...»
12. Non sono una renna, per l'amor di Dio!
13. Christine Taylor
14. Alla ricerca di Izar
15. Ha Dominic Toretto nelle vene
16. «Un corazón se ahoga».
17. Umiliazione pubblica
18. Cioccolato e cocco
19. Gringo
20. Smalto bianco cesso
21. La mia ninna nanna preferita
22. Circolo vizioso
23. Buttati dalla finestra
24. Sorellastra stronza e popolare
25. Triangolo amoroso (Pt.1)
26. Triangolo amoroso (Pt.2)
27. Le fans più sexy dei Tigers
28. Angelo peccatore
29. Kissing at the Mcdonald's
30. Vodka Martini in FaceTime
31. Juan e Mónica
32. A dolly in his hands
33. Call out my name
34. Il Super Bowl delle mie mutande
35. Divina Provvidenza
36. Revenge
37. Il tuo cioccolatino
38. On my heart just like a tattoo
39. You're my angel, baby
40. Bebecita
41. Non portare sfiga!
NUOVA STORIA - Vacanza a Nizza
42. Condividere il pozole
43. Una dannata imboscata
44. «Chi è Evelyn Sánchez?»
45. Il ruolo che ho nella tua vita
46. Matrimoni e spinelli
47. Piccolo angolo di Paradiso
48. Sex in the club's toilet
49. Il giusto lieto fine
Epilogo
Extra +1 - Quella notte
Extra +2 - Michelle Colombo
Extra +3 - Simbolo d'impegno

4. La figlia ubriaca di Babbo Natale

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By Mae_stories_

Ridacchio quando Lupe per la terza volta mi sventola davanti alla faccia la bottiglia di vodka lemon. Strizzo gli occhi sentendo la vista appannarsi. Forse sono un po ubriaca.

Scendo dal letto goffamente sbattendo il gomito sul comodino. «Riempi», stringo il bicchiere tra le mani porgendolo a Valerie, che con un mestolo estrae dal secchio per il ghiaccio un liquido bluastro mischiato a delle caramelle.

Forse non avremmo dovuto seguire un tutorial di Tik Tok.

Immergo le dita del bicchiere per estrarre un piccolo verme gommoso, ficcandomelo in bocca. Sbatto gli occhi velocemente sentendo gli occhi liquidi. Quanto odio essere ubriaca.

Alzo lo sguardo quando sento Elvira iniziare a ridere sguaiatamente. «Hanno dato una festa al campus e c'è una tipa con il vestito strappato sul culo», si copre la bocca con una mano per evitare di farci vedere le sue tonsille.

«Oddio, ha gli slip di Hello Kitty», Lupe indica lo schermo del cellulare prima di porgermelo, per condividere anche con me e Valerie lo scempio.

«Che imbarazzo», esclama Valerie tra un singhiozzo e l'altro. Già, quando è ubriaca le viene il singhiozzo. Cosa abbastanza divertente, quando non ti fa venire gli infarti perché credi che stia per vomitare.

«Ci andiamo anche noi?» domando annoiata sentendo l'effetto dell'alcool sparire.
«Per vedere le mutande di quella?» ridacchia divertita Elvira mentre cerca di aprire la bottiglia di vodka alla pesca.

«No, ma...» tentenno non trovando altre motivazioni se non la noia. «Stare qui da sole è divertente, certo. Ma le feste al campus, il lunedì sera, sono uno sballo», annuisco sollevandomi in piedi.

Già, tutte piene di fighi dai addominali d'acciaio.

Se voglio andare ad una festa forse è meglio se tolgo il pigiama e metto qualcosa di più decoroso. Entro in bagno e mi lavo la faccia cercando di togliermi la sensazione di ubriachezza. Sciolgo la cipolla di capelli e li pettino cercando di non farli gonfiare.

Perché non sono nata con i capelli lisci?

«Finiamo i dolcetti prima di andare o rischiamo di vomitare al primo sbottino», apro il sacchetto e porgo a ognuna una pasta.
La addento riempiendomi la faccia di zucchero a velo. Che stizza.

«Ti sono venuti i baffi», ridacchia Lupe porgendomi un fazzolettino di carta.
«Sei diventata la figlia di Babbo Natale», afferma Elvira ancora totalmente ubriaca.

«Si e magari cavalcherò una renna», mormoro mentre cerco i vestiti nell'armadio.
Velocemente indosso un paio di skinny jeans bianchi e un top a stampa pitonata.

«Hai intenzione di trapanare stasera?» domanda Lupe schiaffeggiandomi con la sua borsetta. «E anche se fosse?» faccio spallucce mentre cerco le mie décolleté nere.

«Se fosse ricorda le protezioni», interviene Valerie lanciandomi un preservativo.
Alzo gli occhi al cielo infilandolo in tasca. Non si sa mai. «Non vorrei mai finire come mia madre, incinta a 18 anni».

«Sai che strazio avere un figlio a quell'età, la tua vita praticamente finisce», borbotta Lupe sistemandosi il trucco allo specchio. Annuisco d'accordo: io non potrei mai farcela.

«Sentite, non siamo qui per parlare di gravidanze e bambini. Io ho voglia di ubriacarmi per bene e mettermi nei guai...», ci interrompe Valerie. «... Quindi muovetevi» borbotta con stizza raccogliendo la sua borsetta da terra.

«Ai suoi ordini, sergente» esclamiamo noi poco convinte seguendola fuori dalla stanza. Quasi quasi mi è passata la voglia di andare alla festa. Ma questo forse è meglio non dirlo se non voglio ritrovarmi in mutande sulla cima dell'Himalaya.

«Dove andate?» Andreas è il primo a notarci quando scendiamo in salone. «Ad una festa», borbotto. Alla fine sono ancora arrabbiata.

«Spero non guiderete voi», continua ignorando la mia stizza. Pendejo. «No, ovviamente. Io sono una persona diligente», annuisco offesa.
Non pensavo mi credesse così stupida.
«Chiamerò un taxi», faccio spallucce.

«Non credo sia l'opzione migliore...» mi contraddice levandomi il telefono di mano, impedendomi così di chiamare il taxi.
«Potrebbe capitarvi l'autista pervertito che vi molesta», spiega con espressione preoccupata.

Sempre pensieri felici, vedo.

«Quindi cosa ci consigli, avvocato delle cause perse?» domando annoiata sapendo di averlo irritato. «Vi accompagno io», sorride divertito davanti alla mia irritazione.

«Vi accompagnamo noi», precisa Santiago ancora seduto sulla poltrona. Ci mancava solo questo. «Pensavo non vi piacessero le feste del campus», commenta Lupe non sapendo di aver appena firmato la sua condanna a morte.

«Al campus?» Montez compare insieme a Mathias dalla cucina. Forse loro non sopportano gli amici di Izar e le loro feste.

«Ci sarà anche Izar, non saremo da sole» invento sul momento cercando di convincerli.
Per un secondo è il silenzio a parlare, e questo mi mette parecchio in difficoltà. Forse andare al campus oggi non è proprio una buona idea.

«Possiamo parlare Hana?» Mathias di alza dalla poltrona su cui si era appena seduto, rivelando il suo metro e 89 di altezza. Una cima proprio.

Annuisco e lo seguo in cucina, mi siedo sul tavolo e aspetto che inizi a parlare.

«Immaginavo che sareste andate al campus stasera» inizia sistemandosi di fronte a me, appoggiato al bancone da lavoro.
Bello, come fai tu a saperlo che io l'ho deciso 20 minuti fa?

«E credo sia ora che qualcuno ti dia delle regole», aggrotto le sopracciglia confusa. Chi si crede di essere: mio padre?

«Pensi che non sappia che porti sempre anche Elvira e Valerie?» è adesso cosa c'entrano loro?
«Hana, hanno 16 anni e se non le tieni d'occhio non sai cosa potrebbe accadergli».

Una domanda precisa annebbia tutte le altre.
«Io ho solo un anno più di loro, ma se io ci vado non dici niente, perché?»
I suoi occhi scuri mi scrutano sicuri, come se avesse già la risposta sulla punta della lingua.

«So che tu sai controllarti: non bevi mai troppo, e cerchi di non fare stronzate. Loro no, una volta ubriache perdono totalmente i freni inibitori», arriccio le labbra cercando una frase per contrattaccare.

Certo, ma perché io ho un capo a cui rendere conto.

«Ma io e Lupe le teniamo controllate, sempre», ribatto offesa. Non sono una tale sconsiderata.
«Non ne dubito, ma basta un secondo, anche solo che sbattete le palpebre che qualcuno può far loro del male. Non credo tu voglia questo.»

No, non voglio questo.

«Quindi?» domando sconfitta abbassando la testa. Mathias è sempre stato in grado di frenare le mie pazzie e per questo gli sono grata, a volte.

«Serata cinema, scegliete voi il film» mi sorride incoraggiante dirigendosi verso la porta.
Non andremo alla festa ma per questo ci vendicheremo un po'.

Esco dalla cucina e raggiungo le ragazze vicino alla porta. Spiego loro brevemente la situazione e decidiamo di dare retta a Mathias per una volta.

«Io direi di guardare "Se scappi ti sposo"» consiglia Valerie con espressione arcigna.
«Si dai mettilo» rido sedendomi sul divano tra Santiago e Montez. Almeno avrò un cuscino se mi addormento.

Ridacchio quando sento gli sbuffi dei ragazzi, decisamente non molto felici di guardare una commedia romantica.

Magari dopo vado a prendere l'alcool che è rimasto.

~•~•~•~•~•~•~•~•~
¡Hola, chicos! ¿Cómo estáis?
Io sto abbastanza bene e in questo periodo sto scrivendo abbastanza, per i miei standard.

Sto lavorando ad una nuova storia che presto potreste leggere, ma per il momento concentriamoci su Hana e su Kalene (si ho quasi finito il prossimo capitolo di Amore a Manhattan)

Vi è piaciuto il capitolo?
Commentate per farmelo sapere e raccontatemi qualcosa...

Bacioni,
Love you all💕

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