Fool for You //Larry Stylinson

By Hannal0v3sy0u

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Corro e urlo il suo nome ma l'auto è più veloce di me, mi fanno male le gambe e cado, ma continuo ad urlare i... More

capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20

capitolo 15

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By Hannal0v3sy0u

I giorni successi sono stati i peggiori, non volevo nulla di questo, e stato tutto un dannato malinteso da parte di entrambi.

Sono passate 2 settimane ma sembano un eternità, ora che la scuola e finita le giornate si sono allungate e le passo davanti al piano o con la chitarra cercando di sfogare il dolore.

Ho scritto una canzone ieri, non sono sicuro di questa ma ci ho messo tutto me stesso cercando di capire i miei sentimenti. Non ho painto, tuttavua continuo a sentire questa sensazione di vuoto che mi divora.

A modo mio sto affrontandonka cosa ma ho un pensiero fisso nella testa che tormenta  e mi fa soffrire.

Ho sempre avuto problemi sociali, ero caduto in depressione e lou mi aveva turato fuori da tutto ciò, ora che lui non c'è tutto il peso dei miei problemi posano sulle mie spalle e non riesco a respirare.

Ricordo come mi faceva star meglio la musica, lo sport o... no ho smesso mesi e mesi fa non ho intenzione di tornare sui miei errori.

Osservo le sottili linee quasi invisibili sulle mie braccia, le considero con un ricordo di cosa non devo fare, o provare, ricordo come fosse diventata come una distrazione.

Caccio via questi ricordi dalla testa e decido di scendere in cucina nonostante non abbia fame, anche se mi sforzo non riesco a mettere nulla di solido nello stomaco senza sentire una fastidiosa nausea per tutto il giorno, vado avanti di tè, si non è un veto e proprio alimento, ma è l'unica cosa che riesco ad assumere, e mi ricorda louis.

È patetico aggrapparsi a quelle cose che mi ricordano lui, ed è patetico come in pochi mesi fosse diventato così importante per me. A dicembre avremmo fatto un anno.

Questo pensiero mi crea un groppo in gola che difficilmente riusirò a liberare.

-ciao tesoro- anche oggi mia madre ha preparato il pranzo pure per me con la speranza che io mangi qualcosa, ma come sempre io declino gentilente preparando una tazza di tè verde tornando su in camera.

Mi dispiace far preoccupare Anne ma non posso farci nulla, fingo già abbastanza davanti a lei.

Mi siedo sul letto col pc sulle gambe e posando la tazza fumante dul comodino affianco al letto.

L'unica cosa che riesce a distrarmi è la mia serie tv preferita, Friends, credo di averla vista tutta e dico Tutta 2 volte in queste settimane.

Sono alla penultima stagione quando sento il telefono sul comodino vibrare:
Numero sconosciuto.

H: pronto?...

X: harry?

H:ehm si chi parla?

X:Sono Zayn

Zayn? Come ha il mio numero? Saranno stati joy o liam.

H:oh... si ciao.

Il mio tono è un oo deluso si sente, speravo che lou mi chiamasse per dirmi che gli dispiace e che nob voleva dire quelle cose ma non l'ha fatto

Z: senti... so che non siamo molto amici ma mi chiedevo se ti andqsse si andare a prendere un caffè dopo?

H:si certo, va bene per le 4.30?

Z: si certo, abito molto vicino a te se vuoi andiamo a piedi nella caffetteria poco dopo casa tua.

H: si certo, a dopo.

Non poso negare di essete sorpreso da questa telefonata, certamente mi fa piacere vedere zayn è un tipo sinpatico, ma non ci siano mau veramente parlari.

Sono le 4.30 e puntuale arrivo davanti alla caffetteria dove concordato con zayn. Fuori c'è veramente caldo, cosa assolutamente normale per essere luglio.

<<Ciao zayn>> lo saluto, lui ricambia invitandomi ad entrare in quella piccola caffetteria, passo qui davanti ogni giorno da qui a quadi un anno e non mi sono mai fernato per entrare.

E un posto molto accogliente e caldo.

Io e zayn dopo aver ordinato ci sediamo  ad uno dei tavoli che affacciano sulla strada. Zayn si schiarisce la voce <<immagino che avrai capito che non  ho ho chiesto di venire solo per un caffè>> ovviamente... annuisco leggermente con la testa per farl9 continuare.

<<so che non sono affari miei, ma in quanto migliore amico di louis avevo bisogno di parlarti>> eccoci qua con un discorsetto ecc, sentire il suo nome fa male, nessuno in casa ha più pronunciato il nome di louis, nemmeno per sbaglio.

<<sono qui, parla pure>> zayb mi osservava attento, ha sicuramente notato le mie occhiaie pesanti e la mia perdita di peso.

<<vedo che anche tu non sei messo tanto meglio... non lo riconosco più harry, non vuole parlarmi è chiuso nella sua stanza da settimane  e non mangia>> osservo zayn a mia volta, i suoi capelli neri sobo cresciuti molto dall'ultima volta che l'ho vusto e sul suo volto, da prima sempre solcato da un sorriso, ora è davvero  preoccupato.

<<è stato lui a lascuarmi e a dirmi di andarmene>> non sembra nemmebo una giusta giustificazione la mia  lou sta male e io non faccio nulla.

Fossi stato li lo avrei abbracciato e asciugato le sue lacrime.

Sento una lacrima che sta per cagere dai miei occhi ma la fermonin tempo prima che zayn se ne accorga. Per fortuna in quel momento arruva la cameriera con le nostre ordinazioni distraendolo.

Mentre la cameriera su voltava ripresi in mano il discorso.

<<perchè dovrei essere io ad andare da luo? Quando io ero andato lì per scusarmi non per essere trattato così>>

Dico quelle parole tutto in un soffio trattenendomi dall'avere un crollo emotivo proprio qui.

<<harry io...>> zayn cerca di finire la frase ma io non lo faccio finire tiro fuori dei soldi dovrebbero essere quatteo sterline, le lascio sul tavolo ed esco spedito dalla porta d'ingresso.

Come può venire da me e dirmi che devo essere io ad andare da louis, non sa nulla.

Nulla.

Torno a casa e mi chiudo nella mia stanza deciso a non uscirne più.
Non mi importa quanto gemma bussi alla porta, non le aprirò.

Tenso ad essere sempre sovrappensieto, a perdermi in sogni ad occhi aperti, al punto che mi scordo di mangiare, bere o la qualsiasi cosa.

Penso così tanto che i pensieri che ritengo insensati o sbagliati si fanno strada nella mia mente che diventano sensati e giusti.

Sono chiuso in bagno e non riesco a respirare o a smettere di pensare, senza pensarci su e senza sapere bene ciò che sto facnedo afferro le formici che ho sul mobiletto in legno accanto al lavantino e creo un piccolo solco sul mio braccio.

Una sottilissima linea rossa si fa strada sulla mia pelle pallida e in quel momento è come se da quella piccola fessura creata sulla mia pelle, tutte le preoccupazioni e i pensieri fossero uscidi da essa.

Mi è mancata questa sensazione.

Non so il motivo per cui cmtutto questo mi faccia sentire meglio, ma ora ho la mente più libera.

....

Sono passate altre due settimane e i tagli  sono di più, nessuno si accorge di nulla, il che mi solleva.

Louis non si è fatto sentire, nè zayn, nè joy, nè liam, solo niall è venuto a trovarmi qualche giorno fa.

Sono di nuovo solo, le mie incertezze e paure si sono fatte più vive se è possibile.

Vorrei davvero chiamare louis, ma non cedo, ho troppa paura che lui sia passanto avanti, differentemente da quello che ho fatto io.

<<hey harry>> gemma sta entrando nella stanza fermandosi poco dopo la porta. <<vestiti che tu vieni con me...>>
<<MA GEMMA IO...>> tento di protestare, <<shhh dai andiamo al bar per una volta puoi bere quanto vuoi la mamma lo sai che è dalla nonna fino a domani pomeriggio>>

Annuisco divertito e se pur senza scelta acceto. Mentre gemma esce dalla stanza ridendo mi dirigo verso l'armadio afferrando due cose a caso, una felpa e un paio di jeans.

Senza nemmeno guardarmi allo specchio scendo nel salotto per raggiungere gemma.

Non conosco nessun altro eccetto gemma a questa festa a quanto ho capito è un party organizzato da una sua amica, nulla di più.

<<hey harry vieni ti presento alcune persone>> mi chiama gemma. Mi avvicino a lei e ad altri 2 ragazzi uno biondo e l'altro coi capelli scuri.

Il biondo allunga la mano e stringe la mia <<piacere luke>> dice luo rivolgendomi un sorriso a 36 denti.
Il secondo fa lo stesso <<nick>> dice con un lieve accento di sorriso.

<<piacere>>

Il primo è molto allegro e festaiolo, ben preso si allontana trascinando via gemma lasciando soli me e nik.

<<ti va di bere qualcosa?>> mi chiede lui sorridendo, annuisco ricambiando il sorriso. In men che non si dica vedo nick arrivare con due bicchieri stracolmi di qualcosa che riconosco essere alcolico.

<<non hai caldo?>> mi chiede lui notanto il fatto che stio indossando una felpa ad agosto.

<<no sto benissimo>> dico ridendo, come risposta lui mi chiede se volessi ballare, non sono un gran ballerino ma tra il fatto che è gentile e il fatto che io non reggo per nulla l'alcol accetto.

La musica è davvero di pessimo gusto come in OGNI festa ma non fa nulla mi lascio trasportare  dalla musica. Nel mentre abbiano bevuto altri 2 bicchieri.

Inizio a capire sempre meno costa sto fscendo, so solo che sto ballando a canto questo ragazzo che devo dirlo, non e per niente male.

Le distanze tra di noi si riducobo sempre di più tanto da sentire le sue mani sui miei fianchi.

Finchè qualcuno improvvisamente lo strattona via. Mi gira così tanto la testa da capire ben poco ma quello sembra proprio lou, il mio louis, o lo era.

La vista mi si offusca di più fino a scordare l'ora successiva.


...

Devo essermi addormentato perchè mi sveglio in un auto che non è di gemma. Confuso mi alzo di scatto guardando il ragazzo alla  guida.

Louis.


Comensempre votate e commentate, spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Jo-

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