Blind Sight [TaeKook]✔︎

By Hananami77

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AVVISO: LA PRIMA PARTE DELLA SAGA NON E' ATTUALMENTE DISPONIBILE PERCHE' E' STATA TOLTA (non da me) PER CUI... More

Introduzione
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[45] *Yoonmin*
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[53] Our happy ending
~Epilogue~
*Taekook Special*

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By Hananami77

Jungkook



Per Jungkook il risveglio post calore non era stato traumatico come invece si aspettava fosse. In realtà, non era niente in confronto a quanto era stata distruttiva la serata di più di un anno fa quando lui e Taehyung si erano morsi. Erano entrati in calore anche loro, però a parte un po di spossatezza, un indolenzimento generale degli arti -e soprattutto delle gambe- ed una serie infinita di succhiotti praticamente ovunque...era andata bene.

Molto bene.

Però al suo destino non piaceva vederlo cullarsi tranquillamente tra le braccia di un Taehyung profondamente addormentato al suo fianco, sorridere come un idiota mentre gli pizzicava una guancia e ridacchiare come la presa su di lui si stringeva inconsciamente insieme ad un borbottio assonnato. Perchè adesso che la faccenda "calore" era stata finalmente superata, un altro enorme, gigante, colossale quesito gli era spuntato nella mente.

E adesso?

Cosa sarebbe successo?

In realtà, da quel punto in poi nessuno sapeva perfettamente quali sarebbero stati i risvolti della loro notte insieme, c'era perfino il dubbio che non tutto era andato a buon fine. Uno dei rischi che potevano esserci durante il calore di un omega non nato come tale era che non si poteva prevedere se era effettivamente rimasto incinto o meno.

Taegun non si era pronunciato in merito, lasciando Taehyung con un pugno di mosche mentre gli chiedeva in modo compulsivo cosa sarebbe successo, come avrebbero capito se fosse andato tutto bene prima dell'ovvio e se ci fosse il rischio di non poter eventualmente ripetere l'esperienza. Avevano pensato di chiedere a Gguk e V, ma anche in questo caso non avevano ricevuto alcuna risposta certa se non un mutismo tutto loro che serviva solo a far saltare i nervi sensibili di Taehyung. 

Ipotesi sul futuro se ne potevano fare tante, ma niente era certo. 

L'unica cosa certa era che Jungkook sarebbe diventato di nuovo un alpha prima o poi, e che questo esulava dall'esito o meno del suo calore omega. Non sarebbe potuto rimanere in quello stato per sempre, non era nella sua natura esserlo, si era sforzato di adattarsi ma non poteva durare. Era l'unica informazione che erano riusciti a tirar fuori a Taegun, che aveva espresso il suo apprezzamento nella gestione di una situazione così complicata, complimentandosi indirettamente per quanto disponibile fosse stato Jungkook nell'immolarsi. 

Quella conversazione, tra lui e Taehyung, era avvenuta poche sere dopo il suo calore, quando le sue membra indolenzite non lo erano poi così tanto e il suo umore vagamente più stabile. Era stata una serata particolare e quasi magica, complice un pò anche la luna alta nel cielo notturno ed un manto di stelle mozzafiato proprio sopra le loro teste. 


Avvolto nella coperta di pile di un pallido giallo canarino -con sopra stampate tante piccole carote dall'aria simpatica- ed un cappellino in lana con un pompon bianco in cima, Jungkook se ne stava stile bozzolo appoggiato al petto di Taehyung, che a sua volta aveva indossato per la serata una pesante felpa invernale e dei pantaloni di tuta dall'aria calda e confortevole. Il cappuccio era tirato sulla testa e l'immancabile bandana nera teneva su le ciocche di capelli rossi che gli ricadevano sulla fronte.

Avvolgeva le braccia attorno a Jungkook poggiandogli il mento sul capo, mentre quest'ultimo stringeva tra le mani un thermos di cioccolata calda, godendosi la vicinanza della sua metà e la posizione confortevole in cui si trovavano. Le lunghe gambe di Taehyung erano distese ai lati delle sue, di tanto in tanto gli lasciava qualche bacio sulla testa o gli mormorava qualcosa di carino mentre entrambi rivolgevano gli occhi al cielo.

Una piccola ed intima bolla privata li avvolgeva nella pace della sera, chiusi in un pacato quanto confortevole silenzio, osservavano quella matassa luminosa ed affascinante in una muta contemplazione dell'infinito; erano un pò come dei punti di riferimento per i sognatori. 

E Jungkook si sentiva un pò un sognatore, molto spesso. In particolare da quando era un omega, trovava affascinante guardare Taehyung allenarsi sotto il sole e potersi godere il suo busto completamente esposto e lucido di peccaminoso e tentatore sudore che metteva in risalto la sua muscolatura affusolata. 

Era sognare anche quello, no?

L'idea di starsene a guardare il cielo notturno, però, era stata di Taehyung. Sotto le sue incessanti e persistenti proteste per il freddo e per l'umidità ovviamente, perchè per poter uscire e starsene sul tetto senza battere i denti dopo appena dieci secondi era stato obbligato a vestirsi a strati, a mò di cipolla. 

E con un broncio lungo fino al pavimento aveva abbandonato la comoda e calda coperta su cui rimaneva sul letto per salire sul tetto del quartier generale, arrossendo furiosamente quando aveva trovato Taehyung ad attenderlo con un sorriso da parte a parte, il thermos in una mano e la coperta nell'altra.

E in quel momento, avvolti dal confortevole silenzio e dai loro leggeri sospiri, si erano ritrovati vicini e insieme in una specie di appuntamento romantico che Jungkook ancora faticava a processare senza sentire le guance bruciare e uno stupido sorrisetto stirargli le labbra.

«Tae» iniziò Jungkook, rivolgendo l'attenzione al contenitore della cioccolata calda che teneva stretto tra le dita, un'espressione felice e rilassata ad addolcirgli i lineamenti mentre sentiva Taehyung muoversi appena dietro di lui e lasciargli un bacio sulla testa. 

«Avrei una domanda» continuò, voltando appena il capo verso Taehyung che -per inciso- era di una bellezza mozzafiato.

Forse anche più di prima. 

Taehyung mugugnò contro il suo capo. «E perché non me la fai?» ridacchiò con quel fare roco che lo rendeva sensuale pur non volendo. L'alpha si trattenne dallo scoppiare a ridere come vide Jungkook fare quel piccolo e sporgente broncio, dandogli la soddisfazione di vedere la reazione che voleva esattamente ottenere dal suo compagno. 

«Perché volevo sapere se eri in vena di chiacchiere o meno» rispose stizzito Jungkook, continuando a tenere le labbra sporgenti ma aggrottando un pò le sopracciglia. 

Il ghigno di Taehyung si ampliò e strinse la presa sul bozzolo di nome Jungkook. «Perché, vuoi dirmi che se ti avessi detto di no non me l'avresti chiesto?» lo prese in giro l'alpha, ridendo apertamente dell'occhiataccia che gli rivolse Jungkook.

Quello gli diede una gomitata che però Taehyung sentì a malapena per quanti strati dividessero lui e Jungkook, ma si prese del tempo per lasciare piccoli bacetti sulle sue guance arrossate per il freddo.

«Avanti zucchero non tenermi il broncio» sussurrò con occhi ridenti, così accesi dall'ilarità da sembrare quasi risplendere nel buio della notte.

Jungkook lo guardò malissimo ancora una volta e poi sbuffò. 

«Dicevo» si schiarì la voce quello, mettendosi comodo in modo da poter guardare l'altro. «Come farò a tornare alpha? Ricordo che me ne avevi parlato ma l'ho dimenticato e mi chiedevo per quanto ancora sarò omega...» finì con tono esitante e basso, timoroso che Taehyung prendesse quella domanda più male del necessario.

Il suo cervello, quella volta che Taehyung gli aveva spiegato per sommi capi cosa sarebbe successo, era quasi imploso per le troppe informazioni decisamente difficili da processare, perciò sperò che l'altro non se la prendesse troppo per la sua dimenticanza.

Dall'alpha arrivarono interi minuti di silenzio che Jungkook interpretò come un tentativo di soppressione dello scazzo più totale in risposta alle sue paranoie, infatti strinse la presa sul thermos e alzò gli occhi su di lui, in speranza di una risposta non troppo rude. 

«Beh...prima di tutto dobbiamo aspettare per poter capire se qui» e dicendo questo, posò le mani su dove idealmente doveva esserci il suo stomaco «C'è già qualcuno che sta crescendo o meno» fece un mezzo sorriso Taehyung, spostando lo sguardo dalle stelle al volto di Jungkook, completamente voltato verso di lui. 

«Se è andato tutto bene, come io spero, dopo il parto il tuo corpo riprenderà a cambiare come è successo per il tuo cambiamento ed in una settimana sarai di nuovo in alpha» concluse Taehyung, dandogli un bacio sulla punta del naso rossa per il freddo.

Jungkook alzò le sopracciglia, attonito e la bocca si spalancò in una piccola 'o'.

Tutto qui?!

Doveva solo aspettare?!

«Davvero?! Niente cose strane? Niente intrugli da ingurgitare, stregonerie da recitare o cose dolorose? Niente di niente?!» esclamò come se neanche ci credesse, gli occhi allargati per quanto poco credesse alle sue stesse parole.

Taehyung rise e portò appena il capo all'indietro, alzando poi un sopracciglio nella sua direzione con fare divertito.

«Già Jungkook, niente di niente. Ero incredulo anche io ma come ti è stato tolto, così il tuo potere alpha ti verrà ridato. Il pendente farà tutto il lavoro e poi lo ridarò a Taegun. E' anche giusto che sia così, non trovi? Non puoi rimanere per sempre un omega, per quanto carino e coccoloso tu sia, sei sempre il mio cucciolotto metà alpha metà grizzly e tale devi tornare ad essere».

La voce roca di Taehyung era stata bassa e pacata, gentile come una carezza nel buio della notte che avvolse il cuore di Jungkook nel migliore degli abbracci. 

Perché Taehyung non si era dimenticato di come fosse Jungkook da alpha.

Come poteva dimenticarsene?!

I suoi muscoli, la sua stazza, la sua gelosia, la sua capacità di tenergli testa, il suo sorriso mentre lo metteva a tappeto durante l'allenamento, perfino i calci che gli assestava la notte per il caldo.

Gli mancava tutto.

Esattamente tutto.

Aveva imparato ad apprezzare anche la sua versione omega -ovviamente- ma Jungkook era un alpha, era nato come tale e doveva tornare ad esserlo. E su questo Taehyung non aveva alcun dubbio.

«Ti manca il mio essere...alpha?» gli chiese Jungkook, sinceramente stupito. Beh, quella sera era ricca di sorprese, a quanto sembrava.

Era nuovo per lui sentire quelle cose, più che altro perchè l'alpha non aveva mai effettivamente mostrato nulla a proposito di un'eventuale preferenza, ponendosi fin da subito in una posizione quanto più disponibile e comprensiva possibile, accogliendo a braccia aperte qualsiasi cambiamento li attendeva. 

Non aveva fatto menzione di nulla, perciò Jungkook non si era soffermato a pensarci più di tanto, ma adesso quel tono un pò nostalgico e un pò divertito lo avevano scosso nel profondo in modo positivo.

Taehyung arricciò appena le labbra e si strinse nelle spalle. «Non credo che per me sia lo stesso che per te. A te manca avere i tuoi muscoli, probabilmente la tua forza, la tua capacità di fare quello che adesso non puoi fare, magari anche la capacità di mettere al loro posto lupi poco attenti o dannatamente idioti —e sono tutte motivazioni più che buone e ragionevoli» cominciò facendo un piccolo sorriso alla smorfia che fece Jungkook, che prese un altro sorso di cioccolata.

«Ma per me...per me è più complesso; posto che mi piaceresti anche da umano Kook, io però ti ho conosciuto come un alpha, tu sei un alpha a tutti gli effetti e il tuo animo continua ad esserlo nonostante il tuo rango non sia in armonia con quest'ultimo. Per cui, nonostante ti adori davvero davvero tanto in queste vesti, credo che è ora che torni ad essere il solito coniglietto che mi soffoca negli abbracci notturni, che mi fa le battutine idiote e assolutamente imbarazzanti, che mi ringhia contro per delle cazzate che sparo e... che—» le parole di Taehyung si bloccarono per mordersi inconsapevolmente il labbro inferiore, e nonostante la scarsa illuminazione, gli occhi attenti di Jungkook -grazie alla loro vicinanza- catturarono quel...rossore?

Taehyung era arrossito?!

Un ghigno soddisfatto si dipinse sulle sue labbra e Jungkook allungò una mano verso di lui per punzecchiargli la guancia con l'indice. «E che...?» lo incitò con tono troppo innocente per risultate veritiero.

Taehyung gli scoccò un'occhiata e spinse la lingua contro la guancia, scuotendo la testa.

«Non fare lo stronzo» fu il suo commento piccato, e il ghigno di Jungkook si allargò.

«Non so di cosa tu stia parlando, sto attendendo che finisca la frase» gli rispose, allargando gli occhi continuando a punzecchiargli la guancia.

Da Taehyung provenne un brontolio infastidito ma nulla di più. Si passò più volte la mano sul volto e guardò di sbieco Jungkook. 

Andiamo, avvolto in quella coperta, con le labbra al sapore di cioccolato, il cappellino invernale con il pompon e gli occhi luminosi... tutti si sarebbero trovati in imbarazzo a dire quelle cose! Era troppo adorabile e, dietro a quei pensieri, poteva sentire V sghignazzare allegramente godendosi lo spettacolo di un Taehyung completamente partito per la sua metà omega. 

«Allora?» lo prese in giro Jungkook. Non riusciva a contenere il sorriso per la frustrazione di Taehyung -probabilmente dovuta al fatto che lui stava insistendo in quel modo facendogli quegli occhioni a cui l'alpha non sapeva resistere nemmeno in un sè versione alpha. 

Taehyung mugugnò una serie di improperi a labbra serrate rivolti a nessuno in particolare ma il sorriso da coniglietto gli sciolse il cuore,  quindi sbuffò alzando gli occhi al cielo.

«E mi manca anche fare l'amore con te, idiota. Che sia averti sopra, averti dentro o sentire le tue zanne nel mio collo, la verità è che mi manca tutto» ammise infine, e fu il turno di Jungkook di arrossire.

Quello che gli aveva appena confessato Taehyung gli aveva smosso dentro una miriade di sentimenti che potevano essere equiparati alla forza e al trambusto dei fuochi d'artificio.

Era stranamente confortante sapere che anche per Taehyung la loro vecchia vita -nonostante fosse strana, a volte un po' "violenta" o decisamente insolita- era perfetta proprio perchè stramba.

Come uno stupido aveva creduto che Taehyung lo preferisse quasi più in versione omega, facendolo cadere in paturnie mentali senza fine che si erano risolte con tonnellate di torta ingurgitata davanti ad un comprensivo Onew, un palesemente stufo Jin -che non ci vedeva il problema nell'apprezzamento dell'alpha per il suo essere omega- e un perplesso Jimin, che si ritrovava spesso a chiedersi perchè fosse sempre inserito in quello che Jin aveva definito il "club delle dive". 

Eppure, sentirgli dire che gli mancavano tutti quegli aspetti lo rinvigorì. Allungò una mano verso quella di Taehyung e questo immediatamente la strinse intrecciando le loro dita, guardandolo con un sorriso consapevole sul volto rischiarato dalla luna. 

Jungkook gli si avvicinò e strofinò il naso contro quello dell'alpha, che avvolse un braccio attorno alla sua vita.

«E a me manca vederti contorcere sotto di me almeno con la stessa intensità» gli rispose Jungkook, arrossendo. Oddio, in quel momento non risultava troppo credibile visto il suo stato ma va beh, ormai si era arreso all'idea di essere un omega tutto rossori come Onew e poco sfacciato come Jin.

Taehyung gli fece l'occhiolino gli diede un bacio a fior di labbra, posando le loro mani intrecciate sul suo ventre piatto. «Vedremo com'è andata questa volta. Non ci resta che attendere» gli disse e Jungkook annuì, sperando fosse così.


Ed effettivamente Taehyung aveva avuto ragione.

A quasi tre settimane dalla fatidica conversazione avvenuta sul tetto del quartier generale, Jungkook aveva iniziato a notare alcune cose che prima non aveva mai attenzionato. O meglio, era stato Taehyung a fargli notare che aveva iniziato ad essere sensibile a degli odori di cui prima ignorava l'esistenza, additandoli o come fantastici o come irrespirabili e da conati.

 Un esempio lampante era stato l'odore della cipolla.

Jungkook aveva iniziato a mal sopportare quell'odore pungente e dolciastro di quella verdura tonda ed innocente, che però sembrava rendere l'aria davvero irrespirabile per l'omega, costretto a spalancare le finestre con meno due gradi fuori o a correre via per evitare di rimettere.

Ma per ogni medaglia, c'era sempre una seconda faccia, ovvero tutti gli odori che i suoi sensi sembravano voler ricercare continuamente come l'aria. 

Un altro esempio palese erano rappresentati da un gruppo di odori dolci e fragranti:  vaniglia, biscotti e burro.

In particolare, quest'ultimo era diventato una specie di ingrediente immancabile in qualsiasi ricetta Jungkook si cimentasse, propinando i suoi rinnovati ed innovativi manicaretti ad un perplesso Taehyung, che trangugiava il tutto solo per farlo rimanere male nonostante spesso volesse solamente scappare via. 

Più di una volta era stato costretto a fingere di aver già mangiato per evitare di mangiare qualche prelibatezza cotta da Jungkook durante un attacco acuto di estro culinario, in cui aveva mischiato tonno, kimchi, aglio e peperoni creando una specie di bomba capace di mettere a dura prova perfino lui.

Era però difficile convincerlo che il burro faceva letteralmente a pugni con la verza, o che friggere la carne nello stesso non era necessario ai fini della buona riuscita del piatto, ma le occhiate divertite di Jin ed eloquenti di Onew gli avevano fatto intendere che doveva sopportare.

Ma poichè Taehyung amava Jungkook forse anche più di quanto egli stesso si aspettasse, aveva messo da parte il suo carattere irascibile e poco incline al dialogo prendendo spunto da Namjoon, che gli dava comprensive pacche sulle spalle e qualche consiglio su come gestire il tutto. 

Inoltre, Jungkook e la libido sembravano viaggiare su due binari paralleli che non si incontravano praticamente mai. Non che Taehyung premesse -spesso era così esausto che si buttava nel letto ancora vestito solo per essere ribaltato e gettato a terra da Jungkook- ma era stato spesso liquidato con un "non ho voglia, alpha in calore che non sei altro" solo perchè aveva osato baciarlo con la lingua. 

V dammi la forza si ritrovò a mugugnare tra sè come sentì Jungkook smuoversi al suo fianco scompostamente, calciando via non solamente le lenzuola ma anche lui. Da due minuti abbondanti gli stava ripetutamente assestando calci negli stinchi senza neanche rendersene conto, sbuffando come un treno per l'inquietudine.

Taehyung si issò sull'avambraccio con gli occhi ancora semichiusi e vide Jungkook disteso sulla schiena e a braccia conserte che, avvolto dal buio della stanza, muoveva le gambe e si rigirava come un pesce fuor d'acqua tra le lenzuola ormai raggrinzite. 

Come udì il grugnito di Taehyung, fece un verso di disappunto. «Stai diventando un bue, occupi tutto lo spazio» lo accusò di punto in bianco, lasciandolo alquanto perplesso.

Fece un profondo respiro e ricadde sul letto con un tonfo; il sonno che aveva era qualcosa di eccezionale ma Jungkook era diventato molto il tipo da "se non riesco a dormire io, allora non riesci a farlo neanche tu".

Da Taehyung non ricevette alcuna risposta quindi voltò il capo e la bocca si spalancò per l'indignazione come lo vide riprendere a dormire quasi istantaneamente, il respiro lento e cadenzato di chi sta dormendo sogni pacifici e profondi. Gli assestò un altro calcio sugli stinchi che ebbe il potere di far spalancare gli occhi all'alpha e un sibilo misto ad imprecazione lasciò le sue labbra. 

Un grugnito accompagnò il voltare della testa verso l'imbronciatissimo omega.

«Non riesco a dormire, occupi tutto lo spazio» continuò, di nuovo.

Taehyung si massaggiò gli occhi con le dita per qualche secondo, giusto per evitare di urlare. 

«Jungkook, sei tu che stai occupando tutto il materasso» gli fece notare con una calma che si stava consumando veloce quanto polvere da sparo vicino al fuoco.

Jungkook alzò un sopracciglio e si guardò intorno.

Forse Taehyung aveva un po' di ragione. 

Il letto era principalmente occupato da cuscini e da Jungkook, mentre a Taehyung rimaneva giusto lo stretto necessario per non cadere a terra. Inoltre, per l'abbondare di coperte uscite da chissà dove, l'alpha era costretto praticamente a dormire in boxer perché la temperatura nel suo letto era simile a quella di un camino.

«Sono scomodo!» si lamentò di nuovo Jungkook, sbuffando come un treno, rotolando da parte a parte.

Taehyung grugnì ancora una volta, a corto di pazienza e soprattutto con un sonno che avrebbe dormito per due giorni consecutivi. Prese il cuscino e lo lanciò per terra, issandosi dal letto sotto lo sguardo sconvolto e attento di Jungkook, che lo guardava di sottecchi con aria curiosa e vagamente insoddisfatta.

«Ehi ma dove vai?! Tae!» chiamò Jungkook, mettendosi seduto di scatto. Gattonò sul letto e si affacciò da questo, gli occhi vagarono sulla figura intera di Taehyung che, arresosi all'idea di non poter passare la notte tranquillo e di aver terminato tutte le scorte di pazienza per i prossimi trent'anni, aveva deciso di dormire per terra.

«Tae...perché sei andato via?» miagolò Jungkook, allungando la mano per punzecchiarlo sulla coscia. Questa oscillò leggermente in risposta alle sue piccole spinte e Jungkook aggrottò le sopracciglia vedendo Taehyung già ad occhi chiusi e pronto a dormire.

Taehyung represse un ringhio. 

«Jungkook, pietà. Dormirò sul pavimento così starai comodo, lasciami solo dormire cazzo» spiegò con tutta la calma che riuscì a racimolare alle due e quaranta della notte dopo un'intensa giornata passata a correre a destra e a manca.

Jungkook sembrò percepire il suo sforzo tanto quanto le parole dette con tono seccato di chi non ammette ulteriori repliche, e quindi si era rintanato tra i cuscini avvolto su se stesso con un enorme broncio ad arricciargli le labbra carnose.

Inutile dire che Taehyung aveva represso un sorriso quando, appena dieci minuti dopo, sentì un qualcuno arrotolarsi al suo fianco. Precisamente, sotto il suo braccio.

Aprì un occhio e le labbra si incresparono vedendo come Jungkook gli si era appallottolato affianco stile gatto, il capo poggiato sul suo petto ed un cuscino stretto tra le gambe.

Quello sospirò di appagamento e Taehyung gli avvolse un braccio attorno le spalle, scuotendo leggermente la testa.

E se l'addormentarsi in quel modo era stato carino, meno romantico era stato sicuramente il risveglio che aveva avuto. Prima di alzarsi, Taehyung aveva issato Jungkook per adagiarlo sul letto e scendere a prendere qualcosa per portargli la colazione in camera, convinto nel voler coccolare un pò la sua metà che, sicuramente, covava dentro una nuova vita -Taehyung ne era certo, l'odore ed i comportamenti di Jungkook non mentivano. 

Era entrato nella loro stanza con un gran sorriso stampato sul volto e tutte le buone intenzioni del mondo, si era seduto sul materasso ed aveva svegliato Jungkook scuotendolo appena. Gli occhi eterocromatici ma assonnati si erano puntati su di lui e l'omega si era strofinato l'occhio, sbadigliando sonoramente.

Una nausea che non credeva di poter provare mai nella vita gli fece vorticare la testa e sentì qualcosa risalirgli su per la gola mentre l'alpha aveva appena posato il vassoio sul letto.

«Buongiorno zucchero, ti ho portato la col—» il singulto di Jungkook tagliò la sua frase e la bocca gli si spalancò come l'altro si ancorò al suo braccio per rimettere appena in tempo fuori dal letto, le spalle scosse dai tremiti e colpi di tosse si intervallavano nuovi conati. Taehyung gli carezzò la schiena e gli tenne la fronte fin quando il suo stomaco non smise di contrarsi e la nausea placarsi.

Jungkook rialzò gli occhi lucidi su di lui con espressione da cucciolo smarrito.

«Mi dispiace t-tanto» mugugnò, già pronto a sciogliersi in lacrime. E quindi, alla fine, più che passare una mattinata all'insegna di colazione a letto, coccole e allenamenti, erano invece rimasti con Jungkook appollaiato sulle sue gambe e con Taehyung che non se la sentiva proprio di dirgli che aveva appena vomitato sul suo cuscino preferito.

Ma poi Jungkook aveva scoperto che l'aveva buttato e, prima ancora che potesse spiegargli il perchè, si ritrovò a rimuginare su quanto fosse scomodo dormire sulla poltrona della sala comune.

























NDA: -1! 

Aaaah ammetto di divertirmi sempre un pò troppo a descrivere le scene in cui Jungkook non da tregua a Taehyung...questo fa di me una cattiva persona? 

BTW, l'ultimo capitolo uscirà tra domenica e lunedì, non prometto nulla -dipende dagli impegni che ho, ma non più tardi di questi due giorni!

A presto <3   

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