Blind Sight [TaeKook]✔︎

By Hananami77

220K 12.6K 7K

AVVISO: LA PRIMA PARTE DELLA SAGA NON E' ATTUALMENTE DISPONIBILE PERCHE' E' STATA TOLTA (non da me) PER CUI... More

Introduzione
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
[9]
[10]
[11]
[12]
[13]
[14]
[15]
[16]
[17]
[18]
[19]
[20]
[21]
[22]
[23]
[24]
[25]
[26]
[27]
[28]
[29]
[30]
[31]
[32]
[33]
[34]
[35]
[36]
[37]
[38]
[39]
[40]
[41]
[42]
[43]
[44]
[45] *Yoonmin*
[46]
[48]
[49]
[50]
[51]
[52]
[53] Our happy ending
~Epilogue~
*Taekook Special*

[47]

4.4K 223 191
By Hananami77

Jungkook (un anno e mezzo dopo)



«Di chi è questo nasino?!» esclamò Jin con vocina acuta, pizzicando la punta del naso di Hajoon. Seduto sul seggiolone e con le manine che battevano sul tavolo, arricciò in nasino all'insù e ridacchiò apertamente, allungando poi una manina paffuta.

«A-appa! Appa!» esclamò allegramente. Jin annuì e gli diede un bacio sulla fronte, dandogli il biscotto che teneva tra le mani e che era l'unico vero motivo per cui Hajoon aveva acconsentito a rispondere ubbidientemente alla sua domanda. 

Namjoon rise dell'espressione contenta di Hajoon come prese a sbriciolare ovunque, provocando i borbottii di Jin a proposito del caos che ormai regnava sovrano per tutto il quartier generale. 

«Hyung, di prima mattina il mio cuore non regge queste scene» fu il commento tutto zucchero e vagamente scherzoso di Taehyung, che aveva appena fatto il suo ingresso in cucina stiracchiandosi sonoramente. Sul viso, ancora la forma del cuscino ed i capelli un pò spettinati ma issati da una fascia scura stretta alla fronte. 

Jin si voltò verso di lui mentre puliva il musetto di Hajoon.

«Ma buongiorno anche a te, alpha buzzurro» commentò divertito l'omega. Già sapeva cosa sarebbe successo poco dopo, quindi slacciò la cinghietta che assicurava Hajoon al seggiolino e attese con un piccolo sorriso ad incurvargli le guance.

Hajoon prese a dimenarsi sul suo posto, fissando gli occhioni castani su di lui e piccoli boccoli lilla oscillavano ad ogni gesto inquieto. Il sorriso di Taehyung si ampliò come succedeva ogni volta che era in compagnia dei piccoli del branco, e si avvicinò velocemente al suo nipotino.

«Tio T-tata!» esclamò allegro, mostrando con orgoglio quel sorriso infantile e corredato da graziosi dentini quadrati e bianchi. 

Taehyung allungò le braccia verso di lui, «Hai ragione, vieni dallo zio che il tuo appa è proprio antipatico di prima mattina» commentò, prendendolo in braccio per fargli fare la giravolta. Hajoon rise acutamente e quella piccola scenetta fu in grado di rischiarare il grigiore che era tornato ad incombere nel cielo invernale. 

«Oh, Jinnie, mi passeresti il bavaglino? Seojun oggi non vuole proprio saperne di fare il bravo mentre mangia, vero?». 

Seojun aggrottò la fronte e fece un piccolo broncio, avendo già capito perfettamente come scansarsi qualsiasi rimprovero bonario da parte dell'altro suo appa, Namjoon. C'era del Jin in quel bambino, molto più di quanto si potesse immaginare. 

Se fisicamente era molto più vicino all'alpha, caratterialmente era un vero peperino, era praticamente un piccolo Jin con la faccia di Namjoon. 

Hajoon tirò le guance di Taehyung e rise dell'espressione buffa che assunse l'alpha che, per l'occasione, aveva storto gli occhi in un'espressione così buffa che perfino Jin, dall'altra parte della cucina, rise acutamente portandosi una mano davanti il volto.

«Ormai ho la concorrenza».

Il suono della voce dell'altro alpha interruppe quel coro di risate, gridolini ed anche borbottii assonnati da parte di un quanto scazzato Yoongi che guardava tutti con un cipiglio perplesso sul viso. Continuava a non capire cosa ci fosse di gioioso nel mattino. 

Taehyung si voltò con un sorriso da un orecchio all'altro e Hajoon battè le manine paffute con fare maldestro. «J-Jojo!» balbettò con fare contento, e anche Seojun si mosse scompostamente sulle gambe di Namjoon, lanciando via il cucchiaino e schizzando inevitabilmente la sua colazione ovunque. 

Jungkook sorrise e si avvicinò al suo alpha, facendo una carezza sulla testa al più piccolo e baciando velocemente le labbra di Taehyung.

«Ah, ma quanto sono carini, Joonie?! Vieni qui amore mio, ho bisogno di un abbraccio» commentò con la mano sul cuore l'omega, andando a prendere suo figlio per stritolarlo in un abbraccio che il bambino non capì per nulla.

Questo tipo di scenette erano ormai all'ordine del giorno, nella cucina dei Red Velvet Moon. Certo, sicuramente c'erano stati alti e bassi subito dopo l'arrivo delle due piccole pesti, in particolare a causa delle condizioni di salute di Jin. L'omega non si era ripreso con la stessa velocità con cui si pensava avrebbe superato il parto, aveva avuto febbre alta e dolori muscolari, nonchè un accenno di depressione post partum in cui passava le notti abbracciato a Namjoon per piangere per non sapeva neanche lui cosa.  

Era andata avanti per mesi, ma si era risolta con tanta -tantissima- pazienza, ed anche con alcuni farmaci che gli aveva prescritto Onew, che servivano principalmente ad innalzare il livello di serotonina e farlo gioire della sua quotidianità. Ma poi le situazioni erano rientrate ed un nuovo equilibrio era stato raggiunto, in cui la regina era la serenità.

Taehyung lanciò un'occhiata a Jungkook e lo trovò intento a sorridere come un tonto verso un Namjoon alle prese con la pulizia del musino di Seojun, che si dimenava perché voleva fare l'aeroplanino.

Adesso che ci faceva attentamente caso, era da qualche tempo che beccava Jungkook a fissare i bambini della coppia con un sorrisone che andava da una parte all'altra e una punta di emozione nelle iridi eterocromatiche. Puntualmente, dopo che usciva dalla sua bolla privata, le loro mani si trovavano e si stringevano, le loro bocche si cercavano per darsi un casto bacio e i loro occhi si sorridevano.

L'argomento omega, ormai accantonato da anni, era una specie di tabù che nessuno effettivamente osava tirare fuori; in realtà, Taehyung non sapeva nemmeno dove fosse finito quel pendente, se Jungkook lo avesse scaricato nel water o se lo avesse sotterrato da qualche parte a mò  di osso. 

Non gli aveva chiesto nulla ed aveva intenzione di continuare su quella linea, perchè non voleva che l'altro si sentisse sotto pressione o, peggio, non voleva indurlo a pensare che lui gli stesse mettendo fretta. 

Lui avrebbe atteso che Jungkook si fosse sentito pronto, a prescindere da quando e da come, e ciò significava che era disposto ad attendere anche altri dieci anni, se era questo il tempo necessario per prepararsi. 

I figli erano una scelta che dovevano prendere entrambi, e lui aveva chiarito più di una volta la sua posizione nell'essere pronto solo nel momento in cui anche l'altro lo era. Se anche uno dei due non se la sentiva, allora non era il caso di forzare nulla.

Nell'incertezza, comunque, Taehyung aveva fatto in modo di far stare sopra Jungkook un considerevole numero di volte, in una sorta di  "ringraziamento" per l'eventuale sforzo che avrebbe fatto rinunciando al suo rango in favore di un corpo omega -che, per forza di cose, non sarebbe potuto stare sopra.

Gli passò una mano sulla schiena e gli baciò il collo, intrecciando poi le loro dita per trascinarlo a fare colazione in modo da essere pronti per quando avrebbero ripreso gli allenamenti. Jungkook era leggermente arrossito al gesto casuale che aveva fatto Taehyung, intenerendo l'altro alpha forse più di quanto si aspettasse -e volesse ammettere.

«Cosa fai, zucchero, arrossisci?» ghignò, mormorandogli all'orecchio e soffiandoci appena sopra.

Jungkook ebbe un brivido come la voce roca di Taehyung gli carezzò il timpano, mettendo un piccolo broncio e tirandosi sulla testa il cappuccio della felpa.  «No, sento solo caldo» sbottò, afferrando il suo latte alla banana e tracannandone più di metà bottiglietta in un sorso.

Taehyung rise rocamente scuotendo la testa; la mano gli strizzò la coscia con fare complice e il palese divertimento continuò a danzare nei suoi occhi come l'altro mugugnava qualcosa mantenendo quell'adorabile broncio.

Sei proprio uno zucchero, non vedo l'ora di mangiarti.

E vedere Jungkook soffocarsi con il suo latte alla banana e guardando con occhi spalancati fu quasi soddisfacente quanto vederlo nudo sotto la doccia.

Quasi. 

.....................................

Entrò in stanza con passo vagamente pesante, sentendo i muscoli urlare pietà per l'intensa attività fisica a cui si erano dedicati quella giornata. Un forte ed intenso odore di cioccolato investì con inaspettata prepotenza, costringendolo a bloccarsi per annusare l'aria ad occhi chiusi.

Quello era l'odore di Jungkook, dalla nota dolce e cioccolatosa che aveva imparato ad amare follemente, e il fatto che lo percepisse con così tanta presenza e prepotenza gli fece venire l'acquolina. 

Si leccò le labbra e chiuse la porta dietro di sè, guardandosi intorno. 

«Kook? Sei in bagno?».

«Tae?!». L'esclamazione di Jungkook arrivò ovattata proprio dal bagno, in cui l'alpha si era chiuso. Taehyung alzò le sopracciglia e piegò la testa di lato, andando verso la porta per aprirla ed entrare come suo solito, se non fosse che quella non si aprì. 

La confusione regnò sovrana intorno a lui per qualche istante. 

Jungkook si era chiuso a chiave?

«Kook, va tutto bene? Perchè ti sei chiuso a chiave?» bussò un paio di volte alla porta e Jungkook fece un verso stizzito, imprecando subito dopo a denti stretti una serie di insulti rivolti a chissà chi e attutiti dalle pareti.

Taehyung arcuò un sopracciglio.

«Apri la porta Kook».

«Ho finito adesso la doccia» obiettò Jungkook.

Eh?

«E quindi? Quale sarebbe la novità? Apri che la rifacciamo insieme» rispose con fare ovvio l'alpha, ma da Jungkook non arrivò alcuna risposta.

Adesso che si fermava a rifletterci, era da un po' di giorni che non stavano insieme in generale, che fosse nella vasca o sul letto. Jungkook aveva sempre tanto da fare, soprattutto con Onew, Jin e Jimin mentre lui era impegnato nel mettere al proprio posto alpha che non tenevano troppo alla loro vita o ragazzini particolarmente impertinenti.

«Kook, che diamine, apri la porta senza fare tante storie» sbuffò allora Taehyung, roteando gli occhi. Dovette attendere ancora dei lunghi istanti prima che il suono della serratura scattasse e Jungkook aprisse la porta, guardandolo con palese irritazione. 

Taehyung lo guardò con un punto interrogativo grande quanto una casa sul viso. 

«Non potevi attendere altri tre minuti? Cos'è, non riesci a trattenerla per più di mezzo secondo?». 

Il tono indispettito di Jungkook lo sorprese forse ancora più di prima, quindi si prese qualche istante per guardarlo per intero, sperando che scherzasse.

«Eh? Jungkook, ma sei sicuro vada tutto bene? Mi sembri strano» fu il suo commento, cercando di non perdere la pazienza. Non aveva un temperamento troppo moderato, e Jungkook poche volte si scazzava così tanto da rispondere in quel modo. Magari la giornata era andata male?

I suoi occhi viaggiarono di nuovo sulla figura per intero dell'altro alpha, che indossava un paio di caldi e larghi pantaloni di tuta ed una sua felpa gigante che gli arrivava a metà coscia; le ciocche corvine erano ancora umide e le clavicole sporgevano dal piccolo scollo a v degli indumenti. 

A piedi scalzi, gli stava di fianco ma a debita distanza. Tuttavia, lo guardò con occhi grandi ed espressivi ed annuì velocemente. «Sì. Perchè me lo chiedi? Ti sembro forse diverso?» domandò, piegando il capo di lato con fare curioso.

Taehyung fece spallucce, scrollandosi il nervosismo di dosso per godersi qualche attimo con la sua metà. Gli si avvicino e avvolse un braccio attorno alla vita stretta dell'altro, facendo un mezzo sorriso.

«No, ma hai un odore buonissimo. Lo adoro, mi viene voglia di mangiarti» mormorò contro la curva della sua mascella, ispirando forte l'odore dalle ghiandole odorifere sul suo collo.

Dei santissimi quanto era buono l'odore di Jungkook in quel momento.

Passò la punta del naso più e più volte su quel piccolo lembo di pelle, facendo vagare le sue grande mani sulla schiena dell'altro per avvicinarlo di più a sè. Fu felice di sentire il piccolo sospiro di appagamento di Jungkook, ch gli poggiò le mani sul petto. 

«Me l'hai già detto ma non lo farai» mormorò con fare divertito; la presa sui suoi fianchi si strinse maggiormente e Taehyung brontolò contro il suo collo.

«Perché non posso farlo? Zucchero, non puoi tentarmi in questo modo e poi far finta di niente» continuò a sussurrare roco contro la sua pelle, sfiorandogli il lobo con i denti, contento di sentire Jungkook tremare appena tra le sue braccia e un singulto lasciare le sue labbra. La pressione sui suoi pettorali aumentò e ciò convinse Taehyung a staccarsi leggermente per guardarlo attentamente.

Le guance di Jungkook erano colorate da un soffuso rossore così anomalo da spiazzarlo. 

«Non dovevi fare la doccia?».

La costatazione di Jungkook gli provocò uno scoppio di ilarità.

«Ok che non profumo di fiori, ma reggermi un pochino il gioco era troppo mainstream?» fu il suo commento con voce leggera, e Jungkook arrossì di più.

Passò un pollice sulla guancia arrossata e alzò le sopracciglia. 

«Jungkook, hai forse la febbre?».

Jungkook si districò dal suo abbraccio e scacciò via la mano, facendo una smorfia. «Perché? Cos'è, stasera sei in vena di domande o cosa? Sto bene, non ho niente che non va» sbuffò infastidito. 

L'alpha guardò con tanto d'occhi il suo fidanzato allontanarsi e mettersi a letto, spostando le coperte per arrotolarsi sotto queste e quasi sparire del tutto. Aveva seguito ogni movimento, ogni gesto ed ogni attimo con sguardo attonito e completamente sconvolto, rimanendo addirittura con le braccia a mezz'aria come non credeva fosse possibile che Jungkook si fosse davvero messo a letto anzichè fare la doccia con lui -come succedeva sempre.

V, ma che ho fatto?

V brontolò infastidito. Ah non lo so, non credo sia l'individuo migliore a cui chiedere consigli di coppia. Neanche Gguk mi vuole parlare, comunque.

Ancora più perplesso, Taehyung entrò in bagno e svolse come un automa tutte le mosse che lo portarono a farsi la doccia, ad asciugarsi i capelli ed anche a mettersi a letto con un cruccio profondo sul volto. 

Ignorando il fatto che ci fosse rimasto male per come Jungkook lo aveva trattato, spense la luce dell'abatjour e gli si fece vicino, facendogli poggiare la schiena contro il suo petto ed avvolgendogli un braccio attorno ai fianchi, proprio come erano soliti fare.

Jungkook sospirò e gli si accoccolò vicino, arrotolandosi maggiormente su sé stesso.

«Buonanotte zucchero» sussurrò Taehyung, dandogli un bacio sotto l'orecchio. L'alpha non rispose ma mugugnò qualcosa e sistemò la testa sul cuscino, continuando a dormire.

Come un istinto di baciarlo gli agitò le viscere, Taehyung battè le palpebre un paio di volte e si diede dell'idiota.

Stava davvero diventando scemo.

.................................

Il motivo che attribuì Taehyung al fatto che avesse iniziato a chiamare Jungkook "zucchero" era semplice: negli ultimi quattro giorni, Jungkook era diventato stranamente...carino. Il suo cambiamento non era stato tanto nella bellezza quanto nell'atteggiamento, in cui sembrava carino come un gattino che gioca con i fiori, come un coniglietto che mastica un'erbetta, come un cagnolino scodinzolante che ti riporta la pallina.

Jungkook era diventato estremamente carino ed aveva espresso una certa predilezione per il suo armadio, prendendone possesso senza neanche pensarci un secondo. Ormai non indossava più i vestiti che gli appartenevano, ma andava in giro solo ed esclusivamente con addosso i vestiti di Taehyung.

In particolare, l'alpha si vestiva a strati; non era raro trovare il suo armadio decimato perché Jungkook non riusciva a trovare gli abbinamenti più adatti tra gli abiti. 

Quando Taehyung gli aveva fatto notare che non aveva mai dato retta a quelle scemenze, l'altro se l'era presa come se gli avesse detto di avere il cazzo piccolo, tenendogli il broncio per un'intera giornata.

Stava davvero facendo fatica a stargli dietro, e il fatto che i pattugliamenti li facesse lui senza Jungkook non faceva che rendere il tutto estremamente frustrante e difficile da collegare al resto. Aveva provato a cercare un dialogo -una delle poche volte che non lo aveva trovato addormentato- ma riusciva inspiegabilmente a suscitare dei moti di irritazione che erano completamente anomali e soprattutto terrificanti.

Ma non era situazione che poteva permanere ancora per molto. Armato dell'ennesima buona volontà, decise di agire in modo diverso.

Avrebbe obbligato Jungkook a parlargli, lo avrebbe obbligato a spiegargli cosa non andasse e ad illustrargli tutti i motivi per cui si stava comportando in quel modo così strano.

Salì velocemente le scale e si chiuse la porta alle spalle con altrettanta calma e cura, prestando attenzione ai rumori che i suoi gesti avrebbero provocato. Non poteva lasciarsi sfuggire quell'occasione, Jungkook era sveglio -sicuramente- quindi non avrebbe potuto sfuggirgli. 

L'odore di cioccolato lo colpì proprio come ogni volta, e si ritrovò a scalpitare con uno strano batticuore al pensiero di poterlo rivedere per ubriacarsi di quell'odore rilassante e familiare.

Camminò nella stanza verso la porta del bagno con fare guardingo, guardandosi bene dall'annunciarsi perché sapeva che Jungkook chiudeva la porta a chiave solo quando lo sentiva arrivare.

Come gli si avvicinò, sentì Jungkook bloccare il suo canticchiare. 

«Tae? Sei già tornato?»

Taehyung imprecò per non aver pensato al fatto che Jungkook percepiva il suo odore a chilometri di distanza, quindi raggiunse a grandi falcate la porta e la spalancò prima che l'altro potesse chiuderla.

Lo spettacolo che gli si parò davanti era tutto fuorchè aspettato.

Jungkook aveva un asciugamano in testa con cui si stava asciugando i capelli gocciolanti, indossava solo un paio di boxer e lo guardava ad occhi spalancati. 

Ma mai come quanto erano spalancati quelli di Taehyung. 

Quest'ultimo battè le palpebre un paio di volte per schiarirsi la vista e deglutì a vuoto.

«Ma ti sembra modo di entrare?! Mi hai fatto prendere un colpo!» esclamò quello, lanciandogli l'asciugamano in faccia. Taehyung rimase qualche secondo completamente attonito e solo dopo pochi secondi si riprese, togliendosi l'oggetto dalla testa per lanciare un'altra lunga e sorpresa occhiata al suo alpha.

Stava vedendo...bene?

«Jungkook...cosa significa?» domandò con voce profonda, molto più di quanto volesse a dire il vero ma-ma non era riuscito a modularla, che diamine.

Quel familiare ma non troppo rossore ritornò a tingere le guance di Jungkook di quei colori del tramonto, si morse il labbro inferiore e si schiarì la voce per poter parlare. Si voltò completamente verso di lui e fu lì che Taehyung lo vide.

Quello.

Jungkook stava indossando il pendente che Taegun gli aveva donato tempo prima; la pietra che svettava al suo centro era di un brillante e splendente rosso sangue.

«Posso spiegarti! Aish, non volevo dirtelo così» esclamò Jungkook, agitato. 

Taehyung si irritò incredibilmente a quella risposta. Poteva spiegargli? Jungkook aveva iniziato il suo cambiamento per diventare omega -a sua insaputa!- e adesso gli diceva che poteva spiegargli?! Era la sua metà, perchè non gliene aveva parlato immediatamente?

Ringhiò, profondamente infastidito dalla situazione e Jungkook sobbalzò visibilmente. Gli occhi non si tinsero del familiare rosso fuoco e chinò il capo fino a che il mento non toccò il petto, un piccolo guaito si librò nell'aria e Taehyung ci impiegò qualche secondo a processare che proveniva dalla sua metà. 

Taehyung sgranò gli occhi e si precipitò da lui per abbracciarlo.

«Jungkook, Jungkook! Oh cielo, mi dispiace!» esclamò nel panico, sentendo il cuore arrivargli in gola.

E adesso che poteva stringerlo senza strati e strati di tessuto, adesso che lo aveva visto per intero con solo i boxer addosso, poteva affermare che il corpo di Jungkook era cambiato. 

Decisamente cambiato.

Sulle braccia non erano più presenti possenti bicipiti o guizzanti tricipiti, al contrario, erano meno definite e più morbide nonostante i muscoli; i fianchi si erano incurvati appena e la vita gli si era stretta creando una sinuosa forma ad "s"; gli addominali non erano tasselli sporgenti come tavolette di cioccolato ma erano poco più che accennati; il sedere era più tondo e alto, le gambe più snelle e femminili nonostante -per grazia divina- non avessero perso così tanto tono muscolare. 

Il profumo era molto più dolce ed intenso, i tratti del viso più armoniosi e tondi, molto meno mascolini e spigolosi.

Erano cambiamenti estremamente visibili, se solo Jungkook non avesse iniziato a coprire il suo corpo dalla testa ai piedi, indossando spesso il cappuccio e nascondendo ogni lembo di pelle visibile che non fossero le mani; per il resto, l'altezza era praticamente rimasta invariata, ma adesso che lo guardava con solo i boxer, era tutto diverso nonostante fosse sempre lui.

Jungkook gli aveva avvolto le braccia attorno alla vita ed affondato il viso nel suo collo, cullandosi nel suo abbraccio. L'idea di aver spaventato la sua metà lo stava facendo sentire in modo orribile, ma non era colpa sua! Cazzo, lui non c'era mica abituato ad avere un omega come metà!

Quando lui ringhiava, Jungkook, di solito o si faceva una risata, o lo baciava, o ricambiava il ringhio—ma non si sottometteva mai in quel modo.

Gli carezzò la schiena e gli mormorò una serie di scuse a profusione.

«Cielo, Jungkook mi dispiace tanto! Perché non me lo hai detto? Da quanto tempo lo indossi?» domandò Taehyung, aggrottando le sopracciglia per l'irritazione di esserne stato tenuto all'oscuro per almeno una settimana.

«Da circa una settimana». Appunto. 

La voce di Jungkook era stata un mormorio contro la sua pelle, tutto intento com'era ad inalare l'odore del suo alpha per calmare il ritmo impazzito del suo cuore.

Taehyung sgranò gli occhi. «Una settimana?! E quando avevi intenzione di dirmelo?!».

La nota sconvolta e quasi ferita non passò inosservata alle orecchie di Jungkook, che strinse le labbra e sospirò pesantemente. «Te lo avrei detto a breve, te lo giuro, solo che...insomma...non è che mi senta molto me stesso per adesso» bofonchiò quello, un broncio evidente nella voce.

Taehyung lo allontanò da sé ed il suo cuore perse un battito come gli occhi di Jungkook non si colorarono del solito rosso ma, di nuovo, di quel dorato intenso e lucido come l'oro più pregiato.

Quella visione gli scatenò dentro una tempesta di emozioni nuove e confuse, tra cui, la più distinguibile, l'immane desiderio di proteggere Jungkook, di tenerlo al sicuro e di non lasciare mai il suo fianco. Era una cosa strana, anomala, che non aveva mai sentito con tale trasporto e urgenza. 

Jungkook omega era...una cosa che non si aspettava di vedere così presto.

«Kook, sei dolcissimo» soffiò appena, guardandolo con occhi sfavillanti.

Le guance di Taehyung si tinsero di un tenue rosa come via via assimilava che quello che teneva tra le braccia era il suo omega, indugiando più e più volte sulla figura di Jungkook. 

Quest'ultimo soppresse un urlo imbarazzato e lo spinse via, esclamando impacciato «Non guardarmi con quell'espressione idiota, non sono un pasticcino!».

Taehyung venne preso alla sprovvista e fece qualche passo indietro, ancora un attimo sotto shock. Jungkook approfittò della sua distrazione per correre fuori dal bagno alla ricerca dei suoi vestiti, ma guaì dalla sorpresa come due braccia forti e conosciute lo acciuffarono da dietro e lo issarono, facendolo scalciare e dimenare come una furia. 

Contro la forza di Taehyung non poteva competere, lo sapeva fin dal principio nonostante fosse più muscoloso e forte di un ordinario omega. Ma ne valeva del suo orgoglio, quindi si mosse ancora nella presa ferrea dell'altro, anche se il fatto che lo abbracciasse -e che l'odore invitante e forte del suo alpha gli invadesse le narici come la migliore delle fragranze- gli rendeva difficile ribellarsi più di tanto. Il suo nuovo istinto omega gli faceva desiderare di acciambellarsi stile gatto contro il suo petto e rimanerci per tutta la notte, alla ricerca di coccole e affetto di cui non credeva di aver mai sentito la mancanza come il quel momento. 

«Dove credi di scappare?». La voce giocosa e roca di Taehyung, direttamente contro il suo collo,  gli fece correre un brivido lungo tutta la schiena, portandolo ad emettere un imbarazzante guaito imbarazzato. Voltò il viso arrossato verso un Taehyung che gli sorrideva apertamente con occhi così luminosi che sembravano davvero che gli avessero incastonato sul volto due stelle. 

«Sei proprio uno zucchero» gli sussurrò, lasciandogli un bacio sulla punta del naso. Lo liberò e i piedi di Jungkook toccarono terra un pò troppo presto per i suoi personalissimi gusti; come percepì il freddo del pavimento, Jungkook sgranò gli occhi e gli si arrampicò sulla schiena, avvolgendogli le braccia attorno al collo e le gambe attorno alla vita, iniziando a strofinare il naso contro la sua nuca. 

Avere quell'odore dolciastro e muschiato proprio a portata di naso era sublime, e i vestiti che indossava giornalmente -appartenenti tutti a Taehyung, ovviamente- non gli rendevano giustizia quanto avrebbe voluto.

In realtà, da quando aveva iniziato quella sorta di "trasformazione", la voglia di stare vicino a Taehyung, avere perennemente addosso i suoi vestiti per sentirsi circondato dall'odore dell'alpha e sentirlo fisicamente vicino era diventata quasi una questione di vita o di morte.

Ne aveva parlato anche con Onew, Jin e Jimin, che avevano tutti concordato sul fatto che quello fosse un tipico tratto omega. I due omega, infatti, vestivano quasi sempre con qualcosa appartenete ai loro compagni -che fosse una maglia, una felpa o una camicia poco importava- proprio per sentirli sempre "vicini".

Era una cosa che Jungkook non aveva mai attribuito al loro secondo genere quanto al loro essere carini e coccolosi -più o meno-, ma Jimin aveva confermato tali affermazioni aggiungendo che anche per i beta era in quel modo, ma con una soglia di tolleranza alla lontananza molto più alta degli omega stessi -ed un bisogno del loro odore meno marcato.

Come aveva visto il suo corpo cambiare, perdere tono muscolare e diventare leggermente più curvo e longilineo, si era praticamente arrovellato nell'idea che a Taehyung non sarebbe mai piaciuto il suo cambiamento. Era abituato a vedere i suoi muscoli guizzare, gonfiarsi e contrarsi, adesso che non ne aveva neanche mezzo, cosa avrebbe guardato?!

Si percepiva diverso, come se non fosse proprio lui. 

E, ad aggiungere benzina sul fuoco, si era aggiunta anche la lezione di anatomia improvvisata di Jin che, tra una cioccolata calda e l'altra, gli aveva fatto per spiegargli esattamente cosa nascondessero nei boxer i maschi omega.

E Jungkook si sarebbe voluto impiccare con il laccio delle scarpe.

Per fortuna, almeno JK era rimasto più o meno uguale per dimensioni, l'unica magra e lunga consolazione in tutta quella situazione. 

Stare in mezzo agli alpha era diventato un altro grande punto interrogativo, ma molto meno traumatico di quanto si aspettasse. Gli odori erano forti, prestanti e a tratti disturbanti, e sia Onew che Jin gli avevano detto che era perfettamente normale, soprattutto per un ex alpha come lui, che doveva abituarsi a stare in mezzo agli altri lupi.

In realtà, Jungkook non ne aveva paura in senso stretto, ma gli dava palesemente fastidio la loro vicinanza. 

Quel senso di inquietudine era strano tanto quanto sapere di poter andare in calore da un momento all'altro per poter avere dei cuccioli, ma non riusciva a credere che adesso, anche la sola presenza di Jiyong potesse in qualche modo disturbarlo. 

Quando il disagio si faceva più forte e asfissiante, si tirava il cappuccio sulla testa e affondava in naso nel tessuto impregnato dell'odore di Taehyung -l'unico capace di calmare i suoi ormoni omega impazziti e snervanti.

«Mmh? Cos'è, vuoi forse che ti porti in giro come un koala? Koala Kook» ridacchiò Taehyung e Jungkook gli morse una spalla.

«Scemo! Portami a letto e abbracciami, che i miei ormoni impazziti non riescono a starti lontano» sbuffò con il broncio Jungkook.

Taehyung obbedì con un sorrisetto ad incurvargli le labbra e si ritrovarono molto presto distesi sul letto con un Jungkook arrampicato su Taehyung che pretendeva di essere coccolato, un sorriso soddisfatto e appagato sulle labbra mentre erano circondati da millemila cuscini di cui Taehyung non ricordava l'esistenza.

«Ma da dove sono spuntati fuori tutti questi cuscini?» chiese quindi, perplesso. Ne aveva uno sotto la gamba, uno dietro la schiena, uno che gli puntellava la spalla ed uno sotto il braccio -in più, aveva Jungkook stretto addosso e attorniato da una serie di indumenti indistinguibili.

Ma tutti gli omega sono così?

Ma sicuro che hai un Q.I. normale? Ovvio che no, Jungkook ha tutto amplificato perché non è un omega in senso stretto. 

Mi spieghi come fai a sapere tutte queste cose?

Ti dimentichi che io sono il tuo lupo. Ho le mie fonti, comunque. Le divinità ci permettono di comunicare con loro molto più apertamente di quanto voi umani possiate farlo.

Taehyung arricciò le labbra in un'espressione perplessa e iniziò a fare piccoli grattini sulla nuca a Jungkook, beandosi di come quello avesse iniziato ad emettere quelle che sembravano delle fusa.

«Come mai hai scelto di diventare omega adesso? Credevo non fossi pronto...» iniziò quindi il discorso l'alpha, guardando attentamente l'altro per catturarne la reazione. Jungkook alzò lo sguardo verso di lui, gli occhioni che da sempre lo caratterizzavano erano ancora più accentuati adesso che era un omega -era inspiegabile, eppure era così.

«Perché ho pensato fosse il momento giusto. Ho visto come guardi i cuccioli di Jin e Nam e so che sei pronto a diventare padre molto più di quanto non lo sia io».

Taehyung aggrottò leggermente le sopracciglia e catturò una ciocca di capelli corvini tra le dita per giocherellarci.

«Mi sarebbe piaciuto che me ne avessi parlato prima di farlo. Non perché io non voglia dei cuccioli, ma perché ti ho sentito abbastanza distante e, sopratutto, restio al contatto fisico con me. Non è stata una bella sensazione vederti scappare via o chiudermi fuori dai tuoi pensieri».

Taehyung aveva utilizzato un tono tranquillo, seppur la nota vagamente triste non era sfuggita alle orecchie attente di Jungkook.

Sgranò gli occhi.

Aveva sbagliato a non dirgli nulla? Che Taehyung avesse preferito aspettare un altro po' di più prima di crearsi una famiglia?

«Non vuoi dei cuccioli...adesso?».

Le lacrime gli salirono agli occhi senza che potesse impedirlo, e la colpa era tutta del suo essere omega, perché in tempi normali non avrebbe mai pianto nel bel mezzo di una normale chiacchierata di coppia.

Taehyung gli passò una mano sulla guancia e gli pizzicò il naso tondo.

«No, non è per questo. Sai che vorrei avere dei cuccioli con te e, proprio perché sei tu a portare il peso di questa scelta, ho aspettato che aprissi il discorso per non metterti fretta. Solo che avrei preferito...» cercò le parole più giuste nella penombra della stanza, le labbra corrucciate.

«Avrei preferito che lo avessimo affrontato insieme, piuttosto che guardarti scappare via, parlottare tutto il tempo insieme a Jin e agli altri, coprirti così tanto da nasconderti. Se hai un disagio, di qualunque genere, mi piacerebbe poterti aiutare a superarlo».

Jungkook si portò una mano davanti il viso per quanto quelle parole gli avessero scaldato il cuore, le guance erano tinte di un profondo rosso purpureo e la mano di Taehyung lasciava carezze delicate sui suoi capelli.

Erano così confuse le sue emozioni, così intense da non sapere come fare per contenerle tutte senza esplodere.

«Mi dispiace, non l'ho fatto per tagliarti fuori...non volevo ti preoccupassi o che pensassi che lo stavo facendo "obbligatoriamente"—e non volevo neanche che mi vedessi così prima di essere io ad accettarmi per primo».

Jungkook si morse il labbro inferiore ed abbassò gli occhi sul suo petto, le lacrime pronte a scendere dai suoi occhi e solcare le guance rosse.

Taehyung si mise seduto come vide Jungkook ritirarsi da lui; gli portò due dita sotto il mento ed il pollice gli sfiorò il neo sotto il labbro.

I loro occhi si specchiarono e si allacciarono come legati da un filo invisibile; sul volto di Jungkook il timore, su quello di Taehyung un mezzo sorriso.

«Jungkook, che tu sia un alpha o che sia un omega, ai miei occhi resterai sempre  la cosa più bella che esista. Se te la sei sentita adesso di fare questo passo, hai fatto bene, anche se non nego che mi sarebbe piaciuto starti vicino nonostante i mille impegni del branco» gli sorrise apertamente, con quella forma a cuore per cui Jungkook aveva sempre avuto un debole.

Ma Jungkook non sembrava credergli, nei suoi occhi albeggiava il dubbio e le mani che giocherellavano nervosamente tra loro ne erano una conferma.

«Ma se non ne sei proprio convinto...» continuò poi, e come gli occhi si scurirono appena, il cuore di Jungkook perse un battito.

«Posso sempre dimostrarti le mie parole».
















NDA: forse sono più emozionata io di Tae in questo momento. 

Jungkook omega è una cosa di cui avrei tanto voluto leggere ma di cui, purtroppo, non ho mai trovato nulla o quasi. E quindi ho pensato che me la sarei scritta da sola lol

La foto che vedete in alto è proprio quella che mi ha fatto venire in mente un kook omega di questa storia, e che mi ha ispirato anche altre omegaverse che ho in corso tra le bozze :') 

A parte tutto, vi lascio una serie di motivi per cui non posso rinunciare alle cosce di Jungkook anche in versione omega: 

Continue Reading

You'll Also Like

556K 31.2K 45
Jungkook è un normale ragazzo di diciott'anni, educato, timido e generoso. Ad un certo punto della sua adolescenza dovrà fare i conti con il suo orie...
4.4K 428 14
Taehyung e Lalisa, detti anche "fratelli Kim" abitano da soli in un appartamento a Daegu. A fargli compagnia è il loro più caro amico, Jungkook. Ques...
32.9K 3.4K 22
[ taekook - COMPLETA ] Jungkook deve andare via da casa d'urgenza, non sa nemmeno per quanto tempo. Fortunatamente, la famosa catena d'alberghi dei K...
49K 3.4K 43
*COMPLETA* (Taekook) (Yoonhopemin) (Namjin) C'è una guerra in città. Un gruppo di vampiri sta invadendo il territorio di Gangnam. Due agenti di pol...