‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Cr...

By Zerosenpaii

14.4K 1.3K 954

"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortal... More

Prologo.
Parte Prima.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Parte Seconda.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
26.
27.
28.
29.
30.
Parte Terza.
31.
32.
33.
Ultimo.
Epilogo.
Spazio Autrice.
Sequel.
[Extra] Oneshot: Casa (Hermann/Victor)

25.

300 25 32
By Zerosenpaii

"Solo questione di tempo"

<<Qui c'è la planimetria della sala dei ricevimenti. Quando siamo stati lì ci è sembrato che fosse fedele alla costruzione reale,ma se ci sono dei passaggi segreti o qualcosa di simile sicuramente non saranno segnati con una stellina rossa>> 
James Joyce posò con poca delicatezza un foglio di carta di quelli sottili utilizzati per fare le mappe,con sopra disegnata una piantina i cui diversi spazi erano colorati con colori diversi. 
Era mattina presto e nessuno aveva voglia di trovarsi dove si trovava,cioè al lavoro. 
Paradossalmente,gli unici che solitamente si lamentavano di più per la stanchezza,quella mattina erano svegli e attenti come se avessero recuperato il sonno perso in un paio di mesi. 
Dante,di nuovo con le occhiaie lunghe fino a terra, tirava continue occhiatacce a Victor chiedendosi come tutto ciò fosse possibile. 

James si riempì di nuovo la tazza di caffè squadrando tutti i membri della D.A.N.T.E presenti in cucina.  
<<Quindi? Cosa sappiamo?>> Saffo era seduta su una sedia con la gamba fasciata,quando doveva alzarsi aveva bisogno di un bastone e di Kano che la aiutasse a non sbattere contro i mobili delle varie stanze. 
<<Hermann dice che i rapporti sono totalmente incongruenti con le informazioni che abbiamo>> rispose il biondo,facendo un gesto al tedesco perchè esponesse le sue teorie. 
A Dazai,in piedi appoggiato allo stipite della porta,sembrava tanto uno di quei lavori di gruppo che vengono assegnati alle scuole elementari.
Hermann si avvicinò al tavolo con le braccia conserte e la schiena dritta,il suo atteggiamento ricordava improvvisamente molto più quello di un soldato che quello di un vecchio affetto da esaurimenti nervosi.
<<Sia il rapporto della balistica che la descrizione della scena del crimine sono totalmente incongruenti>> cominciò a parlare <<secondo la ricostruzione e la testimonianza di Saffo,al momento dell'incidente c'erano da un lato della stanza il presidente Greco con cinque guardie,dalla parte opposta il presidente russo con cinque guardie. Delizia e Saffo e si trovavano ad uno dei due lati del tavolo centrale,mentre Croce dall'altro lato. Questa era la situazione prima che Delizia iniziasse a sparare>>

[autrice: per aiutare anche voi a risolvere il mistero vi ho agevolati con la rappresentazione grafica delle cose illustrate in questo capitolo!]

Dante ebbe un'illuminazione. 
<<E...>>
<<...Lesbia?>> continuò Dazai con un sorrisetto. 
Tutti si scambiarono degli sguardi perplessi. 
Saffo si sforzò di ricordare,poi sospirò.
<<In effetti non riesco proprio a ricordare dove fosse Lesbia quel giorno,ma mi dissero che era scomparsa, quindi doveva essere lì>>
Hermann continuò la sua spiegazione. 
<<Non è l'unica cosa strana nel rapporto. I cadaveri sono stati ritrovati nell'esatta posizione in cui si trovavano al momento dell'ingresso,nessuno di loro si era spostato di un centimetro. Eppure oltre al sangue trovato in prossimità dei corpi c'era una scia di sangue che scendeva dalle scalette che conducono al balconcino proprio sopra il presidente greco e arrivano a Saffo. Su quello stesso balconcino,proprio al centro,sono stati rinvenuti altri schizzi di sangue. Eppure lì non doveva esserci nessuno>>

James,dopo essersi chiuso in una pausa di riflessione,chiese ad Hermann per quanto riguardava la balistica. 
Lo sguardo dell'uomo si illuminò. 
<<Qui viene la cosa più strana. Le guardie Russe avevano tutte in dotazione una Rakov calibro 6,72,le guardie greche invece una Colt Browning calibro 45. Ognuna delle guardie aveva una pistola,e anche Croce e Delizia. Se anche Delizia avesse sparato a quattordici persone e poi a sè stessa tutti i proiettili trovati nei corpi dovrebbero essere provenienti dalla stessa pistola. E invece non lo sono>>
<<Le guardie Russe hanno fatto fuoco a loro volta?>> chiese Kano,appuntandosi ciò che riteneva importante. 
<<Anche. Le persone uccise per un colpo di Colt Browning sono: il presidente Greco,due delle sue guardie,Croce e due delle guardie russe. Le persone morte per un colpo da Rakov sono soltanto le altre tre guardie del presidente greco. Dove sta la cosa curiosa? Tutte le persone rimaste,cioè il presidente Russo e le altre tre guardie,ma soprattutto Delizia,sono morte per uno sparo da una Taurus calibro 48,arma che non era in dotazione di nessuna delle due fazioni. Infine,sono stati rinvenuti due bossoli a salve proprio sul tavolo in mezzo alla stanza>>

Ci fu silenzio generale. 
Nessuno parlava,si scambiavano sguardi perplessi di chi credeva che la situazione sarebbe stata più facile da risolvere del previsto.
Dazai teneva lo sguardo fisso nel vuoto giocherellando con il bordo della benda che gli avvolgeva il braccio; nella sua mente stava esaminando le varie possibilità che si era figurato. Doveva ammetterlo,chiunque l'avesse ideato aveva esperienza in fatto di crimini.
<<Quindi c'erano altre persone oltre alle due nazioni>> esordì Kanoko,una volta finito di annotare il tutto.
Gli altri annuirono. 
A quel punto James fece il riepilogo della situazione mentre chiudeva i vari fascicoli. 
<<Quindi non si sa dove fosse Lesbia in quel momento,c'è del sangue in posti in cui non ci dovrebbe essere e in qualche modo c'era un terzo gruppo di persone al momento dell'incidente>>
<<Se il colpo che ha ucciso la mamma non è partito dalla sua pistola...>> Saffo era china sulla sedia mentre gli occhi le si riempivano di lacrime, cercando di non far notare che stava tirando su col naso <<...allora Lesbia non mentiva. Non si è uccisa,l'hanno assassinata>> 
Kano si piegò leggermente sulle ginocchia per poterla guardare in faccia,sfoggiando il più rassicurante dei suoi sorrisi. La sera prima le aveva raccontato tutta la sua storia senza aver paura e aveva iniziato a considerarla come la sua prima vera amica che la apprezzasse solo per il suo essere sè stessa e non per il suo ruolo di Generale nella Port Mafia. 
<<Scopriremo chi è stato>> le promise,e la greca annuì. 

Dazai si decise finalmente a riscuotersi e si stiracchiò. 
<<Beh amici,è stato un piacere. Spero troviate presto il colpevole>> disse,mentre si allontanava verso la porta. 
<<Dove stai andando?!>> gli urlò contro Saffo,il tono alterato a differenza del solito. 
Il bendato si girò a guardarli attraverso la porta aperta della cucina con un sorriso tranquillo. 
<<Lo avevo detto a Dante,non vi ha avvisati? Ho una questione da risolvere e necessito di tornare a Yokohama>>
Lo sguardo furioso di Saffo si rivolse a Dante. 
<<NON GLI HAI DETTO NIENTE?>> gridò,i suoi iniziarono a cambiare freneticamente colore dal verde al rosso,segno che si stava arrabbiando.
Dante alzò la mani con un'espressione a metà fra lo spaventato e il confuso. 
<<Cosa dovevo dirgli? Sta facendo tutto da solo! Se non vuole rimanere non puoi costringerlo>>
Hermann provò a mettersi in mezzo fra le due ragazze,ma prima che potesse fare qualsiasi cosa Saffo aveva afferrato il suo bastone e l'aveva suonato in testa alla rossa,colpendola giusto sul naso che aveva iniziato a sanguinare.
<<Pazza isterica!>> si lamentò lei,asciugandosi con le mani.
<<Sei un capo inutile Dante! Inutile!>> le continuò a gridare addosso la greca,adesso oltre che furiosa anche in lacrime <<tutto quello che sai fare è rollarti le tue canne e scoparti James,hai mai DAVVERO fatto qualcosa per qualcuno in vita tua?!>>

Dazai finse un'espressione scioccata,tutti gli altri sgranarono gli occhi guardando ovunque tranne negli occhi di Dante o James,il quale si passava una mano sul viso con aria molto frustrata. 
<<Allora trovatevi un altro capo>> 
Fu tutto ciò che disse Dante dopo averli squadrati uno ad uno da capo a piedi. 
<<Mi licenzio>>
<<Aspe->> Kano aveva provato ad avvicinarsi a lei,ma la ragazza era sparita lasciando il suo spazio vuoto in mezzo alla stanza,probabilmente usando la sua abilità. 
L'atmosfera era così tesa che sembrava ci fosse una bomba pronta ad esplodere nella stanza. 
Dazai era ancora sull'uscio della porta d'ingresso della casa; non aveva cambiato idea rispetto all'andarsene,ma era curioso di sapere cosa sarebbe successo. 

<<Davvero ti scopi Dante?>> Victor incrociò le braccia con aria sorpresa,ricevendo una spallata anche piuttosto forte da Hermann che gli intimava di tacere.
James si tolse gli occhiali con mano tremante. 
Saffo,i cui capelli finalmente stavano smettendo di cambiare colore a intermittenza,si alzò con l'aiuto del bastone e parlò con tono serio. 
<<Assumo io il ruolo di capo da adesso in poi. Chi non è d'accordo con questa scelta è libero di andarsene>> rivolse uno sguardo inquisitorio a chiunque si trovasse nei paraggi. 
<<Saffo..>> Kanoko provò a prenderle la mano per calmarla,ma lei la respinse tirandole uno schiaffo. 
<<Non toccarmi tu,schifosa bugiarda>> sibilò,l'altra rimase pietrificata. 
James riprese i suoi occhiali e chiuse il computer che si trovava sul tavolo,senza dire una parola superò Dazai che gli fece spazio ed uscì dall'abitazione sbattendo la porta. 
Ci fu silenzio per qualche altro istante. 
Kano teneva la mano poggiata sulla guancia dove Saffo l'aveva colpita,d'improvviso si mosse dal punto in cui si trovava e si avviò verso l'uscita. 
<<Kano!>> la richiamò la greca con tono frustrato,ma lei non si girò. 
Passò davanti a Dazai come aveva fatto James,ma si fermò davanti a lui per un secondo e gli tirò un cazzotto sul naso talmente forte che il ragazzo sbattè la testa contro la porta d'ingresso aperta.
<<Hai distrutto qualcun altro,congratulazioni>> gli sibilò fredda,poi uscì e si richiuse la porta alle spalle. 

Victor si strinse nelle spalle e si girò a sua volta,ma invece di andarsene come gli altri si limitò a salire le scale per il secondo piano; Hermann chinò leggermente il capo come per congedarsi e lo seguì. 
Saffo crollò nuovamente seduta sulla sedia,le bende che avvolgevano la gamba iniziavano a macchiarsi di rosso. 
<<Buona fortuna,Capo>> Dazai sorrise asciugandosi il sangue dal naso,poi aprì la porta ed uscì anche lui. 
Della D.A.N.T.E non restava praticamente niente. 

[...]

Scartoffie,scartoffie,scartoffie.. 
Chuuya osservò il contenuto della bustina di carta che aveva aperto poco prima scivolare all'interno del bicchiere d'acqua. 
Atsushi gli porse un cucchiaino per girarla e lui ringraziò con un mugolio. 
<<Era tanto che non mi sbronzavo in quel modo..>> borbottò con tono ostile mentre girava l'acqua più con un gesto meccanico che con reale intenzione,a un certo punto parve addirittura che si fosse incantato. 
Atsushi,che era seduto alla sedia della scrivania accanto,lo osservava con un sorriso gentile ma imbarazzato. 
<<Dovresti berla,lo sai? Altrimenti non fa effetto>> 
Ridacchiò Rampo dal lato opposto della stanza. 
<<Se non taci ci inzupperò dentro i tuoi occhiali>> fu la risposta molto cordiale del rosso.  
Era leggermente irritato perchè nonostante sapesse che l'essere appena tornato lo poneva in una posizione di inferiorità rispetto ai suoi colleghi,non era certo il suo lavoro preferito quello di sedere alla scrivania e compilare tutti i rapporti delle operazioni che i suoi colleghi stavano avventurosamente svolgendo sul campo. 
Si appoggiò allo schienale della sedia girevole e mandò giù il contenuto del bicchiere tutto d'un sorso. Il mal di testa sarebbe passato prima o poi,giusto?

<<Vedrai che presto tornerai sul campo anche tu,Nakahara-san>> lo rassicurò il suo giovane collega,anche se quella non era certo un'informazione sconosciuta. Il problema era quanto tempo ci sarebbe voluto. 
Kunikida entrò a grandi passi nella stanza,Chuuya per poco non si strozzò con l'acqua mentre si rimise immediatamente a scrivere per dimostrare che ci stava mettendo impegno. 
Quando il biondo arrivò davanti alla sua scrivania e si fermò lì tuttavia non alzò lo sguardo,scocciato all'idea di prendersi la prima strigliata da quando era tornato all'Agenzia; in realtà ciò non avvenne. 
<<Nakahara-san,ho delle informazioni. Non so se vuoi sentirle oppure no>> esordì,sistemandosi gli occhiali. 
Chuuya posò la penna e si decise a guardarlo. 
<<Come posso sapere se voglio sentirle oppure no se non mi dici di cosa si tratta?>>
<<Dazai>> fu la secca risposta che gli fece saltare un battito.
Il rosso riprese in mano la penna con indifferenza e si rimise a scrivere. 
<<É morto?>> domandò con un filo di voce,anche se l'intento era quello di utilizzare un tono deciso. 
Kunikida scosse la testa.
<<Ha acquistato un biglietto aereo per Yokohama stamattina,dovrebbe arrivare verso le otto e mezza questa sera>>

L'informazione prese subito spazio nella mente del ragazzo. 
"Devo scappare. Devo nascondermi. Devo uccidermi. Non lo so,non posso sopportare Dazai a Yokohama.. magari sta venendo per farmi addirittura fuori"
<<Cosa dovrei farci?>> fu la sua risposta,detta con tono da ragazzina delle medie che mastica una Big Babol. 
Atsushi sembrava interessato al dialogo fra i due,e scosse il braccio del collega con una mano. 
<<Vai a parlargli! Magari potresti fargli cambiare idea e tornerebbe qui all'Agenzia con noi!>> 
Chuuya se lo scollò di dosso senza troppe cerimonie. 
<<Scordatelo. E comunque ho da fare>>
<<Cosa hai da fare di più importante che incontrare Dazai?>> si lamentò il più giovane. 
<<Ho un appuntamento>> 
Naomi,dall'altro lato della stanza,si strozzò con qualcosa che stava mangiando. Probailmente stava origliando tutto. 
<<Un appuntamento con la vicina del piano di sotto,si chiama Marguerite e mi ha gentilmente aiutato a scaricare i miei bagagli,quindi l'ho invitata a cena>> precisò il rosso con una punta di orgoglio nella voce. 
Una fischio si levò da vicino ai divanetti,ma non era possibile stabilire chi fosse stato,fortunatamente per il povero sfrontato. 
Kunikida scrollò le spalle e si allontanò,borbottando che la gente non era mai grata per il lavoro che faceva. 
La mattinata trascorse normalmente e quando fu il momento tutti si salutarono per tornare alle rispettive abitazioni.

[...] 

Il pensiero del ritorno di Dazai non lo aveva abbandonato nemmeno per un secondo,neanche mentre apparecchiava il piccolo tavolo di vetro per la cena o accendeva le candele per creare un'atmosfera gradevole. 
"Devo togliermelo dalla testa,potrei anche trovarmelo affianco sul bus e non me ne fregherebbe nulla" si ripeteva. 
Ogni tanto passava davanti allo specchio e si sistemava i capelli cercando di apparire il più mascolino possibile; Marguerite era una bella ragazza dai capelli corti e ricci color biondo scuro e gli occhi marroni. Quando l'aveva conosciuta lo avevano colpito i vestiti vintage che indossava,in particolare un foulard rosa con i pois bianchi che diceva essere il suo preferito. Era gentile,era bella,non apparteneva a strane organizzazioni criminali e non aveva intenzione di giocare con i suoi sentimenti per poi andarsene a giocare al detective con qualche altro uomo. 
Era perfetta. 

<<Speriamo che il ristorante non ci metta troppo a consegnare il cibo..>> sospirò,aggiustandosi per l'ennesima volta il ciuffo davanti agli occhi. 
Din Don. 
Chuuya sussultò e si fiondò alla porta,per poco non inciampando nel gradino che portava al letto. In un certo senso,mangiare con il letto così in bella vista poteva risultare un implicito suggerimento. Non era certo una cosa negativa,per lui. 
<<ARRIVO!>> gridò,poggiando velocemente la mano sulla maniglia mentre con l'altra afferrava il portafoglio per pagare il tizio del ristorante. 
<<Quanto le devo?>> chiese senza nemmeno guardare,una voce femminile gli ripose ridacchiando. 
<<Quanto mi offre?>> 

Alzando lo sguardo,Chuuya si trovò davanti una bellissima ragazza con un vestito anni ottanta addosso,i capelli acconciati in boccoli larghi che li facevano sembrare ancora più corti,un foulard abbinato al giallo crema del vestito al collo e un trucco leggero. 
Lei gli sorrideva con aria gentile,cercando di non ridere della sua goffagine.
Chuuya sussultò,tossicchiando. 
<<Perdonami- pensavo che- insomma,che fosse->>
<<L'hai arredata proprio bene>> lo interruppe lei per toglierlo da quella scomoda situazione,accennando all'appartamento con la testa.  
Il ragazzo la invitò ad entrare chiudendo la porta alle sue spalle e facendole strada fino al tavolo. Lei si guardò un po' intorno con aria curiosa e divertita,quando Chuuya spense le luci i suoi occhi si soffermarono a osservare le tante piccole candele che generavano calore e una piacevole luce soffusa. 
<<Cucini,Nakahara?>> chiese Marguerite sedendosi sul divano. 
Il rosso si guardò un'ultima volta nello specchio e andò a sedersi accanto a lei. 
<<Purtroppo no,non in questo ambiente nuovo almeno. Devo ambientarmi,capire come funzionano le cucine e soprattutto i giorni in cui buttare la spazzatura...>>
La ragazza annuì.

<<Posso aiutarti io se vuoi>>

Doveva avere circa venticinque anni,era un anno e qualche mese più grande di Chuuya,ma la sua voce la faceva sembrare molto più giovane. 
<<Te ne sarei molto grato>> ripose lui a bassa voce. 
Rimasero a guardarsi per un po' di tempo,senza neanche accorgersene i loro visi si stavano lentamente avvicinando. 
Din Don. 
Chuuya scattò in piedi come un gatto a cui hanno buttato addosso l'acqua. 
<<Devo... ehm... sarà il ristorante..>> balbettò imbarazzato,Marguerite si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio tutta rossa in viso. 
"Dannatissimo ristorante,giuro che tiro un cazzotto in faccia a-"
Quando aprì la porta di scatto,per poco non gli venne un infarto fulminante. 
<<Buonasera,Chuuya. Possiamo parlare? Si? Ottimo!>> Dazai mise un piede dentro l'appartamento e il rosso si risvegliò appena in tempo per pestarglielo con tutta la forza che aveva. 

<<Fuori dalla mia vita,brutto bastardo>> sibilò per non farsi sentire dall'interno. 

Prima che il moro potesse dire qualcosa il rumore di vetri rotti e un urlo fortissimo li costrinse a tapparsi le orecchie. 

<<NAKAHARA! SULLA TUA FINESTRA!>> 
Chuuya si affrettò ad accorrere in soccorso di Marguerite,con Dazai al seguito. 
Bastò uno sguardo alla finestra per riconoscere la figura che se ne stava seduta sulla cornice della finestra con un sorriso e le mani che tenevano fermo il vestito perchè non si alzasse. 

<<Ciao Chuuya!>>
Lui si strinse forte i capelli fra le mani sgranando gli occhi. 

<<Faith,porca puttana,eri in un carcere federale!>>
<<Chi è quella? Lui è tipo del ristorante?>> la bionda si nascose spaventata dietro il suo vicino,indicando Dazai. 
Quest'ultimo sorrise ed estrasse la pistola e la puntò contro Faith. 

<<Più o meno,sono di Amazon Murder. Faith,tesoro! Quanto tempo che non ci vediamo!>>
La ragazza inglese scoppiò a piangere furiosamente alla vista della pistola. 

<VUOLE SPARARMI! VUOLE SPARARMI!>>
<<MA SI PUO' SAPERE CHI SONO QUESTE PERSONE,NAKAHARA?!>>
<<ChuuChuu,puoi mandare via questa peripatetica per gentil cortesia? Sparo a Faith e sono da te>>

<<VUOLE SPARARMI!>>
<<Peripatetica a chi mi scusi?!>>

Chuuya sentì improvvisamente le ginocchia cedere e la vista annebbiarsi. 
Probabilmente stava solo sognando. Era tutto un sogno fatto dopo la sbronza del giorno prima e non c'erano davvero Faith Foster e Dazai Osamu nel suo appartamento insieme alla ragazza con cui ci stava provando.
Presto si sarebbe svegliato e avrebbe ripreso la sua nuova vita come aveva programmato.
Era solo questione di tempo. 

Era solo questione di tempo.

Continue Reading

You'll Also Like

12.5K 413 31
Un attimo di pazzia e un gesto di affetto verso una tifosa che faranno sbocciare un amore sincero,bello,genuino... La storia tra Asia Martinelli,una...
13.9K 867 34
A volte la vita prende delle svolte inaspettate, costringendo a piegarsi in due e a vivere dolori troppo grandi per chiunque. È ciò che succede a Nel...
46.4K 2.1K 30
Sarah e angela sono due ragazze che seguono il proprio sogno nella casetta di amici. Una pensa di essere una vera e propria etero, mentre l'altra é l...
1.6M 50.1K 72
"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per d...