‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Cr...

By Zerosenpaii

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"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortal... More

Prologo.
Parte Prima.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Parte Seconda.
17.
18.
19.
20.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
Parte Terza.
31.
32.
33.
Ultimo.
Epilogo.
Spazio Autrice.
Sequel.
[Extra] Oneshot: Casa (Hermann/Victor)

21.

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By Zerosenpaii

"Per te è nostalgico?"

Dazai guardò il cellulare,fissando un po' il nome del contatto, "Chuchuu".
L'ultimo messaggio inviato diceva "A volte basta una ragione sola",ma la spunta nera solitaria in basso a destra indicava che non era nemmeno ricevuto.
Stava facendo di nuovo l'esibizionista? Forse.
In quel momento,con tutt'altro a cui pensare,non aveva la minima idea del perchè fosse disposto a rompere per primo quel silenzio di tensione fra di loro solo per dimostrare che anche quella volta era un passo avanti a lui.
Ultimamente Chuuya stava cercando di mettersi in mostra,lo aveva capito. Voleva dimostrargli che poteva farcela anche senza di lui,voleva fargli capire che anche lui era intelligente e forse intimargli che non voleva essere trattato in quel modo. 
Quel messaggio era la cosa sbagliata da fare sotto qualsiasi punto di vista si guardasse la questione,poteva semplicemente lasciare che gli dicesse "Hey Dazai,ho scoperto che Faith Foster è ancora viva" e lui poteva fingere un'espressione sorpresa sperando che gli venisse bene.
Forse a quel modo le cose non si sarebbero sistemate,ma sarebbero stati più punti mogliettina per Chuuya e punti simpatia per lui.

Con un sospiro esasperato cliccò sulla parte verde del messaggio e tenne premuto,poi con una leggera esitazione fece per schiacciare su "elimina per tutti".
<<YO,YO,OSA-MUUUH!>> 
Saffo urlò così vicino all'orecchio che Dazai sussultò e il suo dito finì sulla scritta "elimina per me".
Dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per girarsi e sorriderle,ma quella che gli uscì sembrò più una smorfia assassina.
La ragazzina sghignazzò pur essendo all'oscuro dei pensieri del più alto.
<<Capo-saan ci vuole tutti riuniti nella pseudo-cucina>> gli disse lei sistemandosi gli occhialini sugli occhi.
Dazai aveva scoperto solo molto dopo averla conosciuta che nonostante avessero la forma di occhialini da pilota ,erano occhiali per daltonici. Questo perchè ogni tanto Saffo non controllava bene il suo potere e iniziava a vedere i colori invertiti per un po' a intermittenza,cosa che le dava fastidio.

<<Pseudo-cucina?>> le chiese,mettendo a posto il cellulare e varcando il confine fra il balconcino e il corridoio del secondo piano.
<<In una cucina ci sono buoni odori di solito>> finse di singhiozzare lei <<ma noi siamo qui da due giorni e abbiamo mangiato solo tonno e fette biscottate! Tonno. E. Fette. Biscottate. Non può essere una cucina vera quella,mi rifiuto di chiamarla cucina>>
Incrociarono Victor che stava uscendo dalla camera dei maschi stiracchiandosi. 
<<Bonjour>> sorrise ammiccando a Saffo. Lei incrociò le braccia e gli rispose a tono.
<<Mi piace questo posto Victor,e sai perchè?>>
Lui ridacchiò.
<<Perchè,sentiamo?>>
<<Perchè non puoi portarti nessuna ragazza in camera,altrimenti la vista di Hermann te lo farebbe ammosciare. Infatti sono due giorni che dormo una meeeraviglia!>>
La greca scoppiò a ridere e quando Victor cercò di afferrarla per i capelli lei gli passò in mezzo alle gambe e corse via.
<<Torna subito qui! Ti faccio vedere io come non mi si ammoscia!>> il ragazzo francese si lanciò all'inseguimento.

A Dazai metteva allegria quell'ambiente fatto di persone così diverse,lo distraeva per un po' dai suoi pensieri. Saffo era sempre stata una buona amica e una delle prime che avesse mai avuto,e si era sentito un po' in colpa (per quanto sentirsi in colpa era per Dazai un sentimento quasi sconosciuto) ad aver anteposto i suoi problemi alla ricerca del colpevole dell'omicidio in Grecia.
Si era ripromesso che si sarebbe impegnato,di solito quando si impegnava ci metteva pochi minuti a risolvere un problema,quindi non doveva essere difficile.

Scese le scale e in cucina trovò tutti i membri della D.A.N.T.E riuniti in cerchio attorno al tavolo pieno di scartoffie e cartine. Oltre a Victor che continuava a pizzicare le guance a Saffo con violenza,a Dazai saltò subito all'occhio lo sguardo stanco di Dante,giustificato dalle profonde occhiaie sotto i suoi occhi. Nonostnate questo stava parlando allegramente con Kanoko di qualcosa,e in mano aveva una delle sue sigarette corrette con la marijuana.
James Joyce,l'aria più seria del solito,sbattè la mano sul tavolo.
<<Silenzio! Insomma! Non si capisce niente!>>
Era come la prima volta che avevano mangiato insieme sulla Divina Commedia,sembrava più tempo fa di quanto in realtà fosse effettivamente passato.
Ci volle un po' per ristabilire l'ordine ma alla fine tutti tacquero.

James prese la parola.
<<Bene. Iniziamo la prima riunione della D.A.N.T.E nella sua sede temporanea,il nostro capo ha stilato la lista dei punti all'ordine del giorno di cui discutere>>
Lo sguardo di tutti si fissò su Dante,che sgranò gli occhi.
<<Cazzo,lo sentivo io che mentre blateravi mi stavi chiedendo qualcosa!>> sussultò lei.
Il biondo si massaggiò le tempie e Dazai dovette trattenere le risate,cosa che invece Victor non fece.
Kanoko alzò educatamente la mano e le fu data la parola.
<<C-chi credete che stia cercando di ucciderci ovunque andiamo..?>> domandò a bassa voce.
Ci fu qualche istante di silenzio in cui alcuni esaminavano la domanda e altri la ignoravano palesemente.

<<Quelli che hanno commesso l'omicidio,non è piuttosto ovvio?>> le rispose Saffo,poi spostò lo sguardo su Dazai <<ma tu non hai detto niente fino ad ora,quindi suppongo che non sia così>>
Dazai scrollò le spalle passando le dita sull'orlo delle bende che gli avvolgevano il braccio.
<<Beh,non è da escludere>> ammise <<tuttavia quando vi hanno attaccati in Grecia non c'era nulla di voi che suggerisse che stavate andando ad indagare al palazzo presidenziale,quindi devono aver reperito l'informazione da qualche parte. In sintesi,non sono sempre stati lì a controllare che nessuno ficcasse il naso,ma hanno specificamente saputo che voi volevate farlo e vi hanno attaccati>>
La spiegazione convinse gli altri membri.
Hermann prese la parola,in mano aveva la cartellina con la scritta "Top Secret" che avevano trovato negli archivi in Russia.
<<Io ho lavorato a questo stanotte>> la aprì poggiandola sul tavolo <<e ho scoperto qualcosa che potrebbe essere importante>>

L'uomo prese il foglietto con la lettera e una candela poggiata lì vicino,dopo aver estratto una scatola di fiammiferi dalla tasca la accese e ci poggiò la il foglio sopra: non abbastanza vicino a prendere fuoco ma in modo che potesse prendere calore.
Dazai capì immediatamente cosa stava facendo.
"Ecco perchè l'odore della lettera non mi convinceva.." pensò "c'erano due tipi di inchiostro mischiati,quello della macchina da scrivere e..."

Fra le righe stampate a macchina su entrambi i fogli iniziarono a intravedersi parole scritte in corsivo,a mano.
Saffo si alzò sulle punte per vedere e lesse ad alta voce.
<<So che sei corrotto,ma possiamo arrivare ad un accordo se verrai>>
Prese l'altro foglio.
<<So che sei corrotto,ma possiamo...Hey! C'è scritta la stessa cosa da entrambe le parti!>>
I membri della D.A.N.T.E si accalcarono per vedere di persona.
<<Hai ragione!>> esclamò Dante con aria curiosa come si avesse appena visto compiere una magia.
<<Adesso sai anche leggere,Dante?>> la prese in giro Victor,e ricevette una pacca non molto amichevole sulla spalla.
<<Pensa per te,baguette!>>

Dazai esaminò entrambe le scritte e si ricordò di quello che aveva pensato poco prima,cioè che quando si applicava gli bastava poco tempo per risolvere un problema.
<<Ho capito..>> sussurrò,il suo solito ghigno che si formava sul viso come ogni volta che sapeva di avere fra le dita la risposta giusta. 
A notarlo fu solo Kanoko e James,gli altri erano impegnati a prendere le parti di Dante o a mettersi contro di lei sulla questione riguardo il suo sapere o non saper leggere.
<<Cos'hai capito?>> la ragazza giapponese gli si avvicinò educatamente. 
Dazai indicò la scritta in corsivo. 
<<L'incontro non è stato organizzato da una terza parte.. ma dal presidente greco>>
Silenzio. Tutti si erano girati ad ascoltare,e Dazai ne approfittò.
<<Il fatto che entrambe le lettere siano scritte a macchina rende difficile capire chi le abbia scritte,ma l'inchiostro invisibile è molto più facile da utilizzare scrivendo a mano. La scrittura è uguale per entrambe le lettere,e la calligrafia coincide al 95% con quella della firma del presidente Greco. Di conseguenza ha spedito la lettera al presidente Russo e poi anche a sè stesso,per non destare sospetti e per giustificare il fatto che avrebbe portato poche guardie alla conferenza>> spiegò.

James annuì sistemandosi gli occhiali.
<<Da qui in poi è semplice>> si intromise <<Ha portato poche guardie perchè aveva intenzione di estorcergli denaro o informazioni,quindi gli servivano pochi testimoni>>
<<Credete che li abbia uccisi tutti lui dopo aver concluso le trattative?>> suggerì Hermann.
Saffo scosse la testa.
<<Una cosa su cui tutti erano d'accordo era che l'incidente avvenne non appena il presidente russo varcò la soglia>>
Dante si tirò un pugno in testa cacciando un urletto frustrato.
<<Non ci capisco più niente!>>

Il brusio dei membri che parlavano fra di loro crebbe nuovamente fino a diventare vero e proprio casino,James sembrava sull'orlo di una crisi di nervi paradossalmente più di Hermann in quel periodo.
L'irlandese sbattè nuovamente la mano sul tavolo con forza,quello emise un "crack".
<<SILENZIO!>> 
Tutti tacquero di nuovo.
<<Il prossimo che parla quando non è interpellato o fa una battuta di pessimo gusto o dà fastidio ad un altro qualsiasi dei membri mangerà da solo in giardino! Sono stato chiaro?!>>
Qualcuno annuì,altri non si mossero per niente.
Kanoko alzò la mano e James le diede la parola come farebbe un insegnante con la studentessa migliore della classe.
<<Se il piano era organizzato dal presidente greco,allora è probabile che i rapporti dell'accaduto ci siano,ma siano ben nascosti perchè se fossero resi pubblici genererebbero il caos>> parlò con tono talmente fermo e professionale che tutti la guardarono confusi.
Lei tossicchiò e sorrise timidamente fingendo una voce acuta <<A-almeno credo...>>

Dazai annuì ridacchiando per la reazione della ragazza.
<<Questo comprende anche descrizione della scena,rapporto della balistica.. tutte cose che potrebbero portarci a risolvere l'omicidio>>
James prese un foglietto e scrisse qualche appunto.
<Saffo,Dazai e Dante. Voi tre andrete nuovamente in Grecia a recuperare quei fascicoli>> esordì. 
Saffo sussultò come un gatto a cui si lancia addosso l'acqua.
<<Io? Ma se non posso neanche scendere dalla nave senza che mi puntino i fucili addosso!>> 
Dazai le tirò una pacca sulla spalla.
<<Penso che io e il ragazzo della Guinness abbiamo lo stesso piano>> le fece l'occhiolino.

Dante si alzò dalla sedia dove era seduta con aria contrariata.
<<Perchè io? Lo sapete che sono la meno indicata!>>
Il biondo le rispose a tono.
<<Sei il capo,è ora che inizi a prenderti le tue responsabilità!>>
<<Io non ci voglio andare!>>
Entrambi alzavano man mano la voce,sotto lo sguardo attento degli altri,
<<Ci andrai invece!>>
<<No che non ci vado,sono il capo e faccio quello che voglio!>>
<<Invece ora farai quello che ti dico io!>>
<<NO!>>
<<SI!>>
<<NO!>>
<<SI INVECE! SONO STATO CHIARO?!>>
<<....É LA SECONDA VOLTA CHE LO DICI,SEI SEMPRE STATO JAMES!>>

[...]

Un pezzo di tonno cadde dalla fetta biscottata di Dante e finì sull'erba,immediatamente una fila di ordinate e ligie al dovere formichine accorse per raccogliere il bottino. Nel complesso non tirava tanto vento quel giorno,quindi in giardino si stava piacevolmente al calduccio.
Quando la rossa allungò la mano davanti a sè per prendere un'altra fetta biscottata si ricordò che non era seduta al tavolo con gli altri e che di fetta biscottata glien'era stata data una sola. Subito aggrottò le sopracciglia e maledisse mentalmente il ragazzo irlandese.

<<Per te è nostalgico?>>
Non avendo sentito nessuno arrivare,una briciola andò di traverso alla ragazza italiana mentre sussultava e iniziò a tossire violentemente. 
Dazai la fissava seduto sull'erba accanto a lei,in attesa di una risposta nella speranza che non morisse soffocata.
Dopo un po' lei si riprese.
<<Non- COFF non è nos- COFF COFF -talgico cosa?>> gli domandò battendosi il pugno sul petto e posando la fetta biscottata,non era di certo la sua giornata fortunata.
<<Questo posto>> il moro si strinse nel cappotto <<non ti mancano i tuoi genitori?>>
Dante scrollò le spalle.
<<Da quando conosco James è come se avessi una seconda mammina,ma molto più cattiva della prima>> sbuffò.

Dazai rise.
<<Dove vi siete conosciuti?>>
Lei alzò un sopracciglio e ammiccò verso di lui.
<<In quali posti credi si possa trovare uno come James Joyce?>>
<<Una biblioteca? Una scuola?>>
Dante ghignò.
<<Un cantiere? Un circolo per anziani?>>
<<Non gli ho mai chiesto se sapesse giocare a scopa>>
Scoppiarono a ridere entrambi sguaiatamente,così tanto che dovettero tenersi la pancia per riuscire a respirare. Un'oscura presenza si fece sentire dietro di loro con un colpo di tosse.
Dante bisbigliò qualcosa tipo "è il demonio!",mentre un paio di occhi azzurri accigliati li fissavano da dietro uno spesso paio di occhiali. Il suddetto demonio aveva una mano allungata e gli porgeva una busta di plastica.
<<Voi due. A fare la spesa. Se scopro che siete scappati vi vengo a cercare,e auguratevi che io non vi trovi mai>>
Provocarlo oltre sarebbe stata una pazzia,si disse Dazai,e riuscì a tirare via la ragazza prima che le venisse in mente qualche battuta stupida con cui rispondere.

[...]

Sembravano due amici che camminavano allegramente per strada parlando fra loro,entrambi con quella che apparentemente sembrava una sigaretta normale che scherzavano e criticavano gli abitanti del posto.
Appeso davanti al supermercato da cui erano usciti poco prima c'era un cartello con la loro foto e la scritta "io non posso entrare".
Dante spense la sigaretta e smise di ridere.
<<É stato fantastico,hai visto la faccia del commesso quando ci siamo infilati i wurstel nel naso? Impagabile>>
<<Avevano così tante belle cose per il suicidio là dentro,perchè non mi hai fatto prendere nulla?>> Dazai finse di mettere il broncio.

Erano seduti su un muretto isolato non molto lontano da casa di Dante,con due buste a terra accanto a loro e una bottiglia di birra vuota ciascuno. L'arietta primaverile li rendeva più ebbri del tasso alcolico di quella roba,che era pure piuttosto alto.
Dazai si disse che ultimamente stava bevendo troppo,non era mai stata una dipendenza per lui e non voleva che lo diventasse.
<<Dovremmo farlo più spesso>> gli sorrise Dante spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio <<ma a quanto pare domattina,all'orario in cui io di solito mi faccio la prima canna,dovremo essere su aereo diretti a Pita Souvlaki City>>
<<Pita Souvlaki City?>> ridacchiò il moro.
Lo sguardo di Dante si perse nel vuoto per qualche secondo. 
Dazai lo notò.

In fondo era una bella ragazza,i suoi capelli rossi gli ricordavano in qualche modo quelli di Chuuya.
Quanto gli mancava Chuuya... 
Aveva preso il cellulare poco prima ma non c'era nessuna notifica dal suo nanetto,chissà cosa stava facendo ovunque si trovasse con la bella Faith Foster...
Lo stomaco gli si attorcigliò in un nodo al solo pensiero,se fosse stato solo avrebbe tirato un cazzotto al muro o più plausibilmente avrebbe tentato di suicidarsi per sfogare lo stress.
<<La vita non è sempre così divertente,però>> 
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Dante,più bassa del solito. 
I loro sguardi di incrociarono ed entrambi riuscirono a leggere l'uno dentro l'altro per qualche secondo,forse più propensi ad ammettere le proprie colpe grazie all'alcool in circolo nel loro sangue.
<<Non puoi sempre entrare in un supermercato e infilarti dei wurstel nel naso quando devi fare qualcosa che non vuoi>> rise amaramente lei,lanciando lontano la bottiglia vuota.
Dazai questo lo sapeva bene e improvvisamente si pentì di aver bevuto in primo luogo. 

<<Tutti credono che affrontare i problemi sia facile finchè non devono affrontare i propri>> le rispose Dazai,scavando con lo sguardo nell'azzurro dei suoi occhi,abbassandolo poi sulla collana con il ciondolo a forma di foglie d'alloro che portava sempre e poi risalendo nuovamente ai suoi occhi.
Le occhiaie di quella mattina erano ancora lì.
Nel silenzio dei due si sentiva solo il vento primaverile.
In quel momento sentivano di avere qualcosa in comune,un problema che non volevano risolvere,una verità che non volevano affrontare. E questo li faceva stare bene,perchè nella vita le persone si sentono sempre sole,anche quando incontrano qualcuno che ha il loro stesso colore preferito,o che mangia il loro stesso gusto di gelato,o che ama i loro stessi film. Il momento in cui non si sentono da sole è quando incontrano qualcuno con i loro stessi problemi,i loro stessi dolori,il loro stesso passato. Quello è ciò che davvero accomuna le persone,quello è il motivo per cui si guardano in faccia e dicono "tu sei come me",indipendentemente da tutto il resto,fisicamente parlando e non.

Dazai perse il suo Io in quella consapevolezza,nemmeno si accorse che il suo volto e quello della ragazza erano a poca distanza l'uno dall'altro,gli occhi socchiusi e il respiro pesante.
Non gli interessava nemmeno quello che stava facendo,non gli interessava lo sguardo bisognoso della rossa,sguardo che probabilmente aveva anche lui in quel momento.
Ma a risvegliarlo fu una consapevolezza: due persone con lo stesso problema possono comprendersi,ma non aiutarsi.
Se si fossero messi l'uno nelle mani dell'altro avrebbero finito per sguazzare in un mare di problemi più grande dell'originale e sarebbero annegati con l'allucinazione di essere sani e salvi a terra.
Avrebbe dovuto esserci qualcuno che avrebbe aiutato lui e qualcuno che avrebbe aiutato lei,ma non potevano farlo a vicenda.
Non era nemmeno quello che Dazai voleva,in fondo,per quanto poco ne sapesse in quel momento di cosa voleva; era solo la soluzione più semplice che aveva sfiorato la sua mente in quell'istante.

<<Non posso baciarti,Dante>> mormorò il moro,ma il suo tono non suonava dispiaciuto quanto più minaccioso,lei lo guardò con aria ferita <<Se io ti bacio,poi tu come ti giustificherai con gli altri?>>
A quelle parole lei scattò indietro lontano da lui con gli occhi sgranati,poi si guardò le mani e infine guardò di nuovo il ragazzo con aria confusa.
Dazai si alzò e prese una delle due buste in mano,lo sguardo serio ricordava molto il primo periodo in cui era nella Port Mafia.
<<Andiamo e prendi quella busta>> le intimò avviandosi.

<<Non costringermi a toccarti>>

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