‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Cr...

By Zerosenpaii

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"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortal... More

Prologo.
Parte Prima.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
16.
Parte Seconda.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
Parte Terza.
31.
32.
33.
Ultimo.
Epilogo.
Spazio Autrice.
Sequel.
[Extra] Oneshot: Casa (Hermann/Victor)

15.

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By Zerosenpaii

"Oscar"

Due giorni dopo

Yokohama,Giappone.

Il viaggio di ritorno era sembrato,per entrambi i gruppi,molto più veloce di quello dell'andata. Tutti erano tesi ma anche determinati,perchè erano partiti con tante domande e anche se non avevo risposto alla maggioranza di esse, erano tornati con una consapevolezza: Croce e Delizia,i genitori di Saffo,il presidente russo e quello greco insieme agli uomini della loro scorta erano stati tutti vittime di un'attentato vent'anni prima. 

Dazai aveva chiesto a Chuuya di radunare il suo gruppo al famoso bar di Yokohama che frequentavano di giorno,quello dove avevano incontrato Graham. Alle 10 in punto,dunque,gli occhi azzurro mare del rosso,vispi e attenti in cerca del suo partner,lo scrutarono avvicinarsi  insieme alla restante parte della D.A.N.T.E.

La prima cosa che Saffo fece fu prendere la rincorsa e saltare addosso a Kano abbracciandola e ridendo,urlandole che le era mancata la sua "banale noiosità". Hermann e James si lanciarono un'occhiata empatica mentre Victor e Dante si accendevano una sigaretta tirandosi pacche sempre più forti sulle spalle a vicenda. Quando Chuuya ebbe il coraggio di alzare lo sguardo il suo cuore perse un battito; gli erano bastati pochi giorni lontano da Dazai per essere piacevolmente sorpreso nel ricordarsi quanto il partner fosse bello. Per un attimo tutti i suoi timori scomparvero e desiderò soltanto saltargli addosso e trascinarlo da qualche parte,lontano dagli occhi curiosi dei loro compagni di viaggio; si ricordava quanto era bello quando c'erano solo loro due,anche le battaglie difficili e dolorose erano più facili da affrontare rispetto alla separazione forzata di quell'ultima settimana.

"Allora perchè.." si chiese,il più basso "..perchè non riesco a muovermi?" 
Le sue gambe erano ancorate al cemento dell'asfalto,il suo sguardo incastrato a quello magnetico del moro,ma nei suoi occhi non ci vedeva niente.
Abbassò la testa in cenno di rispetto come si fa con i propri superiori prima che potesse accorgersene,e quel gesto fece sparire anche solo quell'accenno di sorriso educato che c'era prima sul volto di Dazai.
Cosa era successo a loro due? Come erano riusciti a passare dal compiere un doppio suicidio insieme al non riuscire nemmeno a comunicare decentemente?

<<Entriamo>> asserì Dazai con tono piatto e tutti lo seguirono subito.
Tutti,tranne Chuuya. 

[...]

Il tavolo a cui era seduto portò tanti ricordi alla memoria di Dazai,ma il più recente era quello di un dottore britannico che gli stringeva la mano firmando così la sua condanna a morte. Da quel momento era andato tutto soltanto peggiorando fra lui e Chuuya e alla fine qualcosa si era spezzato. 
Avevano creduto di poter stare insieme per sempre,di essere loro due soli contro il mondo. Ma come poteva averlo pensato,si chiedeva,proprio lui: il generale più giovane della Port Mafia che col mondo aveva avuto contatti poco e niente,che quei pochi contatti erano stati solo per eliminare qualche essere umano dalla lista dei vivi. 
Ci aveva provato a fare il bene,e non ci era riuscito. Forse non aveva deluso Oda,forse il suo unico vero amico lo guardava dall'alto e lo compativa,si rendeva conto che non c'era altra strada se non quella a cui il moro era predestinato.
Perso in questi pensieri non si accorse neanche che il suddetto piccolo rosso non era entrato con gli altri. 
Dazai si forzò a riprendersi.

<<Offro io!>> sorrise,alzando una mano per richiamare l'attenzione della cameriera. 
Quella si girò e il suicida la riconobbe con un sussulto.
<<Sempre sul conto in rosso del signor Banzai?>> chiese sorridendo con aria tutt'altro che rassicurante.
Dazai sudava freddo.
<<C-certo che no! Lo menta sul conto di Onnamu Taizai!>> 
Si rigirò,pensando che avrebbe dovuto vincere alla lotteria per ripagare tutti i debiti fatti in quel bar,poi si rivolse a Dante.
<<Raccontatemi tut->> si bloccò con espressione pensierosa,poi girò lo sguardo verso James e annuì <<meglio tu. Raccontatemi tutto>>
Dante gli gridò contro,offesa,mentre James le teneva la bocca tappata e cercava di offrire una chiara ricostruzione dei fatti accaduti. 
Al termine del racconto ci furono un paio di minuti di silenzio in cui Dazai sorseggiò il whiskey da lui ordinato con aria concentrata; tutti lo guardavano come si guarda un guru in attesa di una risposta determinate. 
Eppure il silenzio durò altri minuti.
La prima a spazientirsi fu Saffo.
<<Allora?>> sbottò.
Il moro sembrò riscuotersi e sorrise.
<<Ah,stavate aspettando dicessi qualcosa-?>>

[...]

Chuuya camminava per le strade di Yokohama con le mani in tasca e l'espressione furiosa.
Di tanto in tanto un bidone della spazzatura volava via dal suo posto "accidentalmente" non appena lui stringeva un po' di più i pugni.
"Come osa quello spilungone sfrontato ignorarmi in questo modo??" pensò,tutto quello che uscì dalle sue labbra fu un ringhio simile a quello di un cane "io lo ammazzo! Posso farlo! Sono ancora nell'Agenzia,teoricamente è un mio nemico!"
Pensò anche che si era assentato dal lavoro all'Agenzia fin troppo e che era il caso di farsi vedere in ufficio il giorno seguente. 
Dove sarebbe andato ora?
L'unico posto che gli veniva in mente,e nel quale voleva tornare,si trovava a un quarto d'ora di taxi dal punto in cui si trovava nel centro città.

Sconsolato e furioso,Chuuya alzò il braccio per chiamarne uno ma ciò che vide oltre il suo arto,sul lato opposto della strada,gli fece sgranare gli occhi talmente tanto che temette gli sarebbero usciti dalle orbite.
Gli mancò il fiato per qualche secondo,ma appena fu nuovamente in grado di parlare raccolse tutto il fiato che aveva in gola per urlare.
<<GRAHAM YOUNG!>> 
La figura alta e snella che aveva intravisto,girata di spalle,accellerò il passo fino quasi a correre,per poi infilare in un vicolo molto stretto fra due case di mattoni.
Il rosso allungò il passo attraversando la strada senza nemmeno guardare,diverse macchine suonarono più volte il clacson infastidite; a lui non importava,avrebbe giurato sul suo cappello che quello che aveva visto era Graham Young il medico in persona. 
Gli corse dietro più veloce che potè,svoltò quattro volte a destra e una a sinistra,memorizzando i punti in cui i vicoli del quartiere si incontravano e si interrompevano;sentiva l'uomo annaspare per la fatica e poggiare pesantemente i piedi sul terreno. Se avesse continuato a correre in quel modo,entro un paio di minuti sarebbe crollato a terra. 

<<Graham Young,fermati se hai il coraggio! Ti ammazzo qui e ora!>> gridò il ragazzo,usando la sua abilità per ribaltare alcuni bidoni della spazzatura per sbarrargli la strada,anche se non fu abbastanza rapido e l'inglese riuscì ad evitarli.
"Un altro paio di svolte e dovremmo sbucare al porto" riflettè Chuuya,annaspando a sua volta per lo sforzo a cui non era più abituato da un po' "lì riuscirò a braccarlo".
E difatti quando svoltarono l'ultimo angolo la luce accecante del sole che si rifletteva sull'acqua del porto di Yokohama.
Graham fece un altro paio di passi e poi crollò faccia a terra;non ebbe il tempo di rialzarsi che Chuuya lo tirò su per il colletto del camice,stringendo talmente forte il tessuto fra le dita che si poteva udire il tessuto squarciarsi lentamente.
Il dottore inglese aveva la stessa faccia dell'ultima volta che l'aveva visto,se non fosse per i capelli un po' più lunghi,sporchi,delle grosse occhiaie e la pelle più scavata,sembrava non dormisse da giorni.
<<Ora si che ti ammazzo>> sibilò ghignando il rosso creando un gravitone nella mano in cui non teneva l'uomo.
<<A-ASPETTA,ASPETTA!>> balbettò lui,con voce acuta e spaventata <<n-non sono venuto per nuocere a nessuno! Ero qui a comprare del latte e del pane.. io non faccio più il lavoro di una volta..>> singhiozzava,e questo faceva solo venire più voglia di farlo fuori sul momento.
Tuttavia,una busta che prima non aveva notato giaceva a terra in corrispondenza ai piedi di Young. Dentro sembravano esserci del pane e una busta di latte.
<<Avrai provato a redimerti ma io non perdono e non dimentico>> fu la risposta secca che ricevette. 
Graham scoppiò definitivamente in lacrime.
<<RISPARMIAMI LA VITA!>> strinse forte gli occhi <<se lo farai... se lo farai ti dirò...>> la sua voce divenne un sussurro. 

Normalmente Chuuya l'avrebbe fatto fuori senza sentire ragioni,ma questo repentino cambiamento da parte dell'uomo lo confondeva.
Lo lasciò cadere a terra fradicio delle sue stesse lacrime.
<<Mi dirai,cosa?>> tenne bene in vistai la mano,chiarendo che a un minimo passo falso non ci sarebbe stato scampo. 
L'inglese tirò su il naso un paio di volte.
<<V-venni all'ospedale dopo averti dato la dose di veleno.. volevo vedere se eravate morti,e vi ho trovati lì stesi. Accanto a voi c'era lei,e respirava ancora>> i suoi occhi brillarono come se stesse parlando di una cosa molto preziosa.
<<Faith>> ricordò il rosso,sgranando gli occhi.
L'altro annuì.
<<Poco prima ero passato per la casa di Dazai,e avevo trovato il corpo del signor Wilde. A-anche lui era vivo>>
"Riusciamo ad uccidere qualcuno per bene o no?!" sbottò fra sè e sè il più basso.
<<Portai il suo corpo all'ospedale. Dovevo salvarli..Faith perchè era stata una così cara amica per me,la mia unica amica.. e Oscar Wilde perchè lo avevo visto inseguire il sogno di una vita con la stessa grinta che io,invece,non avevo mai nemmeno sognato di equiparare>> si girò i pollici delle mani tremanti <<ma non c'era tempo.. non potevo salvarli entrambi>>
Uno di loro era salvo? No,non andava bene,per niente bene.
Come avevano fatto a non saperlo?
Era piuttosto ovvio,dato che si erano trovati dal lato opposto dell'oceano per circa un mese e mezzo dall'accaduto. 
<<Chi hai salvato?>> fu la domanda secca che pose Chuuya. Voleva una risposta. Ne aveva bisogno. Non sapeva quale nome sperava di sentire ,ma doveva assolutamente sentirne uno.
Ma il medico non rispose.
<<Graham,chi hai salvato?>>
<<...>>
<<Hai salvato Oscar,non è così?>>
<<...>>
<<RISPONDI! HAI SALVATO FAITH VERO? HAI SALVATO FAITH PERCHE' LA AMAVI!>> gli strinse di nuovo la gola fra le mani,ma non ci furono segni di risposta da parte del dottore.
Teneva lo sguardo fisso verso il vuoto,gli occhi che fissavano un punto molto vicino al sole,la bocca semiaperta come se fosse ipnotizzato.
Ma presto Chuuya dovette constatare che era fin troppo immobile e non opponeva più resistenza alla sua presa,tanto che lui la lasciò.

Graham Young cadde lungo disteso sul pavimento di pietra del porto e per fortuna che c'erano poche persone.
L'odore penetrante che proveniva dalla bocca dell'inglese fu presto riconoscibile: cianuro. Probabilmente una pillola al veleno che teneva sotto la lingua,a giudicare dall'intensità dell'odore.
<<GRAHAM!>> nel silenzio mattutino si sentiva solo la voce roca di Chuuya che urlava,scuotendo il cadavere <<GRAHAM,CAZZO,RISPONDIMI! CHI HAI SALVATO!?>>
I passanti iniziarono a radunarsi intorno a loro,fra di loro una faccia bionda conosciuta accanto alla polizia.
Kunikida dovette staccare di forza il ragazzo dal corpo morto,dal quale ancora attendeva una risposta. 

[...]

Un'ora dopo

Il cappotto da cui Chuuya aveva tirato fuori il biglietto,quasi due mesi prima ormai,era ricoperto di polvere ma non si era mosso dall'appendipanni in camera loro. Dazai camminava avanti e indietro per l'abitazione che ora gli sembrava vuota e gigantesca. Non sapeva dove andare,non sapeva cosa fare,aveva una bottiglia di Whiskey in mano e altre due nello stomaco,questa consapevolezza era più che sufficiente ad ammonirsi da solo di non fare proprio niente.
La testa gli girava leggermente e dovette allentarsi i primi due bottoni della camicia.
Il grande Dazai Osamu costretto a sbronzarsi per dimenticare i suoi problemi; questa volta non era una copertura per non far capire che aveva predetto tutto,questa volta davvero non sapeva come sarebbe finito il suo amato "arco narrativo".

Clack.
E poi un rumore molto acuto,la porta che si apriva.
Avrebbe reagito nonostante la sbronza,ma riconobbe subito i passi delicati e principeschi.
<<Bonjouur madame!>> disse con aria canzonatoria e anche piuttosto ubriaca. 
La figura di Chuuya,bianco come un cadavere e con un'espressione indecifrabile,gli si parò davanti improvvisamente.
"E' sempre piccolo e veloce" fu una parvenza di pensiero nella testa del moro.
<<Dazai,sei ubriaco?>> chiese sibilando il suo partner,sembrava sull'orlo di una crisi isterica. 
<<No,sono Dazai. Lo hai appena detto tu>> quest'ultimo invece ridacchiava stupidamente cercando di non barcollare anche da fermo.
Guardando meglio il rosso,si accorse che qualcosa non andava sul serio. Avrebbe dovuto chiederglielo,interessarsi a lui. Probabilmente di questo passo avrebbe finito per attivare Corruzione per la pura e semplice necessità di sfogare la rabbia repressa,ma anche se non lo avesse fatto il suo appartamento sarebbe finito comunque distrutto per mano sua.
<<Chuuya>> 
Fu appena un sussurro quello che uscì dalle labbra di Dazai mentre posava la bottiglia quasi vuota,ma fu abbastanza per far mutare leggermente quell'espressione furiosa.
Il bendato si avvicinò con un gesto meccanico,automatico,frutto della memoria meccanica del suo cervello,e non ci fu resistenza quando prese il volto del suo partner fra le mani e unì le loro labbra in un gesto che non aveva nessun sapore.

Ma per Chuuya ce l'aveva,invece. Lo aveva sognato la notte su quella dannatissima crociera il suo nome detto in quel modo dall'uomo che amava. Aveva sognato i loro baci e il loro essere vicini che tanto gli mancava. 
La rabbia,Graham,la risposta che non aveva avuto,tutto si trasformò in lacrime che rigavano le sue guance mentre impiegava diversamente la forza nelle braccia che avrebbe voluto sfogare su qualsiasi cosa di duro o vivente. 
Piangeva,Chuuya,e non gli importava. Non se ne vergognava,finchè il suo uomo era lì ad asciugargli le lacrime con le dita e con le labbra; lo amava quel ragazzo suicida troppo alto che in quel momento non riusciva nemmeno a salire due gradini di seguito mentre si dirigeva in camera,perchè non voleva cessare il contatto fra le loro bocche.

E nonostante questo ci arrivarono in camera,il famoso cappotto spettatore fedele delle loro follie d'amore. 
Ma il loro amore era coperto di polvere,e non importava con quanta violenza o quanta dolcezza sfiorassero l'uno la pelle dell'altro,quella polvere non andava via.
L'odore del Whiskey proveniente da Dazai inondava la stanza quando successe: l'aria già scarseggiava lì dentro,il silenzio era spezzato dalle loro voci ma una parola risuonò più forte delle altre.
Stretti l'uno all'altro,gli occhi chiusi e i volti febbrili,Dazai disse una parola di troppo quel pomeriggio.
Mentre faceva l'amore col suo partner,disse un nome diverso.

<<...Oscar>>

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