‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Cr...

Da Zerosenpaii

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"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortal... Altro

Prologo.
Parte Prima.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
15.
16.
Parte Seconda.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
Parte Terza.
31.
32.
33.
Ultimo.
Epilogo.
Spazio Autrice.
Sequel.
[Extra] Oneshot: Casa (Hermann/Victor)

14.

314 30 57
Da Zerosenpaii

"Omicidio"

Tap,tap,tap.
Il piede di James batteva ritmicamente e anche piuttosto velocemente a terra; il pavimento di marmo attutiva un po' il suono,ma questo arrivava comunque penetrante e fastidioso all'orecchio di Chuuya,il quale gli tirava occhiatacce nella speranza la smettesse,cosa che non avvenne.
Si trovavano in una stanza più piccola del grande atrio dove si erano teletrasportati grazie all'abilità di Dante. C'erano due divenetti ricoperti di velluto rosso,messi uno di fronte all'altro e separati solo da un piccolo tavolino di vetro.

Dopo essere stati scortati (con armi poco incoraggianti puntate contro) in quella saletta,erano stati fatti sedere due di loro su ogni divanetto e gli era stato detto di attendere. Uno degli uomini elegantemente vestito era stato lasciato a guardia della porta nella parte esterna,dopo che quello il cui nome era apparentemente Catullo gli aveva sussurrato qualcosa nell'orecchio.
Il motivo per cui li avevano scortati con le armi era che Dante aveva fatto l'occhiolino al più grosso di quelli fra le guardie,mimando con le labbra "pîta souvlaki" nel tentativo di comunicargli chissá quale informazione,poi aveva fatto il numero quattro con le dita ed era stata buttata a terra e immobilizzata.
<<Complimenti per la scelta del capo,biondino>> aveva commentato Chuuya.
James non aveva osato controbattere nulla,come poteva?

Kano non aveva detto assolutamente niente,si era limitata ad ammonire Dante sul suo comportamento con tono timido.
<<Dovevi proprio?>> nel silenzio rotto soltanto dallo scontrarsi delle scarpe dell'irlandese al suolo,Chuuya alzò lo sguardo per rivolgere la domanda al capo della D.A.N.T.E,solo per trovarla intenta a leccare il bordo di una cartina tenendo fermo il filtro e il fumo dentro di essa.
James sgranò gli occhi.
<<Dante,che stai facendo?>>
Chiese,massaggiandosi le tempie con le mani.
Lei parve rispondergli distrattamente,impegnata nella sua attività.
<<Qualcuno di voi ha un'accendino?>> chiese.
<<...>>

Poi accade l'inaspettato.
Le mani del giovane dottore irlandese andarono a stringersi attorno al collo del suo superiore,scuotendolo avanti e indietro con violenza,le ginocchia che lo tenevano in equilibrio sulle gambe della vittima.
<<TI RENDI CONTO DI COME TI STAI COMPORTANDO?!>> gridò,stringendo la presa: evidentemente non si aspettava una risposta,e Dante gli poté rivolgere solo un verso strozzato.
<<IO TI AMMAZZO! NON MI FARÒ ARRESTARE DA UN GOVERNO STRANIERO PER COLPA TUA! IDIOTA! DROGATA! UBRIACONA!>> la povera canna era caduta ai piedi del divano,la faccia di James era rossa e paonazza con le vene che gli pulsavano sulla fronte.
Si udì una risata cristallina,proveniente da Kanoko.
<<Mi ricordano qualcuno>>
Chuuya girò la faccia.
Aveva ragione.
Ma era un po' ormai che Dazai era distante,fisicamente ma anche emotivamente,e queste situazioni non capitavano più; questa consapevezza non fece altro che fargli salire un groppo in gola. Cosa era successo? Cosa aveva fatto di sbagliato? Non avrebbe mai mostrato tante insicurezze davanti a lui,ma il suo sguardo non potè fare altro dal correre sul suo cellulare.

Poteva semplicemente chiederglielo.
"Cosa c'è che non va?"
Si immaginava la sua risposta,un sorriso enigmatico che significava tutto e niente,un sorriso pieno di disprezzo e pietà. Era la maschera che Dazai metteva su con gli altri,la maschera che lo rendeva Dazai; ma pensava che lui fosse diverso,pensava di essere speciale e invece adesso lo stava trattando come trattava le persone comuni che lo annoiavano.
Faith non lo guardava certo in quel modo.
Sussultò.
Cosa diamine stava pensando?
Faith era morta,e comunque non l'aveva mai davvero amata.
...giusto?

Sbam.
Il rumore della porta di legno che si apriva e poi richiudeva lo distolse appena in tempo da quei pensieri e attirò la sua attenzione verso ciò che accadeva intorno a lui.
Lo sguardo dei due uomini appena entrati,Alceo e Catullo,si fissò sulla scena che stava avvenendo sul divanetto opposto a quello del rosso: James stava in equilibrio precario,a cavalcioni su Dante con le mani strette intorno al suo collo,mentre il suo viso stava assumendo un colorito violaceo per la mancanza d'ossigno.
Appena il biondo vide i due uomini,si forzò a ricomporsi e a sedersi composto accanto alla ragazza che emetteva suoni gutturali nel tentativo di far tornare aria nei polmoni.
Alceo buttò l'occhio sulla canna a terra e alzò un sopracciglio.

<<Ci scusiamo per i modi bruschi in cui vi abbiamo accompagnato qui,ma la procedura ormai provvede la massima sicurezza.. Ci scusiamo anche per il pessimo giapponese>> asserì Catullo con un sorriso,mentre il suo collega raccoglieva la canna e se la accendeva.
Dante gli lanciò un'occhiataccia fulminante,James una incredula.
<<S-siamo noi a doverci scusare>> Kano,fortunatamente,prese in mano l'operazione mediatica con il suo solito viso gentile <<siamo  praticamente comparsi qui dentro senza preavviso,avreste dovuto spararci a vista secondo il protocollo ma non l'avete fatto>>
Alceo prese due sedie ricoperte dallo stesso veluto rosso e le pose al lato dei divanetti; i due si sedettero mentre l'odore dell'erba riempiva la stanza.
<<Siete stati fortunati>> rispose,dopo aver fatto un tiro <<Saffo ci aveva avvisato di avere degli amici particolari che sarebbero venuti a farci visita>>

<<Conoscete Saffo?>> rispreso il suo contegno,James pose educatamente la domanda.
Catullo rispose.
<<Eravamo suoi sottoposti. Ora siamo coordinatori della guardia del presidente. I protocolli sono molto cambiati da quando quella ragazzina era capo della scorta..>> sospirò <<allora,che cosa siete venuti a fare qui?>>
<<Siamo venuti a indagare sull'omicidio dei suoi genitori>> Chuuya parlò dopo un lungo silenzio.
Ci fu un momento di tensione in cui nessuno parlò.
Catullo si sistemò meglio sulla sedia,allungando le mani sui braccioli.
<<Non c'è stato nessun omicidio,solo un tragico incidente. La madre di Saffo soffriva di scatti d'ira..>>
<<Perchè l'avete assunta,allora?>> sbottò Chuuya.
Alceo si affrettò a giustificare.
<<Il Presidente in persona assunse Croce e Delizia. Erano i migliori. Al tempo la malattia di Delizia non era un problema,non le era mai capitato di avere delle crisi durante l'orario di lavoro..>>

<<Croce e Delizia?>>
Dante inclinò la testa.
Catullo annuì.
<<Erano i nomi in codice dei genitori di Saffo,per la sicurezza. Erano talmente bravi che nessuno conosceva i loro veri nomi,nemmeno la figlia. Su tutti i rapporti si firmano in questo modo: Croce,il marito e Delizia,la moglie>>
Chuuya accavallò le gambe e si sistemò il cappello.
"Devo concentrarmi adesso" si disse "penserò all'idiota dopo".
Si rivolse all'uomo calvo e gli chiese <<Lavorava anche una certa Lesbia qui?>>
Lui annuì.
<<Lesbia era la domestica preferita del presidente,era amata da tutti. Si occupava della casa,dell'organizzazione degli eventi e dei ricevimenti. Saffo le stava attaccata al grembiule come se fosse sua madre.. Beh,era la cosa più simile a una madre che avesse mai avuto. Sparì nell'incidente,nessuno seppe mai che fine avesse fatto>>
Chuuya stava per contribattere,ma si bloccò.
Scambiò uno sguardo con James ed entrambi concordarono che per ora era meglio tenere il segreto sulla vita di Lesbia.

<<Avete dossier sull'accaduto?>> chiese James <<rapporti,qualsiasi cosa>>
Le due guardie si scambiarono un'occhiata.
<<In realtà no>> risposero in coro.
<<Come no?>> Kano si guadagnò un'occhiata stranita per quella domanda così secca,quindi si affrettò a scuotere la testa e sorridere <<i-intendo.. Non si dovrebbero redigere accurate ricostruzioni per questo tipo di occasioni?>>
Sul viso dei due era evidente l'imbarazzo.
<<Non c'era niente da ricostruire,gli eventi erano molto chiari.. E poi non c'era un solo testimone: Saffo. Tutti gl altri erano morti>> fu la risposta di Alceo.
Dante parlò,per la prima volta fece una domanda con tono serio.
<<È possibile vedere il luogo dell'incidente?>>

[...]

La sala dei ricevimenti era grande il doppio dell'atrio e quasi sicuramente più alta. Il mobilio presente nella prima stanza che avevano visitato,tuttavia,era quasi completamente assente in quest'altra sala. Come il nome suggeriva era una sala adibita solo a parlare e confrontarsi; se gli ospiti volevano bere o mangiare,le pietanze venivano trasportate su dei carrelli della servitù in modo da poter riportare tutto indietro con facilità.
Nonostante la grande altezza,la parte finale più vicina al soffitto era munita,per i due lati corti della pianta rettangolare, di due balconcini dalle ringhiere in un materiale che Chuuya non riconobbe,simile al legno rosso. Erano simili a quelli che si trovavano nelle chiese dove venivano posti gli organi,ma quelli erano troppo stretti e consentivano a malapena a un paio di persone di starci sopra in quanto a spessore,mentre la larghezza ricopriva l'intera parete.
Sotto il balconcino stava la sedia del presidente e di chi fosse con lui. Al lato,la sedia destinata all'ospite.

<<È stato ristrutturato dopo l'incidente?>> chiese James.
Catullo annuì.
<<I fori di proiettili erano sconvenienti per i futuri incontri e il sangue non accennava ad andare via. Siamo stati noi a portare via i corpi,noi sottoposti della scorta>> spiegò.
<<Insomma,qualsiasi prova ci fosse>> Dante incrociò le braccia <<è stata cancellata. E nessuno ha mai redatto un rapporto quindi non avremo mai informazioni importanti come numero dei bossoli o direzione degli spari>>
Tutti le rivolsero un'occhiata stranita,era inusuale sentirla parlare in maniera professionale.
<<Forse queste informazioni si trovano negli archivi che Dazai-san e gli altri sono andati a visitare...>> azzardò Kano.
Chuuya sussultò a sentire il nome del partner.
<<Dobbiamo solo sperare>> concordò James.

Il rosso scosse la testa e si decise a concentrarsi,ma più si guardava intorno e meno quel posto gli suggeriva la soluzione a quel mistero; più quel mistero gli sembrava difficile da risolvere e più gli veniva naturale pensare alla sua situazione con Dazai.
Forse avrebbe dovuto scrivergli? Chiedergli aiuto? Non poteva. Avrebbe dimostrato che lui aveva ragione a lasciargli le cose pratiche perché non era intelligente quanto il moro.
Ma in fondo chi era intelligente quanto Dazai?
Chuuya non avrebbe saputo fare un solo nome.

Di nuovo i suoi pensieri furono interrotti dalla figura di Alceo che spalancava una porta rumorosamente. In mano teneva un foglio di carta giallastro,su cui giaceva,spezzato,un sigillo di ceralacca con un timbro straniero.
<<Mi ero quasi dimenticato..>> disse il greco,affannato <<una prova materiale c'era,ma nulla di strano. Si tratta semplicemente della lettera spedita dal presidente Russo,nel quale lui annunciava la visita imminente qui alla sede presidenziale>>
Chuuya lo afferrò dalle mani dell'uomo e lesse ad alta voce.
<<"Caro signor presidente,è con grande urgenza che vi avviso della mia imminente partenza dalla mia sede presidenziale verso la città di Atene. Vi sono alcune faccende di urgenza nazionale che necessito di discutere con voi. Tenete con voi pochi uomini della scorta,poichè spero che questo incontro susciti la minore attenzione possibile. Il giorno è il 24 Giugno,l'ora le 7:30 del mattino. Cordiali saluti">>
La firma era in un corsivo strano,probabilmente russo.
Nulla di strano,doveva essere la firma del presidente.
Kano studiò il sigillo impresso sulla ceralacca e annuì.
<<È il sigilo russo..>>
James sembrava pensieroso,Dante fece una domanda.
<<Si è autoinvitato? Ed è venuto quel giorno a quell'ora?>>
Catullo annuì.
<<Tuttavia non ebbero il tempo di dirsi nulla,perchè non appena il Presidente Russo aveva fatto due passi nella sala da quella porta lì>> indicò il grosso portone sotto il balconcino <<il primo proiettile partì dalla pistola di Delizia,e il resto fu solo una confusa sparatoria fra fazioni. Probabilmente i russi credettero che gli tendevamo un'imboscata e viceversa>>
I membri della D.A.N.T.E annuirono.
Chuuya non ci capiva più niente.

Si limitò a prendere il telefono e scattare una foto alla lettera per poi mandarla a Dazai.
Guardò l'ultimo messaggio con aria malinconica.
"Okay"
Era la risposta al suo "Siamo arrivati".

Stava per spegnere il telefono quando la vibrazione gli indicò che era arrivata una risposta.
Quando lesse,Chuuya sgranò gli occhi.
"Noi. Voi. Yokohama. Prima possibile."

"Omicidio."

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Aura Valentini; @auravalentini Paulo Dybala; @paulodybala