Blind Sight [TaeKook]✔︎

By Hananami77

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AVVISO: LA PRIMA PARTE DELLA SAGA NON E' ATTUALMENTE DISPONIBILE PERCHE' E' STATA TOLTA (non da me) PER CUI... More

Introduzione
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[45] *Yoonmin*
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[53] Our happy ending
~Epilogue~
*Taekook Special*

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By Hananami77

POV Generale



Yoongi rigirò il cucchiaino nel caffè rigorosamente amaro, il cui movimento provocò un tintinnio appena accennato. Jimin pucciò il biscotto nel suo cappuccino e si guardò intorno cercando le figure mancanti all'appello.

«Ma dove sono Jungkook e Taehyung?» chiese quindi, rivolto a nessuno in particolare. Jin, tutto intento ad assaporare una fetta di torta e a leggere con calma un giornale di cucina, alzò lo sguardo verso di lui con un brillio divertito negli occhi e le labbra increspate in un sorrisetto.

«Oh, saranno sicuramente andati a distruggersi da qualche parte lontano da qui. V e Gguk dovevano incontrarsi ieri».

Yoongi strabuzzò gli occhi e Hoseok si battè il pugno sul petto per far scendere il pezzo di pancake che stava masticando e che gli era andato di traverso. Prese un po' di succo ma lo bevve con decisamente troppa foga, quindi gli colò ai lati delle labbra imbrattandogli la maglietta. Jin lo guardò schifato mentre Onew era subito andando a battergli le spalle porgendogli un fazzoletto.

«V e Gguk?» ripetè incredulo, una volta riacquistato il respiro. Jimin emise un verso sconvolto e si portò una piccola mano alla bocca.

«Oh cazzo, ma lo distruggerà!» esclamò, preoccupatissimo.

Onew arrossì appena e Hoseok gli avvolse un braccio attorno le spalle, lasciandogli un bacio sulla fronte Non ti imbarazzare, Onnie. Onew fece un respiro profondo e si voltò solamente per insinuare il volto nel suo collo ed inspirare il profumo del beta, capace di calmare anche il suo imbarazzo.

«MA QUANTO SIETE CARINI! JOONIE, LA MACCHINA FOTOGRAFICA! ORA!» urlò Jin, gli occhioni scintillanti mentre tendeva le mani senza neanche guardare nella sua direzione. Namjoon si sfilò la macchina fotografica e gliela porse con un cipiglio completamente rassegnato.

In realtà, la fissa di Jin per le foto -nata durante la gravidanza- era stata una cosa con cui aveva imparato a convivere, quindi ormai la portava sempre dietro.

Come vide Onew toccare una sfumatura di rosso intensa, Hoseok lo avvolse tra le braccia dandogli un bacio sulla testa, sbottando poi «Smettila di imbarazzare il mio Onnie! Che poi diventa così carino che me lo guardano tutti!».

Onew strinse il suo avambraccio con una mano e gli sussurrò un «Grazie» appena accennato, e divenne così carino che Jimin allargò gli occhi e afferrò il braccio di Yoongi, scuotendolo velocemente.

«Yoon, è dolcissimo!» sussurrò con tanto di vocina stridula, e Yoongi lo guardò con sguardo assassino mentre osservava il caffè gocciolare giù dal tavolo e direttamente sui suoi pantaloni.

Caffè che -in teoria- doveva essere contenuto dalla sua preziosa tazzina.

«Jimin» sibilò, incazzato, e Jimin sembrò riprendersi di botto; battè le palpebre e ci mise qualche istante a capire cosa fosse successo. Come si accorse del fattaccio, sferrò la sua arma non troppo segreta ma di sicura efficacia, che consisteva nell'allargare gli occhi per renderli grandi e tondi, sporgere leggermente il labbro inferiore e richiedere attenzioni chiedendogli silenziosi bacini arpionato al braccio.

Yoongi lo guardò malissimo, sentendo come la sua espressione da duro veniva via via minata dallo sguardo da cucciolo del beta che, ne era certo, sarebbe stato la sua morte.

«Non puoi sempre cavartela così, lo sai?» borbottò burbero, lasciandogli però un bacio sulla testa.

«Joonieeeee, sono così carini» tirò su con il naso Jin, e Namjoon gli fece un sorriso con tanto di fossette, lo baciò dolcemente sulla guancia e gli carezzò la pancia sempre più tondeggiante.

«E' vero amore, lo sono» sussurrò l'alpha, e Jin annuì tirando nuovamente su con il naso andando ad infilare, come da consuetudine, il dito nella fossetta di Namjoon.

L'alpha rise e gli afferrò il dito con fare giocoso per mordicchiarlo piano, provocando in Jin un ridacchiare sommesso.

Ma come l'intero quartier generale si stava affacciando al nuovo giorno e tutti si preparavano alle loro mansioni quotidiane, anche un'altra coppia, addentrata nel bosco, si stava risvegliando poco per volta.


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Taehyung


Un respiro lento e delicato nell'incavo del suo collo fu la prima cosa che percepì come l'incoscienza del sonno lasciò il posto ad un lento ed intorpidito risveglio. Ancora ad occhi chiusi, si stiracchiò come un gatto, sentendo le membra stranamente indolenzite e quasi doloranti.

Mi sento una pezza fu il primo pensiero coerente che fece, arricciando il naso subito dopo. Si mosse ancora ad occhi chiusi e sentì un piccolo lamento al suo fianco.

Con un profondo respiro che decretava la fine del suo sonno quasi comatoso, schiuse gli occhi e vide la chiara luce del giorno filtrare dalla piccola finestra al loro fianco. Illuminava la stanza che non era poi così messa male...se non si contavano le piume dei cuscini sparse in giro, brandelli di tessuto non identificato e quelli che sembravano i resti dei suoi vestiti. 

Un altro mugugno -più simile ad un lamento, in realtà- si levò al suo fianco e gli fece intuire che erano stati quei piccoli lamenti ad averlo svegliato.

Abbassò lo sguardo e si rese conto di avere Jungkook praticamente spalmato sopra, mentre un suo braccio gli stringeva la vita sottile.

Alzò leggermente il capo e scosse piano la testa, spostando leggermente Jungkook da sopra di sé solo per potersi mettere seduto e sgranchirsi le spalle.

Mi sento una vera merda fu il secondo commento che partorì il suo cervello. Si massaggiò il collo con una mano e sibilò come le spalle gli fecero male. Anzi, adesso che si stava svegliando, i dolori erano un po' ovunque. Si sentiva le labbra gonfie, le anche gli dolevano e i muscoli bruciavano come se avesse corso per cinquecento chilometri, mentre sulle spalle sentiva un bruciore strano e persistente.

Si guardò il braccio e aggrottò le sopracciglia come notò dei profondi graffi che gli adornavano i bicipiti. Erano scavati nella pelle, lunghi e rossi con residui di sangue secco.

«Ma che cazzo..?» borbottò con voce ancora roca per il sonno.

Da dietro di lui provenne un altro suono che era chiaramente un lamento, quindi si voltò velocemente e spalancò gli occhi come vide Jungkook -o quello che rimaneva di Jungkook- sul letto semi distrutto.

Deglutì profondamente e le labbra si schiusero dallo sgomento, mentre gli occhi viaggiavano e scandagliavano per intero il corpo del suo compagno.

Lividi con la forma delle sue mani gli costellavano i fianchi, i glutei e i polsi; un quantitativo spropositato di morsi con la forma perfetta dei suoi denti lo ricoprivano da capo a piedi, succhiotti violacei gli tempestavano il collo, le clavicole, il petto e le spalle. Le labbra erano rosse e gonfie per quelli che sperava fossero solo stati dei baci molto appassionati, residui di lacrime secche erano sulle gote rosse e non una singola porzione di pelle si era salvata.

I capelli scompigliati sul viso erano a tratti impicciati e impiastricciati da V solo sapeva cosa, e vide le palpebre gonfie e pesanti di Jungkook tremare appena fino ad aprirsi a stento mostrando gli occhi lucidi.

Jungkook si mosse appena sul materasso e fece un verso stizzito, sentendo un dolore ai reni che neanche glieli avessero colpiti con la mazza da baseball.

Taehyung gli si inginocchiò affianco e lo guardò preoccupato con tanto d'occhi, l'espressione incredula. 

«Kook! Oh cazzo, stai bene?».

Jungkook gemette e aggrottò le sopracciglia, muovendo piano la testa in senso di diniego ed emise un verso strozzato e insofferente. Mosse un po' la bocca per quanto la sentiva impastata, e sembrò voler provare a dire qualcosa senza riuscirci.

Non riesco a parlare, a stento riesco a muovermi. Mi fa male tutto gli disse mentalmente con l'unico metodo che aveva a disposizione per comunicare.

Gli bruciava e doleva la gola in modo quasi anomalo, sentiva la bocca impastata e il corpo peggio che se lo avessero investito con il bus.

Taehyung gli passò una mano tra i capelli per spostargli alcuni ciuffi dalla fronte e ruggì d'irritazione come si rese conto dello stato della sua metà.

Attirò l'attenzione di Jungkook, che lo guardò interrogativo, ma in risposta ricevette un'altra carezza sulla testa.

V! Stronzo, vieni fuori! ringhiò, furioso.

Tae? Che succede? chiese tutto allegro il suo lupo, e Taehyung mostrò i denti a vuoto.

CHE SUCCEDE? MI STAI CHIEDENDO CHE SUCCEDE? HAI DISTRUTTO LA MIA META', ECCO CHE CAZZO SUCCEDE! sbraitò quello, e V fece un guaito sorpreso e vagamente compiaciuto.

Ah, ma davvero? Ammetto che potrei essermi un attimo fomentato, ma Gguk non mi ha fermato... rispose, esitante. Taehyung si passò una mano sulla faccia con fare esasperato mentre cercava di placare i nervi.

Quindi se non ti ferma Gguk, tu continui a lasciare morsi e succhiotti come un forsennato, stampandogli le mani sul culo e sui fianchi?!

Un secondo di silenzio.

Sì, esattamente.

Sei proprio un coglione, non può neanche parlare! Ti avevo chiesto di fare piano! esclamò esasperato l'alpha, mentre Jungkook rotolava di schiena e faceva un verso soffocato di dolore, sibilando subito dopo.

Taehyung gli si portò vicino e lo abbracciò stretto, carezzandogli i capelli e lasciandogli qualche bacio qui e la sulla fronte o sulla testa.

Beh, ci sono andato piuttosto leggero fu la risposta esitante di V. Taehyung spinse la lingua contro la guancia e chiuse la connessione con quello, guardando con occhi preoccupati Jungkook sospirare e strofinare il naso contro il palmo della mano.

Faceva fatica a tollerare V per più di un certo limite di tempo, tutto quello che avevano passato nelle settimane precedenti era ancora presente e bruciante, e Taehyung era perfettamente consapevole che avrebbe continuato a mostrarsi ostile nei suoi confronti per ancora molto -moltissimo- tempo. La notte tra V e Gguk era stata una cosa che non poteva essere rimandata data la mancanza di pazienza da parte dei due lupi, ma non significava di certo che aveva perdonato la bugia di V e il suo fare lo gnorri riguardo sua madre.

Ci sarebbero voluti anni per tornare ad avere lo stesso tipo di rapporto che avevano instaurato in passato, e in più, non poteva permettersi di rischiare di diventare umano.

«Mi dispiace tanto Kook, stai tanto male?» sussurrò contro i suoi capelli, e Jungkook sbuffò.

Sì. Adesso capisci per quale motivo temevo questo incontro? sbottò mentalmente quello, aggrottando le sopracciglia e sporgendo il labbro inferiore con un segno dei denti piuttosto visibile.

«Mi aveva assicurato che ci sarebbe andato piano, mi dispiace. Rimarremo così ancora per un po', poi andrò a prendere dei vestiti e magari anche degli antidolorifici».

Jungkook portò a fatica una gamba stanca con segni di morsi, dita e succhiotti sopra le sue e scosse la testa. Non voglio che vada via. E comunque è tutta colpa di quel maniaco di Gguk, V non ha molte colpe. Conosco il mio lupo abbastanza da sapere che se avesse voluto, avrebbe fatto anche di peggio.

Taehyung ridacchiò. «Beh. Non credo che V sia stato uno stinco di santo, comunque. Neanche mentre eravamo in calore ti ho ridotto così».

Da Jungkook arrivò una risatina bassa e accennata.

Rimasero in quella posizione per un tempo indefinito finchè non sentirono dei passi avvicinarsi e un paio di colpi risuonare nella stanza, segno che qualcuno li era andati a trovare...?

Aspettiamo qualcuno? No perché mi sfugge chi possa essere  disse sarcastico Jungkook, e Taehyung fece un cenno di dissenso. Lo spostò da sé e andò verso la porta, spalancandola -ignorando la sua totale nudità- e alzò le sopracciglia, sorpreso.

«Yoongi?».

L'alpha alzò gli occhi al cielo, «No, la fata turchina».

Taehyung increspò le labbra. «Che ci fai qui?».

Yoongi alzò una specie di cestino da picnic con aria da martire e glielo porse come se stesse scottando, passandosi poi una mano tra i capelli biondi. «Lì dentro ci sono un po' di vestiti, medicinali e anche qualcosa da mangiare che ha preparato Jin. Jungkook è ancora vivo? Devo contattare le pompe funebri?».

Taehyung arrossì appena e lo ringraziò a mezza voce, lanciando poi un'occhiata alle sue spalle dove un per niente divertito Jungook li guardava con occhi assassini.

«S-sì, è più o meno integro». 

Yoongi annuì con un mezzo sorriso alla risposta esitante dell'alpha.

«Immaginavo. Anche Suga con Chimmi non è stato troppo delicato, ma non lo ha mica ridotto in quel modo» ammise Yoongi, cercando di non fare troppo attenzione a come Jungkook sembrasse vittima di un incidente stradale e di come Taehyung sembrasse essere stato aggredito da un puma.

Voltandosi per posare il cestino, infatti, Yoongi aveva notato i profondi e rossi solchi delle unghie su tutta la schiena dell'altro, che dal centro delle spalle gli arrivavano praticamente fino ai gomiti.

Per non parlare della forma delle unghie conficcate nel sedere di Taehyung.

Non che gli piacesse guardare il culo al suo migliore amico, ma era inevitabile notarli visto quanto sembrassero dolorosi.

«Volevo informarvi che oggi l'ala est del quartier generale verrà ultimata e che abbiamo già organizzato le squadre per poter riprendere gli allenamenti. Vi aspettiamo...sempre se Jungkook riesca a camminare» disse con un mezzo sorriso Yoongi. Taehyung annuì ancora, facendogli un cenno con la mano e richiudendosi la porta alle spalle.

Non gli era sfuggito però il rumore del ruscello a tintinnare leggiadro nell'aria mattutina; dopo un'attenta analisi del proprio corpo -dove tracce di sperma secco si facevano vedere perfettamente sia su di lui che su Jungkook- gli venne un'idea.

Si avvicinò al letto e prese Jungkook di forza; quello guaì dalla sorpresa e si schiarì piano la gola, stringendogli mollemente il braccio e aggrottando le sopracciglia.

«Andiamo a darci una lavata, sembriamo usciti da un'orgia sadomaso mal riuscita» commentò con un sorriso Taehyung, grato di vedere Jungkook ridacchiare e annuire.

E dove sarebbe la doccia? chiese, guardandosi intorno.

«Niente doccia tesoro, ma qualcosa di meglio. Tieniti a me come puoi».

Provare a lenire le pene di Jungkook dopo come V e Gguk lo avevano ridotto era il minimo che potesse fare, quindi lo trasportò in braccio fino al fiume con una dedizione da sciogliere il cuore.

Non solamente lavò entrambi, godendo dei sospiri contenti come le membra indolenzite e doloranti di Jungkook venivano a contatto con l'acqua fredda -capace di lenire i suoi lividi e la sensazione di calore strano che ne derivava- ma lo vezzeggiò mostrandogli un lato che, forse, Jungkook non aveva mai visto.

Era segretamente arrossito diverse volte mentre guardava Taehyung con espressione concentrata lavare via le tracce della notte scorsa, passargli le mani delicatamente sul corpo e carezzargli il viso con fare gentile, lasciandogli di tanto in tanto baci sul naso, sulla tempia o piccoli bacetti sulle labbra che duravano appena un soffio -ma che gli riscaldavano il cuore come neanche il sole di maggio stava facendo.

E così come lo aveva portato verso il fiume, così lo aveva portato indietro, lasciando che il caldo sole mattutino gli riscaldasse le membra e asciugasse i loro corpi. Lo aveva quindi adagiato seduto sul letto e aveva studiato il contenuto del cestino, borbottando al biglietto "Poi vogliamo i dettagli" scritto da Jin.

Gli porse istantaneamente degli analgesici che Jungkook prese senza obiettare, gli passò un unguento sui lividi e lo aiutò a vestirsi, facendo poi lo stesso con sé stesso.

Jungkook piegò il capo di lato notando solo in quel momento le condizioni della schiena e del culo del suo fidanzato.

Vedo che anche Gguk si è dato da fare. Cazzo, ti ha strappato praticamente la pelle commentò Jungkook, e Taehyung ridacchiò scuotendo la testa.

«Sono due idioti. Ma non poteva essere diversamente» rise apertamente, e Jungkook si aprì in quel sorriso da coniglietto che gli piaceva tanto.

Come i farmaci gli fecero effetto -vista anche la dose da cavallo- riuscì finalmente a sentirsi un po' più autonomo;  la prima cosa che fece quando si alzò mentre Taehyung apriva il contenitore con la colazione, fu avvolgere le braccia attorno alla sua vita e poggiarsi contro la sua schiena.

Gli diede un bacio sul collo e sorrise dell'espressione sorpresa ma contenta di Taehyung, fissa su di lui.

«Buongiorno». La voce era appena un sussurro perché la gola gli bruciava da morire -ma comunque era meglio di niente e più di quanto sperasse- e Taehyung si aprì in un sorriso zuccherino che gli fece mancare un battito.

«Buongiorno, Kookie».

Il momento idilliaco venne interrotto dal brontolio dei loro stomaci, quindi si apprestarono a mangiare velocemente e a ritornare al quartier generale prima di subito.

Come fecero il loro ingresso nello stabile, Jin gli corse incontro.

«Oh cielo, siete tutti interi! Mannaggia, ho perso la scommessa contro Jimin... Ma Jungkook, sei storto» esclamò guardandoli con occhi curiosi, notando in particolare l'andatura zoppicante dell'alpha.

«Hyung, fatti gli affari tuoi» gli disse Taehyung, dandogli un bacio sulla testa e andando verso la cucina per frugare nel frigo.

Jungkook zoppicò verso la sedia più vicina e si sedette, alzando un sopracciglio verso un divertitissimo omega che lo guardava con la mano sulle labbra per evitare di scoppiare a ridere.

«Quindi la parte dominante tra i due è V?! Ah, c'era da aspettarselo! —senza offesa Kook» disse Jin, annuendo con aria convinta e provocando in Jungkook un verso strozzato.

«Hyung, per favore» sussurrò con quella voce roca, e Jin alzò gli occhi al cielo.

«C'è poco da essere pudici, tutti sappiamo cosa succede ogni sera tra le pareti di questa catapecchia».

Taehyung fece un verso offeso. «Catapecchia? Ma se la stiamo ampliando!» obiettò, e Jin gli scoccò un'occhiata. «Quello che è. È per questa catapecchia che il mio Joonie è sempre fuori e non può farci più di qualche coccola la sera» sbuffò quindi l'omega, passandosi una mano sulla fronte come un moto di stanchezza lo colpì.

Come si avvicinò al tavolo, Jungkook allungò una mano verso la sua pancia e la sfiorò con il palmo della mano, sorridendogli.

«È tondissima» lo disse con occhi sfavillanti e con atteggiamento da cucciolo. L'espressione di Jin si ammorbidì e si carezzò il sopra della pancia con la mano.

«Lo so, sto diventando una specie di balena dai piedi gonfi».

Taehyung ridacchiò e fece una carezza anche lui al pancione, sentendo il cuore mancare un battito come la sua mano e quella di Jungkook si incontrarono sopra la pancia di Jin.

«Quando celebrerete il matrimonio tu e Namjoon?».

Jin sorrise più apertamente e si guardò la mano dove l'anello brillava fieramente al suo anulare.

«Abbiamo deciso di organizzare il tutto non appena questi due Semini saranno grandi abbastanza. Voglio che ci siano anche loro nel giorno più importante della mia vita dopo la loro nascita».

Jungkook sorrise apertamente sciogliendosi al pensiero, e Taehyung lo imitò abbracciandolo poi stretto.

Jin rise e gli fece pat pat sulla schiena prima di staccarsi da lui e guardare entrambi con un sopracciglio alzato.

«Beh, cosa ci fate ancora qui? Dovete allenarvi, quindi fuori che tra un po' arriveranno gli altri» li mandò via Jin, e Taehyung e Jungkook lasciarono la cucina tra le risate.


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«Jin, va bene così?» domandò la ragazza, indicando il fazzoletto da tasca che aveva ricamato in occasione del primo anniversario con la sua metà. Jin lo guardò attentamente e annuì con un sorriso, applaudendo.

«E' perfetto! Continua così, ricordati di fare il doppio giro nei punti di svolta!».

Come la ragazza gli sorrise ed annuì, Jin fece un profondo respiro e si passò una mano sulla fronte.

Si sentiva stanchissimo. 

Era un malessere che si portava dietro da giorni, comprensivo di qualche dolorino e fitte acute ma velocissime di cui non sapeva la causa. Sentendo le gambe stanche, si andò a sedere e si passò una mano sulla pancia, carezzandola con movimenti concentrici.

Siete irrequieti oggi, eh? ridacchiò, punzecchiando il punto in cui aveva sentito scalciare un cucciolo.

«Jin, tutto bene?».

Alzò lo sguardo e vide Onew andargli incontro con un sorriso, alzandosi gli occhiali sul naso con l'indice. Jin gli sorrise un po' stancamente e annuì. «Sì, solo un po' di stanchezza. Sono gli ultimi mesi, credo sia normale».

Onew alzò le sopracciglia e si inginocchiò davanti a lui, passandogli le mani sulla pancia e guardandolo con cipiglio un po' preoccupato.

«So che non sono fatti miei hyung, ma dovresti riposarti un po' di più. Mancano solo sette settimane al parto e non stai fermo un attimo...Eomma, necessiti di riposo» disse con fare esitante Onew, e Jin sospirò pesantemente.

«In realtà, odio l'idea di starmene a fermo. Anche loro sono i miei figli, li considero come tali e ho delle responsabilità che non mi permettono di stare fermo. Mi piace pensare che riesca a fare qualcosa di utile per loro, che fanno già più della metà del lavoro».

Onew aggrottò le sopracciglia e piegò la testa di lato, osservando Jin passare con fare consolante la mano sulla sua pancia.

«Perché dici così? Siamo una famiglia, come hai detto tu. Credo fermamente che nessuno qui pensi a noi come ad un peso o ad un più, siamo tutti indispensabili in questo branco. Non hai bisogno di fare così tante cose tutte insieme per sentirti utile, perchè lo siamo tutti, a modo nostro. Taehyung stesso me lo ha sempre detto e sono certo che se ti sentisse dire che ti senti stanco, non ci penserebbe due volte ad obbligarti a distenderti» disse Onew ad occhi bassi, andando a stringergli la mano e rialzando gli occhi su di lui.

Jin strinse le labbra.

«Taehyung è l'alpha migliore che questo mondo potesse offrirci, è proprio da lui dire una cosa del genere...Comunque non preoccuparti, prometto di riposarmi subito dopo pranzo».

Onew annuì con un sorriso e lo lasciò lì per andare a mostrare ad una ragazzina come evitare di sobbalzare ad ogni minima voce un po' più forte degli alpha -era una delle omega rapite da Kim e si portava dietro il trauma dei ranghi più alti.

Sorrise tra sé e decise che sì, con Onew intorno poteva tranquillamente allontanarsi per andare al bagno senza che qualcuno buttasse giù l'intero edificio, quindi andò nella mega stanza a pianterreno che Jungkook e Taehyung gli avevano regalato per il loro futuro matrimonio e si sciacquò il viso con acqua fresca.

Aveva mal di testa, una spossatezza che odiava terribilmente e che era accentuata dalla pesantezza di due gemelli a carico, quindi si tamponò il viso con l'asciugamano di cotone, sentendosi un po' meglio.

Fece un profondo respiro e si guardò allo specchio, sorridendo teneramente. Non pensava che avrebbe avuto mai l'occasione di crearsi una famiglia, di poter avere la fortuna di avere una metà fantastica come Namjoon amarlo e renderlo felice.

Non pensava di essere nato per essere la metà di qualcuno.

Si sentiva fortunato come non mai ad avere tutti loro, ad essere considerato una persona e non un essere inferiore. Chissà quanti omega non conoscevano cosa significasse essere apprezzati..

Fece per uscire dal bagno quando qualcosa gli bagnò i pantaloni bianchi  che aveva indossato quel giorno. Una fitta che lo fece piegare a metà gli partì direttamente dal basso ventre e lo costrinse a piegarsi su sé stesso ma, come abbassò gli occhi, si sentì morire.

Il cuore accelerò i suoi battiti e le gambe gli tremarono terribilmente, il respiro divenne affannoso e un brivido di terrore gli passò sulla schiena.

Sangue.

I suoi pantaloni erano sporchi di sangue.

Macchie rosse gli si stavano allargando sul tessuto immacolato, espandendosi e scendendogli sulle cosce con terrificante velocità. Si aggrappò al lavandino con labbra tremanti e si guardò intorno, alla disperata ricerca di aiuto.

Onew! chiamò impanicato, sperando che quello fosse vicino abbastanza da poterlo sentire.

Jin? Che succede? la risposta dell'omega fu quasi istantanea e Jin sentì le lacrime salirgli agli occhi. Si portò una mano sulle labbra e singhiozzò scivolando contro il mobile del bagno, le braccia avvolte alla sua pancia.

S-sto perdendo sangue riuscì a dirgli, tremando da capo a piedi.

Cosa gli stava succedendo? I suoi cuccioli, come stavano?

Stavano bene, vero?

Si abbracciò da solo e la porta del bagno si aprì di botto, rivelando Onew che non perse tempo a gettarsi letteralmente ai suoi piedi e gli alzò il volto con entrambe le mani.

Gli occhi di Jin erano spalancati e dal profondo color oro dalla paura, mentre le labbra tremavano vistosamente e le lacrime gli scendevano sul viso.

«Onew...i miei cuccioli» sussurrò tremante, e Onew annuì velocemente.

Guardò per intero Jin e studiò la situazione per qualche attimo, passandogli la mano sulla pancia per calmarlo.

«Andrà tutto bene, fidati di me. Ascoltami attentamente, ho bisogno che ti stenda» gli disse immediatamente l'omega, alzandosi solamente a racimolare delle asciugamani per metterli a mò di cuscini su cui far appoggiare il capo a Jin.

Quello agì come un automa, aiutato da Onew nell'impresa mentre gli afferrava la mano per stringerla forte.

«Ti prego stai attento. E dimmi la verità» sussurrò a mezza voce Jin, e Onew annuì con aria solenne.

Si alzò e riempì una bacinella di acqua bollente, successivamente corse velocemente verso la cassettiera di Jin dove sapeva l'omega tenesse tutti i suoi "attrezzi medici" e li portò nel bagno, dove Jin respirava affannosamente e non sembrava riuscire a connettere.

«Jin, devi stare tranquillo. Lo so che è difficile e avrai ogni diritto di darmi un pugno quando tutto sarà finito, ma è fondamentale che faccia dei respiri lenti e profondi. Ti prometto che starete bene, ma devi fare quello che ti dico».

Jin annuì velocemente e chiuse gli occhi, prendendo piccole boccate d'aria. Respirava affannosamente quindi Onew gli si avvicinò di nuovo e gli prese il viso tra le mani.

«Respiri lenti e profondi, hyung. Segui il mio respiro».

Ebbe una fitta al basso ventre e gli occhi si spalancarono, riempiendosi di lacrime.

«F-fa male...Namjoon. V-voglio Namjoon» sussurrò in preda al panico, guardandosi la pancia con terrore.

Onew deglutì sonoramente e annuì.
«Manderò qualcuno a chiamarlo immediatamente». Fece quanto promesso e riportò l'attenzione su Jin, quindi gli alzò la maglietta e gli sbottonò i pantaloni, spostandoli giusto il tanto che bastava per poggiare lo stetoscopio sulla pancia e tese l'orecchio.

Se già con l'udito da lupo era fantastico, quell'aggeggino rendeva tutto ancora più accurato. Jin gli afferrò una mano e la strinse, ed Onew gli sorrise con fare rassicurante mettendosi in accurato ascolto.

«Il battito è normale. Continua a respira profondamente, hyung».

L'espressione concentrata ma consapevole di Onew era un toccasana per l'ansia di Jin, che sentiva di voler piangere tutte le sue lacrime per la paura.

Onew prese i guanti in lattice e una garza sterile e si inginocchiò davanti a Jin.

«Ti fidi di me, Jin?» chiese Onew, e Jin aggrottò le sopracciglia.

«Hai sentito qualcosa che non va? Stanno male?» chiese quindi ansioso, e Onew scosse la testa, sorridendogli. «No, ma devo controllare che il canale cervicale sia chiuso e che la cervice uterina di normale spessore».

Jin fece un profondo respiro. 

Poi un altro ed infine aprì gli occhi. «L'hai mai fatto prima?» chiese esitante.

Onew strinse le labbra e abbassò gli occhi sulle sue mani. «Sì».

Jin annuì. «Vai avanti, mi fido di te» sussurrò senza voce. Onew gli sfilò via i pantaloni ed i boxer, facendogli poi un sorriso di incoraggiamento.

«Dimmi se ti faccio male e dove».

E Jin annuì, sperando che Namjoon arrivasse presto.


...........................


Jungkook se ne stava seduto sotto un albero, al fresco, con un cartone di latte alla banana tra le mani ed un broncio grande quanto una casa mentre guardava Taehyung allenarsi insieme agli altri. L'alpha atterrò Jiyong con un po' troppa foga e immobilizzò Choi contro il pavimento, portandogli un braccio dietro la schiena in una piega abbastanza innaturale.

Si sentiva un vero schifo, ma sicuramente meglio rispetto a quando si era svegliato quella mattina. Taehyung si stava allenando a torso nudo, esponendo tutti quei muscoli e non solo.  Una serie infinita di succhiotti e segni di morsi gli tempestavano il busto, le braccia e il collo, ma impossibili da ignorare erano quei profondi graffi che coincidevano con il segno delle sue unghie direttamente stampati sulla pelle.

Gli dava soddisfazione vedere Taehyung lucido di sudore, con la bandana nera stretta sulla fronte e con tutti quei segni fatti da lui -più o meno- a fare sfoggiò di sè.

Yoongi fischiò la pausa e Taehyung si girò verso di lui, sorridendogli apertamente e andandogli velocemente vicino.

Si chinò sulle ginocchia e Jungkook gli passò l'asciugamano con cui quello si asciugò alla meno peggio. «Come ti senti, Kookie?» chiese quindi, sfiorandogli la guancia con il pollice. Jungkook sporse il broncio ma apprezzò particolarmente l'accortezza.

«Bene, non è più drammatica come stamattina. Non smetterò mai di ringraziare il mio essere alpha, davvero. Penso di aver rischiato la sedia a rotelle». Taehyung rise portandosi la mano davanti il viso con fare estremamente divertito e gli lanciò contro l'asciugamano.

«Io non ti invidio per niente, nonostante sia con il culone all'ombra a sorseggiare latte alla banana. Sembri tanto nazi-Jin, senza offesa Nam» commentò Jimin, passandosi l'asciugamano sul viso. Jungkook alzò il dito medio verso il beta e Yoongi abbozzò un sorriso allo sgomento della sua metà.

«Ehi, non parlate male di Jinnie» rimbeccò bonariamente l'alpha, prendendo un sorso d'acqua fresca.

«Ragazzi, sto per sciogliermi. Ma perché dobbiamo allenarci sotto il sole di maggio a mezzogiorno?» si lamentò Hoseok, poggiando i palmi delle mani sulle ginocchia. Il beta aveva la faccia tutta rossa dal caldo che sentiva.

«Per evitare che ti esca la panza, altrimenti Onew poi dovrà alzarti il lardo per trovartelo» commentò Jimin, provocando la risata roca di Taehyung. Jungkook tossicchiò il suo latte alla banana per le risate, mentre Hoseok gli lanciò la bottiglia d'acqua che atterrò con precisione disarmante sul suo naso.

Jimin ululò dal male e delle piccole lacrimuccie comparvero ai lati dei suoi occhi per l'impatto.

«Ya! Ma sei idiota? Stavi per farmi spuntare il naso dall'altra parte della testa!» gli inveì contro, lanciandogli l'asciugamano -che Hoseok schivò con un gesto schifato.

«Tieni lontano da me quella cosa intrisa dei tuoi fluidi corporei!».

Il gruppo rise apertamente, e proprio mentre ridevano e scherzavano durante la loro breve pausa, sentirono urlare un acuto.

«Alpha!».

Tutti gli occhi del campo si rivolsero a quell'omega, che correva affannosamente verso di loro con ancora il grembiule sporco di farina addosso.

Taehyung tirò su Jungkook senza che neanche questo si voltasse verso di lui, non c'era stato neanche bisogno di comunicare per completare le loro azioni.

Andarono velocemente verso l'omega, ogni traccia di euforia svanita mentre assumevano il loro ruolo alpha e andavano a sentire cosa fosse successo. A giudicare dall'espressione della donna, infatti, era veramente successo qualcosa.

«Che succede?» Taehyung fu il primo a parlare e la ragazza ingoiò pesantemente, riprendendo fiato con una mano sul cuore.

«J-Jin hyung» sussurrò quella, e Namjoon spalancò gli occhi.






















NDA: SONO TORNATA! Questa settimana è stata la più intensa e sfigata dell'anno, ma in qualche modo è finita (Grazie a Dio) e ne sono uscita incredibilmente viva.

Tornata in piattaforma 25enne, credo che sia il momento di muoverci ed arrivare al succo di quest'ultima parte di bs, no? -idealmente, dopo la fine della guerra è cominciata una "seconda parte" come per Moh.

Mi scuso per eventuali errori di sorta sull'accuratezza del linguaggio quasi medico, abbonatemeli perché non ho idea di come funzionino questo tipo di visite lol

Ebbene, metterò un annuncio in bacheca per dirvi quando sarà il prossimo aggiornamento, ma aspettatevi tante...novità.
Ps: Tae non ha perdonato V. Nei prossimi capitoli si vedrà meglio *wink wonk*

A presto e grazie per aver letto💜

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