Into Darkness

By aurora33br

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(Continuo di Darkness) Bellatrix, appena una giovane donna, si lascia travolgere dall'amore per Lord Voldemor... More

Un dolce ricordo
Tra amore e oscurità
Un compleanno molto speciale
Potere, magia e amore
Un desiderio pericoloso
Tra le spire del serpente
Il sogno più bello
E tu, che dono sceglieresti?
Bugie e frivolezze
Un Natale bruciante
La ricompensa
Una minaccia che avanza
Il matrimonio
Punitemi
Le arti veramente oscure
Mangiamorte
La missione
Pedaggi d'amore
Una nuova vita
Lo strappo irreparabile
L'ultima speranza

La marchiatura

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By aurora33br

6 luglio 1969

La mattina seguente Bella si alzò abbastanza tardi, non se ne era resa conto sino ad allora, ma il preparativi e poi il banchetto per il matrimonio l'aveva sfinita. Aveva dormito splendidamente, avvolta dal profumo di lui e al risveglio si era preparata di fretta, entusiasta al solo pensiero di poterlo vedere. Sfortunatamente quando scese non trovò nessuno, semplicemente Riddle le aveva lasciato un messaggio sul tavolo dove la sollecitava ad andare dove desiderava, per poi tornare dopo l'ora di pranzo, lui sarebbe stato fuori sino a quell'ora. Seppur delusa dalla notizia Bella sorrise e si smaterializzò a Diagon Alley. Mangiò qualcosa al Paiolo e poi tornò alla Gringott, pur sapendo che la situazione non era mutata minimamente dalla sera precedente.

Quando tornò nella banca vide lo stesso folletto della sera precedente guardarla con un evidente fastidio che la fece innervosire, come osava una creatura inferiore guardare in quel modo una strega purosangue? Inammissibile! "Siete ancora voi" la accolse con voce glaciale il folletto. Bella lo guardò inviperita "Sì, voglio il mio denaro e la vostra banca è tremendamente lenta e negligente". Il folletto non mutò espressione e così Bella sorrise, con il solo scopo di far arrabbiare l'altro "Ma non dovrei stupirmi" continuò "È gestita da creature ottuso e inferiori!" Il folletto la fulminò con lo sguardo "Vi pregherei di non tornare prima di una settimana e soprattutto di non rivolgervi a noi folletti come se fossimo esseri inferiori perché non lo siamo!"

Bella rise "Ma davvero!?" Domandò con un irritante vocetta infantile "Il folletto piccino si è offeso, non vuole sentire la verità!? Non sapete fare niente!" Sputò con soddisfazione Bellatrix "Siete poco più che miseri fabbri, per di più convinti che quello che noi maghi acquistiamo onestamente sia ancora di vostra proprietà!" Gli occhi del folletto saettarono "Siete voi maghi a essere dei ladri!" Rispose a denti stretti, con tutta la fierezza che riuscì a radunare "Ladri e arroganti, proprio come quel Godric Grifondoro, il ladro della spada!" "Che sta succedendo qui?" Intervenne un altro folletto più vecchio e dall'aria più severa e intransigente "Ti sembra il modo di parlare a una cliente!?" Bisbigliò all'altro "La signorina" "Non mi interessa!" Lo zittì malamente il superiore "Vattene da questa postazione, mi occupo io della signorina...".

Si fermò di scatto e guardò Bellatrix attentamente "Chiedo perdono" disse cortesemente "Signora Lestrange, le mie felicitazioni per il vostro matrimonio. La vostra famiglia e quella del vostro sposo sono da anni nostri affezionati clienti". Bella non rispose, ma guardò l'altro andare via con l'orgoglio ferito. Oramai soddisfatta si preparò a liquidare l'altro "Volevo solamente sapere quando sarà trasferito tutto il mio denaro" ripeté Bellatrix al nuovo folletto. Quello ci pensò un attimo "Temo ci vorrà una settimana". Bella annuì "Molto bene allora" concluse velocemente "Arrivederci" "Arrivederci Madame Lestrange". Bella si irritò al solo sentire quel nome "Un'ultima cosa" disse voltandosi ancora "Io selezionerei meglio gli addetti, soprattutto quelli che devono entrare in contatto con i clienti".

Il folletto annuì e si scusò nuovamente, allora lei andò via, piuttosto annoiata. Non sapeva cosa fare sino al pomeriggio, inoltre temeva di incontrare qualche membro della famiglia per la via. Si guardò intorno con indecisione e poi sorrise, pensando a come avesse fatto a non pensarci prima. Sparì di gran carriera lungo la strada di Knockturn Alley, spavalda e sicura come mai prima d'ora. Si sentiva già una strega oscura a dire il vero, una di quelle streghe che ti fanno tremare con un solo sguardo. Voleva essere degna di lui, voleva uccidere al più presto. Entrò nell'unico negozio che conosceva, quello in cui era stata con il Maestro e restò a rovistare in giro per un bel po'.

Era un negozio tremendamente affascinante, irradiava magia oscura da ogni angolo. L'uomo al bancone la riconobbe e le mostrò gli usi di vari oggetti all'apparenza innocui come una collana maledetta oppure oggetti comuni dai poteri inusuali come un armadio in grado di teletrasportarti. Sarebbe rimasta lì dentro per giorni, c'era talmente tanto da vedere, poi alla fine il negoziante le mostro oggetti semplicemente dalla forma insolita e macabra che subito catturarono l'attenzione di lei. C'era una collana che la colpì particolarmente, era d'argento puro e aveva la forma del teschio di un volatile "Prendo questa" disse senza esitazioni, indossando subito la collana.

Fortunatamente il tempo trascorso nel negozio la fece quasi tardare da Riddle, ma quantomeno non si annoiò. Quando fu tornata lo trovò nello studio, immerso in una lettura oscura "Ben tornata, ragazzina" la accolse, senza distogliere il volto dal libro. Bella restò in piedi, in attesa del permesso per potersi sedere "Mettiti pure comoda, riposati, oggi pomeriggio dobbiamo duellare". La notizia causò forti emozioni in Bella, si sentì agitata ma eccitata al contempo, amava combattere e amava lui "Sono pronta anche adesso, Maestro!" Lo vide sorridere "Non avere fretta" la fermò "Conserva l'entusiasmo per questa sera".

Bellatrix sorrise in modo malizioso e sensuale, impudico, ma non poteva farci nulla, quell'affermazione era troppo ambigua. Lui immediatamente alzò gli occhi per guardarla, divertito e consapevole dell'ambiguità delle parole che aveva appositamente usato "Non eccitarti troppo" la disincanto con un sorriso "Parlavo della tua cerimonia di iniziazione". Bella cessò di sorridere, schiuse le labbra e sentì gli occhi farsi umidi "Volete dire che questa sere io...". Voldemort annuì semplicemente e lei si alzò per andargli vicino e mettersi in ginocchio "Io vi ringrazio infinitamente" disse, baciandogli le mani con reverenza "Giuro che vi renderò fiero di me sempre, lo giuro!"

Lui annuì e allontanò le mani, facendole cenno di tornare in piedi "Adesso vai a prepararti, ripassa con attenzione gli incantesimi non verbali. Ci vediamo tra poco in giardino". Bellatrix annuì e dopo un ulteriore cenno di reverenza sparì, lasciando l'uomo solo e compiaciuto dal comportamento della strega. Bella uscì in giardino e iniziò a ripassare mentalmente gli incantesimi più utili da usare in un duello contro di lui. Restò ad esercitarsi per vari minuti, poi lo vide apparire con la bacchetta stretta nella mano. Si scambiarono uno sguardo d'intesa e poi senza dire altro si avvicinarono, si inchinarono e poi si posizionarono a distanza, pronti per iniziare. Fu un duello silenzioso, fatto di occhiate e sorrisi, gli unici rumori erano quelli degli uccelli, dei lampi delle bacchette e talvolta dei gomiti di dolore di lei quando veniva colpita o cadeva.

Duellarono per parecchio tempo, eppure lei non si sentiva realmente stanca, i muscoli e la testa le duolevano, questo si, ma a ogni sforzo per resistere si sentiva piena e più forte. Sentiva la magia scorrerle dentro in modo violento come non accadeva da tempo. Alla fine del lungo duello Bella era sudata, i capelli erano crespi e riportava diversi tagli sulla braccia, sulle gambe e persino uno sul collo e uno sulla guancia. "Sei stata brava" si complimentò lui e Bellatrix si sentì ardere sotto lo sguardo scarlatto di Lord Voldemort. La guardava con soddisfazione, soddisfazione e desiderio. Si avvicinò senza dire una parola e la strinse, sfiorando prima il graffio sulla guancia e poi quello sul collo. Lei lo ammirò estasiata, con il volto che puntava in altro, verso quello di lui. "Sei pronta a diventare la mia strega?" Le domandò lui con voce soave. Bellatrix si sentì bruciare dal desiderio, ma non tentò di baciarlo, temeva ancora che lui potesse cambiare idea e non marchiarla per rischiare tanto.

Lui continuò a guardarla con attenzione "Allora Bellatrix, non mi rispondi?" Lei annuì dolcemente "Sono nata per servirvi, mio Maestro!" Rispose lei. "Brava la mia strega" rispose lui in tono suadente. La strinse ancora e Bella sentì i brividi del desiderio scuoterle con violenza ogni fibra del suo corpo, in particolare la zona del bassoventre. Chiuse gli occhi e si morse forte le labbra per non cedere all'impulso di baciarlo ma questo parve eccitata lui ancora di più. La spinse a terra e le scostò il vestito, insinuandole un dito tra le cosce con maestria. Bella si lasciò scappare subito un gemito di piacere e lui restò fermo a guardarla dall'alto, soddisfatto dalla sua strega. Non indugiò oltre ed entrò dentro di lei con un colpo secco.

Lo fecero in mezzo all'erba come mai era accaduto prima, troppo forte era il desiderio che sentivano l'uno per l'altra per perdere tempo a smaterializzarsi. Quando ebbero finito Bella era stravolta, era in condizioni impresentabili ma sorrise ugualmente al pensiero che fosse stato lui a ridurla così, perché sì, la desiderava troppo per aspettare. Lo vide alzarsi e tornare a respirare normalmente "Preparati per dopo" le disse semplicemente "Devi essere al meglio per la tua cerimonia di iniziazione". Bellatrix annuì e si alzò immediatamente, rientrando in casa dopo avergli rivolto l'ennesimo caldo sorriso di desiderio puro. Avrebbe potuto continuare a vivere così per sempre, magia oscura, duelli e fare l'amore con lui, non vedeva una vita più perfetta di quella.

Si preparò al meglio che poté, esattamente come gli aveva chiesto lui, poi quando fu ormai sera scese dal momento che non aveva ricevuto altri ordini da lui. Istintivamente si diresse verso lo studio chiuso e poi bussò. "Adesso arrivo, Bella" rispose lui dall'interno. Lo vide uscire pochi istanti dopo, avvolto nuovamente nella seta scura, una veste verde questa volta "Stavo per venire a chiamarti" le disse, scrutandola poi da capo a piedi "Possiamo andare". Così uscirono e con sorpresa Bellatrix vide candele nere sparse per il guardino. Subito le tornò alla mente il rito e un sorriso inopportuno le increspò le labbra rosse.

Lui continuò ad avanzare, facendole cenno di seguirlo sino al centro del disegno di fuoco tracciato dalle fiamme delle candele. Bella avanzò senza timore, con la testa alta e un'espressione particolarmente fiera seppur emozionata. "In ginocchio" disse lui una volta che lei lo ebbe fronteggiato. La strega eseguì senza la minima esitazione. Si mise a sedere sui talloni ma prima di prostrare la schiena lui la fermò "No, resta con la schiena dritta, abbassa solo la testa". E così fece, abbassò la testa come simbolo di sottomissione. I capelli scuri e disordinati ondeggiarono al vento, solleticandole la pelle del collo scoperta. "Bellatrix Black Lestr" "Vi prego, no!" Lo interruppe lei con la testa bassa "Solo Bellatrix Black".

Lo sentì vagamente irritato da quell'interruzione, ma alla fine decise di assecondare la richiesta di lei "Bellatrix Black, primogenita della nobile e antichissima casata dei Black, ti trovi questa notte prostata al mio cospetto per appartenermi e servirmi". Bella sentì le lacrime inumidirle ancora gli occhi scuri "Ma se oggi tu mi giurerai fedeltà e obbedienza incondizionate, sappi che mi apparterrai per sempre. Mai più potrai tirarti indietro, perché se dovessi pensare di farlo, la morte ti attenderebbe. Desideri ugualmente procedere con il rito di iniziazione che ti terrà legata a me per l'eternità?" Bella annuì vigorosamente da sotto la cascata di riccioli, in modo che lui potesse vedere chiaramente la sua risposta "Lo voglio" rispose senza la minima esitazione.

"Molto bene allora" sentì dire a lui e le parve di sentire una nota orgogliosa nella voce del Maestro. "Giuri di obbedire a ogni mio ordine?" "Lo giuro" "Giuri di perseguire la mia causa, e di non tirarti indietro di fronte a eventuali problemi?" "Giuro" "Giuri di essere sempre fedele al tuo Signore e Padrone, a Lord Voldemort e di servirlo mettendo a disposizione ogni tua capacità?" "Giuro" ripeté Bella con convinzione. "E in fine, giuri di combattere con coraggio, di dare la vita se necessario per servire il tuo Signore?" Bellatrix annuì "Giuro sulla mia vita Signore, la mia anima, i miei talenti, il mio corpo e il mio cuore appartengono e apparterranno sempre e solo a voi!"

Voleva alzare il volto e vedere l'espressione di lui ma non voleva rischiare di farlo arrabbiare, fortunatamente però sentì lui abbassarsi un po'. Le alzò il volto con uno scatto e i due si guardarono negli occhi, poi lui le afferrò con possesso il braccio sinistro, tenendo la bacchetta salda nell'altra mano. "Adesso tu appartieni a Lord Voldemort per sempre e non puoi fare nulla per tornare indietro". Senza volerlo Bella spostò lo sguardo sul"avambraccio. All'istantaneo tocco della bacchetta di lui sentì un bruciore intenso, come se le stessero scavando nella pelle. Un gemito di dolore le si dipinse sul volto, mentre lui la guardava con un'espressione cattiva sul volto. Bellatrix strinse i denti e abbassò il volto, mai aveva provato un dolore tanto intenso in vita sua.

"Dovrebbe aver quasi finito, ma ammetto che ti reputavo più resistente al dolore" gli disse lui, palesemente divertito dal volto sofferente della strega. Però aveva ragione, il dolore intenso al braccio cessò com'era cominciato e lei si stupì parecchio della cosa "Io non capisco...?" Disse rivolgendosi a lui, guardandolo con l'aria confusa. Lui le mostrò finalmente il braccio e Bella non poté fare a meno di schiudere le labbra dalla meravigliosa. C'era un tatuaggio sul suo avambraccio sinistro, era una sorta di serpente attorcigliato sinuosamente, con un teschio che gli usciva dalla bocca aperta. Era il marchio che aveva visto tanto tempo prima. Dopo diversi attimi si decise a guardare lui, con gli occhi traboccanti di gratitudine "Oh Maestro, grazie!"

Lo vide sorridere appena "Oramai non sono più solo il tuo maestro" spiegò lui "Sono il tuo Signore e tu sei la mia Mangiamorte". Bella si prostrò con reverenza ai piedi del più grande mago oscuro di tutti i tempi "Io vi ringrazio mio Signore!" Gridò lei "Io vi prometto che sarò degna del vostro marchio, della vostra fiducia!" Lui annuì appena "Serve per chiamarti a me quando ho bisogno di parlarti o quando c'è qualche riunione" spiegò subito "Non si tratta di un abbellimento". Bella sorrise e arrossì "Qualsiasi cosa abbia a che fare con voi, non può fare altro che abbellire". Aveva esagerato, lo sapeva perfettamente, ma l'amore che sentiva per lui era troppo forte per essere represso e soffocato ancora.

Lo vide ghignare e avvicinarsi di più "Smetti di fare la sciocca ragazzina sentimentale" la rimproverò "Sei una strega oscura oppure no?" Bella annuì in silenzio "Non c'è spazio per l'amore" continuò lui "Sono per il potere". Lei annuì ancora "Sì" sussurrò "Sì?" Ripeté lui "Sì" confermò lei, arrossendo ancora. Si sentiva una sciocca ma fortunatamente ci pensò lui a rompere quell'imbarazzante silenzio "Adesso dimostra di essere la mia strega sino in fondo" sussurrò lui, insinuando le labbra tra i capelli di lei, per sfiorarle la pelle del collo con desiderio. Bellatrix si avvinghiò a lui, lo desiderava ancora, a dire la verità lo desiderava sempre. Fecero l'amore ancora, e poi di nuovo, illuminati dal fuoco delle candele e dalla luce delle stelle lontane.

Avrebbe voluto dirgli quanto lo amava, avrebbe voluto baciarlo ancora e poi ancora ma non poté fare nulla di tutto ciò. Non poteva comunque dire di essere infelice, al contrario si sentiva beata e felice come probabilmente avrebbe dovuto sentirsi il giorno del suo matrimonio. Si alzò e ammirò il simbolo scuro sul braccio, sorridendo. Quello era il suo giuramento di amore eterno, non la farsa con Lestrange e niente o nessuno avrebbe potuto strapparle quel marchio dalla pelle, così come niente e nessuno avrebbero potuto toglierle Tom Riddle dal cuore.

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