Into Darkness

By aurora33br

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(Continuo di Darkness) Bellatrix, appena una giovane donna, si lascia travolgere dall'amore per Lord Voldemor... More

Un dolce ricordo
Tra amore e oscurità
Un compleanno molto speciale
Potere, magia e amore
Un desiderio pericoloso
Tra le spire del serpente
Il sogno più bello
E tu, che dono sceglieresti?
Bugie e frivolezze
Un Natale bruciante
La ricompensa
Una minaccia che avanza
La marchiatura
Punitemi
Le arti veramente oscure
Mangiamorte
La missione
Pedaggi d'amore
Una nuova vita
Lo strappo irreparabile
L'ultima speranza

Il matrimonio

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By aurora33br

5 luglio 1969

E alla fine quel maledetto giorno era arrivato. La scuola era terminata pochi giorni prima, i M.A.G.O. erano complessivamente andati in modo più che egregio, ma Bella non aveva avuto alcun dubbio sull'esito degli esami. Poi aveva dovuto prendere il treno un'ultima volta. Aveva salutato Lumacorno sentendo un senso di impotenza e malinconia, non avrebbe mai più passato del tempo con il suo primo mentore, non sarebbe più tornata in quella scuola, adesso tutto sarebbe cambiato e Hogwarts era svanita per sempre una volta salita sul treno fiammeggiante. Ma non aveva pianto neanche allora, non poteva permettersi di piangere in situazioni stupide, continuava a ripeterselo e andava avanti, ingoiando l'amarezza.

Adesso invece era proprio arrivato il giorno del matrimonio con Rodolphus Lestrange e Bella non poteva essere più disperata. Nell'ambito soffocava, faceva un caldo insopportabile con tutti quei metri di stoffa sulla pelle, i capelli erano tirati all'insù in un'acconciatura elaborata e il velo era tenuto fermo da una tiara tremenda. Era un incubo, un incubo da cui non poteva più scappare. Casa Black era in subbuglio, tutto doveva essere perfetto per il ricevimento sfarzoso e i servi correvano da una parte all'altra, tentando di esaudire le richieste esigenti e isteriche della padrona. L'ora però era giunta e la maggior parte delle persone avevano già preso posto nel grande giardino per assistere alla cerimonia.

Quando ebbero terminato di realizzare il trucco della sposa la lasciarono sola con la madre, mentre Cygnus attendeva al piano inferiore. Druella era raggiante a tal punto da poter essere scambiata lei stessa per la sposa. Indossava un sobrio abito verde e sventolava elegantemente il ventaglio di pizzo "Sei incantevole figlia mia" disse emozionata a Bellatrix. La ragazza la fissò in silenzio, senza mutare espressione "Cerca di sorridere" continuò Druella "Una sposa deve sorridere, è il giorno più importante della tua vita!" Bella continuò a tacere, riteneva che fosse meglio non parlare perché altrimenti avrebbe gridato oppure pianto a dirotto, ma non escludeva affatto la possibilità di fare entrambe le cose contemporaneamente.

Druella sospirò "Ti prego di sforzarti" insistette "Il tuo promesso sposo è raggiante al pensiero di sposarti". Bella si decise a parlare "Non vede l'ora di mettermi le mani addosso" replicò a voce bassa. Druella la fissò con aria comprensiva "Non devi temere" disse vagamente a disagio "Sono certa che tuo marito sarà delicato con te, come si conviene la prima notte di nozze". Bella non rispose e si voltò, specchiandosi. Era talmente triste, senza abito e velo nessuno avrebbe detto che lei fosse la sposa. Druella continuò a guardarla e poi la strinse a sé "Non metterci tanto a scendere" sussurrò "E non temere, la tua vita sarà bellissima e noi saremo sempre al tuo fianco se ne avrai bisogno". Accennò un bacio sulla guancia della figlia e poi uscì.

Bellatrix sentì gli occhi inumidirsi, sua madre parlava di supporto e aiuto nel momento del bisogno, eppure adesso che le serviva veramente aiuto la stavano spingendo verso il baratro. Si mise a sedere sul letto e si portò le mani sul volto, le lacrime minacciavano insistentemente di cadere. Dalla porta semi aperta fecero capolino inaspettatamente l'elegante Narcissa che pareva un angelo e Andromeda che sembrava preoccupata e triste. "Bella" sussurrò, entrando con l'altra. Andromeda la strinse prima che Bella potesse dire altro, talmente forte e con tanto sentimento che Bella si sentì avvolgere da un'armatura di coraggio.

"Sei molto bella" sussurrò Narcissa, sorridendo appena. Bella le carezzò il volto pallido "Anche tu lo sei. Entrambe lo siete". Andromeda continuò a guardarla con premura "Ma tu sei così triste". Bella sospirò e guardò l'altra negli occhi "Io devo andare adesso, è tardi" continuò Narcissa "Non tardate anche voi" si avvicinò alla porta e poi si voltò "Ti voglio bene, Bella" disse teneramente, poi sparì, chiudendosi la porta alle spalle. Bella abbassò il volto e Andromeda le mise due dita sotto al mento, facendo incontrare i loro sguardi. Quella era una cosa che faceva spesso il Maestro, pensò Bellatrix, e allora iniziò a piangere lentamente e silenziosamente.

Andromeda la strinse nuovamente "Oh, Bella" sussurrò "Mia povera sorella". Bellatrix sciolse l'abbraccio e guardò ancora la sorella "Non puoi farlo" disse fermamente Andromeda "Non ti puoi sposare, non con lui!" Bella si asciugò gli occhi "Non ho altra scelta Andro, lo sai benissimo". Andromeda scosse la testa "No! Tu non lo ami e lui non ama te. Voi non potete stare insieme". Bella la fissò sconsolata "Mi diserederebbero se non lo sposassi, lo sai perfettamente!" Andromeda continuò a scuotere la testa con insistenza "E a te cosa importa!?" Disse con ovvietà "Sei abbastanza forte e coraggiosa per affrontare tutto questo! Non hai bisogno del loro sporco denaro, sei bravissima con gli incantesimi e con le pozioni, troveresti un buon lavoro schioccando le dita!"

Bella la guardò con un'espressione seria sul volto "Ti sbagli. Tu sottovaluti il potere della nostra famiglia e di quella dei Lestrange, mi impedirebbero di trovare un lavoro persino nelle Americhe". Andromeda continuava a guardarla così Bella si alzò, nervosa "Qualcuno sicuramente ti aiuterebbe" concluse "Il tuo maestro ad esempio!" Bella strinse i pugni "Tu non capisci niente!" Rispose con scortesia "Sono i suoi alleati, in questo modo rovinerebbe ogni cosa". Andromeda però la afferrò per le spalle e la scosse "Lui ci tiene a te, avevo capito questo!" Bellatrix si allontanò con uno scossone e un'occhiataccia "Non capisci che non siamo tutti come te, non è vero?" Sputò con risentimento "Cosa intendi dire?" Domandò confusa l'altra "Tu hai quel Tonks, voi siete innamorati e se tu volessi avresti il suo aiuto. Io non ho nessuno a parte me stessa".

Andromeda tentò di parlare ancora, ma Bella perse la pazienza "Mi ha offerto di lavorare per lui soltanto se sposerò Lestrange! Non ho scelta Andromeda, ma tu sembri non volerlo capire. Parli come se io volessi sposarmi!" La sorella abbassò il capo, chiaramente sconfortata "Mi dispiace tanto, Bella" sussurrò "Ma non è vero che non hai nessuno a parte te stessa, tu hai anche me e Narcissa". Andromeda tornò a guardarla negli occhi, con dolcezza "Quindi dovrei vivere sulle tue spalle e su quelle di quel babbano!?" Disse acidamente Bellatrix. Andromeda spalancò gli occhi "Non parlare in questo modo di Ted!" Rispose "Lui è un ragazzo gentile e buono, sai che ti aiuterebbe!" A Bellatrix venne veramente da ridere "Quindi sul serio stai proponendo a una purosangue della mia levatura una vita tanto degradante? Sei patetica Andromeda, veramente!"

Ci restò parecchio male Andromeda, Bella vide il dispiacere dipinto negli occhi dell'altra, ma non le importava, troppa era la pressione che sentiva addosso, troppo era arrabbiata per non essere cortese. "Lo so che non lo pensi veramente" rispose Andromeda "So che parli così perché sei in una brutta situazione, ma io ti ripeto di pensarci bene. Non sposarti, non rovinare la tua vita così per un uomo". Bellatrix sentì la furia cieca montare "Tu vieni a parlare a me di vita rovinata per seguire un uomo? Abbi almeno la decenza di non essere ipocrita con me, Andromeda!" L'altra era palesemente colpita da quelle parole, forse anche ferita "Ma io non lo faccio solo per un uomo" continuò Bellatrix con fierezza "Lo faccio per avere la vita che voglio. Lui mi offre la libertà e io farò di tutto per averla".

Andromeda tentò un'ultima volta "Bella ti prego, ripensaci. Sei ancora in tempo!" "Sai, credo sia giunto il momento che tu vada" la interruppe malamente Bella, spingendo l'altra verso la porta "Bella, ti prego!" Disse sulla soglia Andromeda "Io voglio solo aiutarti!" L'altra le rivolse una gelida occhiata "Sono il mio Maestro può aiutarmi, lui e io possiamo, gli altri sono tutti inutili e nocivi". Andromeda aveva gli occhi che brillavano "Bella..." "Ti ho detto di andare da nostra madre e da Narcissa, comportati come una signorina e non da scarto della società quale sei ora". Andromeda strinse i pugni e la guardò con rabbia e dolore "Ti sta trasformando in un mostro" sussurrò "L'amore è un veleno subdolo, sorella" rispose Bella freddamente "Ti accorgi di lui solo quando è troppo tardi, quando non puoi fare niente per salvarti. Adesso però sparisci, chiamo nostro padre per raggiungere il mio patibolo".

Andromeda trattenne le lacrime e le voltò le spalle con un'espressione fredda e dura sul volto, poi scese le scale ostentando grazia. Bella sentì il cuore sprofondare, ma in fondo era meglio così, non poteva permettere che Andromeda le facesse cambiare idea, le parole di Riddle erano state ben chiare tre giorni prima a lezione. Lei voleva scappare da quel matrimonio, ma lui era stato chiaro, l'avrebbe marchiata, avrebbe fatto di lei una Mangiamorte solo dopo il matrimonio con Lestrange. Bellatrix tirò un sospirò e si fece coraggio, poi afferrò il mazzo di fiori sulla scrivania e si avviò lungo le scale, raggiungendo Cygnus al piano di sotto.

Quando il padre la vide sorrise e le porse il braccio "Sei una sposa perfetta, Bellatrix" disse con orgoglio "Stento quasi a crederci. Soltanto, dovresti sorridere". Bella affermò il braccio del padre "Voi mi avete ordinato di sposare Lestrange e io lo sto facendo" rispose malamente "Non mi avete imposto anche con quale umore raggiungere il mio sposo, quindi se volete che io percorra quella navata tacere e accontentatevi come io mi sto sforzando di fare". Cygnus parve infiammarsi "Sei una maleducata e un insolente!" La accusò il padre "Non vi basta tutta l'ipocrisia che c'è lì fuori, volete che menta anche io, sul serio!? Quanto siamo caduti in basso, Serpeverde litigò con gli altri fondatori pur di non fingere".

"Adesso taci e smettila con queste dannate storie!" La rimproverò il padre alla porta "Tu non sei Serpeverde, non sarai mai come lui! Fai come vuoi e non sorridere, questa sera ci penserà tuo marito a raddrizzarti la dove io ho fallito". Cygnus aprì la porta, sentendo la musica partire, ma questo non gli impedì di sentire la risposta della figlia "Siete disgustoso" sussurrò Bellatrix, poi distolse lo sguardo dato che oramai erano usciti e tutti gli occhi erano puntati su di loro. Non fu per niente bello, c'erano tutti i purosangue al completo, esclusi ovviamente quei filobabbani dei Weasley e pochi altri. In fondo ovviamente c'era lui, capelli scuri, espressione infame, Rodolphus Lestrange era nel preciso punto dove avrebbe dovuto esserci Tom Riddle.

Bellatrix tenne la testa alta e guardò il futuro marito con impertinenza, con aria di sfida, ignorando il resto dei presenti. Cygnus una volta arrivati le scoccò un lieve bacio sulla fronte, allora la affidò a Lestrange. Bella vedendo il padre allontanarsi notò la sorella, Andromeda aveva un'espressione torva e contrariata sul volto. Bella distolse lo sguardo, ascoltando la celebrazione a tratti e senza che se ne rendesse conto giunse il momento del giuramento, del suo si. Bellatrix non rispose subito, nella mente le riaffiorarono numerosi ricordi. C'era sempre Riddle in quei ricordi, le lezioni, la loro prima volta, il rito, l'occlumanzia, tutto le vorticò dolorosamente nella testa. "Signorina, per cortesia" bisbigliò il cerimoniere dal momento che gli invitati bisbigliavano e lo sposo era rigido e serio.

Bella chiuse gli occhi e si figurò nella mente l'unico uomo che avesse mai amato "Sì, lo voglio" sussurrò in un gemito di dolore. Sentì gli altri esultare, allora l'uomo avanzò e poi giunse il momento del bacio. Lestrange le alzò il velo e si avvicinò, Bella fece lo stesso. Non lo avrebbe baciato di questo ne era certa, avrebbe baciato solo il Maestro un giorno. Fulminò Lestrange con lo sguardo e deviò le labbra, sfiorando la guancia dell'altro. Rodolphus la guardò con freddezza ma non insistette oltre, pareva quasi rassegnato in realtà. 'Il signore e la signora Lesteange!" Scandì il cerimoniere, guadagnandosi un plauso entusiasta dagli invitati. Il volto di Bellatrix si contrasse in un'espressione di disgusto, decisamente Bellatrix Lestrange non le piaceva, lei sarebbe rimasta per sempre Bellatrix Black.

Una miriade di braccia la strinse e tanti si complimentò ma Bella distinse solo i genitori e pochi altri. Quantomeno lui non c'era, nonostante fosse stato uno dei primi a ricevere l'invito Lord Voldemort aveva annunciato fin da principio che non avrebbe presenziato quel giorno a causa di impegni improrogabili. Bella non aveva mai indagato oltre e non sapeva se si trattasse della verità oppure di una scusa, ma forse era stato un bene che lui non fosse presente quel giorno, magari non era venuto proprio per evitare che la strega avesse ripensamenti. Bella intravide dietro la folla sua sorella Andromeda, aveva le spalle dritte e un'espressione triste in volto, ma per nulla rancorosa.

Quando i loro occhi si furono incrociati Andromeda sorrise tristemente, poi si complimentò da lontano con un cenno del capo, prima di essere distratta da Sirius che la tirò via avvinghiandosi a un braccio. Fu una giornata triste per Bellatrix, non si era mai aspettata di essere triste il giorno del suo matrimonio, arrabbiata, spaventata, questo si, ma triste decisamente no. Restò imperturbabile durante tutto il ricevimento, elargendo sguardi gelidi e neanche un mezzo sorriso. Quando tutto fu terminato Andromeda le tornò vicino per salutarla, parlandole nuovamente dopo ore "Ci vediamo presto, sorella mia" disse dolcemente, carezzandole il volto, poi la strinse a se "Ricorda che io ti vorrò bene sempre, qualunque cosa dovesse accadere tra di noi".

Bella la guardò allontanarsi con un sorriso tenero e abbassò il capo, del tutto sconfortata. Andromeda la furba sapeva essere molto ingenua certe volte, non era disincantata come Bellatrix e ne avrebbe pagato le conseguenze perché Bella lo sapeva, a essere troppi teneri si veniva schiacciati. Quando i coniugi restarono soli nella nuova grande villa, la ragazza ritrovò il coraggio e la sfacciataggine. Si avvicinò alla porta della camera da letto e guardò Rodolphus Lestrange voltato di spalle e intento a togliersi la giacca. "Che cosa vuoi?" La stupì l'altro "Come?" Domandò Bellatrix a sua volta, del tutto spiazzata. Lestrange si voltò e la guardò da capo a piedi "Cosa ci sei venuta a fare in camera da letto se sappiamo entrambi che non concluderemo nulla?"

Bella non rispose ma lo guardò con curiosità "Non capisci oppure hai cambiato idea?" La incalzò l'altro, dopo averle rivolto uno guardo pungente "Non vuoi costringermi?" Domandò sbalordita Bella. Lestrange rise appena "Posso avere tutte le sgualdrine che voglio facendo molta meno fatica" rispose "Non ho intenzione di rovinarmi questa sera a causa tua". Bella trattenne un sorriso trionfante "Stai dicendo che accetti la mia proposta?" Domandò stupita e soddisfatta. Lestrange si sbottonò la camicia "Si" disse semplicemente "Quindi adesso io me ne vado per festeggiare, tu fai quello che ti pare". Bellatrix questa volta sorrise e all'altro di certo la cosa non sfuggì "Sei soddisfatta, non è vero?" La apostrofò guardandola trucemente "Un giorno sappi che ti domerò, ma per adesso goditi questa prolungata libertà".

Bella lo guardò con soddisfazione immensa "Sei meno stupido di quanto pensassi" ammise "Divertiti allora, marito caro". Si voltò per andare via ma sentì le mani di lui aderire sui fianchi "Chi ti dice che sia io lo stupido tra i due?" Lo sentì sussurrare alle spalle. Bella indossava ancora l'immenso abito da sposa che le impediva ogni movimento. La bacchetta le cadde e lui la strinse di più a se, salendo sul corpetto "Lasciami subito o ti ammazzo!" Lo minacciò prontamente Bella "Taci, sgualdrina!" Rispose l'altro, stringendola più a se. Bellatrix si infuriò ancora di più, strinse i pugni e digrignò i denti. Lestrange si allontanò con un urlo di dolore, allora Bella si abbassò e riprese la bacchetta.

"Addio!" Lo salutò Bella, mentre l'altro cercava la bacchetta per spegnersi i capelli in fiamme. Bellatrix si smaterializzò lontano, in camera sua, e afferrò un abito scuro per svanire nuovamente. Riapparve in un luogo lontano nei ricordi, un luogo solitario per cambiarsi. Era una spiaggia deserta, era corta e sassosa, frastagliata, e al centro c'era una scogliera che si inoltrava nel mare. C'era stata tante volte da bambina, poi era stata anni lontana da quel posto sino a quel momento. Si tolse l'abito da sposa senza grazia e poi lo fece fluttuare lì vicino, allora indossò l'altro abito scuro. Arrivò alla fine della scogliera, il sole tramontava ancora all'orizzonte. Oramai era fatta, non poteva tornare indietro, la sua vita era indissolubilmente legata a quella di Rodolphus Lestrange... tutto a causa di Cygnus e Druella!

Sentì un odio viscerale nei confronti dei suoi genitori, mai forte come allora, poi afferrò l'abito che cessò di fluttuare e lo studiò attentamente, come se lo vedesse per la prima volta. Con rabbia lo gettò in mare, lo guardò volare in alto e poi piroettare sulle onde per inzupparsi ed essere inghiottito dall'acqua. Un ghigno le colorì il volto, tanto non avrebbe avuto figli, a cosa serviva tenere l'abito per la prossima generazione? Si sentì soddisfatta e decise cosa avrebbe fatto della sua vita, adesso che era in procinto di diventare Mangiamorte avrebbe comprato una casa tutta sua per vivere senza quel maledetto di Lestrange tra i piedi. Senza pensarci ancora si smaterializzò a Diangon Alley, diretta di tutta carriera alla banca dei maghi, la Gringott.

Entrò a passo deciso e guardò il folletto con arroganza "Come posso aiutarla?" Domandò l'essere, sporgendosi appena per guardarla. "Desidero fare un prelievo" rispose semplicemente Bella. Il folletto annuì "Lei è la signora?" "Bellatrix Black-Lestrange" disse lei a fatica "Siamo spiacenti ma il suo denaro è ancora in fase di trasferimento, le toccherà attendere un paio di giorni". Bellatrix lo fulminò con lo sguardo "Attendete, io dovrei attendere!?" Sì lamentò "Temo di si, signora" rispose pazientemente l'altro. Bella borbottò qualcosa e poi si decise a parlare "Voglio quello che c'è!" Ordinò "Temo non ci sia molto" replicò l'altro "Il trasferimento è iniziato oggi stesso". Bella alzò gli occhi al cielo "Portatemi tutto quello che c'è e sbrigatevi, non gradisco che mi si faccia attendere!"

Vide il folletto voltarsi e andare via, sperava veramente che l'avesse ascoltata perché avrebbe potuto distruggere quel luogo da un momento all'altro. Fortunatamente il folletto fu celere e dopo aver ricevuto il suo sacchetto Bella se ne andò. Avrebbe passato la notte in quel lurido tugurio del 'Paiolo Magico', il giorno seguente avrebbe iniziato a comprare le prime cose necessarie. Quando uscì dalla banca venne sorpresa da un acquazzone estivo. Sentì i capelli zuppi, così come l'abito e il trucco elaborato si sciolse come cera sul fuoco. Borbottando continuò a camminare per la via, con la testa bassa e i pugni serrati. "Cosa ci fai qui a quest'ora, ragazzina?" Il volto di Bella parve brillare sotto la pioggia "Maestro!" Cinguettò felicissima "Cosa ci fate qui?"

Riddle lanciò un'occhiata alla malfamata via adiacente "Avevo alcune questioni da sbrigare come avevo già riferito. Invece cosa ci fa una sposina come te, per di più la sera del suo matrimonio sotto un temporale come questo?" Bella sorrise "Me ne sono andata" disse con orgoglio "Non ti sei sposata?" La scrutò severamente lui "Certo che sì!" Si affrettò a spiegare Bella "Ma poi sono andata via dalla mia nuova casa". Riddle la studiò con sospetto "E l'abito da sposa allora?" Il sorriso di Bella si allargò "L'ho gettato in mare" "Come prego?" Domandò l'altro esterrefatto. Bellatrix rise "Sì, l'ho buttato in mare. Era un abito da tramandare da generazione in generazione, ma dal momento che non avremo figlio ho pensato di disfarmene, era talmente brutto".

Lo vide ridere, prima in modo soffuso e poi in modo chiaramente divertito "Hai gettato in mare l'abito secolare dei Lestrange!?" "Sì" Voldemort scosse la testa "Sei tremenda, ragazzina". Bella rise a sua volta "Tanto non servirà più, non ci saranno altre generazione". Lui scosse la testa "E dove vai adesso?" Bella guardò avanti nella strada, in direzione del Paiolo "Vado al Paiolo Magico, resterò lì finché non verrà trasferito il mio denaro". Lui la guardò con sorpresa e scosse ancora il capo "Andiamo, è già abbastanza tardi e tu stai dicendo fin troppe idiozie". Questa volta fu Bella a guardarlo stupita "Andiamo?" Lui annuì "Non penserai che io lasci alloggiare una strega del tuo rango in un posto del genere, per di più la notte del tuo matrimonio?"

Bella non poté fare a meno di trattenere un sorriso "Smettila di guardarmi così, resterai a casa mia ma nulla di più". Bellatrix continuò a sorridere in modo ambiguo e annuì "Vi ringrazio infinitamente" rispose felicissima "Smaterializzati a casa mia, ti aspetto lì, non voglio che ci vedano andare via insieme". E così fecero, comparvero nel giardino di Riddle e poi entrarono, inseguiti dal temporale. Si asciugarono e poi lui le fece cento di seguirlo verso il piano superiore. Bella si sentiva eccitata, sicuramente lui non parlava sul serio prima e avrebbero passato la notte insieme. Lo seguì e si portò i capelli di lato, poi si mordicchiò le labbra tentando di apparire sensuale "Ecco la tua camera".

Lui si voltò e lei subito gli sorrise, avvicinandosi di qualche passo "Grazie, Maestro" sussurrò, tentando di baciarlo sul collo. Riddle tuttavia si scostò e la guardò in modo enigmatico "Buonanotte, Bellatrix" la salutò, poi le voltò le spalle e andò via. Lasciò Bella sulla soglia della camera, vogliosa e delusa, ma beata. Sospirò ed entrò, adagiandosi su delle lenzuola che profumavano di lui. Sorrise, adesso era fatta, il matrimonio era lo scoglio principale, adesso attendeva la marchiatura per essere agli occhi di chiunque la Mangiamorte di Lord Voldemort.

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