Blind Sight [TaeKook]✔︎

By Hananami77

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AVVISO: LA PRIMA PARTE DELLA SAGA NON E' ATTUALMENTE DISPONIBILE PERCHE' E' STATA TOLTA (non da me) PER CUI... More

Introduzione
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[45] *Yoonmin*
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[53] Our happy ending
~Epilogue~
*Taekook Special*

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By Hananami77

Taehyung



Come sentì i passi familiari avvicinarsi alla porta della cella scattò in piedi, non prima di aver spostato accuratamente Jimin, che a sua volta si era messo seduto e si grattava la testa sospirando. Fino a pochi attimi prima, infatti, si stava rilassando guardando il soffitto con la testa appoggiata alle gambe di Taehyung, tutto intento a leggere quel tomo gigantesco ora che le acque si erano calmate almeno un pò. 

Jimin temeva che se avesse chiuso gli occhi, Taehyung avrebbe dato di nuovo di matto, e quindi aveva passato il tempo a parlare del più e del meno, chiedendogli ripetutamente di ribadire a Jungkook di riferire a Yoongi che non vedeva l'ora di vederlo -e non solo- ma questo a Taehyung non l'aveva detto.

«Onew!» esclamò entusiasta l'alpha, e l'amico gli rivolse un sorriso gentile e visibilmente più rilassato dell'ultima volta, alzando poi le sopracciglia alla vista della stuoia avvolta ai fianchi di Taehyung.

Jimin ridacchiò.

«Il nostro alpha necessita di un paio di bermuda nuovi, e che siano coprenti abbastanza da non mostrare troppo apertamente il suo bastone da caccia» rise il beta, e Taehyung alzò gli occhi al cielo. Onew arrossì appena e si schiarì la gola un paio di volte, grattandosi imbarazzato la nuca.

«Ehm...c-certamente, proverò a trovarne un altro...?» disse incerto Onew, sinceramente imbarazzato all'insinuazione non tanto implicita di Jimin. 

«Possibilmente uguali a quelli di prima, o in modo che Kim non se ne accorga» disse Taehyung, lanciando uno sguardo di sbieco ad Jimin gongolante alla vista dell'omega imbarazzato.

«Certo, non preoccuparti, un modo lo trovo...Comunque! Come vi sentite?» domandò più allegro, porgendogli poi due tramezzini a testa avvolti in un panno. Jimin, alla vista del suo pranzo/colazione/cena o qualsiasi pasto fosse, saltò in piedi, correndogli quasi incontro.

«Cibo!» trillò contento, sorridendo apertamente ad Onew e scartando velocemente e gemendo di soddisfazione al morso dato a quella bontà. 

Stava morendo di fame. «Adesso che ho cibo, va tutto molto meglio» rispose a bocca piena, portandosi una piccola mano davanti parlando a bocca piena.

Anche Yoongi glielo diceva sempre, ma non propriamente mentre mangiava... 

Al pensiero, il pezzo di tramezzino gli andò di traverso e tossì un paio di volte, arrossendo da solo per quanto pochi opportuni fossero i suoi pensieri.

Taehyung sorrise e ne mangiò un pezzo, sedendosi nuovamente sul terreno freddo e scomodo, imitato da Jimin mentre Onew si accovacciò di fronte a loro.

«Sono riuscito a mettermi in contatto con Jungkook. Per poco, ma ce l'ho fatta» annunciò l'alpha, masticando lentamente mentre Jimin sembrava così preso dal cibo da non aver udito neanche una parola.

«Davvero? E com'è andata? Quanto è durato il collegamento?».

«Pochi minuti, ho fatto appena in tempo a dirgli ciò che ho scoperto prima che mi sentissi quasi sfinito e quindi costretto a staccare» aggrottò le sopracciglia l'alpha, e Onew annuì, aspettandosi un tipo di risposta del genere.

«E' normale, era la prima volta e non avete avuto modo di sviluppare la vostra abilità. Più vi metterete in contatto e più il legame durerà. In poco tempo potrete comunicare come fate normalmente».

Taehyung annuì, fiducioso, e lanciò un'occhiata al suo amico per studiarne l'espressione ed il comportamento.

Nonostante l'espressione rilassata con cui era entrato, non era difficile notare i palmi delle mani sudati, le labbra strette e gli occhi non fissi su di loro ma palesemente persi nei suoi pensieri; il fatto che si mordesse nervosamente una guancia e strofinasse le dita tra di loro che non fecero altro che farlo insospettire.

«Onew...va tutto bene?» domandò quindi, poggiandogli una mano sulla spalla.

Onew sobbalzò e abbassò gli occhi sulle sue mani, posate sulle gambe incrociate solo per giocarci nervosamente.

«In realtà...ci sarebbe una cosa che devo chiederti» sussurrò con voce incerta. Jimin voltò di scatto la testa verso di loro e si scambiò un'occhiata interrogativa con Taehyung che, istintivamente, gli si portò più vicino a mò di protezione.

«Di cosa si tratta?» la voce di Taehyung si era fatta guardinga e seria, bassa di alcune ottave. Le sopracciglia si erano aggrottate ed ogni traccia di cordialità svanita.

Se li aveva traditi o aveva fatto il doppio gioco, lo avrebbe ucciso senza battere ciglio.

Onew deglutì nervosamente e alzò gli occhi verso Taehyung senza tuttavia spiccicare parola.

«Onew. Parla».

La voce da alpha fece sobbalzare sia Jimin che l'omega, e gli occhi del suo amico si colorarono d'oro prima che calasse la testa. Di nuovo.

Ma il suo era stato un ordine alpha, e non poteva essere ignorato.

«Ci sarebbe una parte del branco di Jeon e Kim che vorrebbe parlarti» rivelò infine, la voce a malapena udibile. Taehyung rimase perplesso e piegò la testa di lato, non aspettandosi una risposta del genere.

Aveva capito bene?

«Vogliono parlare con me?» chiese interdetto, non riuscendo a cogliere il significato implicito di quelle parole. Perchè non poteva essere che volevano parlargli; erano parte del branco nemico, lui era il loro rivale, perchè avrebbero voluto parlargli?

Ti fidi di lui? gli domandò Jimin, e Taehyung strinse le labbra e continuò a fissare un nervoso Onew che continuava a giocherellare con le dita in attesa di un suo riscontro.

Non lo so ancora ammise.

Onew annuì velocemente e avanzò verso di loro a gattoni per farsi ancora più vicino, gli occhi allargati per la supplica della sua richiesta «Per favore, vogliono parlarti. Da quando hanno saputo che sei qui non fanno altro che chiedermi di poterti incontrare... anche solo una volta. Per favore, potresti prenderlo in considerazione? Li faresti felici».

Taehyung lanciò uno sguardo interdetto al suo amico, che sembrava davvero quasi supplicarlo.

Non è che non si fidava, ma non usciva da quella prigione da settimane, continuava a fingere di essere cieco e non reagiva perché voleva far credere a suo padre di avere il controllo, di poterlo tenere in pugno, di poterlo piegare al suo volere.

Voleva illuderlo che bastavano quelle torture e quelle catene a bloccarlo, voleva fargli abbassare la guardia per poi prendere il sopravvento, ma non si aspettava di certo quella richiesta da parte di Onew.

Certo, l'omega si era rivelato essere dalla loro parte ed aveva mantenuto la parola sull'aiutarli, grazie a lui era venuto a sapere che Kim stava creando un altro esercito in modo praticamente illegale e andando contro ogni codice etico del loro mondo. Era proprio un figlio di puttana, quel Kim. Ed era certo che gli avrebbe fatto scontare ognuno dei peccati più infami che aveva commesso, ognuna di quelle lacrime che aveva fatto gettare a lui e che aveva pianto Jungkook, avrebbe pagato per quella sofferenza gratuita a cui stava sottoponendo decide di branchi solo perchè coglione.

Gliele avrebbe fatte pagare.

Tutte.

Ogni cosa aveva un prezzo, e lui non vedeva l'ora di presentargli il conto. 

Forse quei lupi sapevano qualcosa che lo avrebbe potuto aiutare e che avrebbe potuto dire a Jungkook non appena lo avrebbe risentito.

«D'accordo» disse infine, e Jimin si lasciò andare ad un'esclamazione di sorpresa, guardandolo ad occhi sgranati.

«Taehyung! Ne sei sicuro?» domandò boccheggiando il suo amico, scuotendolo per un braccio come a volerlo fare rinvenire.

Taehyung annuì con gli occhi fissi in quelli del suo amico omega, che erano spalancati e colmi di profonda gioia.

«Davvero? Davvero?» urlò estasiato, abbracciandolo di slancio e stringendolo forte. Taehyung rimase spiazzato dalla reazione e lo guardò con fare interrogativo prima di ricambiare il suo abbraccio, stringendolo appena e dandogli qualche pacca sulla schiena.

«Grazie! Lo andrò a dire a tutti, sono sicuro che ne saranno entusiasti! Ci speravano così tanto che dicessi di sì!» esclamò Onew contento, staccandosi dall'abbraccio e illuminandosi di un sorriso sincero e grato.

Si mise in piedi e ripulì i pantaloni prima di avviarsi velocemente verso la pesante porta in legno.

«Ehi, Onew!» chiamò Taehyung, e quello si voltò con sguardo curioso verso l'alpha ancora interdetto e vagamente sospettoso.

«Come faremo ad uscire da qui?» gli domandò infine, alzando un sopracciglio.

E il sorriso di Onew  si allargò ancora di più. 

«Non preoccuparti di questo».


.....................


E quindi, come promesso proprio da Onew, la porta della cella di Taehyung e Jimin si aprì di punto in bianco in un anonimo momento della giornata di un anonimo giorno successivo a quello in cui avevano avuto modo di parlare, mentre entrambi erano appisolati al suolo. Taehyung faceva praticamente da cuscino al beta, che dormiva della grossa con il volto posato sulle sue gambe e raggomitolato su sé stesso, mentre Taehyung dormiva con la testa appoggiata al muro ed un braccio poggiato sulle piccole spalle.

«Taehyung!...Taehyung!» sibilò una voce, dal nulla, facendo sobbalzare l'alpha, i cui occhi si spalancarono per l'allerta. Incontrò quelli gentili e vispi del suo amico, un sorriso albeggiava sul suo volto neanche fosse natale.

«Onew? Dobbiamo andare?» chiese con voce assonnata, massaggiandosi il capo e sbadigliando sonoramente.

Beh, da settimane ormai non dormiva né in letti comodi, né tantomeno poggiava il capo su cuscini morbidi, quindi si sentiva come se l'avessero smontato e rimontato mancando alcuni pezzi.

«Esatto! Ho già avvertito tutti e ti stanno attendendo, andiamo!» sibilò emozionato quello, e Taehyung aggrottò le sopracciglia.

Scosse Jimin per una spalla e Onew si morse il labbro inferiore, lanciando un'occhiata alle sue spalle.

«Non lo sveglia, può rimanere qui mentre tu—».

«No. Lui viene con me» tagliò corto Taehyung, scuotendo un'altra volta il beta per svegliarlo. Neanche nei suoi sogni più remoti avrebbe lasciato Jimin da solo in quella cella. 

Solo dopo alcuni minuti in cui venne elaborato il "piano", Onew li condusse fuori da quella maledettissima cella, permettendogli finalmente di studiare l'ambiente circostante.

Erano nel seminterrato di quello che sembrava un vecchio castello; lì, l'odore di muffa era anche più persistente di quanto si immaginasse, e sinceramente, era rivoltante. Il suo naso non riusciva proprio ad abituarsi a quel fetido odore, ed era sicuro che anche per Jimin era così. Inoltre, aveva notato che da qualche giorno non c'era più alcuna guardia a fare da sentinelle alla loro cella. 

Fece un sospiro e si sgranchì il collo, arricciando il naso per quel puzzo asfissiante.

Non vedeva l'ora di respirare dell'aria decente. 

Jimin, dietro di lui, si guardava intorno stropicciandosi gli occhi gonfi di sonno, un mugugno appena accennato uscì dalle sue labbra, prontamente coperto dalla mano di Onew.

«SSSSH! Non devono sentirci!» sibilò ad occhi spalancati l'omega, guardandosi poi freneticamente intorno. Jimin spalancò gli occhi e le guance si colorarono di rosa, annuendo contro la mano dell'altro -che si dileguò velocemente per superare Taehyung e affacciarsi da dietro quello che sembrava un altro portone.

«Kim ha proprio paura che possa scappare eh?» rise leggermente l'alpha, e Onew annuì velocemente.

«Ed ha anche ragione, visto che sei un purosangue e sei legato alla tua metà. Andiamo».

E fu così che, anziché salire verso i piani alti, Onew li condusse attraverso una serie di stretti cubicoli in cui fondamentalmente non si vedeva nulla se non ciò che era illuminato dalla torcia che l'omega aveva tirato fuori dalla tasca.

Stavano attraversando quegli strettissimi corridoi da almeno dieci minuti quando, finalmente, alle orecchie sensibili dell'alpha arrivarono una serie di voci attutite e soffuse. Una serie di odori, appartenenti sicuramente agli alpha -di cui gli aveva parlato Onew- gli arrivarono al naso tutti insieme, avvolti da un odore permeante e più penetrante di quello dell'umidità o della muffa. 

Era odore di sangue quello che sentiva?

«Onew, cos'è quest'odore di sangue?» gli chiese allora, fermandosi di botto. Per istinto, afferrò Jimin per un polso e lo nascose dietro la sua schiena in modo che, qualsiasi minaccia ci fosse, non avrebbe potuto colpire il beta. Lo sguardo serio era tutto rivolto all'omega con gli occhiali calati sul naso, intento ad illuminarlo con la torcia.

«Onew. Perché c'è odore di sangue?» ripetè con tono basso e saturo di serietà, gli occhi stretti in due fessure e i muscoli già in tensione per eventualmente scattare.

Onew sobbalzò al tono e battè le palpebre un paio di volte prima di schiaffarsi la mano contro la fronte «Oh, certo! Che stupido, avrei dovuto sapere che, in quanto alpha, l'avresti percepito prima di me! Lo scoprirai tra pochissimo -purtroppo- solo...Tae, fidati di me. Non voglio farvi del male e sono dalla vostra parte. Non starei rischiando la mia vita se così non fosse» gli disse a voce bassa l'omega, abbassando gli occhi fino a guardarsi i piedi, le guance paonazze e la bocca piegata all'ingiù in un'espressione triste.

Taehyung lo studiò per qualche istante prima di annuire e rilassò le spalle, andando a poggiare una mano sulla spalla dell'omega, che alzò di scatto la testa per guardarlo con fare confuso.

«Hai ragione, perdonami Onew. Andiamo» gli sorrise debolmente allora. 

Tutta quella faccenda di Kim lo stava colpendo più di quanto immaginasse, portandolo a non fidarsi quasi di nessuno. 

E fu così che, quando Onew aprì la pesante porta in legno che si trovarono davanti dopo qualche altro minuto di cammino, alla fine di quel corridoietto stretto e scuro. 

Dietro di lui, sentì Jimin trattenere il fiato ed emettere un verso quasi strozzato.

«Ta-Taehyung» sussurrò Jimin, andando a stringergli il polso con dita gelide, quasi necessitasse di supporto per evitare di crollare.

Taehyung guardò la scena con un misto di rabbia e amarezza, corredata da un pizzico di tristezza e anche da immenso rancore.

Non era una persona rancorosa, ma Kim meritava di patire le pene dell'inferno, e tutte le cose a cui stava assistendo, tutto quello che stava succedendo, tutti quei pezzi del puzzle crudele che stava mettendo insieme, non facevano altro ch alimentare quella sadica voglia di vederlo soffrire, di sentirlo urlare di dolore, di sentirlo pregare per la sua morte pur di non sopportare ancora le torture che gli avrebbe inflitto. 

Alpha.

Centinaia di alpha, di cui la maggior parte tutti feriti, erano ammassati in quel grosso stanzone che, al confronto, la sua prigione era una spa cinque stelle con idromassaggio incluso.

I loro polsi erano legati e tenuti stretti da pesanti catene e polsini arrugginiti che gli ferivano vistosamente la pelle, molti di loro riportavano ancora delle ferite di guerra -probabilmente erano gli ultimi arrivati e non avevano avuto ancora il tempo di guarire, e nei loro sguardi si potevano leggere così tante emozioni diverse da quasi confonderlo.

Ma tutti gli occhi, di chiunque, in quel momento erano puntati su di lui.

Su di lui e su Jimin, completamente sconvolto e turbato da quella visione disturbante.

«Vi ho portato l'alpha dei Red Velvet Moon! Lui è Taehyung, colui di cui avete sentito parlare e di cui si parla tanto in giro!» trillò allegro Onew, una speranza nella voce che, sinceramente, non aveva mai sentito.

Un brusio durato qualche attimo si levò prima che tutte le teste si chinassero, alcuni addirittura prostrandosi con l'aiuto di qualche compagno loro vicino davanti ad un Taehyung intento a studiare la situazione e l'ambiente con un'espressione quanto più neutrale possibile.

«Alpha!» esclamò allora qualcuno, e Taehyung si voltò verso quella voce decisamente giovane.

Davanti a lui, un ragazzino di sì e no diciotto anni gli si era avvicinato velocemente -si fa per dire-, un sorriso da parte a parte gli adornava il volto nonostante fosse praticamente sfigurato. Il segno di tre artigli affondati nella sua guancia erano un chiaro indice di ciò che era successo, e Taehyung piegò il capo da una parte, sorridendo appena verso quello che sembrava pendere dalle sue labbra neanche fosse il suo idolo.

«Oh cielo, sono così felice di vederti, alpha! Glielo dicevo io che saresti venuto, anche nessuno sembrava credermi! Avete visto?!» continuò con tono allegro neanche fosse pasqua, guardando i suoi compagni di cella con un'espressione così soddisfatta che, in un'altra situazione, lo avrebbe fatto sicuramente ridacchiare.

«Ehi, Sehun, chiudi il becco e fai parlare me! Non fare perdere tempo inutile all'alpha!» esclamò un altro dai capelli rosso scuro, quasi borgogna. Il ragazzo che aveva appena parlato, che a quanto sembrava si chiamava Sehun, abbassò il capo imbarazzato e si grattò la nuca un paio di volte, borbottando un «Mi sono lasciato prendere dal momento».

«Perché avete voluto incontrarmi?».

Taehyung era serio, aveva lo sguardo scrutatore ma non intimidatorio, quello di chi sa di avere potere e che soprattutto, non si lascia intimidire da nessuno ma non vuole neanche spaventare più del necessario. Jimin, dal canto suo, gli era affianco e sembrava leggermente intimorito da tutti quegli alpha, di cui -inevitabilmente- si sentiva leggermente in soggezione.

Ma Taehyung era al suo fianco e, percependo il suo disagio, si era portato avanti in modo da coprirlo quasi del tutto e lanciandogli un'occhiata alla "sta tranquillo, ho tutto sotto controllo" prima di incrociare le braccia al petto e piegare la testa di lato.

Vide alcuni alpha abbassare il capo, altri deglutire e solo quello dai capelli borgogna sembrò riuscire a mantenere un contatto visivo per più di cinque secondi con lui.

«Alpha, il mio nome è Daesung, alpha dei Crimson Blossom e adesso sotto il comando di Kim e Jeon. Abbiamo chiesto ad Onew di poterti incontrare perché...sei l'unica speranza che ci rimane» disse quello, avanzando verso di lui e mettendosi a qualche passo di distanza.

Taehyung aggrottò le sopracciglia.

«Cosa intendete?».

Daesung fece un respiro profondo prima di riprendere a parlare, «Jeon ci ha colto alla sprovvista. Il mio branco era un branco satellite dei Silver Moon, è stato attaccato durante una notte di quelli che ormai sono cinque giorni fa. Ci è stata tesa una trappola nel bosco circostante così da attirare tutti gli alpha ed i beta del branco così da lasciare scoperto il quartier generale. Mentre andavamo contro una minaccia praticamente inesistente, Kim prendeva in ostaggio i nostri omega, spingendoci ad arrenderci per portarci qui. Come alpha del mio branco non ho potuto fare altro se non piegarmi al suo volere, per cercare di salvare le metà dei miei compagni e non peggiorare ulteriormente le cose». 

Taehyung vide come alcuni lupi avevano stretto i pugni sentendo quella storia, altri si erano portati la mano al collo ed altri ancora si asciugavano velocemente gli occhi con il dorso delle mani per spazzare via quelle lacrime che non volevano essere viste da nessuno.

«La morale della storia è: non vogliamo combattere al fianco di Kim e Jeon» disse infine Daesung, mordendosi l'interno della guancia e guardando l'alpha con occhi speranzosi.

Taehyung notò come molti guaiti di approvazione si levassero a quelle ultime parole. Molti erano alpha che già avevano un compagno, come quel Daesung, il cui morso sul collo era visibile nonostante la sporcizia e la poca luce. 

Onew gli aveva spiegato che i beta e gli omega, insieme ai bambini, erano tenuti in un'ala a parte, che avrebbero visitato, forse, in un secondo momento.

«Cosa volete chiedermi esattamente?». Taehyung aveva implicitamente capito cosa stesse succedendo e cosa gli avessero indirettamente chiesto, ma doveva sentirselo dire chiaramente.

In guerra, niente doveva essere sottinteso o lasciato al caso.

Non pensava che ci fossero motivi validi per non fidarsi ma, se le sue supposizioni erano corrette, urgeva parlare con Jungkook e chiedergli quando avevano intenzione di attaccare, stilando un piano semplice ma efficace che funzionasse.

«Sappiamo che la tua metà, l'alpha Jungkook, non ti lascerà qui in eterno...e che arriverà con un esercito contro cui noi dovremmo -almeno in teoria- combattere. Ma noi...alpha, per favore, permettici di lottare al tuo fianco contro Jeon e Kim!» concluse infine Daesung, gli occhi adesso erano lucidi e le sopracciglia corrugate per lo sforzo di trattenere quelle lacrime quasi di supplica nei suoi confronti..

«Mi state chiedendo di...rendervi parte del branco dei Red Velvet Moon?» chiese con tono imperscrutabile.

Daesung annuì e così tutti i presenti, nessuno osava dire una parola di troppo.

Taehyung si guardò intorno, notando come tutti quegli sguardi lo imploravano di accettare, come quei poveri lupi lo guardassero come si guarda il cielo stellato in attesa che il desiderio espresso si avveri.

Lo guardavano come se fosse la loro unica speranza di vita, e Taehyung non si sarebbe stupito se si fossero prostrati ai suoi piedi per supplicarlo di accettare la loro proposta. Udì un singhiozzo e si voltò verso la fonte di quel suono, notando come quel ragazzino di nome Sehun stesse piangendo sommessamente, schiacciandosi una mano sulle labbra per sopprimere i singhiozzi che prepotenti, volevano farsi sentire a tutti i costi.

Taehyung...li accetterai, vero? gli chiese Jimin, la voce che cercava di essere ferma nonostante l'evidente nodo che aveva alla gola e la grandissima pena che provava nei confronti di quei lupi.

«La tua supposizione è corretta, Daesung. La mia metà verrà qui, ma non solamente per salvarmi -non sono una donzella in pericolo- quanto per poter porre fine a tutto quello che Kim e Jeon stanno facendo. Ma una cosa mi preme chiedervi e vi chiedo di rispondere all'unanimità e con cognizione di causa: siete certi della vostra scelta?».

Daesung alzò di scatto la testa, gli occhi spalancati mentre annuiva velocemente.

«Certo che sì! Speravamo di poterti incontrare, sei la nostra unica speranza. Alpha, per favore, aiutaci e permettici di lottare al tuo fianco e a quello dell'altro alpha, non chiediamo altro!». Sehun era andato ad inginocchiarsi davanti a lui, pregandolo -non solamente con la voce ma con tutto il corpo- di non abbandonarlo, e Taehyung scosse la testa facendo un piccolo sorriso e tendendogli una mano.

«Alzati. Non voglio che stia inginocchiato, non sono una divinità».

Sehun afferrò la sua mano e si alzò velocemente, strofinandosi gli occhi con il dorso della mano e tirando su con il naso. In qualche modo, quel ragazzino sembrava un incrocio tra il suo Jungkook e Jimin, e la cosa lo inteneriva. Appena diciottenne e già nel girone dell'inferno.

La vita era più bella di così, e Taehyung aveva tutta l'intenzione di garantire ad ognuno di loro la consapevolezza che non tutti erano come Kim e Jeon, che c'era ancora una possibilità, che la felicità poteva essere raggiunta.

Prese un profondo respiro e si voltò a guardare nuovamente i lupi, annuendo subito dopo.

«D'accordo. Vi permetterò di lottare al mio fianco. Subito dopo la guerra, sarete liberi di scegliere ciò che riterrete più giusto: essere con i Red Velvet Moon oppure semplicemente andare per la vostra strada, vivendo la vostra vita nel modo che più vi piace» disse infine, e sentì Jimin dietro di sé sospirare di contentezza.

Due braccia si avvolsero alla sua schiena e si voltò appena per vedere Onew stringerlo in un abbraccio e piangere sommessamente, neanche avesse appena detto di poter andare via da quel posto seduta stante. 

Jimin si aprì in un enorme sorriso attaccandosi al suo braccio e ridacchiando sommessamente verso tutti quei lupi che sembravano ancora attoniti. 

«C-come? Ha detto sì?» sussurrò qualcuno degli alpha presenti, e prima che Taehyung si potesse anche solamente esprimere, tutti i presenti si prostrarono profondamente davanti a lui.

Davanti al loro alpha.

«Grazie. Grazie, alpha Taehyung. Grazie». I ringraziamenti volarono a profusione nella stanza, e Taehyung si ritrovò a sorridere appena.

«Va bene così. Come ho detto, prostrarsi in questo modo non è necessario. Ma voglio dirvi una cosa, giusto per mettere tutto in chiaro: se solo oserete tradirmi, se solo oserete ferire anche solo uno dei miei lupi, non avrò alcuna pietà nell'uccidervi. Mi assicurerò che ognuno di voi non abbia neanche il tempo di assaporare la libertà, se questo dovesse accadere. Sono stato chiaro?».

Taehyung aveva usato la sua voce da alpha e, come tale, vide lampi di paura ed occhi rossi guardarlo spaventato.

«Non ti tradiremo mai, alpha Taehyung. Non dopo averci offerto la possibilità di essere parte della tua famiglia...di essere liberi».

Taehyung annuì con fare solenne, incrociando le braccia al petto per studiare un po' la situazione. Adesso che avevano molti più alleati -di cui suo padre non era a conoscenza- più l'esercito che stava creando Jungkook, avevano ottime possibilità di vincere.

Non che prima ne avesse qualche dubbio, ma adesso tutto stava prendendo una piega inaspettata e stranamente positiva.

«Tae...dobbiamo tornare indietro» sussurrò Onew, tirandolo per un polso. Taehyung si voltò verso il suo amico, i cui occhi erano velati di profonda ansia all'idea di essere scoperti. Perché se fosse successo, sicuramente a pagarne le conseguenze non sarebbe stato solo Onew, ma anche -e soprattutto- Taehyung.

«Certamente. Tramite Onew vi farò avere notizie ed ordini. Continuate ad assecondare le richieste di Kim e Jeon, fate finta che non sia successo nulla e che non ci siamo mai visti. Nessuno di voi deve dire anche una sola parola a proposito di questo accordo, e soprattutto, cercate di rimanere vivi durante l'allenamento. Conosco i metodi di Kim, ma aggrappatevi all'idea di poter assaporare ancora una volta la libertà, di poter riabbracciare le vostre metà se la avete o di farvi giustizia. Proteggetevi l'un l'altro, non lasciatevi sopraffare da Kim o Jeon. Fanno i duri solo perchè sono dei pappamolli dentro».

E fu dicendo questo che lasciò quella cella immensa, ritornando nella propria con un vortice di pensieri così affollati da impedirgli di rilassare l'espressione.

Aveva bisogno di parlare con Jungkook, ora più che mai. 















NDA: Non vi lascio alcuna nota lunghissima, solo vi avviso che non ho potuto rivedere del tutto questo capitolo perchè sono in partenza, quindi aggiusterò eventuali errori successivamente (promesso!). Non è da me postare capitoli non editati ma non volevo farvi aspettare troppo per l'aggiornamento, non dopo che le cose stanno entrando nel vivo! Quindi scusatemi davvero tanto se ci sono errori o ripetizioni, giuro che lo modificherò appena ne avrò il tempo.

Vi lascio una foto per darvi un'idea di come appare Daesung (sempre dei Big Bang).

A presto! <3

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