Blind Sight [TaeKook]✔︎

Door Hananami77

220K 12.6K 7K

AVVISO: LA PRIMA PARTE DELLA SAGA NON E' ATTUALMENTE DISPONIBILE PERCHE' E' STATA TOLTA (non da me) PER CUI... Meer

Introduzione
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
[9]
[10]
[11]
[12]
[13]
[15]
[16]
[17]
[18]
[19]
[20]
[21]
[22]
[23]
[24]
[25]
[26]
[27]
[28]
[29]
[30]
[31]
[32]
[33]
[34]
[35]
[36]
[37]
[38]
[39]
[40]
[41]
[42]
[43]
[44]
[45] *Yoonmin*
[46]
[47]
[48]
[49]
[50]
[51]
[52]
[53] Our happy ending
~Epilogue~
*Taekook Special*

[14]

2.7K 200 45
Door Hananami77

Jungkook



Scattò seduto con la fronte imperlata di sudore, le cui goccioline scivolavano lungo le tempie e si perdevano sul collo, il respiro affannato e la gola bruciante per il ringhio appena uscitogli.

Un bruciore straziante gli dilaniò il petto e ricadde tra le lenzuola sfatte e zuppe, contorcendosi sotto quel dolore incredibilmente forte e persistente che, dal petto, si diramò alle spalle. 

Le mani si artigliarono al tessuto che si strappò istantaneamente, la schiena si curvò per l'ennesima ondata di bruciante sofferenza e gli occhi si strizzarono forte, velandosi di lacrime che non lasciò cadere.

I denti erano scoperti e le zanne affilate gli tagliarono il labbro inferiore, un altro ringhio più forte gli uscì via dalle labbra come un boato che gli risuonò nelle orecchie che gli fischiavano. 

Rotolò giù dal letto e cadde con un tonfo secco, strappandosi via il resto della maglia per abbassare lo sguardo sfocato sulla sua pelle, trovandola intatta ma bollente. 

Jungkook

Spalancò gli occhi e il cuore, che già gli pompava furiosamente per quelle scariche dolorose improvvise, sembrò arrivargli in gola, dandogli la forza necessaria a mettersi seduto sul pavimento e passarsi una mano sulla fronte per asciugarla e spostare le ciocche umide dalla pelle. 

Il suo corpo tremava visibilmente come una foglia e il respiro era affannoso e irregolare, ogni boccata d'aria che prendeva sembrava infuocata e grattava contro la sua gola bruciante come una grattugia.

Kookie

Le gambe non volevano reggerlo ma forzò i suoi muscoli affinchè si potesse mettere in piedi e arrivare a sciacquarsi il viso con acqua ghiacciata e che potesse quindi riportarlo lucido. 

Taehyung.

Non c'erano dubbi sul fatto che potesse essere lui, ed era reale. 

Era vero.

Taehyung? Taehyung, ti prego dimmi non ti sto immaginando 

Da quando la sua voce risultava mentalmente così tanto disperata? Fece un profondo respiro e cacciò la testa sotto il getto di acqua gelata, scuotendola per rischiarire i suoi pensieri. 

Doveva rispondergli, Taehyung doveva assolutamente rispondere alla sua supplica di dimostrargli che non era impazzito. 

Quell'assordante dolore scemò e sparì proprio come era successo qualche giorno prima, lasciando dietro di sè solo un'assordante spossatezza e a un fastidio diffuso per qualche attimo sul suo marchio. 

Quello bruciava, sembrava lo stessero marchiando a fuoco.

Si guardò allo specchio solo per vedere le zanne rientrare e il volto distendersi -salvo le sopracciglia, rimaste corrugate in un'espressione angosciata e confusa. 

Non aveva risposto. 

Non aveva ricevuto alcuna risposta da Taehyung.

Le spalle gli tremarono per il nervoso, i pugni si strinsero facendo diventare le nocche bianche e senza neanche riuscire a controllarsi, il rumore di uno specchio distrutto e del suo urlo soffocato andarono a coprire le lacrime calde ed amare che stava gettando senza che volesse davvero. 

Tirò via il pugno dal muro, non curante del fatto che le schegge dello specchio e dei pannelli di legno distrutti gli avessero lacerato la carne in più punti e corse praticamente alla finestra, spalancandola e gettandosi di sotto.

Atterrò sulle quattro zampe e corse a perdifiato nella notte, correndo per chilometri e chilometri per sbollire quel mix di sensazioni che lo stava annientando. 

E solo quando fu sicuro di essere lontano abbastanza dal quartieri generale ululò alla luna, l'unica sua compagna della notte senza stelle che era diventata la sua vita senza Taehyung. 


............................


«Jungkook...non credo sia possibile» tentò di convincerlo Namjoon, utilizzando un tono calmo e pacato. Da circa tre quarti d'ora stavano discutendo nell'ufficio dell'alpha su quanto potesse essere stato anomalo ciò che era successo.

Da quel dolore infernale alla voce di Taehyung, tutto lasciava presagire che Jungkook stesse impazzendo del tutto, che il suo cervello iniziava a fargli scherzi di cattivo gusto replicando la voce della sua metà.

Namjoon era lì che cercava di rendere chiaro il concetto all'alpha che continuava ad insistere su quel punto, sul fatto che l'aveva davvero sentita quella voce, e che l'aveva sentita anche quella notte, proprio mentre cercava di prendere sonno -sonno inesistente, tra l'altro.

«Namjoon, io l'ho sentito! Taehyung mi ha chiamato, io so che era davvero lui. Non sono impazzito, devi credermi» insistette l'alpha, cercando di non passare per il matto di turno. Si passò una mano sul viso con fare stanco e si lasciò andare contro lo schienale della poltrona, gli occhi chiusi e le labbra strette in una linea dura.

Lui aveva sentito la voce di Taehyung per davvero, l'aveva sentita, era stato lui a chiamarlo e non sembrava stesse troppo bene, tra l'altro.

Poteva giurarlo perfino sull'anima di sua madre.

«Jungkook, io non credo possa essere possibile. Yoongi non sente la voce di Jimin, così come io non sento la voce di Jin quando sono in ricognizione. Due metà possono comunicare solo se sono vicine e noi non sappiamo nemmeno dove siano» sospirò pesantemente Namjoon, guardandolo dispiaciuto, e Jungkook strinse la mascella.

Lui non era pazzo.

Su quella verità ci avrebbe scommesso la vita, e lo avrebbe dimostrato!

Se solo avesse saputo come fare, ovviamente.

«Io. L'ho. Sentita» ringhiò allora Jungkook, stringendo i pugni e abbassando la voce di almeno due ottave, diventando quasi irriconoscibile.

Namjoon fece un passo indietro, preso in contropiede dal tono utilizzato dal suo amico, il volto coperto da un'espressione confusa. Stentava quasi a riconoscerlo.

Jungkook era terribilmente serio, gli occhi gli si erano scuriti, la mascella era contratta e le spalle erano di nuovo dritte, e sembrava anche molto più...autorevole di quanto ricordasse.

Però era pur sempre il suo amico, e stava attraversando un periodo difficile, quindi probabilmente non doveva prendersela troppo per come stava reagendo alla lontananza forzata.

«Jungkook, la lontananza è difficile e io lo capisco, ma p—»

«Smettetela di prendermi per pazzo» gli urlò l'alpha, scattando in piedi mostrandogli i denti. Il nervosismo divampò nelle sue vene e si irradiò nel suo animo, quella sensazione di bruciante irascibilità lo incendiò completamente, neanche lo avesse appena preso a schiaffi.

Era una reazione anomala per un tipo come lui, ma era troppo incazzato per poter fare dietrofront, quindi strinse i denti e puntò gli occhi in quelli di Namjoon che, se possibile, sbiancò completamente facendo un altro passo indietro.

«Io l'ho sentito. E non intendo ripetermi una terza volta».

Namjoon annuì velocemente «C-certo» balbettò, incerto. Aveva ancora voglia di vivere, soprattutto adesso che stava per sopraggiungere un cucciolo e il suo Jinnie aveva bisogno di una presenza costante su cui sfogare qualsiasi cosa, dalla collera all'angoscia, passando per le innumerevoli e stranissime voglie che gli capitavano a qualsiasi ora del giorno e della notte. 

Jungkook strinse la mascella e si voltò di scatto, andando a guardare fuori dalla finestra.

Se solo avesse avuto anche solo un indizio...

Alpha, abbiamo una traccia

La voce di Minho arrivò come se fosse stato un intervento divino, perchè una vampata di adrenalina lo investì e gli si irradiò nelle viscere.

«Namjoon, hanno una traccia. Richiama Yoongi».

Corse come se ne valesse della sua vita, saettando nella natura rigogliosa e splendente di rugiada, andando verso dove Minho gli aveva appena indicato.

Sentì dei lupi alle sue spalle e lanciò un'occhiata all'indietro, vedendo Namjoon e Yoongi che, a debita distanza, lo seguivano come ombre.

Affondò le grosse zampe nel terreno, dandosi lo slancio per muoversi e fare più in fretta, gli occhi focalizzati sull'obiettivo mentre inspirava forte l'aria alla ricerca di quell'odore che conosceva bene, così bene da nausearlo.

L'odore di Jeon.

Cosa ci facesse nel suo territorio era abbastanza chiaro, e anche perchè avesse lasciato quell'ennesima traccia era un altro grande punto che gli indicava che aveva ragione. 

Era la mossa che stava aspettando, perchè sapeva che sarebbe arrivata, sapeva perfettamente che avrebbero aspettato un pò prima di lanciargli la sfida, perchè Taehyung e Jimin non potevano essere stati presi per caso. 

La voglia di sapere, la consapevolezza che avrebbe finalmente avuto il pezzo di puzzle mancante a tutto quel casino lo spinse ad accelerare la corsa, a ruggire d'irritazione e a dare chiari ordini alle pattuglie a loro vicine, con un tono così austero da non ricevere neanche un'obiezione. Non che ne avessero, comunque.

In base a ciò che avesse trovato, avrebbe deciso la mossa successiva. Doveva trovare Taehyung al più presto, doveva salvarlo per poter vivere la loro fottutissima e meritata vita insieme, per avere il loro cazzo di lieto fine e rotolarsi tra le lenzuola per il resto della loro esistenza, pensando solamente a come non spaccare i mobili e distruggere interi appartamenti, piuttosto che a doversi rincorrere e sperare che l'altro non morisse.

Come il familiare puzzo di Jeon gli arrivò al naso sensibile, scartò a sinistra artigliando il terreno per unirsi alle sentinelle, che gli si schierarono ai lati con a capo Minho, lui in testa al gruppo.

Mai si era sentito così tanto alpha nella sua vita, mai aveva sentito di dover dimostrare quanto fosse forte, quanto ci si sbagliasse a pensarlo debole. Lui non lo era mai stato, nonostante fosse il più pacifico della coppia.

Avrebbe salvato Taehyung e avrebbe fatto il culo a Jeon.

Gli avrebbe fatto pentire persino di averlo generato nei coglioni prima di ingravidare sua madre.

Si bloccò di scatto quando una sferzata di quell'odore nauseabondo gli arrivò nuovamente, stavolta da sinistra, e scattò senza neanche pensarci, la mente fissa sull'obiettivo.

Atterrò su un piccolissimo fiumiciattolo, il cui suono dell'acqua scrosciante, del fruscio del vento e l'odore di foglie secche lo avvolse e rimpiazzò per pochi attimi quello schifoso di Jeon, rendendolo quasi parte dell'ambiente circostante.

Chiuse un attimo gli occhi sentendo i lupi dietro di lui arrestarsi completamente, l'unico suono erano i loro respiri pesanti e il battito regolare del suo cuore.

Alpha, guarda là lo richiamò Yoongi, e Jungkook seguì il movimento del capo dell'altro alpha, che puntava ad un albero poco lontano, isolato dal resto e da cui sembrava ciondolare qualcosa. 

Rimanete qui ordinò con tono perentorio.

Strinse gli occhi e avanzò velocemente verso quell'oggetto sfarfallante, che dondolava mosso dalla piccola brezza. Il vento soffiava piano, ma non abbastanza da coprire i suoni e dopo aver dato un'occhiata in giro e mosso le orecchie, si convinse che non vi erano minacce troppo imminenti.

Adesso che si trovava più vicino, poteva vedere con più chiarezza di cosa si trattasse. 

Guardò quel pezzo di carta penzolare ancora una volta, legato ad un ramo secco con una cordicella di iuta leggermente usurata.

Jungkook si trasformò e afferrò con uno scatto quella che sembrava una lettera, che aprì con poca grazia, già con le palle piene di quegli stupidi giochetti da poppanti. 



Chi non muore si rivede. 

Se il mio più grande errore è stato accettarti come figlio,

più grave è stato l'averti permesso di diventare un alpha senza pudore

né ritegno.

Se vuoi davvero salvare la tua metà e tornare ad essere trattato come un alpha inferiore, allora dovrai impegnarti,

ma non impiegarci troppo.

Perché se ci impiegherai più di sei settimane,

allora sarà troppo tardi.

Sei settimane Jungkook, è tutto il tempo che hai a disposizione.

Dove il sole tramonta ma l'occhio non vede,

sarà lì che troverai la tua metà.

Forse.

J.



A Jungkook tremarono le mani per il nervoso mentre rileggeva ancora e ancora quelle parole che non sembravano neanche essere scritte da Jeon.

Non riusciva ad accostare l'immagine dell'alpha che lo aveva cresciuto, intento a mostrargli come si scriveva con il pennello tradizionale o come domare il suo lupo, scrivere quelle parole senza senso, mirate a ferirlo.

Sorrise amaramente e scosse la testa. Quel qualcuno che aveva creato l'espressione "non si smette mai di conoscere una persona" era sicuramente una persona molto saggia e sfigata almeno quanto lo era lui. 

Ma adesso aveva un indizio.

Alla base, dobbiamo muoverci.


...................................


Namjoon, Yoongi e Hoseok si scambiarono un'occhiata interrogativa rileggendo quelle poche righe che lasciavano spazio a tanto rancore ma che spiegavano ben poco di ciò che stava succedendo o che sarebbe successo. Jeon sembrava tanto preso dal giustificare i suoi comportamenti da aver lasciato veramente pochissimo spazio alle informazioni più importanti.

Ma ora sapevano che avevano sei settimane di tempo per poter trovare Jimin e Taehyung, e quello era sempre meglio di niente.

«Cosa starebbe a significare dove il sole tramonta ma l'occhio non vede? Mi prendete in giro?» sbottò Hoseok, aggrottando la fronte e passandosi una mano sul viso con fare frustrato.

«E' quello che sto cercando di capire, sembra la citazione di qualcosa...una canzone forse? Una poesia? Jungkook, ti ricorda qualcosa?» cercò di capire Yoongi, stringendo di nuovo il foglio tra le mani. Continuava a rileggere quelle poche righe, le cui parole vuote dicevano tutto senza dire davvero nulla.

Jungkook scosse la testa, «No. Non ho mai sentito queste frasi. Ma Jeon e Kim staranno sicuramente pensando in grande...proprio come me».

Negli occhi di Namjoon passò un lampo di consapevolezza, infatti alzò un sopracciglio come a chiedere conferma. 

«Non starai pensando...» iniziò allora, spalancando gli occhi.

Jungkook ricambiò con sguardo serio ed imperturbabile.

«Come credi di fare? Abbiamo poco tempo» chiese attonito Yoongi, guardandolo come a dire "ti sei forse bevuto il cervello o cosa?".

Hoseok, invece, li fissò uno per uno e alzò gli occhi al cielo, irritato da quel silenzio carico di consapevolezze per tutti tranne che per lui.

«Scusate, vorrei capirci anch'io» sbuffò incrociando le braccia al petto, indispettito.

Jungkok fece un profondo respiro e incrociò le braccia al petto, appoggiando la schiena contro lo schienale della sedia, l'espressione soddisfatta di chi ha la soluzione a tutto.

«Dobbiamo creare un esercito. Ed io so anche da dove cominciare».

Fece un sorrisetto.

Era tempo di andare a far visita ad una sua vecchia conoscenza.
















NDA: scusate se il capitolo è un pò più corto degli altri, ma non volevo mettere troppe informazioni e beh, ci prepariamo a creare un esercitooo (solo io sono in hype per sta cosa? lol) 

Non vi tedierò neanche così tanto con note lunghissime, la pubblicazione del prossimo capitolo non so ancora quando avverrà (farò un avviso nel caso <3) ma sapete che non so farvi aspettare troppo lol. 

A presto^^


Ga verder met lezen

Dit interesseert je vast

29.2K 2.1K 27
«Perché stai piangendo?» «Perché ho capito di amarti più di quanto io sia in grado di immaginare.» Jungkook è un sicario che gode di ottima fama, per...
49K 3.4K 43
*COMPLETA* (Taekook) (Yoonhopemin) (Namjin) C'è una guerra in città. Un gruppo di vampiri sta invadendo il territorio di Gangnam. Due agenti di pol...
599K 31.8K 40
| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | «Non ho mai creduto fossi un cattivo ragazzo» A causa di una tradizione scolastica, la Jokes Week, due ragazzi dalle vite e cara...
32.9K 3.4K 22
[ taekook - COMPLETA ] Jungkook deve andare via da casa d'urgenza, non sa nemmeno per quanto tempo. Fortunatamente, la famosa catena d'alberghi dei K...