The truth about monsters; Dra...

By givemepvrpose

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Hermione Granger ha deciso di tornare ad Hogwarts per terminare gli studi, insieme a Ginny Weasley. Le due so... More

Prologo.
!news!
Hogwarts express.
Cucine del castello.
Selezioni di Quidditch.
Ricordi.
Di nuovo in cucina.
Duello.
Infermeria.
Verità.
Torre d'astronomia.
Neville.
Paure.
Libro di storia della Magia.
Camera di Draco Malfoy.
Domande.
Lettere.
San Mungo.
Domande.
Classe.
Il bagno dei prefetti.
Magia della Granger boccino d'oro.
Partenze.
Malfoy Manor.
Occlumazia.
Curiosità.
Richieste.
Quadri.
Lotta di cuscini.
Sguardi.
Vasca da bagno.
Blaise e Ginny.
Sfogo.
Conversazioni.
Discussioni notturne.
Neve; fredda.
Neve; calda.
Favole.
Menta, pergamena, erba tagliata e un profumo di fresco.
Ronda.
Il Marchio.
Mostro.
Dimostrazioni.
Passeggiata.
Fratelli.
Mancanze.
Auror.
Duelli con gli Auror.
Grifondoro - Serpeverde.
Torre d'astronomia.
Non voglio.
Odori.
Confessionario.
Ronda con Harry.
Purosangue.
Gelosia.
Dopo litigi.
Pensieri.
Biblioteca.
Daphne Greengrass.
Serpeverde - Corvonero.
Spogliatoi.
Vivo.
Pausa pranzo.
Theodore.
Interrogatorio.
Consapevolezze.
Veritaserum.
Incontri.
Una settimana.
Harry ed Hermione.
Biblioteca.
Crisi isteriche.
Matrimonio.
Saluti!

La foresta proibita.

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By givemepvrpose

Daphne prima di uscire dalla sua camera indossò la sua maschera d'indifferenza, poi camminò verso la camera dell'ultima persona a cui voleva rivolgersi in quel periodo. Attese qualche secondi prima che la figura di Zabini si presentasse, vestito in modo impeccabile con la sua divisa.

«È successo qualcosa?» chiese curioso. Anche lui non si aspettava quell'incontro dopo l'ultima discussione che avevano avuto, ma Daphne immaginò al posto di Blaise un qualsiasi altro ragazzo e si fece spazio nella sua camera che conosceva perfettamente. Sentì la porta chiudersi dietro di lei mentre prendeva posto sul divano, sistemando la gonna con indifferenza. «Daphne?»

«Sai qualcosa di Draco?» chiese atona, portando lo sguardo su di lui. Bellissimo come sempre, si avvicinò per prendere posto sulla poltrona accanto a quella di Daphne. Sospirò scuotendo la testa e si poggiò contro lo schienale, chiudendo gli occhi. «Dobbiamo muoverci, Blaise. Sappiamo bene entrambi che Draco non può stare fuori con tranquillità, soprattutto se accecato dalla rabbia e da chissà cosa.»

«Lui ha detto almeno una settimana, no? Sono solo due giorni.»

«Due giorni che Draco Malfoy non si fa sentire, è scappato senza dire nulla e lasciarti alcuna informazione. Credi che Piton si preoccupi per tutti noi così tanto? C'è qualcosa sotto.»

«Piton ha un voto infrangibile con la madre di Draco, ecco perché.» spiegò, facendo annuire Daphne ma riprese comunque a parlare preoccupata.

«C'è qualcosa che non va, lo sai bene. In una settimana potrebbe essere ovunque, dobbiamo muoverci ora.» riprese lei, alzandosi dal suo posto. «Lo sai bene a cosa potrebbe andare in contro.»

«Dei mangiamorte scappati che lo uccidono? Si, lo so bene.» aggiunse Blaise strofinandosi gli occhi mentre cercava di pensare lucidamente, poi prima che Daphne raggiungesse la porta la fermò. «Dovremmo parlare di quello che ci siamo detti..»

«Cosa? Tu stai con la Weasley adesso, giusto? Non dobbiamo dirci altro.» interruppe lei fredda, posando la mano sulla maniglia pronta ad uscire lasciandosi dietro le spalle tutto il resto.

«Mi hai detto che sei innamorata di me, Daphne.» disse Blaise interrompendola ancora. Daphne si voltò verso di lui, alzò le spalle ed uscì dopo di avergli ricordato di trovare Draco. Blaise sospirò, poi si alzò di scatto dal suo posto e si mosse veloce per i corridoi del castello giurando di schiantare chiunque si intromettesse nel suo percorso. Con la mappa del Malandrino nascosta sotto il mantello arrivò fino alla torre dei Grifondoro, fermando la prima persona fuori dal dormitorio per ordinargli di chiamare la Granger.

«Ma io non- non posso salire nel loro dormitorio.» ammise imbarazzato il ragazzo e Blaise recuperò la bacchetta. Non ebbe nemmeno il tempo di puntargliela contro che il ragazzo - forse del secondo anno - iniziò ad annuire. «La chiamo, la chiamo!» disse prima di correre nella sala Grande. Dopo pochi minuti d'attesa, Hermione si presentò fuori dal suo dormitorio confusa.

«Caposcuola Granger c'è una riunione.» affermò Blaise prima di iniziare a camminare tra gli sguardi attenti dei vari ragazzi presenti nel corridoio. Hermione annuì e si strinse il mantello seguendolo fino ad un'aula vuota capendo che la riunione era solo una scusa per trascinarla via senza causare sospetti. «Ci sono posti che questa maledetta mappa non comprende?» chiese chiudendo la porta alle sue spalle.

«La stanza delle necessità.» rispose Hermione tranquilla, sedendosi sul primo banco disponibile. «Non l'hai trovato?»

«Sei fin troppo tranquilla per essere la sua fidanzata. Sono due giorni che manca!» disse ancora con il tono di voce alto, poi iniziò a camminare per la classe guardando ancora la mappa tra le sue mani.

«Io e lui non siamo fidanzati.» disse ancora Hermione incrociando le braccia al petto. «L'ho cercato ovunque Zabini, se ti interessa. Ed ho trascorso la notte nella sua camera sperando tornasse, non l'ha fatto. A lui non importa.»

«Posso sapere che vi siete detti prima che andasse a fare la sua passeggiata?» chiese Blaise con voce più calma, strofinandosi gli occhi mentre cercava di ragionare su dove fosse. Non era mai stato così preoccupato, non era la prima volta che Draco si allontanava per un paio di giorni ma di solito lasciava un biglietto, un avviso, una qualsiasi cosa che lasciasse intendere di aver bisogno di staccare la spina.

«Niente. Come ogni sera siamo stati insieme, abbiamo fatto l'amore se ti interessa. Poi il mattino successivo mi ha detto di aver bisogno di aria fresca e di una passeggiata.»

«Mi dici che non è il tuo fidanzato ma poi trascorri la notte nella sua camera, anche se lui non c'è, e chiami amore quello che è sesso?» chiese ironico scuotendo la testa, poi posò la mappa sul banco controllando ancora una volta che il suo nome non fosse lì. Hermione non rispose, non disse nulla, era stata colta con le mani nel sacco. «Dobbiamo andare nella foresta Proibita. Chiama Ginevra, io avviso Daphne.»

«Tra tre giorni arrivano gli Auror, se Ron trova Ginny con un solo graffio la brucia al rogo lo sai vero?» domandò ironica scendendo dal banco.

«Quindi non verrai?»

«Non ho detto questo. Ci vediamo tra un ora al lago.» rispose recuperando la mappa, uscendo dall'aula. Tornò nel suo dormitorio indossando una maschera tranquilla, salutando le varie persone che la fermavano. Raggiunse poi la sua camera trovando Ginny seduta ancora sulla poltrona, proprio come l'aveva lasciata. «Preparati, andiamo nella foresta.» disse semplicemente iniziando a cambiarsi, per indossare qualcosa di più comodo per correre se fosse successo qualcosa. Ginny annuì e scattò verso la sua camera per cambiarsi, poi raggiunse di nuovo Hermione. Uscirono dal dormitorio fingendo di parlare di compiti, come se fosse una giornata tranquilla e seguendo le scorciatoie della mappa riuscirono ad uscire senza essere viste, raggiungendo il lago nero in largo anticipo.

«Vedi che starà bene, non preoccuparti.» disse Ginny sedendosi sul bordo del lago per attendere Blaise e la Greengrass. Hermione sorrise malinconia lanciando un sasso sulla superficie dell'acqua, riuscì solo in tre rimbalzi poi cadde nell'acqua ancora gelida. «Hermione?»

«Sai cosa mi fa arrabbiare?» domandò prendendo un altro sasso per lanciarlo con più rabbia. «Che io non l'avrei mai lasciato! Perché non me ne ha parlato? Qualsiasi cosa fosse! Invece no, preferisce usarmi per sfogarsi e poi anche delle cose più stupide non me ne parla, come quel dannato e stupido marchio nero. Come se io guardassi il suo stupido braccio mentre stiamo insieme!» disse lanciando un altro sasso che però non fece nessun rimbalzo perché subito cadde in acqua. «Perché mi fido sempre dei ragazzi sbagliati? Sono così stupida

«Non sei stupida Hermione però adesso dobbiamo essere lucide. Stiamo per entrare nella foresta e non puoi entrare con questo stato emotivo. Stiamo parlando di Malfoy, lui è fatto così! Non sappiamo nemmeno cosa l'ha fatto allontanare, quindi prima lo troviamo e poi puoi fargli tutti le domande che vuoi e anche picchiarlo. In quel caso ti appoggerei alla grande dato che non ho avuto l'onore di vederti dargli quel famosissimo pugno.»

«Gli romperò più del naso a quel coglione, furetto maledetto.» disse guardando le due figure di Daphne e Blaise avvicinarsi a loro due. «Andiamo?»

«Buonasera anche a voi.» disse Daphne sorridendo poi annuì. «Ma effettivamente capisco, se fosse stato il mio di ragazzo lo affogherei appena trovato.» continuò guardando l'acqua del lago come se stesse immaginando la scena. Blaise deglutì preoccupato.

«Io e Malfoy non stiamo-»

«Si certo, andiamo.» tagliò Blaise indicando la foresta proibita. Hermione strinse i pugni ma annuì iniziando a camminare verso la foresta riconoscendola come sempre. Aveva trascorso ore lì dentro con Ron e Harry che ormai la conosceva a memoria. Camminarono per minuti interi cercando di far meno rumore possibile ma soprattutto di ascoltare se ci fosse qualcuno.

«Se Draco è qui dentro giuro sul mio nome che gli diminuisco il pene!» sbottò Daphne dopo minuti di silenzio, facendo scoppiare a ridere Ginny che affiancava Hermione. «Scusa Granger, ma troverai un altro uomo.»

«Dovrai essere più veloce di me, Greengrass. Penso di ucciserlo per prima.» disse Hermione continuando a camminare, cercando di evitare i rami degli enormi alberi. Continuarono per altri minuti finché non furono interrotti da una mandria di centauri.

«Cazzo!» disse Zabini preparandosi a schiantarli ma Hermione avanzò verso di loro riconoscendo Fiorenzo. «Ma cosa fai Granger?» chiese confuso. Hermione però gli intimò di fare silenzio e si avvicinò ad un centauro in particolare. Trascorse qualche minuto difronte al centauro lasciando il resto del gruppo alle sue spalle.

«Quella ragazza si farà uccidere.» disse Daphne, sorprendendosi quando li vise allontanare in tranquillità e tornare Hermione immune. «Che è successo?»

«Fiorenzo è un centauro che Harry ha conosciuto. Storia lunga, comunque loro fanno il giro della foresta e non hanno visto e sentito nessuno. Quindi non è nemmeno qui.» informò atona e tornò a camminare verso l'uscita. Ginny prontamente la raggiunse e le portò un braccio intorno alla schiena come se volesse reggerla.

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