𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝...

By MrsWeasley6

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[DAL TESTO]: Prese una manciata di colori e li sistemò sulla sua tavolozza. Voleva imprimere in quella tela b... More

𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏: 𝐈𝐥 𝐏𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞
𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐: 𝐋𝐚 𝐂𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑: "𝐈𝐥 𝐝𝐢𝐩𝐢𝐧𝐭𝐨"
𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 4: "𝐋'𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨"
Capitolo 5: "L'accordo"
Capitolo 6: "Il Primo Ricordo"
Capitolo 7: "The Touch"
Capitolo 9: "Incontrollabile"
Capitolo 10: "L'inizio"
Capitolo 11: Il Bacio
Capitolo 12: "Ian"
Capito 13: "Amor Proprio"
Capitolo 14: "Sensi di colpa"
Capitolo 15: "L'amore"
Capitolo 16: "Equilibrio"
Capitolo 17: "Il Destino"
Capitolo 18: "La Famiglia"
Capitolo 19: "La Fine"
Capitolo 20: "Il Dopo"
Capitolo 21: "Φαρμακον"
finale alternativo

Capitolo 8: "Vecchi dolori"

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By MrsWeasley6

Cosi come avevano deciso, Harry mandò un messaggio a Liam per invitarlo al locale dove Niall si sarebbe esibito. Louis era in bagno a cambiarsi per mettere qualcosa di più adeguato per la serata, così come stava cercando di fare Harry in camera sua. Dopo aver indossato una semplice camicia a fantasie sopra i suoi skinny aspettò pazientemente che il bagno si liberasse per rifinire il suo look. Si coricò distrattamente sul suo letto e prese ad osservare la sua stanza. In treppiedi vuoto, a lato della finestra. Ormai fuori il cielo era quasi buio e per far luce nella camera dovette ricorrere alla bajour sul suo comodino. Si alzò in piedi lentamente e si diresse al suo armadio nuovamente, stavolta non per prendere i suoi vestiti. Osservò lo scaffale in alto dove una coperta bianca di stoffa leggera era posta sopra le tele nascoste. Quelle che aveva dipinto e che per lui non erano abbastanza, carenti di qualcosa. Aveva smesso di pensare al suo blocco per la prima volta per più di tre ore, divertendosi lasciando che la tensione sui suoi muscoli scivolasse via per lasciare posto ad un'immensa leggerezza. Si allontanò indietreggiando da quella visione. Era inutile mentire a se stessi, Louis seppur fosse li da meno di quarantotto ore, aveva portato tanti pensieri quanta voglia di vivere.

Sì, con quello strano ragazzo misterioso, aveva già avuto la forza di raccontare parte della sua vita e di mostrare a qualcuno che non fosse lui uno dei suoi posti segreti. Stava entrando con molta semplicità nella sua vita, in punta di piedi, come se fosse normale. Come se lui fosse il tassello mancante per riempire un vuoto. Ed Harry sapeva che vuoto stava riempiendo quel ragazzo. Il vuoto del suo cuore. Richiuse le ante dell'armadio, sconvolto dai suoi stessi pensieri. Era ancora troppo presto per pensare a tutto quello. Eppure una strana morsa allo stomaco gli impedì di respirare normalmente, quando cercò di convincersi che una volta scoperta la sua storia e la sua vita, Louis se ne sarebbe andato per sempre. Proprio in quel momento Louis uscì dal bagno. Una nuvola di profumo a incorniciare la sua aura. Louis incontrò i suoi occhi verdi scuri di pensieri e osservò come le sue clavicole fossero evidenti dalla sua camicia nera con fiori a decorarla. D'altra parte anche Harry poté finalmente bearsi della visione angelica del ragazzo dagli occhi azzurri. Una camicia bordeaux a sottolineare le sue spalle piccole e la sua figura minuta. Dio, Harry era quasi sicuro di poterlo avvolgere completamente con le sue braccia e nasconderlo al mondo, forse poteva impedire così che se ne andasse. Si morse l'interno della guancia e arrossì guardando i suoi polsi, così piccoli e abbronzati. Si, una sua mano avrebbe potuto decisamente prendere entrambi i suoi polsi, magari alzandoglieli sulla testa per poter lasciar vagare indisturbate le sua dita lunghe, affusolate e piene di anelli sul suo corpo... perché ci stava pensando? Tossicchiò, muovendo passi incerti verso di lui.

<<Sei bellissimo>> merda, no.
Non era quello che doveva dire.
Okay, forse era meglio se stava zitto. Louis però lasciò che le sue gote si arrossassero e sfacciatamente si avvicinò a lui, in modo che le punte dei loro piedi quasi si toccassero. I suoi occhi che sorridevano come le sue labbra, le sue piccole rughette a contornare quell'azzurro infinito del suo sguardo pieno di emozioni che Harry non riuscì ad identificare.

<<Anche tu lo sei. Davvero, le tue camicie mi lasciano a bocca aperta. Non mi abituerò mai al tuo stile stravagante>> ridacchiò, portando le mani al colletto aperto della camicia del più alto. Harry era sicuro di aver smesso di respirare.

<<Si, beh. Niall non si è ancora del tutto abituato. E lo sai, mi conosce da tutta una vita.>> rise imbarazzato anche lui, portando una mano a scostarsi i ricci.

<<Suppongo che a certe cose non si ci faccia mai l'abitudine, allora.>> il sorriso divenne più dolce e i suoi occhi erano ardenti nei suoi.

Io ne sono certo. Non mi abituerò mai alla tua bellezza.

Harry annuì lasciando che le sue fossette facessero la loro comparsa sul suo volto. Louis portò l'indice ad affondare in una di queste. Poi la tolse e rise come un bambino che sa di aver fatto una marachella, per il solo gusto di vedere i loro genitori arrabbiarsi.

<<Okay, vado a mettermi il profumo..uhm tu puoi aspettarmi giù. Mettiti una giacca più pesante, la sera fa freddo.>> Cercò di reprimere il divertimento della sua voce, ma non fu certo di esserci riuscito.

Come fosse in una nuvola, ecco come lo faceva sentire quello strano ragazzo. Con un gesto molto delicato e calcolato Louis si spostò alcune ciocche della frangia dai suoi occhi. Sembrava un comportamento abituale. Un'abitudine. Louis disse qualcosa sul fatto che lo avrebbe aspettato davanti la porta all'ingresso, ma Harry aveva smesso di ascoltarlo per dare voce ai suoi pensieri. Cosi si ritrovò ad annuire distrattamente e a recarsi in bagno per aggiustarsi un po'.
Finalmente fu pronto, e scese le scale velocemente per dirigersi all'ingresso dove Louis lo stava squadrando curioso. Aveva un giacchetto di jeans imbottito. Era davvero bellissimo. Prese distrattamente il suo giubbotto marrone e uscirono. In macchina Louis allungò i piedi nel cruscotto come se fosse una cosa quotidiana ed Harry si sorprese nel non provare il fastidio che avrebbe dovuto provare. Ma nonostante ciò non gliela fece passare liscia.

<<Hey, giù i piedi dal cruscotto bell'imbusto>> lo rimproverò cercando di reprimere un sorriso, nel mentre infilò la chiave nella toppa.

<<Mi hai detto che sono un arbusto?>> sbuffò, una mano suo petto e la bocca spalancata fingendosi offeso. <<mi dispiace deluderla, signor Harold, ma io non sono un albero.>> portò il mento in alto, e scosse i capelli che non aveva dalla spalla. I suoi piedi ancora nel cruscotto.

<<Ah si? Scusa, saranno stati i tuoi capelli a confondermi. Sai, credevo di aver visto un cespuglio lì sotto>> ribatté alzando le spalle Harry. Louis si dimenticò della cautela che bisogna avere in macchina e gli diede uno scappellotto alla nuca. Entrambi risero sguaiatamente.

<<Sei un idiota Harold, ma questa era bella.>> ammise, asciugandosi una lacrima sfuggita dal troppo divertimento.

<<Sei mai stato in questo locale?>> domandò curioso, guardando come parecchie persone si affollavano alle entrate di ogni bar presente nelle vicinanze. Le piccole dota a tamburellare nel ginocchio fasciato dal jeans scuro. L'inverno era ancora lontano e la pioggia non si era fatta temere, quindi i giovani ne approfittavano per godersi tutto il tempo possibile in compagnia.

<<Si, a dire il vero ci andavamo molto più spesso prima. Ma sai, da quando Liam ha trovato lavoro come cameriere in un altro bar, abbiamo cambiato le nostre abitudini.>>

<<Liam?>> Louis si voltò a guardare la finezza del suo profilo, i suoi occhi verdi brillavano nella semi-oscurità.

<<Si, è un nostro caro amico. Ci conosciamo da un po' di tempo ormai.>> spiegò brevemente. Posteggiò la macchina vicino l'entrata ed insieme si diressero verso la porta aperta. La gente in piedi nel marciapiede a fumare qualche sigaretta e a chiacchierare allegramente. Il posto era molto rustico e fin da subito era chiara la sua specialità. Proprio di fronte vi era il pavimento rialzato, accessibile tramite delle scalette di legno integrate al pavimento. Uno sgabello pronto al centro, un piccolo pianoforte all'angolo, aspettavano con impazienza il primo artista della serata che si sarebbe esibito. Si sedettero poco lontani, in modo da avere una buona visuale. Harry ordinò due birre, decidendo di andare sul leggero. Infondo non sapeva ancora che effetto avesse su Louis l'alcool, tantomeno se lo gradisse. Con molta naturalezza il più piccolo si tuffò nella ciotolina piena di noccioline sul tavolo.

<<Dov'e Niall?>> i suoi occhi blu scandagliarono ogni angolo possibile per cercare la figura alta e bionda dell'amico.

<<Sarà da qualche parte a prepararsi. Oh guarda è arrivato Liam>> Harry si alzò in automatico non appena vide il sorriso caldo e confortante del ragazzo salutarlo da lontano. In meno di due secondi Liam fu da loro a stringere il riccio in un forte abbraccio. Louis sentì una fitta allo stomaco notando quella loro confidenza. Se lui avesse abbracciato l'artista in questo modo, sarebbe inevitabilmente stato imbarazzante.

<<E lui chi è? Mi sono perso qualcosa?>> una dolce gomitata dritta al braccio di Harry, fece sobbalzare quest'ultimo. Come se si fosse ricordato solo ora della sua presenza. La fitta allo stomaco si fece più forte al pensiero.

<<Si, giusto. Liam, lui è Louis. Louis, lui è Liam un mio carissimo amico>> con occhi pieni di qualcosa che Louis non riconobbe, Harry passò un braccio sulle spalle muscolose stringendoselo contro. In poco tempo al tavolo furono portate le birre con l'aggiunta di un pinta in più per il nuovo arrivato. Louis constatò che Liam era una persona fantastica. E questo lo fece stare ancora più male. La fitta si trasformò in un paletto di legno scheggiato quando vide la loro complicità. Finchè..
<<I genitori di Sophia mi hanno adorato, alla fine. Dio, non puoi immaginare quanto sia contento di piacere alla famiglia della mia ragazza.>> sembrava che avesse rimarcato il concetto di fidanzata e di etero, lanciando un'occhiata divertita e furba a Louis. Non lo misero mai da parte in ogni argomento che tiravano fuori, ed anche in quel caso Liam gli raccontò di Sophia. Una storia d'amore semplice, il tipico cliché che tutti criticano, ma tutti sognano.
Inutile che la fitta allo stomaco scemò fino a scomparire del tutto. La birra era buona e frizzante sulla lingua, piacevole da sorseggiare fra una chiacchierata ed un'altra. Harry era a suo agio e rideva spensierato alle battute dell'amico.

Quando Niall salì sul palchetto per suonare i loro occhi e la loro attenzione era tutta su di lui. Il biondo non sembrava molto turbato dall'ansia, ma più trepidante di mettere le mani sulla sua chitarra e far uscire tutte quelle parole che si era tenuto per sé per troppo tempo. Ed Harry lo sapeva. Il leggero chiacchiericcio del locale non sembrò scalfirlo. Si sedette sullo sgabello che lo aspettava, sistemò la chitarra a lato dello sgabello, in equilibrio e prese un respiro pieno di pensieri prima di sporgersi e parlare al microfono in piedi. Louis ghignò vedendolo così a suo agio.

L'avevo detto che era sfacciato.

<<Salve, ehm io sono Niall. Niall Horan. Suonerò un po' per voi, quindi spero che vi vada bene altrimenti sarebbe un bel problema.>> alcune persone vicino al bancone ridacchiarono e Niall sorrise. <<beh, godetevi la musica e la serata comunque.>> dopo un breve cenno del capo e un occhiolino verso i suoi amici si sedette davanti al piccolo pianoforte. Harry ne rimase stordito, aspettandosi un'esibizione interamente con la chitarra. Niall lo sorprese, ma ben presto tutti in sala rimasero ad aspettare che suonasse qualcosa incuriositi. E non dovettero attendere molto. Dopo pochi secondi le dite del giovane cominciarono ad premere con sentimento i tasti, producendo una dolce melodia. Leggermente malinconica, velata da un bisogno di esprimere i proprio sentimenti. Niall alzò il viso e chiuse gli occhi, prima di cantare.

Waiting here for someone


Only yesterday we were on the run


You smile back at me and your face lit up the sun


Now I'm waiting here for someone

Nel silenzio generale la sua voce era come miele, allietava tutti. Sembrava che stesse cantando per se stesso, non per un pubblico. Gli occhi ancora chiusi, la sua anima su un altro mondo parallelo.

And oh, love, do you feel this rough?


Why's it only you I'm thinking of

Louis si accorse di avere la bocca schiusa di poco. La voce di Niall era più bella di quanto avesse immaginato e quelle note si sposavano con le sue parole.

My shadow's dancing


Without you for the first time


My heart is hoping


You'll walk right in tonight


Tell me there are things that you regret


'Cause if I'm being honest I ain't over you yet


That's all I'm asking


Is it too much to ask?


Is it too much to ask?

Dei brividi percorsero le braccia del giovane così come anche l'artista sentì il bisogno di mordersi l'interno della guancia per reprimere il bisogno di salire su quel palco e abbracciare il dolore del suo amico. Aveva sofferto d'amore anche lui, si ricordava ancora quando i suoi occhi blu erano più liquidi del normale e il suo appetito leggermente diminuito. Si ricordava le batoste che entrambi avevano vissuto in amore, così come la sua promessa fatta a soli sedici anni, di non innamorarsi mai più.
Di preservare il suo cuore dall'amore, per non provare dolore.

Someone's moving outside


The lights come on down the drive


I forget you're not here when I close my eyes


Do you still think of me sometimes?


And oh, love, watch the sun coming up


Don't it feel fucked up we're not in love

Harry chiuse gli occhi. Sentiva le lacrime calde premere per uscire, ma no. Non avrebbe ceduto così presto. Niall meritava sorrisi e gratificazioni, non lacrime di vecchi ricordi. Se stava cantando la sua storia era perché aveva superato quella fetta di passato.

Perché non poteva essere come Niall? Perché non poteva lasciarsi alle spalle quel dolore e ricominciare?
Cosa c'era di sbagliato in lui?

My shadow's dancing


Without you for the first time

Niall strinse gli occhi e con cantò con più enfasi. Ormai aveva l'attenzione di ogni singolo essere vivente in quel locale. E se la meritava tutta.

My heart is hoping


You'll walk right in tonight


And tell me there are things that you regret


'Cause if I'm being honest I ain't over you yet


That's all I'm asking


Is it too much to ask?


My shadow's dancing


Without you for the first time


My heart is hoping


You'll walk right in tonight


And tell me there are things that you regret


'Cause if I'm being honest I ain't over you yet


My shadow's dancing


Without you for the first time


My heart is hoping


You'll walk right in tonight


And tell me there are things that you regret


'Cause if I'm being honest I ain't over you yet


That's all I'm asking


Is it too much to ask?


That's all I'm asking


Is it too much to ask?


That's all I'm asking


Is it too much to ask?

Harry si alzò in piedi ed applaudì. Sentì vagamente la presenza di Liam e Louis seguirlo a ruota, la sua mente ancora ferma alle parole e alla melodia. Poteva già immaginare Liam sentirgli dire di essere così sensibile per l'arte. Niall sorrise, incontrò lo sguardo di Harry e gli dedicò un'occhiata che esprimeva di avercela fatta. Era andato avanti. Adesso spettava a lui.
Dopo si avvicinò alla sua chitarra. Si sistemò con cura sullo sgabello, giusto per assicurarsi di essere ben comodo. Le dita della sua mano destra cominciarono a pizzicare e accarezzare le corde della chitarra, diffondendo un'altra romantica melodia in tutta la sala. Ed sheeran era sempre stato un suo modello di ispirazione e anche in quel caso non ci pensò due volte prima di portare i suoi pezzi preferiti su quel piccolo palco davanti a tutta una centinaia di persone che bevevano i loro drink apprezzando la sua voce. Il resto delle canzoni per quanto fossero romantiche non scossero Harry come quella scritta da lui. E quando scese le scalette dopo aver concluso la sua performance non tardò a dirglielo.

<<Sei stato un grande Nì. Dio, non puoi nemmeno immaginare quanto io sia orgoglioso di te. Hai tutta la mia stima e il mio appoggio, fratello>> Niall lo abbracciò e condiviserò quel momento con un sorriso agrodolce fra le labbra e gli occhi pieni di affetto.
Quando si staccarono il biondo fu sommerso dalla forza travolgente di Liam che lo strinse al suo petto come farebbe un padre, mentre il riccio si avvicinò a Louis. La testa incassata fra le sue piccole spalle in un portamento timido.

<<Tutto bene?>> non l'aveva mai visto così.

<<Si, si. Io - è stato incredibile.>> I suoi occhi azzurri avevano una sfumatura di blu scuro come l'abisso profondo. Lo circondò con un braccio, avvicinando la sua vita al suo fianco.

<<Si, hai proprio ragione>> Louis si staccò solo per stringere a sua volta il nuovo amico. Si sussurrarono qualcosa all'orecchio che nessuno sentì, ma non fece domande. Piuttosto quando si sedettero si rese piacevolmente consapevole della vicinanza del liscio. Per la prima volta non ne fu spaventato, anche se sapeva che si stava illudendo. Credeva che fosse tutto semplice e facile, ma sentiva ancora quel peso sullo stomaco tanto familiare al pensiero di poter entrare in intimità emotiva con qualcuno. Di amare ancora. Prese una nocciolina nonostante la fame l'avesse del tutto abbandonato, tanto per tenere le mani occupate. I suoi amici stavano ridendo e parlando dell'esibizione e fu strano notare quanto Louis fosse partecipe della conversazione.
Vedere Liam e Niall pendere dalle sue labbra quando si muoveva o si sporgeva verso di loro per dire qualcosa di bizzarro.

<<Dio Louis sei proprio divertente.>> Liam rise ancora per la battuta fatta dal più basso e Louis arrossì abbassando la testa per nascondere la sua naturale reazione.

<<Da quanto vi conoscete tu ed Harry? Non vi ho mai visti insieme>> il cipiglio curioso e -forse era solo un'impressione di Harry- vagamente malizioso.

<<Oh non da molto.>> farfugliò occhi azzurri, chiedendo implicitamente aiuto ad Harry posando la mano piccola nella sua coscia. Ma quel gesto venne chiaramente frainteso, perché Liam li fissò fingendosi sorpreso.

<<È una bella cosa. State bene insieme>> se le guance di entrambi gli interessati fosse diventata rossa, si tratta di un eufemismo. Andarono praticamente a fuoco.

<<Liam non è come credi>> provò Harry, ma nello stesso momento Louis disse <<È complicato da spiegare>> generando quindi solo confusione. Niall rise buttando la testa indietro, batté il cinque a Liam.

<<Okay, mi devi cinque dollari.>>

Harry li fissò confuso.
<<Avete scommesso su di noi?>> ignorò il brivido alla sua stessa definizione di noi. Il suo coinquilino alzò le spalle in modo colpevole, ma decisamente poco pentito.

<<Forse>> prese un sorso di birra dalla bottiglia di Liam e si abbandonò ancora di più allo schienale della sua sedia.

<<E per cosa?>> chiese invece Louis.

Tolse la mano dalla gamba di Harry per spostarsi i capelli dagli occhi.

<<Niente di che. Allora, chi è con me per un altro giro?>> proruppe Liam per cambiare discorso. Nessuno si oppose tranne Harry, blaterando sull'importanza di ere perfettamente lucidi alla guida soprattutto se si aveva con sé un passeggero. Louis gli sorrise riconoscente, ma prese la birra offertagli dal biondo. La serata passò velocemente e con leggerezza. Alla fine anche Harry riuscì a farsi scivolare il peso di alcuni ricordi e rise quando Louis cominciò a fare discorsi stupidi. Merito delle due birre che aveva bevuto.

<<Il tuo amico non è molto resistente all'alcool>> osservò Liam divertito. La sua polo marrone che risaltava con i suoi occhi da cucciolo castani come la sua barba poco folta.

<<Direi proprio di no.>> lesse uno strano luccichio nello sguardo dei suoi amici, che ignorò deliberatamente. Alla fine decisero di concludere la serata prima che fossero tutti troppo stanchi per raggiungere la propria casa. Niall accettò di andare con Harry e Louis, Liam invece salutò tutti calorosamente senza distinzioni e andò via con la sua moto. Il tragitto verso casa fu molto silenzioso ed Harry notò con sua sorpresa che Louis si era coricato in posizione fetale sui sedili posteriori e Niall aveva la testa appoggiata al finestrino con gli occhi chiusi. Con suo rammarico dovette svegliarlo quando parcheggiò l'auto, perché portare dentro casa due addormentati sarebbe stato difficile.

<<Hey Bello Addormentato, apri gli occhietti. Siamo arrivati a casa>> Niall bofonchiò qualcosa sul fatto che dovesse andarsene a quel paese per poi aprire lo sportello e scendere dall'auto.
Harry lo seguì a ruota e facendo il meno rumore possibile cercò di non svegliare Louis e di prenderlo in braccio. La cosa sembrò più complicata del previsto e si chiese perché diamine i film ingannassero tutti sulla facilità di quei gesti tanto carini e dolci.
Proprio quando pensò di aver fallito, Louis con ancora le palpebre a nascondere il blu dei suoi occhi, automaticamente si sedette davanti a lui come un bambino e si sporse per farsi prendere. Il riccio non commentò questo suo gesto istintivo, ma non potè non sentire il suo cuore fare una capriola mortale quando sollevandolo sentì le sue braccia stringersi sul suo collo e la sua testa trovare rifugio nell'incavo della sua spalla. Era leggero come una piuma.
Niall aveva preso dal baule la sua chitarra quando voltandosi vide Harry camminare verso il portone con un Louis rannicchiato al suo petto.

<<E poi sono io la principessa>> borbottò aprendo con le sue chiavi per agevolarlo. Si spostò teatralmente, perché nonostante la stanchezza non aveva intenzione di perdersi un momento perfetto per le prese per il culo.

<<Ecco a lei principe, porti la sua principessa a dormire.>> Harry scosse la testa alzando gli occhi al cielo.

<<Fottiti>> le sue fossette che tradivano un sorriso divertito. Ma alla fine fu quello che fece per davvero, portò Louis nella sua camera e lo adagiò sul letto. Titubante gli tolse le scarpe e le calze, posandole sotto la finestra. Chiuse le tende, ricordandosi di quella mattina quando Louis gli aveva rivelato il motivo per cui si fosse svegliato.
Si chiese se fosse il caso di cambiarlo, ma non credette di poterlo realmente fare. Si limitò a sistemargli la felpa sua, ma che stava per prendere il profumo Louis, e il suo pantalone.
Nel caso in cui si fosse svegliato, avrebbe potuto decidere se spogliarsi o meno. Prese anche il suo di cambio per poi cedere e inchinarsi davanti al letto. Scostò i suoi capelli dagli occhi chiusi. Le ciglia che accarezzavano i suoi zigomi affilati, le labbra sottili chiuse. La pelle nel semibuio sembrava di porcellana. Ammirò ancora per un po' la perfezione della sua mascella delineata alla perfezione e del suo naso all'insù prima di scostarsi e uscire dalla stanza, chiudendo la porta dietro le sue spalle. Gli sarebbe toccato il divano di nuovo.


Sbatté le palpebre pesanti come cemento. Aveva un leggero fastidio alla testa, ma non ci badò. Si slacciò i jeans ad occhi socchiusi, il sonno che cercava di prendere il sopravvento. Si sbrigò a togliersi i pantaloni e buttò via la camicia. Si sentiva un po' appiccicoso ma non ebbe la forza di andare a farsi una doccia. Una veloce occhiata al comodino gli mostrò l'ora. Erano le tre di notte. Sbuffò ancora. Con la gamba sentì dei vestiti e notò che fossero di Harry, probabilmente da usare come pigiama. Non si fece domande sul come o perché fossero giusto accanto a lui quando non ricordava minimamente di aver fatto nulla, piuttosto affondò il volto nel cuscino morbido. Il profumo di Harry ad invadergli i sensi. Strisciò pigramente il bacino sul materasso, accarezzandosi. Una piacevole sensazione lo pervase e lo portò ad inarcare la schiena ed aumentare i movimenti nel bacino.
La faccia ancora sul cuscino.
Sentiva l'odore mascolino e profumato di Harry. Vaniglia, colonia, la sua pelle candida. I movimenti si fecero più veloci e più urgenti. L'immagine del riccio riempì senza permesso il buio delle palpebre chiuse.
I suoi capelli ricci, morbidi, così belli da tirare e accarezzare. I suoi occhi verdi e profondi, immense distese di prati. Il naso dritto come la mascella da prendere a morsi. E le sue labbra da succhiare, mordere e lenire con leccate e baci. Una sua mano andò ad avvolgere il suo sesso, lo strusciamento non bastava più.
Si soddisfò pensando ad Harry solo ed unicamente a lui. E proprio quando immaginò la sua grande mano fredda piena di anelli al posto suo venne copiosamente, sporcando i suoi stessi boxer e le lenzuola.
Louis si coricò distrutto e in meno di una manciata di secondi era già perso nel mondo dei sogni. Si era appena fatto una sega nel letto di Harry, sporcando le sue lenzuola delicate e immaginandolo in modi decisamente poco casti. Però era troppo tardi per pensarci, anzi Louis in quel momento non lo fece proprio.



Harry ebbe la magnifica idea di preparare la colazione un po' più tardi del solito. La cucina era piena di profumo di cibo come il resto della casa e lui aveva di sopra un ridicolo grembiule giallo pieno di girasoli, un regalo di sua nonna prima che si trasferisse lontano dalla sua famiglia. Se lo sfilò per posarlo nel bancone della cucina. Poi decise di andare a svegliare i due dormiglioni. La prima porta nel corridoio del secondo piano era quella di Niall, così senza tante cerimonie si infilò dentro in silenzio. La stanza era immersa nel buio e si poteva vedere un ammasso di coperte tutte concentrate al centro del letto, a coprire quella che sembrava più una palla che una persona. Harry scosse la testa affettuosamente e alzò un po' le coperte per infilarcisi dentro.
Abbracciò il corpo caldo di Niall stesso di lato, appoggiando il volto nella sua scapola. Il biondo mugugnò qualcosa di incomprensibile e si strinse sul petto di Harry alla ricerca di coccole, che l'amico non gli negò. Gli fece i grattini nella schiena con una mano, allungandosi poi sul braccio. Finché Niall non si spostò sulla schiena e girò solo il volto per guardarlo. I suoi occhioni ancora gonfi e assonnati.

<<Buongiorno superstar>> lo canzonò Harry. Niall sorrise di cuore, abbracciandolo di slancio. Rimasero abbracciati per un po', solo per il gusto di stare insieme.

<<Ieri non abbiamo avuto modo di parlarne, ma ...quella canzone. È- tu, mi hai sorpreso. Hai riportato alla memoria cose che avevo dissimulato fra i pensieri. O che forse erano sempre lì a torturarmi, ma alla quale io non ho mai dedicato tempo e attenzione. Perché...>>

<<Faceva troppo male>> concluse Niall per lui. Si scostò per guardarlo negli occhi, ad una spanna di distanza, le teste poggiate sullo stesso cuscino. I corpi ancora abbracciati. <<lo so Harry, capisco cosa vuoi dire. Abbiamo vissuto esperienze diverse, ma il dolore di un amore finito male credo sia sempre lo stesso. E quando ho scritto quella canzone è stato proprio il momento in cui ho capito che questo dolore andava vissuto per essere superato. Scrivere mi ha aiutato>> forzò un sorriso incoraggiante verso l'amico.

<<Credo comunque che sia importante soffrire dopo una rottura sai? Almeno questo vuol dire che non è stato un spreco di tempo, ma che hai vissuto qualcosa di importante. Qualcosa di bello, prima di tutto.>> Harry chiuse gli occhi cercando di trovare un senso a quelle parole e alla sua situazione.

<<È troppo chiedere il vero amore senza sofferenza?>> chiese piano, quasi avesse paura della risposta. Sembrava un bambino spaventato ed infondo lo era. Lo era sempre stato.

<<È come voler imparare a suonare la chitarra. Non puoi pensare di diventare bravo se non vuoi farti male le dita.>> spiegò Niall. Harry sospirò profondamente.

<<Forse è solo questione di essere pronti. Però mi fa paura non essere pronto a ventitré anni.>> ammise stringendo la presa sul suo amico. Nascose la testa sotto il suo mento, per cercare un rifugio da quelle verità tanto cattive.

<<Non c'è un età giusta, Haz. È amore. Tutto è relativo>> sentì le sue spalle sollevarsi con semplicità. Annuì più per darsi coraggio che alle parole del biondo. Ci fu un momento di silenzio prima che Niall parlasse di nuovo.

<<Louis sembra un bravo ragazzo. Credo che dovresti dargli una possibilità.>> Harry cercò di reprimere un sorriso sul petto del ragazzo, ma non fu certo di esserci riuscito.

<<Ho notato che rimane a dormire da noi da un po'. Ha problemi in famiglia?>> per un istante Harry si congelò. Non sapeva cosa inventare, era stato preso alla sprovvista dalla domanda. Annaspò in cerca di parole, poi si scostò da lui e lo guardò negli occhi. I suoi occhi blu, belli ma così diversi da quelli che ormai riempivano le sfumature dei suoi sogni.

<<È complicato. Lo sto aiutando per sistemare alcune faccende.>> andare sul vago l'avrebbe sicuramente salvato in futuro da certe situazioni.

<<Oh okay. Spero nulla di grave. È uno spacciatore? Perché in quel caso qualche problema ci sarebbe, ma sai non per essere cattivo o->> Harry si alzò a sedere scuotendo vigorosamente la testa. Niall curioso si sedette anche lui.

<<No, niente del genere. Lui è- lui è un bravo ragazzo, sì.>> balbettò un po' al pensiero di star parlando di Louis con il suo migliore amico. Insomma, l'aveva creato lui in un certo qual modo.

<<Bene, meglio cosi allora>> scrollò di nuovo le spalle e si abbandonò alla testata del letto.

<<Ti da fastidio? Intendo, il fatto che stia qui. È un problema?>>

<<Un problema? Certo che no. Lui è simpatico.>> fece una pausa per giocare un po' con il lenzuolo prima di continuare <<mi dispiace solo che tu dorma nel divano. Se vuoi possiamo dividere il letto. Lo abbiamo già fatto, lo sai che non è un problema per me.>> Harry gli sorrise mostrando le fossette, grato di averlo nella sua vita. Gli scoccò un bacio rumoroso sulla guancia e lo ringraziò.

<<Tranquillo troveremo una soluzione>> il biondo gli lanciò un'occhiata esplicita

<<Spero che questa "soluzione">> mimò le virgolette con le dita <<non sia troppo rumorosa. Io vorrei pur sempre poter dormire in pace>> rise di gusto quando vide nonostante la luce rada il rossore sulle guance del più alto. Quello gli lanciò un cuscino prima di sgridargli di darsi una mossa e che la colazione era pronta a tavola.

<<Vado a svegliare l'altro dormiglione. Ti aspetto in cucina>> aprì la porta e fece per uscire ignorando deliberatamente Niall che bofonchiò un "qualcosa mi dice che sarò io ad aspettare voi" che non lo scalfì minimamente.

Bussò alla porta di Louis e senza aspettare troppo aprì uno spiraglio. <<Hey Lou, la colazione è pronta.>> bisbigliò. Le tende che coprivano il sole rendevano la stanza completamente dorata. Louis aveva la coperta fino a metà sedere coperto dai boxer ed era steso di schiena. Le braccia lungo il cuscino dove il suo viso era rilassato e ancora addormentato. Harry entrò nella stanza. Notò con curiosità che i vestiti della sera prima erano sparpagliati per terra come se li avesse praticamente strappati dalla sua pelle e si fosse buttato a letto sconfitto. L'odore di Louis era più forte del solito fra l'ammasso di coperte che lo coprivano per metà. La sua schiena era scoperta del tutto e il riccio non negò di aver ammirato tutti i piccoli muscoli lavorati e potenziati al giusto per conferire al tutto un aspetto attraente e scolpito.

La sua pelle era miele brillantato ed Harry si sentì come un orso affamato. Forse più come Whinnie The Phoo, ma non era quello il punto. Si riscosse quando Louis voltò il viso sul cuscino e aprì gli occhi notando Harry. Beccato. L'azzurro delle sue iridi era inumato e decisamente troppo affascinante. Era come una calamità ed Harry solo una stupida e ridicola calamita che non riesce a combattere la forza di attrazione. In tutti i sensi. Il riccio riuscì a contare cinque secondi, probabilmente per capire se fosse una visione o meno, prima che Louis si alzasse a sedere spaventato e che portasse con le guance infiammate la coperta a coprirsi il più possibile il bacino.

<<Ommioddio>> il tono spaventato del ragazzo lo sorprese, non si aspettava una reazione del genere. Lo vide portarsi una mano al petto a sentire i battiti del suo cuore.

<<Mi fai fatto spaventare Harry! Ma che diavolo- potevi almeno avvisarmi che saresti entrato nella stanza mentre dormivo per chiamarmi>> sbottò ancora. Il più alto non l'aveva mai visto così imbarazzato. Non capiva bene il motivo, ma suppose fosse per il fatto di indossare solo un paio di boxer.

<<S-scusa io- cioè non volevo spaventarti. Ti ho chiamato, ma non mi hai risposto. Mi stavo solo domandando se fossi vivo! >> rispose, un misto fra il drammatico, il dispiaciuto e l'offeso.

Lo credeva così psicopatico?

Louis parve sentire i suoi pensieri al che fece un passo indietro, metaforicamente.

<<No, no scusami tu. Hai ragione, scusa mi sono solo- ecco mi hai spaventato. N-non me l'aspettavo e>> si portò una mano al viso per stropicciarselo. Harry si ritrovò a pensare che la sua mano fosse fortunata a toccare il suo viso così perfetto.

<<Tranquillo. La colazione è pronta. Ti aspetto in cucina. Ah e comunque ho già svegliato Niall.>> Louis annuì con un sorriso timido e si strinse ancora di più le coperte addosso. Ignorò il senso di colpevolezza in quel gesto, come se avesse combinato un guaio e preferì uscire dalla stanza per non protrarre ancora quella strana situazione.
Si chiuse la porta alle spalle e scese in cucina. Niall era già al tavolo e stava esaminando con cura le sue uova prima di ficcarsele in bocca. Molto aggraziato, come sempre.

<<Louis?>> la bocca come al solito piena di cibo. Harry alzò gli occhi al cielo, stanco di rimproverarlo.

<<Sta arrivando. Vedo che tu non stai aspettando però. >> si sedette di fronte a lui, nel suo solito posto ogni mattina. Quello alzò le spalle <<Avevo troppa fame>>. Il riccio pensò che forse il suo amico avesse preso questo nuovo vizio nel fare sempre quel movimento, ma fu distratto da Louis che con la felpa del più grande e un paio di jogging grigi si sedette a capotavola.

<<Buongiorno>> la sua voce calma così come la sua espressione. Harry alzò lievemente le sopracciglia guardando il suo piatto pensando a quanto fosse lunatico quel ragazzo. Louis passò la maggior parte della colazione a parlare di come il biondo fosse stato incantevole a cantare e che la canzone gli aveva procurato dei brividi sulle braccia da quanto lo aveva colpito. Cosi la colazione giunse al termine e Niall si prestò a lavare le stoviglie sporche.
Louis tirò Harry in un angolo del salone e gli rivolse un sorriso affascinante. <<Hai delle lenzuola da cambiare?>>


___________________________

Eccoci qui🧡

Allora come state passando questa quarantena?

Siete spaventati da questa brutta pandemia?

Io non sono spaventata, direi più preouccupata che tutti coloro che continuano a farsi gli affari loro e trasgredire le regole, possano portare nei guai degli innocenti.

Anyway

Vi piace la storia fin qui?
Fatemi sapere in molti e vi risponderò con tutto il cuore

Alla prossima gente🌸💞


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