Arbitrage

By WriteWith_Me

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« Ci sono tre corsie nella vita di Do Kyungsoo. Corsia A, commerciante in una banca di investimenti. Corsia B... More

Capitolo 1 (pt.1)
Capitolo 2 (pt.1)
Capitolo 2 (pt.2)
Capitolo 3

Capitolo 1 (pt.2)

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By WriteWith_Me

Quando si risveglia per la seconda volta, il cielo è di un colore più acceso, e i suoi vestiti sono ripiegati sul tavolinetto lì accanto. Kyungsoo non è nei paraggi, quindi Kai decide di alzarsi. Il corpo gli sembra strano, come se fosse reduce da una notte di sesso clandestino.
Prende l’autobus verde alla fermata appena dietro l’angolo. Si appoggia ad una sbarra, e avverte il mormorio del motore sotto i piedi. Quando arriva al garage, Chanyeol è il primo a notarlo e, prima di potersene rendere conto, si ritrova stretto tra le sue braccia.
“Kai!” ride Chanyeol, scompigliandogli i capelli. Probabilmente gli è davvero mancata quella faccetta ingrugnata, “Wow, non mi aspettavo di vederti così presto! È passata meno di una settimana, no? È un record per te!”
“Sì?” si districa gentilmente da quella presa, salutando gli altri ragazzi che si avvicinano per vedere la fonte di tutto quel baccano.
“Beh, ci siamo a malapena visti quella notte che ti sei imbucato nella gara con la tua Jaguar sciccosa, ma lo conto come un esserci visti,” Tao lo tira in un abbraccio, mentre Kris si avvicina e gli batte sulla testa con una chiave.
“Dov’è Lu Han? Dovrò prostrarmi per ottenere il suo perdono dato che gli ho rigato la Skyline?” ride Kai, ma già conosce la risposta. Di mattina presto, quelle persone che girovagano attorno all’officina sono le uniche che ci lavorano. Solo Kris, Yixing, Chanyeol, Baekhyun e Tao.
“Beh, Lu Han non c’è, ma puoi andare a strisciare ai piedi di Kyungsoo intanto,” Yixing gli dà una botta e Kai sbatte le palpebre alla vista di Kyungsoo seduto su una panchina e chino su un portatile. Alza gli occhi per tutta quella confusione e gli occhi si spalancano alla sua vista, come un cervo di fronte a dei fanali.
“Ti presento il nuovo componente degli EXO-K, quello con la Genesis nera che hai quasi gettato di sotto l’altra settimana!” Yixing lo spinge in avanti, facendolo quasi inciampare. Le sue labbra si tirano in un sorriso e Kai si avvicina lentamente.
“Sì, sì... okay. Mi dispiace davvero per la tua auto. Ricominciamo da capo?” allunga una mano, “Sono Kai,” e questa volta suona come una presentazione. Kyungsoo esita qualche secondo, poi si allunga per stringergli la mano, le dita calde e piccole nella presa dell’altro, “Sono Kyungsoo. E non mi dispiace affatto per la tua Jaguar.”
Chanyeol scoppia a ridere dietro di loro, “A nessuno dispiace mai per la Jaguar.”
Kyungsoo inclina la testa confuso.
“Sai come si dice, che ogni uomo uccide le cose che ama, tranne quelli intelligenti? Quelli intelligenti ingaggiano qualcun altro per farlo. Ed ecco il ruolo di Kai. Un mercenario,” Chanyeol lo punzecchia nelle guance. Sembra divertito mentre racconta questa storia, “Ecco cosa fa per vivere. Ecco perché non viene alle gare, non più. Non per i soldi, almeno.”
“Non sembri un assassino,” dice Kyungsoo. E che complimento, pensa.
Kai si siede accanto a Kyungsoo sulla panchina. L’altro ragazzo non fa una mossa quando le loro spalle arrivano a toccarsi, “Una Ferrari 360 Spider rosso fiammante, una Lamborghini Gallardo LP 570-4 gialla, una Jaguar XJ saloon argentata, una Porche Carrera S bianca, una Maserati Spider blu cielo. Fatti un paio di conti. Macchine perfette per uno showroom, l’estremo sogno di lussuria e autocompiacimento moderno, che appassiscono in garage privati e parcheggi sul retro. Il sogno di qualcuno andato in fumo. In questa città, c’è sempre qualche vecchio uomo ultramillionario che cerca uno schianto contro un muro.”
Auto che andranno perse tra le pratiche di un divorzio o che non si è riusciti ad ottenere da un’eredità. Auto i cui proprietari sono andati in bancarotta e non posso più permettersi di pagarle. Auto guidate da signore disprezzate. Frodi assicurative. Vendetta. Disperazione. Amore. Ci sono così tante ragioni per gettare un’auto giù da un burrone. Lo stridore dei cerchioni contro l’asfalto o lo scricchiolio del metallo contro un muro, ecco il suono di un sogno andato in fumo.
“Ecco cosa uccide lui. I sogni di sporchi ricconi figli di puttana. Una manciata di soldi divenuta amore divenuto una carcassa di metallo.”
“Ti pagano bene,” dice Kai, appoggiandosi al cofano aperto di una Silvia bianco arrugginito, “Sorprendentemente, le persone pagano un sacco per vedere qualcosa distrutto.”
“Non tutti hanno il coraggio di schiantare una Porche pura contro un’insegna e poi gettarla giù dalla strada. Le persone sono capaci di pagare un patrimonio per queste crudeltà. Continuo a ripetergli di darci almeno le parti da rivendere prima di schiantarle.”
“Non sarebbe lo stesso. Quelle signore sole hanno bisogno di una morte rispettosa se non possono avere una vita degna di loro.”
“Ecco perché non gareggi più. Perché ormai guidi solo per schiantarti,” dice Kyungsoo, le sopracciglia corrugate nel pensare. È più carino quando sorride, pensa Kai.
“Quindi tu come ti mantieni?” gli chiede, gli occhi che percorrono le dita sottili delle mani di Kyungsoo. Mani che sono strette sul suo ventre.
“Io... lavoro in banca. Non è così eccitante, se paragonato alle vostre scommesse.”
“Sgranocchi numeri. Controlli i soldi del mondo. Sei un banchiere in camicia bianca che cerca un po’ di avventura nel weekend,” Kai sorride stuzzicandolo. Kyungsoo annuisce e basta.
“Qualcosa del genere.”
“Hey, dovresti uscire con noi a bere qualcosa ‘sta notte! Sehun e Lu Han vengono più tardi,” Yixing lo colpisce sulla schiena mentre passa.
“Devo rifiutare, ragazzi,” dice Kai mentre gli altri grugniscono irritati, “Forse la prossima volta. Ora devo andare. Salutatemeli.”

Forse è solo la sua immaginazione, o forse no, ma, mentre quel pomeriggio torna a casa in macchina, Kai rivede la Genesis nera, quell’auto con i vetri mezzi rotti e la vernice rigata che gli è così familiare. Se guarda attentamente, riesce anche a vedere le chiazze grigie. Non piove più ormai, ma l’auto perde il controllo e scivola selvaggiamente sulla strada fino a colpire frontalmente il muro che divide le corsie e la parte posteriore viene catapultata in aria, il metallo che sembra quasi privo di peso. Ricade sottosopra, rotolando ancora un paio di volte prima di crollare a pezzi, spargendo vetri e benzina lungo il percorso.
Qualche testimone grida mentre l’auto prende fuoco, le fiamme che si perdono alte in nuvole nere mentre la gomma e il metallo vengono fusi in un ammasso informe. Nessuno esce da quella carcassa. Kai inizia a fumare una sigaretta dietro l’altra restando a distanza finché non arrivano i pompieri.

-

Kyungsoo si ferma che mancano tre scalini per raggiungere il piano del proprio appartamento. Probabilmente dovrebbe essere sorpreso nel vedere Kai seduto davanti alla porta, il cappuccio grigio tirato sul voto, eppure non lo è. A giudicare dai mozziconi di sigaretta che lo circondano, Kai deve essere lì ormai da un po’. Kyungsoo lo supera per aprire la porta. Kai salta in piedi.
“Non puoi fumare qui dentro,” lo fissa Kyungsoo e Kai alza le mani per rassicurarlo, il sorriso che si allunga sulle labbra lo fa sembrare incredibilmente giovane. Kai gli trotterella dietro, puzza di fumo e di pioggia mattutina.
“Cos’hai preso?” Kai si sporge oltre le sue spalle mentre l’altro tira fuori da una busta del tofu e un cartone di uova e le appoggia sul tavolo della cucina.
“Sei tornato per un’altra cena gratis?” Kyungsoo rotea gli occhi, scansando Kai per riporre una busta di latte nel frigo.
“Potrei pagarti, ma non mi sembra che ti manchino i soldi, signor Banchiere In Incognito.”
“Chi te lo dice che mi sto nascondendo?”
“Beh, ti sei appena trasferito qui ovviamente. L’appartamento è praticamente vuoto. E sono sicuro che guadagni abbastanza per permetterti di vivere in un posto decisamente migliore di questa bettola. Lo dico dall’aspetto. Dai l’idea di essere così incorrotto, sempre perfetto,” Kai gli sorride, un braccio appoggiato al tavolo, l’altro attorno alle spalle di Kyungsoo, “Quindi, cos’è che fai? Rubi qualche milione di won dalla camera blindata della banca ogni tanto?”
“Primo, ho un lavoro là, grazie mille. Secondo, non lavoro in una banca commerciale. Non c’è nessuna camera blindata da cui rubare,” tira fuori due uova dal cartone, poi si ferma per un secondo, e ne tira fuori altre due prima di rimettere il cartone al suo posto. Cucinare diventa complicato quando devi moltiplicare le porzioni. E il cibo finisce prima.
“Quindi in che tipo di banca lavori? Fai delle omelette?”
“Sì,” Kyungsoo sospira, “In una banca di investimenti, okay? Ma che ti importa comunque? Non te ne frega nulla di quello che faccio. Sono solo un altro noioso dipendente in camicia bianca,” uova, pancetta, sale, salsa chili, porri, olio. L’olio nella padella frigge, rumoroso e distraente. Mette su anche una piccola casseruola per la zuppa di tofu.
“Hey, mettici più chili. Hai ragione, non mi importa veramente, è che mi annoio. Quindi, signor Banca di Investimenti, cosa fai di preciso?”
“Vendo e compro titoli. Faccio contratti. Sgranocchio numeri. Scambio un contratto con un altro. Cerco di guadagnare dagli arbitraggi[1]. Roba noiosa,” Kyungsoo controlla quanto riso avanzato c’è. Non è molto per due, ma se lo faranno bastare. Kai prende una manciata di riso con le mani e se la ficca in bocca. Kyungsoo lo colpisce su un fianco con una spatola.
“Non credo che i soldi siano noiosi,” Kai si lecca le dita, la lingua bagnata contro il polpastrello del pollice in un gesto lento e provocatorio, come se stesse leccando via del miele invece che semplici chicchi di riso bianco. Kyungsoo ritorna alla sua pancetta triturata.
“Strano.”
“I soldi sono quello che più ti avvicina all’immortalità di questi tempi. Non ammassi di scartoffie tangibili, ma la corrente, il sistema, il flusso di numeri e sequenze elettroniche. Distruggono paesi e futuri. Dove lavori? Yeouido?”
“Yeouido. Isola finanziaria di vetri e acciaio e numeri verdi luminosi. Cubi di granito e grattacieli in cromo,” versa la mistura di uova sulla pancetta, il gomito che colpisce Kai di nuovo. Ha bisogno di una padella più grande.
“Ha senso. Sei così teso, tra tutti quei numeri, soldi e divise bianche perfettamente stirate. Scarpe laccate. Un piccolo fazzoletto ripiegato per bene nel taschino del completo in cashmere da milioni di Won, accanto ad una stilografica lucida. Un taglio ordinato e sobrio. Appuntamenti e pranzi frettolosi in torri di vetro vicino al fiume Han. Ti ci vedo. E poi, alle due di notte, partecipi a corse d’auto clandestine insieme a qualche altro ragazzino folle. Per un po’ di brivido.”
Il cibo odora di buono. Mangiano sull’orrendo divano color senape invece che in cucina.

Una notte, guidano una Maserati Gran Turismo grigia qualche ora prima della sua morte diretti a Yeouido. Attirano sguardi di stupore e d’invidia dai passanti. Il mormorio del motore è dolce sotto i loro piedi, la pelle nera degli interni calda e soffice come burro sotto le dita. Kyungsoo accompagna Kai in cima ad uno dei grattacieli di acciaio e vetro dopo mezzanotte, il vento forte e aspro a quell’altezza. Non riescono a vedere le piccole persone da lassù, ma le luci delle città compensano questa vacanza.
“I soldi si trasformano in vita attraverso i piani lucenti di queste torri bancarie. Miliardi e triliardi registrati e codificati attraverso le macchine, onde ritmiche che non cessano mai, soldi che si spostano e si spostano e cambiano forma finché un pezzo di carta non diviene un numero elettronico, una sequenza, un codice, un chip magnetico o linee colorate in tabelle di un qualche schermo. Ho sempre a che fare coi soldi, ma non tocco una banconota da molto tempo.”
Ha visto le stanze di codifica. Ha visto quanti soldi vengono condensati in qualcosa che non somiglia più ai soldi. Soldi come se fossero un’idea. Soldi come dati immortali. Soldi come una salvezza spirituale. Soldi come misurazione del valore di qualcuno. Soldi sotto forma di una perfetta BMW che viene bruciata in un ammasso nero informe, metallo e vetro e gomma, abbandonata sul ciglio di una strada.
“Apparentemente, i finanzieri sono più spiritualmente avanzati dei monaci,” Kai sembra voler arrampicarsi sul muretto che delimita il tetto. Kyungsoo se ne sta lontano dal bordo.
“Chi ha i soldi ha anche il potere e la visione del mondo, te lo dico io. Calcoliamo il futuro noi.”
Poi guidano verso la montagna di Galma, Kai che preme sull’acceleratore al massimo, risalendo spensierato le anse e le curve della pista. Ha i finestrini abbassati e lascia che il sibilo del vento e il rumoroso rombo del motore facciano da conversazione.  Kai svolta bruscamente a metà strada e, nel momento in cui l’auto sta per finire di sotto colpisce con forza il freno, lasciando solo pochi metri tra le ruote anteriori e il dirupo. Scendono, Kai lascia il motore acceso. Accende tutte le luci e il sistema di allarme, colpisce il pedale del gas e lascia che l’auto proceda in avanti verso la propria morte, il motore che grida e le luci che illuminano la notte.
Se ne stanno lì in piedi sul bordo, e guardano insieme la Maserati che si schianta al suolo. Il ritorno a piedi è lungo, ma Kyungsoo spera che Kai sia un compagno di conversazione accettabile.
“Chanyeol mi ha detto che sei particolarmente bravo nelle curve.”
“È uno sport che è basato sulla nozione dell’andare fuori controllo.” 

-

“Abbiamo solo bisogno di un LSD, poi nuovi cerchioni, nuovi gearbox e più cavalli, altri monitor nell’abitacolo, nuovi freni a mano,  sordine, un sacco di lavori sul suono del motore, e la tua auto andrà alla grande nella gara. E non capisco perché ti ostini a non voler usare la tua vecchia Genesis. Cioè, ovviamente è un po’ ammaccata dopo quello che gli ha fatto Kai, ma il motore va perfettamente.”
“Sei sicuro che non ha bisogno di nuove decalcomanie e qualche led?” chiede Lu Han da dietro la propria Skyline, e Kris ruota gli occhi. O meglio, Kyungsoo pensa che Kris potrebbe aver ruotato gli occhi, dal momento che la sua testa è ancora infossata da qualche parte nella sua nuova Genesis. Kris si è promosso meccanico ufficiale dell’auto di Kyungsoo sebbene le proteste di Chanyeol. Kyungsoo ha iniziato a sospettare che sia l’unico a lavorare da quelle parti.
“E se hai bisogno di altri mod per l’auto va da Lu Han.”
“No, non farlo!” grida Minseok da dietro la sua 370Z Coupé, “Io non gli avevo chiesto questo disegno di Hello Kitty! Cosa diavolo hai combinato?”  Minseok aveva urlato verso mezzogiorno alla vista di un disegno dell’enorme faccia di Hello Kitty dipinta sulla sua auto. Kyungsoo aveva pensato che quello fosse stato un atto vandalico, ma alla fine si è scoperto che era stato Lu Han. Anche se inizia a pensare che Lu Han lo sia sul serio, un vandalo.
“Sta calmo, coniglietto. Non puoi mai sapere che non ti eleggano vincitore del premio ‘Auto più Carina’ al Race War grazie a me. E poi quel disegno aumenta la potenza dei tuoi cavalli del 300%, sul serio.”
“E tutti quei disegni di anime che hai fatto sui finestrini? Come cazzo pensi che riesca a guardare fuori in questo modo?”
“Ogni decalcomania aumenta la potenza del motore di 50, okay? E a chi serve una perfetta visione quando hai Misa Misa dipinta sullo specchietto retrovisore?”
Kyungsoo non riesce a capire se quel ragazzino biondo, Lu Han (che alla fine non è poi così giovane), sia ironico o sincero rispetto a tutto quello che fa con la sua voce impassibile e quegli occhietti da cerbiatto.
Prestano a Kyungsoo una Hyundai Tuscani gialla mentre la sua auto è in officina. Color tuorlo d’uovo, dice Baekhyun con un ghigno mentre gli presta le chiavi. E il portachiavi ha davvero la forma del tuorlo di un uovo. In verità quella è la vecchia auto di Baekhyun ma ormai non la usa più. Kris chiede a Baekhyun di andare a recuperare qualche nuovo componente ad un negozio in centro, e Kyungsoo si offre volontario per accompagnarlo, “Sarà come un collaudo,” dice Kyungsoo mentre sale sulla Tuscani, “Per assicurarci che riesca a maneggiare il Tuorlo d’Uovo.”
L’estate è in arrivo, il caldo stanco e opprimente nel garage.

Baekhyun si rivela essere un pettegolo ancora più insopportabile di Chanyeol. Sta giocherellando con la radio dell’auto, salta dal pop straniero a un gruppo k-pop di ragazze insopportabili a canzoni commerciali fino alle news sul traffico, quindi torna al gruppo k-pop di ragazze. Baekhyun è quel tipo di persona che si mette a ballare in macchina ad ogni semaforo rosso, anche quando ballare significa muovere le braccia a destra e manca e scuotere la testa come un polipo.
“Chanyeol e Kris hanno due macchine gemelle, e non solo per la carrozzeria. Hanno lo stresso motore, stesse decalcomanie. Uguali in tutto, insomma. Fanno tipo a gara a chi arriva primo con lo stesso GT-R. E hanno pure vinto le due auto insieme.”
“Hanno vinto le auto?” Kyungsoo si era domandato perché ci fossero due GT-R identiche nel parcheggio del garage qualche tempo prima.
“Oh sì. Era tipo una scommessa doppia di qualche tempo fa. Hanno gareggiato insieme come una squadra e si sono portati a casa quelle due bestie. Pazzesco, solo loro due potrebbero fare una cosa simile, davvero.”
Baekhyun cambia di nuovo stazione e ritorna sulle news. Congestione a Susaek-dong. Incidente coinvolge tre auto a Sowon-gil. Un frontale. I morti devono ancora essere identificati.
“Kai è una di quelle persone che sono davvero brave a scomparire. Se dovessi scrivere una sua biografia ci sarebbero un sacco di pagine bianche dal titolo ‘qui è dove è scomparso dalla faccia della Terra’, e poi nella pagina successiva ‘è riapparso quattro mesi dopo’. Se strappassi le pagine bianche resterebbe ben poco.”
“L’ho rivisto da queste parti. Era al garage ieri.”
“Sì, a proposito, appare più spesso da quando sei arrivato tu. Che cosa curiosa,” sorride Baekhyun guardandolo di sottecchi, “Forse potrebbe smetterla con questa vita da Houdini,” e il sorriso di Baekhyun diventa pensoso. Le dita lunghe ticchettano sul vetro, “Beh, immagino che non sia sempre stato così. Ha iniziato a sparire da... non so, quattro, cinque anni? Dopo che ha avuto quell’enorme disputa con Sehun e Lu Han. Credono che nessuno se ne sia accorto, ma è così ovvio. È solo che nessuno vuole parlarne.”
“Che disputa?”
“Beh... Sehun e Lu Han sono tipo amici d’infanzia? Sono cresciuti insieme nello stesso quartiere. Molti di noi sono cresciuti insieme, a dire il vero. Ecco perché siamo finiti tutti qui. Come Chanyeol, Minseok ed io. Comunque... non lo so. Sehun era davvero attaccato a Kai? E poi è arrivato Lu Han e sono diventati un trio inseparabile. Ma non saprei, da qualche parte lungo il percorso Sehun e Lu Han si sono messi insieme. Kai si è tipo incazzato. Cose che capitano. Non conosco bene i dettagli. E poi una notte é scomparso. Una roba pazzesca, hanno ritrovato la sua auto giù per un dirupo. Ci siamo tutti spaventati a morte.”
Una BMW nera convertibile si avvicina a loro ad un semaforo rosso, mezzo chilometro prima del garage. Oltre i finestrini c’è Kai, che gli sorride oltre il finestrino mentre si sfila degli enormi occhiali da aviatore come se fosse la star di un film, “Come va l’auto per la gara?” chiede, mentre Kyungsoo abbassa il finestrino della Tuscani.
La BMW lampeggia tre volte. Può avvertire lo scalpitio del motore che va su di giri. Kyungsoo sorride a se stesso e si appoggia al sedile mentre fa girare in folle il motore della Tuscani. Baekhyun si irrigidisce nel momento in cui capisce cosa sta per succedere. Kyungsoo fissa Kai negli occhi, le dita strette sul volante, la distanza tra di loro segnata da una singola linea di contatto visivo. Le labbra di Kai sono allungate in un piccolo ghigno, ma gli occhi non stanno sorridendo. Non è proprio una sfida, ma ci si avvicina.
Tre, due, uno. Poi scatta il verde. Zero. Ed entrambi pigiano con forza l’acceleratore.
“Ma fai sul serio–? Oh cazzo!” grida Baekhyun accanto a lui, ma Kyungsoo a malapena se ne accorge, “Kyungsoo, tieni gli occhi su questa cazzo di strada–!”
Entrambi continuano a fissarsi, il contachilometri che sale a vista d’occhio, fianco a fianco. Non è una gara, perché Kai e Kyungsoo continuano a mantenere la stessa velocità. Sfrecciano lungo la strada deserta e si guardano negli occhi come se stessero per buttarsi insieme giù da un dirupo. Finché morte non ci separi, noi due contro il mondo, eccetera. È la stessa emozione provata quella prima notte alla pista di Incheon quando le loro auto si sono scontrate ed hanno gareggiato per la linea d’arrivo. Gli occhi di Kai sono luminosi ed insistenti. Lascia andare l’auto, cavalca l’onda.
Baekhyun grida da qualche parte lì affianco. Qualche auto suona il clacson mentre li evita, pochi millimetri di distanza dall’impatto. Kyungsoo lascia che l’istinto controlli la presa sul volante. Kai sta ancora sorridendo. È esilarante non vedere dove stai andando. Interrompono il contatto visivo a un centinaio di metri dal garage. Kai torna a guardare la strada con un ampio sorriso sul volto mentre li sorpassa, curvando verso la loro destinazione. Kyungsoo si ferma davanti al garage solo pochi secondi dopo. 
“Oh merda, Chanyeol non scherzava quando diceva che saresti stato la versione di Kai 2.0,” Baekhyun lancia in aria le braccia mentre esce dall’auto. Kai scende dalla convertibile con un salto senza nemmeno fare la fatica di aprire la portiera. Tiene un braccio attorno alle spalle di Kyungsoo mentre entrano nel garage.
“Non ti comporti con un po’ troppa confidenza nei miei confronti?” Kyungsoo cerca di toglierselo di dosso con poca convinzione. Quel peso che è già diventato qualcosa di familiare.
“Non essere triste, sei un buon bracciolo.”

Quel pomeriggio, Kyungsoo abbandona la Tuscani al garage e lascia che Kai lo accompagni con la sua BMW in un qualche posto deserto vicino al fiume Han. Si stiracchiano distesi sul tettino, mentre guardano il tramonto – che rende il profilo della città scintillante – riflesso nei grattacieli di vetro.
“Hai qualcosa che muori dalla voglia di dirmi, vero? Sputa il rospo. Sono pronto a qualsiasi tipo di confessione,” Kai sorride e si avvicina all’altro, gli occhi a poca distanza dalle guance di Kyungsoo. Il suo sorriso è cinque volte più potente da questa distanza (o dalla mancanza di essa), pensa Kyungsoo. La curvatura delle sue labbra illuminata dal tramonto gli concede una visuale esteticamente perfetta.
“Ti ho visto buttarti giù da un cavalcavia con la Jaguar qualche settimana fa. La prima notte che ci siamo incontrati alla gara. Nessuno è uscito da quei rottami. Ho aspettato.”
“Oh,” Kai si allontana, puntellandosi sui gomiti, “Beh,” le sopracciglia si corrugano, “Dato che siamo in modalità condivisione, qualche tempo fa ti ho visto rotolare sulla strada almeno cinque volte insieme alla tua vecchia Genesis. È esplosa. C’erano le fiamme e tutto. Coltro drammatico.”
“Quando l’hai scoperto?” il battito del cuore gli batte forte nel petto. Kyungsoo stringe i pugni contro le cosce, come se potesse bloccare i tremiti che provengono da sotto la pelle.
“No, con calma. Fai la domanda giusta,” gli occhi di Kai sono ancora più brillanti quando torna a guardarlo. Il cielo si è oscurato attorno a loro, una tonalità cristallina di blu grigiastro. L’estate è proprio dietro l’angolo. E ha pure smesso di piovere da qualche settimana.
“Dove sei andato dopo l’impatto?”
“Nel futuro. E tu?”
Kyungsoo esita. Non se lo aspettava.
“…non credo che andiamo dalla stessa parte. Schiantarmi mi riporta sempre indietro nel tempo.”

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