Megan McLean - la ragazza lupo

Por cuteasmisa

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IN REVISIONE Percy Jackson and Harry Potter crossover fan fiction🔽 "Bellezza è tutto quello che proviamo den... Más

L'inizio dell'incubo
Nuove amicizie
Giuramenti
Pozione Anti-Lupo
Amicizia
Luna piena
Ricordi
Compleanno
La collana
Halloween
Madison
Verità
Sorelle
Diplomati e felici

Ciò che desideravo

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Por cuteasmisa

Era un sogno. Sì, sapevo di trovarmi in un sogno. Era tutto nero attorno a me, non c'era nulla, era come se fossi sospesa nel vuoto. Ai semidei capita spesso di fare sogni strani, ma a me non capitava da un po', per fortuna. A un tratto scorsi una luce di fronte a me, lontana. Si stava avvicinando pian piano, fin quando non scorsi una figura di donna.

"No... Non può essere..." mi dissi.

E invece era lei.

Corsi incontro alla luce, fino a quando non arrivai ad abbracciare la figura che prima si trovava davanti a me. E in quel momento, fu come se sentissi tutte le persone che amavo tra le mie braccia. Piper, Ginny, Luna, Annabeth,... Leo,... Draco...
Senza quasi accorgermene, scoppiai in lacrime sulla spalla di quella persona.

"M-Mamma..." singhiozzai.

Afrodite mi strinse a sé.

"Sì, tesoro, sono qui" disse, accarezzandomi i capelli.

Dopo circa trenta secondi, mi staccai da lei e la guardai. Non la ricordavo bene, dato che forse l'ultima volta che l'avevo vista ero appena nata.

Era la donna più bella che avessi mai visto. Aveva lunghi capelli dorati e occhi dolci e gentili. Indossava un peplo rosa salmone che sembrava fatto apposta per lei. Mi guardò dritta negli occhi con dolcezza.

"Amore, quanto sei cresciuta!" disse quasi commossa, portandomi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

Io la guardai con le lacrime agli occhi.

"P-perché sei qui?" balbettai.

"Come perché? Mi sembra ovvio" disse mia madre. "Quando hai bisogno io ci sono sempre per te. Anche se non mi vedi, sono lì che ti proteggo. Ma avevo notato che stavolta avevi proprio bisogno di molto aiuto. Sediamoci."

Dal nulla, fece apparire una panchina bianca. Senza fare domande, mi sedetti lì con lei.

"Aiuto... In che senso?" chiesi, tirando su col naso.

"Per amore, ovviamente" rispose sorridendo.

Abbassai lo sguardo tristemente. "Dovevi proprio ricordarmelo?"

"Tesoro, essendo la dea dell'amore, mi sembra ovvio che debba aiutare mia figlia con le sue indecisioni in questo campo. Sai, è da quando sei arrivata a Hogwarts che vedo ogni tua singola mossa. So che hai litigato con il tuo amico Leo. Perché avevi baciato quel Malfoy, giusto?"

Annuii, tenendo lo sguardo basso.

"Beh, tesoro, dovresti semplicemente seguire il tuo cuore. Chi è che ami davvero? E chi è che vedi solo come un amico? Questo io non posso saperlo. È il tuo cuore che deve decidere."

Finalmente tirai su la testa e la fissai.

"Cosa c'è?" mi chiese Afrodite.

"È che... prima, quando ti ho abbracciato... ho sentito entrambi. Non so se mi spiego, era come se abbracciassi Draco e Leo contemporaneamente. E non credo che questo mi aiuti molto" dissi.

"Oh, già. Non sei la prima a cui accade. Beh, in questo caso devi pensarci su. Devi capire chi senti come un amico e chi come un amore. E poi, sicuramente nell'abbraccio avrai sentito anche tua sorella e i tuoi amici, ma quello è amore fraterno. Magari anche con Draco o Leo è così. E ora un'ultima cosa" aggiunse. "Immagino che Draco ti abbia parlato di Madison. Devo farlo anch'io. Non ho molto tempo, quindi spero di fare in tempo a dirtelo. Tu hai gli stessi occhi di Megan. Faceva parte della tua stessa casata. Questo è perché è..."

La sua immagine cominciò a sbiadirsi, e non sentii la fine della frase.

"Cosa?" gridai, mentre mia madre scompariva.

"Lei è tua..."

Ma non riuscì a dirmi chi era Madison, perché scomparì.

Mi svegliai con la sveglia che mi stordiva i timpani. Guardai l'orologio: le sette del 30 novembre. Era passato ormai un mese da quando Draco mi aveva raccontato di Madison, ma a quanto pare quel pensiero mi tormentava ancora i sogni. Io e lui eravamo diventati molto amici e mi aveva fatto capire che lui mi sentiva solo quasi come una sorella, nulla di più. Ma forse io provavo qualcosa, anche se lo negavo... E, beh, se ve lo starete chiedendo, no, non avevo ancora fatto pace con Leo. Non volevo stargli addosso ed ero troppo orgogliosa per andare io da lui. Quella mattina, però, sentivo il bisogno di parlargli.

Mi alzai subito e vidi Luna e Annabeth ancora nei propri letti. Silenziosamente, mi vestii e andai in bagno, poi uscii e andai in Sala Grande. Posai lo sguardo sul tavolo dei Serpeverde, individuando subito Piper. La chiamai; lei mi vide, si alzò e venne verso di me.

"Ehy, sorellina, buongiorno. Cosa c'è di urgente?" mi chiese.

"Stanotte ho sognato la mamma" dissi, facendo un gran sospiro. Lei mi guardò sorpresa.

"W-Wow... E che ti ha detto?"

"Beh... Mi stava per dire qualcosa su Madison, ma... Non ha fatto in tempo. Tu ne sai qualcosa?"

"Ehm... Sì..." rispose, abbassando lo sguardo. Prese fiato, poi continuò: "Lei è... era nostra sorella. Me lo ha detto quando... quando lei se n'è andata."

Mi sentii bruciare gli occhi.

"Quando l'ho saputo... Mi sono sentita distrutta. Avevo perso una persona che non sapevo neanche fosse così importante. Mi sono sentita più sola di quando tu eri tornata a casa..."

Piper ormai aveva le lacrime che le rigavano la faccia. Non riuscivo a vederla così, e la abbracciai.

Lei soffocó i singhiozzi sulla mia spalla e io mi sentii uno schifo per averle fatto ricordare nostra sorella.

Quando ci staccammo, lei tirò su col naso.

"Comunque... Draco e Leo non lo sanno... Non ho avuto il coraggio di dirglielo. Però credo che sia arrivato il momento. Altrimenti mi porterei questo rimpianto a vita" concluse Piper.

"Ci penso io" dissi, mettendole una mano sulla spalla. "Di' solo a Leo di venire al Lago Nero dopo colazione. A Draco penso io."

Mi sembrò anche una buona occasione per parlare con Leo. Certo, non lo avrei fatto sentire meglio, ma... mi mancava. Tanto.

"Va bene. Buona fortuna" mi disse mia sorella, poi tornò dai Serpeverde e la vidi sussurrare all'orecchio di Leo. Lo sguardo del mio amico andò subito verso di me, così io distolsi il mio da un'altra parte. Per fortuna, Draco era dall'altra parte del tavolo. Lo raggiunsi, e gli dissi dell'appuntamento al lago, tranne il piccolo dettaglio di Leo.

"È una cosa grave?" mi chiese Draco con sguardo preoccupato.

Scossi la testa.

"Cioè, è una bella cosa, ma al contempo triste. Comunque, ci vediamo lì" conclusi, e, salutandolo, uscii.

Ero già seduta sulla panchina al Lago. Il paesaggio era innevato, e faceva molto freddo, ma era l'unico posto tranquillo di Hogwarts. Il lago era ghiacciato, ci si poteva pattinare. Presi nota di quest'idea.

Mentre cercavo di riscaldarmi con il mio cappotto, vidi una sagoma avvicinarsi: era Draco. Poco dopo, era seduto accanto a me.

"Allora?" mi chiese insistente.

"Aspetta" dissi.

"Cosa?"

Lo zittii mettendogli un dito sulle labbra.

Un minuto dopo, scorsi la figura di Leo scendere dal castello e man mano avvicinarsi. E credo Draco lo riconobbe.

"Megan, stai scherzando" disse, guardando la figura di Leo schifato.

Ormai il viso di Leo era visibile, e anche lui vide noi, così fece marcia indietro. Mi alzai dalla panchina e gli corsi incontro.

"Leo, aspetta!"

Lo voltai prendendolo per la spalla e incontrai il suo sguardo corrucciato.

"Mi hai chiesto di venire per... farmi vedere questo?" disse indicandomi Draco seduto alla panchina.

"No! È una cosa che riguarda entrambi! Per favore, vieni. Ti supplico."

Ci rifletté un attimo, poi sospirò e mi superò, andando verso la panchina, così lo seguii.

Mi sedetti in mezzo ai due, per paura che si picchiassero di nuovo. Si lanciavano brutti sguardi e mi sentivo un po' a disagio, così decisi di rompere il ghiaccio con un colpo di tosse.

"Allora... Vi ho chiamato qui entrambi per dirvi una cosa importante su... su..." Cercai di tirare indietro le lacrime, infine dissi quel fatidico nome. "Madison. È... Era... Mia sorella."

Calò subito un sovrumano silenzio. Il primo a parlare fu Draco.

"Stai... Stai dicendo sul serio?" mi chiese. Annuii tristemente. Spostai lo sguardo su Leo: aveva la testa bassa e le mani intrecciate. Dai suoi occhi capii che stava ancora cercando di realizzare ciò che avevo detto. Gli posai una mano sul braccio.

"Ehi" dissi, avvicinando la testa alla sua.

Lui alzò lo sguardo e mi fissò.

"Non... Non devi stare così. Non è poi una cosa così brutta. Neanche io lo sapevo. È stato... Sorprendente."

Lui non disse nulla e continuò a guardarmi negli occhi.

"Io... Vado" disse Draco. Lo sentii alzarsi, poi i suoi passi si allontanarono e io e Leo rimanemmo soli, con gli sguardi ancora intrecciati.

A un tratto lui si avvicinò, e il mio cuore mancò un battito.

"Leo... No" sussurrai, con il suo viso a pochi centimetri dal mio.

"Cosa?" disse lui.

Abbassai lo sguardo e cominciai a giocare con le mie dita, a disagio.

"Non... Non possiamo. Calipso" spiegai. Lui mi prese il mento, costringendomi a guardarlo.

"L'ho lasciata."

Il mio cuore cominciò a battere ancora più forte.

"Per-Perché?" balbettai. Lui sospirò.

"Non andava. Eravamo troppo diversi. Era diventata troppo... troppo attaccata. Troppo snob. Ho capito che non era la persona giusta per me."

"Se... Se l'è presa?" chiesi.

Lui alzò le spalle e sorrise.

"Un po'. Sai com'è fatta."

Sorrisi anch'io, e mi sentii subito meglio: mi mancavano i suoi modi di farmi ridere.

Poi persi un altro battito, perché si avvicinò ancora di più. Gli misi le mani sul petto, spingendolo un po' più distante.

"Oh, ancora?" scherzò lui.

"Scusami... È che... Mi sento come se... se tradissi mia sorella. Madison. Sai... so cosa c'è stato tra voi due... Mi sentirei in colpa..."

Lui scosse la testa.

"Megan, tua sorella avrebbe voluto solo la tua felicità. Se tu sei felice, lo è anche lei... nei Campi Elisi."

Non sapevo più cosa dire. Non potevo più ribattere.

"C'è altro?" chiese poi.

Annuii.

"Devo dirti una cosa." Presi coraggio per dirgli ciò che avevo dentro dall'inizio dell'anno.

"Leo, noi... noi già ci conosciamo. Cioè, già ci conoscevamo. Al primo anno. Eravamo migliori amici. Non... Non ricordi nulla?"

Lui mi guardò con aria interrogativa. Abbassai la testa.

"No, a quanto pare no... Non so cosa ti sia successo. So solo che... Quando ti ho rivisto a settembre, ho avuto una morsa al cuore. Sono stata male per il fatto che non mi avevi riconosciuta. E... ammetto di essere stata male anche per averti visto con Calipso. Forse... Forse questo potrebbe farti tornare a galla qualcosa."

Mi avvicinai un poco. Poi lo baciai.

Non so quanto durò.

So solo che era ciò che desideravo dall'inizio.

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