‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Cr...

Od Zerosenpaii

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"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortal... Více

Prologo.
Parte Prima.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Parte Seconda.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
Parte Terza.
31.
32.
33.
Ultimo.
Epilogo.
Spazio Autrice.
Sequel.
[Extra] Oneshot: Casa (Hermann/Victor)

8.

431 40 12
Od Zerosenpaii

"L'isola dei disperati"

<<You can't do a double suicide alone~>>
Si sentiva solo la sua voce che rimbombava a causa dell'eco contro le pareti di pietra in quel luogo sotterraneo,dove l'unico rumore udibile erano gocce d'acqua che cadevano dalle pareti rocciose con un sonoro "plop".
<<But with two people,you can~!>>
Improvvisamente un altro rumore si aggiunse alla situazione: passi. Passi leggeri e ben coordinati,Dazai ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa riguardo a chi appartenessero. In effetti la cosa più logica da fare,in quel momento,era proprio andare a parlare con l'unica persona che sembra saperne qualcosa della situazione.
<<Wowo,double suicide,double suicide,double sui->>
<<Piantala>>
Una figura esile e molto familiare,dai capelli rossi spettinati e l'aria irritata lo fissava dall'altra parte delle sbarre della cella in cui era confinato. Accanto a lui,una ragazzina molto più bassa dai capelli color verde spento teneva le braccia incrociate e l'espressione che vagava in cerca di qualcosa in particolare sul volto del moro.
<<Chuu,Saffo! Che bello vedere finalmente qualcosa che non sia roccia~>> ridacchiò Dazai,ma dovete sussultare leggermente quando un cazzotto del rosso fece tremare le sbarre di ferro e vibrare il muro.
<<Ti sembra il momento di scherzare?>> lo fissò con i penetranti occhi azzurri finchè Dazai non si arrese,sospirando e facendo un cenno con la mano come a chiedergli cosa volesse sapere.
A parlare fu Saffo.
<<Come conosci Lesbia?>> la solita luce vivace e beffarda negli occhi di Saffo adesso si era spenta,lasciando il posto a delle semplici iridi verdastre e vuote. Era quasi inquietante da guardare,pensò Dazai.
<<Non la conosco così bene come credete>> iniziò a parlare il moro,facendo tintinnare la catena delle manette con cui era legato al muro; Chuuya era sicuro che se era ancora legato era solo perchè non aveva provato a liberarsi.
<<Durante i miei primi anni alla Port Mafia>> riprese a parlare il bendato <<una delle missioni che Mori mi affidò fu di ascoltare la richiesta di una "cliente",che era venuta in Giappone chiedendo asilo politico. Voleva che cancellassimo la sua esistenza e che la nascondessimo in un posto dove nessuno l'avrebbe mai trovata: avrete capito che quella cliente era Lesbia. Così radunai due importanti esponenti della mafia Greca e mi feci aiutare. Con l'abilità di Medea "Perfect World",creammo quest'isola che non compariva in nessuna carta geografica. L'abilità di quella donna consiste nel creare esattamente ciò di cui una persona ha bisogno,qualsiasi cosa venga creata scompare nell'esatto istante in cui non è più di alcuna utilità. Penelope,invece,con l'abilità "Back Home",ha trasportato qui persone senza memoria di diverse popolazioni e creato una tribù,in modo da rendere la vita più semplice per tutti. Vi starete chiedendo come mai Lesbia voleva sparire,ma che ce lo dicesse non è mai stato parte dell'accordo.. A noi bastava che ci pagasse>>
<<Quindi l'hai semplicemente aiutata a sparire dalla faccia della Terra?>> Saffo alzò un sopracciglio <<come mai ti odiano tutte e tre così tanto allora?>>
Chuuya aggrottò la fronte,molto interessato alla risposta a questa domanda.
Dazai si grattò nervosamente la nuca.
<<Andiamo,è irrileva->>
Un altro cazzotto alle sbarre da parte del rosso fece sussultare il ragazzo,che si decise a parlare.
<<Semplicemente dopo aver creato tutto ciò sono dovuto rimanere lì con loro per qualche settimana per accertarmi che tutto funzionasse..>> ridacchiò nervosamente.
Chuuya emise una risatina isterica.
<<Gli hai promesso mari e monti in cambio di compagnia e giunto il momento te la sei data a gambe,neh?>>
Dazai si mise a contemplare la precisione geometrica della disposizione delle rocce sul muro.
<<È stato tanto tempo fa! Andiamo,Chuu!>>
Il più basso sospirò,per nulla stupito dall'informazione appena ricevuta,ma consapevole che non poteva fossilizzarsi su qualcosa accaduto anni prima.
<<Quindi sai che lei voleva cancellare ogni traccia della sua esistenza ma non sai perchè>> annuì Saffo,con espressione ancora più dubbiosa di prima <<e non hai idea del perchè ci abbia attirati qui ora..>>
Improvvisamente le labbra di Dazai si incurvarono in un sorrisetto pieno di consapevolezza.
<<In realtà credo.. Che avrai presto tutte le risposte che cerchi>>

[...]

I membri della D.A.N.T.E,Chuuya e le tre donne greche erano riunite intorno alla tavola nella sala da pranzo della padrona dell'isola.
<<Souvlaki!>> esclamò quest'ultima,indicando un piatto di spiedini di carne arrostiti.
Il brusio che prima c'era nella stanza divenne vero e proprio fracasso,mentre ognuno cercava di afferrarne un paio prima della persona accanto.
<<Poi abbiamo Pita,Moussaka..>> continuò indicando prima un piatto con della sorta di piadine e poi quella che sembrava una lasagna,ma che al posto della pasta aveva strati di patate e melanzane.
<<Oh,assaggiate i Saganaki! Prendete un po' di Horiatiki!>> continuava a incitarli indicando le varie pietanze che via via venivano portate sulla tavola.
Lesbia sorrideva,battendo le mani mentre osservava i commensali fiondarsi sul cibo declamandone la bontà. Per dolce arrivarono delle Baklava e dei Kadaifi,che furono molto apprezzati da tutti. L'unica che non aveva toccato nulla se non un pezzo di pane era Saffo che continuava a guardarsi intorno con circospezione,decisa ad andarsene il prima possibile.
Quando il pranzo fu finito tutti si complimentarono per la squisitezza delle pietanze,tutte tipicamente greche. Il clima era cambiato un bel po' da quella mattina: probabilmente dopo aver esplorato l'isola ed essersi accorti che non c'era alcun effettivo pericolo,i membri dell'organizzazione avevano deciso di approfittare di quell'improvviso cambio di scenario e goderne finchè potevano mentre cercavano di comprendere le circostanze dietro quell'avvenimento.
Lesbia congedò i commensali guardandosi intorno per cercare Saffo,ma lei si era dileguata prima di tutti gli altri.

Chuuya aveva rifatto nuovamente il giro dell'isola,sperando di trovare qualche indizio sulla sua natura artificiale e sugli abitanti che adesso vi alloggiavano,ma il tutto servì a ben poco.
Nessuna rovina,nessun segno di erosione naturale sulle rocce,nessuna iscrizione o vecchio documento custodito in una biblioteca.. Sembrava che un giorno quell'isola fosse comparsa come se ci fosse sempre stata. Tutto combaciava con il racconto di Dazai,ma continuava a non avere senso.

<<E se il bastardo ne sapesse di più ma non volesse dircelo..?>> Pensò ad alta volte mentre camminava verso la casa che gli era stata assegnata per la notte,dato che il sole si era tinto di un placido colore arancione e stava diluendo la sua tinta nelle acque del mare sconfinato.
<<Di chi parli?>> Dante lo aveva affiancato in maniera talmente silenziosa che nemmeno con la sua vigile soglia di attenzione il rosso l'aveva percepita.
Tuttavia,nonostante avesse sussultato per un attimo,tornò subito composto tossendo un paio di volte: in fondo non aveva detto nulla di compromettente; le informazioni fornite da Dazai preferiva tenersele per sè,se qualcuno avesse parlato sarebbe stata sicuramente opera di Saffo.
<<Nessuno in particolare,ragionavo>> rispose liquidandola,e notò con piacere che quella posta dalla rossa doveva essere una domanda puramente di approccio,poichè non aveva minimamente ascoltato la risposta.
<<Cosa ne pensi di questo posto?>> chiese,tuttavia,cacciando una rudimentale sigaretta fatta a mano.
Lui scrollò le spalle.
<<Sembra tutto fin troppo...Normale? Insomma,siete voi l'organizzazione Internazionale,eppure vi state comportando come se foste in gita!>> lasciò andare tutto d'un fiato il pensiero che aveva trattenuto fino a quel momento.
Dante scoppiò a ridere.
<<Hai perfettamente ragione>> fece una pausa,aspirando dalla sigaretta contenente chissà cosa <<il fatto è che la D.A.N.T.E così come la vedi ora si è formata solo un anno fa,con il mio arrivo. Non abbiamo mai davvero fronteggiato una minaccia o un problema che non fossero cose quotidiane>>
Nel frattempo,continuando a camminare,i due iniziavano a intravedere la sagoma delle due casette: casualmente quella di Dante era molto vicina a quella del suo interlocutore.
<<Insomma,siete l'asso nella manica che non è mai servito?>> chiese Chuuya,infine,dopo averci pensato un po' su.
Dante sorriso.
<<Una specie di gruppo di recupero che non completa mai i suoi obiettivi>>

Dopo questa frase i due si separarono,entrando ognuno nel rispettivo alloggio. Le casette erano in legno,non molto grandi,con tutte le stanze connesse fra di loro senza porte. Una cucina essenziale compresa di tavolo per mangiare,un bagno e una piccola camera con solo un letto,un comodino e una televisione.
Chuuya provò ad accenderla ma non servì a niente,dato che non c'erano prese dove potesse essere attaccata.
"Sarà solo presenza scenica..?" si chiese.
D'un tratto un'improvvisa folata di vento gelido gli scompigliò i capelli e la consapevolezza lo colpì come un macigno.
<<IL CAPPELLO!>>
Era riuscito a salvarlo quando erano caduti dal dirigibile,quindi quando lo aveva perso? Ripercorse con la memoria tutti gli eventi di quella giornata e arrivò ad un'unica conclusione.
<<Deve essere a casa della signora inquietante..>>
Si precipitò fuori dirigendosi rapidamente verso la casetta più grande,dimora di Lesbia e delle altre due. Ormai era notte e non c'era più nessuno per strada,nessun rumore si sentiva se non quello dei suoi passi sul sentiero terroso.

Arrivato davanti alla porta di legno,dopo aver percorso gli scalini,stava per bussare quando sentì una voce familiare parlare a voce molto alta dall'interno,quindi si fermò ad ascoltare.
<<TI RENDI CONTO?!>>
Non ci fu risposta a quella domanda,Chuuya era sicuro di poter dire a chi appartenesse quella vocina dal tono così insolente.
<<Calmati,perfavore..>> questa volta la voce apparteneva sicuramente a Lesbia.
Perchè stavano discutendo da sole a quell'ora? Quelle due si guardavano in cagnesco da quando erano arrivati lì,dopotutto sembrava si conoscessero.
Improvvisamente Chuuya fece un piccolo balzo all'indietro,dopo aver sentito un rumore più forte e vicino degli altri.

Un urlo pieno di frustrazione.
Rumore di vetro frantumato.
E poi silenzio.

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