Sotto Torchio da Lety

De CrazyReporters

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Salve gente corraggiosa! In questo libro pubblicherò le interviste delle mie vittime! Ahaha nah, tranquilli... Mai multe

Introduzione
Aleeeeee
Cami... La Misteriosa...
LYS! DOVE SCAPPI!?
Sua Altezza Reale Laura
Buonasera Capitano!
Tu Mi Vuoi Morta!
Ma Dove Diamine Sono!?
Matteo, Sei Vivo!!
Dark_Flame_94
Soft Ice Cream
MartiAntares
Sognatrice_di_libri
AmahyP

Cris... Questa è Guerra!

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De CrazyReporters

Bella gente di Wattpad! Costui che oggi vi presento, ha avuto altre interviste eppure si era dato alla macchia, comparendo all'ultimo per non essere catturato, ovviamente non ha avuto scampo, anche se più volte ha provato a svigniarsela!

Affermava che IO avrei perso, sarei stata messa all'angolo, beh, gli ho dimostrato che non sono una pivellina. 😎

È stata una guerra all'ultima parola! E nel corso della battaglia, tra frecciatine, domande subdole, psicoanalisi e l'incontro alquanto disgusto di una creatura aliena, sono uscita vincitrice, credo, dai diciamo un pareggio! Ora, sono qui, davanti a voi, per presentarvi questo essere dalla duplice personalità!

Un essere che ha dato vita a un culto che si erge intorno a una creatura... che potrebbe assomigliare anche a un mocio vileda, dipende dal punto di vista, MA non sottavalutatelo! Se lo vedete, scappate!

Ora, senza ulteriore indugio, vi presento le storie che il Campione Olimpico di Divano ha scritto!

Ecco le sue opere!
Ma di chi mai starò parlando?
Dell'unico e inimitabile soundless_wind !!!

*Appello per le donzelle single di Wattpad* , se cercate un bravo ragazzo, Cris è single!! Ed è alla ricerca di una brava ragazza, con la testa sulle spalle, spiritosa e vitale, astenersi perditempo!

🐲🐲🐲🐲🐲🐲🐲

Letizia, è solo un castello.... Vecchio, lugubre, pieno di spifferi, dimora (probabilmente) di pipistrelli o di altri esseri soprannaturali che in teoria non esistono, ma siamo in una zona virtuale, dove tutto può accadere, ma è solo un castello.
Sospiro pesantemente uscendo dalla mia Land Rover rossa metalizzata, lanciando sempre delle occhiate a quel castello abbandonato da secoli e sperduto in mezzo a una vallata desolata, come unica compagnia, quelle vecchie pietre avevano una nebbia perenne e raramente il sole faceva capolino, come se anch esso temesse quel posto, dove i pochi alberi presenti protendono verso il cielo i loro contorti e neri rami verso la volta celeste, come a lanciare un muto grido di aiuto.

Richiudo la portiera alle mie spalle per raggiungere il bagagliaio ed aprirlo, sempre guardandomi attorno. Sola in mezzo al nulla. Appunto Letyyyyy, al nulla! Come direbbe Ale, stai Shalla. Il suono di un ramo spezzato mi fa sobbalzare e velocemente afferro la torcia, schiaccio l'interruttore e la agito tipo spada laser intorno a me, alla ricerca della fonte di quel rumore, ma i miei occhi non vedono nulla, eppure, sento lo sguardo di qualcuno puntato su di me.
«Hai scelto la ragazza sbagliata.» con un sorriso che promette dolori a chiunque mi stia osservando, apro il borsone presente nel baule, iniziando ad indossare gli accessori che vi sono all'interno.
Un pugnale d'argento che lesta nascondo nello stivale, una pistola con proiettili d'argento che metto nella fondina che ho sul fianco destro, mettendo in tasca altre munizioni sia d'argento che di legno, metto a tracolla una feretra con una ventina di frecce dalla punta doppia composta dai due materiali letali. Lo so vi sembra stupido, ma le leggende hanno sempre un fondo di verità.
Come dico sempre: "La prudenza non è mai troppa."
In realtà dici sempre: "Mai lasciare niente al caso oppure la Speranza è un angelo travestito da Demone".
Prendo il secondo borsone che contiene il necessario per questa intervista dove spero non ci scappi un morto, la poso un attimo a terra, per prendere la balestra e chiudere il baule. Chiudo del tutto la macchina ficcandomi nella tasca del giubbotto di pelle le chiavi, per recuperare poi il borsone e mettermi in cammino, tenendo la balestra sulla spalla. Mi guardo attorno, illuminando con la torcia dove metto i piedi. Vi starete chiedendo dove abbia la torcia, con entrambe le mani occupate... Maliziosi miei, è semplice! Il borsone sta nell'angolo del gomito, tenendo il braccio piegato a 45 gradi, così in mano ho la torcia! Vi servono altre info?
Quella sensazione di essere spiata continua a seguirmi, finché non giungo davanti al grande portone ad arco, non sono esperta di archiettetura, ma credo sia in stile gotico.
Tentennnando un attimo davanti al portone, metto la torcia sotto braccio, avendo così la mano libera per afferrare il pomolo della maniglia e girarla per aprire il portone.
Mmm... Corrugo la fronte notando che pur avendo fatto lo scatto non si apre. Tento di nuovo ma quella non si sposta nemmeno di un centimetro.
Ancora un tentativo con le buone, per poi allontanarmi con un sospiro di esaperazione.
«Senti un po'! Me tutte le mattine mi ritrovo a dover aprire la porta della cella frigorifera del camion a suon di calci e fidati che vinco io!» tiro indietro la gamba e colpisco vicino alla serratura, una nube di polvere cade e l'unica che resta in piedi è la porta, mi giro, e esattamente come farebbe un cavallo, scaglio un calcio all'indietro, la porta si apre con un cigolio lungo e tetro che riecheggia nelle stanze vuote.
Rigirandomi con aria vittoriosa entro, lanciando uno sguardo di compatimento al perdente, anche se ora sono io quella con la gamba che formicola.
Faccio scivolare in mano la torcia e mi guardo attorno. Gente, se siete aracnofobici non seguiteci qui...
Ragnatele spesse due dita e lunghe anche un metro da far invidia ai vecchi arazzi appesi alle pareti ormai, logori e forati, adornano ogni angolo di quella sala circolare.
Richiudo la porta aiutandomi con il piede, essa si richiude con un tonfo che fa vibrare le grandi vetrate che si trovano in cima a una scalinata.

Mi addentro in quel buio atrio e al mio passaggio alcune candele si accendono facendomi rizzare i capelli sulla testa, fortuna sono legati in una coda di cavallo, altrimenti farei invidia ai galli.
Mi avvio su quella scalinata illuminata dai raggi lunari che sono riusciti a penetrare la coltre di nubi.
Vago per quei corridoi bui, alla ricerca di un posticino tranquillo e difendibile, dove poter condurre l'intervista.
A forza di girovagare mi ritrovo a salire nuovamente una rampa di scale, e la sensazione che la sù vi sia qualcosa che mi aspetti mi fa correre un brivido lungo la spina dorsale.
Spengo la torcia, visto che l'oscurità lotta con la luce lunare per il dominio. Prendo una freccia dalla feretra e la incocco nella balestra, per poi impugnarla come si deve, inizio la salita tenendo l'arma pronta a colpire al primo piccolo segno di movimento.

Raggiunta la cima, prima di affacciarmi alla porta, mi accosto con le spalle al muro, sentendo dei rumori provenire dall'interno.
Faccio ampi respiri, per poi amarmi di coraggio ed entrare, individuare il bersaglio e fare fuoco. La freccia prende solo la stoffa delle vesti del mio bersaglio inchiodandolo al muro, mentre questi, dopo un attimo di smarrimento, estrae la freccia dal muro, osservando che qualche centimetro più a destra e sarebbe morto. «Ehy!» sbraita nella mia direzione osservando ad occhi sgranati la freccia.
«Ops, errore mio.» mi stringo nelle spalle avanzando nella stanza, la prima che vedo ancora con un po' di arredamento.

Poso il borsone sul tavolino che si trova in mezzo a un divano e due poltrone stile 700 credo, non mi intendo neanche di mobili.
«Sei in anticipo.» commento ammirando il maestoso camino e il gigantesco specchio posto sopra di lui.

«E tu mi stavi per uccidere!»
Minimizzo con una scrollata di spalle posando la balestra accanto al tavolino. «Esagerato, ti ho solo fatto una presa d'aria nella maglietta.» gli faccio notare con nonchalance girando attorno alle sedute per decidere in quale posizionarmi.
«Perché sei armata!?»
Mi volto a guardarlo con un sopracciglio innarcato. «Giro quasi sempre armata, di questi tempi non si sa mai chi puoi incontrare e una ragazza sola per molti è ritenuta una facile preda.» spiego sedendomi su una delle poltrone alzando una nube di polvere, manco mi fossi seduta su un sacco di farina facendolo esplodere. «Ed è colpa tua, hai scelto questa location apposta per spaventarmi.» mi difendo tossendo, sventolando una mano davanti al viso per scacciare quella nube vecchia di secoli. «Guarda un po', chi è spalle al muro spaventato, adesso?» gli domando con un sorriso sfrontato.
In risposta raddrizza le spalle e alzando con fierezza il mento mi raggiunge sedendosi sul divano alzando a sua volta una nube di polvere da far invidia a una tempesta di sabbia.
Mi sporgo, prendendo il borsone, posandolo a terra per tirare fuori una lattina di Coca-Cola, la lancio al mio intervistato di oggi che la prende al volo, continuando a guardarmi torvo mentre la apre con cautela per evitare un doccia zuccherata.

«Preparati a soffrire.» lo avviso estraendo dei piatti, due ciotole contenenti i dolci richiesti, cucchiaio e cucchiaini.

«Vedremo!» ribatte Cris con sguardo di sfida mentre sorseggia la sua bevanda.
Lancio di lato il borsone ormai vuoto, preparando il piattino di desser per Cris.

Un bel Tiramisù e gelato affogato al caffè.

«Allora, mo' mio caro, iniziamo con le domande.» do inizio all'intervista passandogli i dolci che non esita ad assaggiare.

«Vada!» mi esorta incominciando dal gelato prima che si squagli.

A giudicare dai dolci scelti, possiamo star certi che il caffè gli piace! «Partiamo con qualcosa di leggero. Come mai sei apparso su wattpad?»

«Come mai sono apparso su wattpad mi chiedi! Ebbene, fonti attendibili (cioè io)» prende a narrare indicandosi. «raccontano che il mio approdo sulla piattaforma risalga a due anni e mezzo fa, perché ero alla ricerca di quella bestiolina rara che, in campo letterario viene definita "feedback sul proprio lavoro". Pochissima gente da queste parti apprezza il valore di un libro e ancora meno quelle che apprezzano i fantasy. All'epoca, la prima stesura di Lord Hyuma era praticamente pronta, ma non c'era anima viva eccetto mia madre che abbia avuto la buona volontà di leggerselo.
Mi sono documentato, ho sbattuto la testa sugli spigoli dei mobili e contro l'indifferenza del mondo...
Finché non ho sentito parlare di lui... sì proprio lui: AFTER!» grida all'improvviso spalancando gli occhi. «E mo un librettino con poca sostanza come quello era riuscito a farsi un botto di seguito e a essere pubblicato partendo da zero sulla piattaforma arancione. Ho pensato che qualche responso doveva averlo ottenuto! E quindi, ridendo come uno psicopatico, ho creato il mio account allo scopo di infestarvi con i miei incubi.» termina con aria diabolica.

Sentendolo narrare da far invidia agli antichi cantastorie e sentirgli dire che si è preso a testate nel muro... Beh, non sono riuscita a trattenermi dal ridere. «Oh cielo...» esclamo quando riesco a riprendere fiato. «Mi sa che ci sarà da divertirsi.» preannuncio visto come abbiamo iniziato. «Beato te che hai avuto la Mamma che ha letto la tua storia, io nessuno. Quindi, dopo esserti massacrato la testa, hai iniziato a pubblicare su wattpad, ma quando hai iniziato a scrivere e perché?» proseguo nell'intervista lasciandomi andare contro lo schienale, sollevando altra polvere. Dopo questa intervista, urge una bella doccia!

«Questa è ancora più bella, credimi!» mi garantisce iniziando a ridere da solo. «La passione per la scrittura nasce in terza liceo SCIENTIFICO (coerenza )» mi fa il segno dell'ok con l'indice e il pollice a formare una O e il resto delle dita alzate. «nel periodo in cui stavamo studiando la Divina Commedia. Certa gente, al secolo due compagni di classe un po' clown, avevano pensato bene di mettere su una loro versione dello scritto del buon Dante. Uno scritto farcito di battute e riferimenti alla peggio pornografia. Credo che Dante si sia rivoltato più volte nella tomba fino a sfondarla per quanto era idiota e brutta.» riprende a ridere lasciando ricadere la testa all'indietro. «Però aveva ottenuto successo.» mi informa riprendendo il controllo e terminando il suo gelato. «E da persona competitiva quale sono desideravo sentirmi allo stesso modo. Quindi, imitazione mode: on, mi sono messo a scrivere raccontini dementi in serie, in poesia che per protagonisti avevano proprio i membri della classe e i prof. Erano prodotti senza metrica, con rime consequenziali e trame molto "boh" e anche un po' "meh", ma anche quelli funzionavano.
Non solo avevo ottenuto ciò che volevo, ma avevo scoperto che scrivere puttanate mi piaceva. Quindi decisi di cimentarmi nella stesura del più fuori di testa dei poemi epici, sempre con gli stessi ingredienti. Feci il botto, ma non lo conclusi mai. In quel periodo, nella mia testa si stavano formando i personaggi di Lord Hyuma e la trama. Mi chiamavano così tanto...» sussurra con gli occhi che brillano orgogliosi e amorevoli. «Dunque ho deciso di dare un taglio alle stronzate e di buttar giù la mia prima storia seria.»

Aveva ragione lui, questa era ancora più bella. Asciugando una lacrima e riprendendo fiato replico: «Considerando che per me Dante per scrivere la Commedia doveva essersi fumato qualcosa di forte... credo si sia rivoltato nella tomba per le risate.»

Cris storge il naso non del tutto convinto. «Dipende dal suo umore. Forse è svenuto da morto.» valuta le ipotesi iniziando l'assalto al tiramisù. «Forse è resuscitato ed è rimorto a ripetizione.»

«Lasciamolo morto, che non gli venga in mente di scrivere altre commedie... Per carità.» mi è bastata quella...

«Pensa se avesse voluto scrivere delle tragedie! No no via via nella tomba deve restare.» strabuzza gli occhi e alzandosi fa per uscire.

«Dove vai?» gli chiedo confusa, non ho ancora fatto nessuna domanda scomoda per creare questa fuga precipitosa.
«Vado a prendere i chiodi!» mi spiega con calma.
«Torna a sedere, lì prendi dopo e io ti porto il martello, anche la pistola.» aggiungo indicando la pistola nella fondina sul fianco. «Nel caso non sia morto.»

Annuisce e torna a sedere, riappropiandosi del piatto con ancora metà del dolce.

«Parlaci della storia con cui sei apparso su wattpad!»

«Arriva la parte difficileee aiutooo. Chiedo l'aiuto del pubblico! (Non c'è nessuno) La telefonata da casa! (Il quadro elettrico nonostante è più in funzione da tempo) No, niente?
Dovrò impegnarmi per far trapelare tutta la passione che nutro per questa storia, che per me è come una figlia prediletta.» i suoi occhi a momenti lanciano cuori. «Dunque,

"Lord Hyuma e l'Armata delle Tenebre" è il primo libro della saga "Il Ciclo degli Dèi Caduti" e si presenta come un fantasy dai tratti dark, ma credo si differenzi un po' da altri romanzi appartenenti al genere. Innanzitutto perché è più lungo di qualunque libro tu possa beccare in libreria, ma a parte questo i suoi punti di forza sono l'ambientazione orientaleggiante e l'impronta votata all'azione dura e pura. Delle attuali 2440 pagine di documento (foglio A5, carattere TNR 12, nessuna interlinea) una metà buona è composta da scene d'azione e combattimenti. A tutt'oggi non so se la trasposizione in cartaceo sia il modo migliore per far emergere al 100% la qualità del prodotto. Leggendo Lord Hyuma, si ha come la sensazione di aver davanti la sceneggiatura di un manga battle shonen, tipo Dragonball, Naruto, One piece o Avatar, brand a cui il romanzo stesso strizza più volte l'occhio. Esiste in verità una versione fumettosa dei primi capitoli, stesa su un quadernone, ma i risultati erano davvero orrendi.
La trama di base non è nulla di innovativo e anzi il suo impianto si rifà a classici come "LOTR", però ritengo di potermi vantare di aver creato dei personaggi validi e profondi a cui affezionarsi. Direi che è più per loro che per la trama in sé che la storia andrebbe letta.»

Mi lascia un po' di sasso, non vedo come commentare... «Emh... Praticamente io sono quasi inutile, te la ridi e te la canti.» gli faccio notare ridacchiando.

«Ma no!» controbbate un po' imbarazzato. «È che non so mai cosa dire e allora dico troppo.»

«Va benissimo! Guarda mi metto in panciolle.» mi stravacco ancora di più in quella poltrona di cui inizio avere il forte sospetto sia fatta esclusivamente di polvere. «Sul tuo profilo hai altre cinque storie! Parlaci un po' anche di loro prima che diventino gelose.»

«Sempre più difficile!» si passa le mani tra i capelli disperato, facendoli rimanere ritti sulla testa come gli aghi di un porcospino. «Allora, vediamo, delle altre cinque storie una contiene tutte le fan art che sono state realizzate a tema Lord Hyuma, per la maggior parte opera delle mani d'oro di bloodyclaudine e _zero_e_lode_. Ognuno di quei lavori grafici, siano artwork o collage, è fonte di me di grande orgoglio e gratitudine: mica mi immaginavo quando mi sono iscritto a wattpad che la storia potesse diventare spunto per creare fanart! Sono rimasto piacevolmente sorpreso.

"La Caduta di Soovin" invece è una storia breve in tre capitoli. Fa da spinoff/sequel di Lord Hyuma, ambientato poco dopo gli eventi del secondo dei due volumi in cui ho deciso di dividere il romanzo. Si può leggere anche senza conoscere la storia principale, in quanto ne è completamente scollegata. Funge più che altro da "ponte" con il secondo libro della saga in corso di progettazione. Si tratta del primo approccio che ho avuto con la tematica LGBT. Kuprian e Viktor, i due protagonisti in fuga dalla loro patria in fiamme sono infatti due ragazzi omosessuali. Amici da sempre, le difficoltà a cui dovranno far fronte li avvicineranno ancora di più, se capisci cosa intendo.
So che però smani di sentir parlare delle storie bastarde.» aggiunge con aria maliziosa. «Ti accontento volentieri.

"La terza legge" e "Dannata anima cremisi"

fanno parte di un ciclo di cinque raccontini che hanno per temi principali la morte e il peccato. Sono per certi versi agli opposti per come le tematiche vengono affrontate. In entrambe le storie accadono fatti osceni, di una gravità allucinante. Ti parlo di brutali sacrifici di bambini e di case date alle fiamme per futili motivi. In entrambe le storie chi si macchia di tali atti viene punito in modo esemplare. Se ne "La terza legge" però la punizione è assoluta e senza perdono, in "Dannata anima cremisi" c'è una possibilità di redenzione.

Infine ecco "La Notte del Kaiju",

un racconto breve zeppo di malvagità e cattiveria. Lo considero un altro esperimento narrativo ed è stato una vera sfida. Scrivendolo ho dovuto affrontare le insidie del genere horror-fantascentifico, della prima persona (di un bambino di dieci anni per di più) e di un'ambientazione moderna.
È una lettura indicata per stomaci forti, perché ci sono cose lì dentro che possono far impressione se non si è preparati. È anche una storia famosa per generare depressione nei lettori a causa delle infinite sfighe e dei traumi inauditi che i personaggi si beccano a ogni paragrafo.» inizia a ridere della mala sorte che causa ai suoi personaggi.
«Ma cosa avranno fatto questi personaggi, soprattutto due bambini piccoli, per meritarsi questo trattamento? Niente! Hanno solo avuto la sfortuna di essere trapiantati in un monster book che mira a farti vedere il lato peggiore dei cataclismi di questo tipo. Spesso nei film di mostri si dà tanto spazio alla spettacolarità di questi ultimi, anche tramite l'utilizzo di tamarrate non sempre necessarie. Io ho voluto creare qualcosa di più vicino alla realtà, che spesso è molto crudele.
Validi motivi per leggerla? Ma perché c'è Gerdy!» esclama tutto esaltato indicando un punto sulla mia spalla.

«Alloraaaaaa, depressione no grazie, sto ancora lottando per evitare la mia personale.» mi volto seguendo il punto indicatomi e rimango di sasso ad osservare quella specie di mocio vileda che pare scandargliarmi per comprendere se gli starei indigesta o no. «Ciao Gerdy, piacere, credo... Emh...» lo fisso finché finalmente non si decide a scendere dal mio schienale per raggiungere il suo creatore sul divano. «Quindi sei parecchio cattivello e sadico, eppure nella tua bio di Wattpad ti definisci di natura tranquilla e pigra, allo stesso tempo una lieve brezza o tempesta. Viene da pensare che sei bipolare e di tutto fuorché tranquillo.» incomincio estraendo dal taschino i miei occhiali e sistemandoli sul naso. Il giovanotto crede di mettermi all'angolo, lo so, ma dimentica che io nelle interviste sono una veterana e non una qualsiasi.

«Mi piace pensare che il vento sia il mio elemento naturale. Ho molte sfaccettature.» afferma con aria arrogante. «In quanto bilancia, poi credo di avere due personalità distinte che si mantengono in equilibrio. La mia bio non mente quando dice che sono solitamente pigro. Non faccio quasi mai male alle mosche perché mi costa troppa fatica. Sono per il 95% del tempo cazzaro e divertente, ma come tutti i buoni, se capitano i cinque minuti e se vedo qualcosa che non mi piace, tipo persone a cui tengo che vengono insultate in mia presenza, posso perdere la flemma e attaccare con ferocia.»

«Ehy, non tutte le bilance son pigre!» gli faccio notare con un sopracciglio innarcato. E parlo per esperienza, perché pure io sono bilancia! Lui festeggia il 4 di ottobre, mentre io festeggio il 26 di settembre. «Forse vale solo per i maschietti.» lo provoco con una risata.

«Può essere.» prende la mia frecciatina sul serio e inizia a pensarci. «Però posso far valere un sillogismo.» valuta iniziando ad elencare le sue qualità sulle dita di una mano. «Io sono pigro.
Io sono bilancia.
Le bilancia sono pigre.» si stringe nelle spalle, arrendendosi all'evidenza. «Comunque credo si valga per i maschi.»

«Decisamente, io non sto mai ferma, forse quando leggo (a volte). Adoro camminare e raramente sto con le mani in mano. Si, siete voi maschietti ad essere pigri.» gli confermo spietata con ampi cenni del capo. «Ovviamente questo» riprendo ad esaminare la sua bio, sistemando gli occhiali con l'indice. «fa anche pensare che non sei amante di storie più leggere, tipo narrativa, storie d'amore, poesia e sicuramente non sei tipo da Fanfiction. Sei più il tipo da fantasy, Horror e Fantascienza, e più c'è sangue, più sei felice.»

«Questo lato cattivo viene fuori al meglio nelle mie storie. È come una valvola di sfogo per rilasciare lo stress accumulato giorno dopo giorno. Di sicuro questo si ripercuote sui miei gusti personali e devo dire che li hai centrati. Premesso che sono in grado di apprezzare tutto, se scritto bene, ho una predilezione per fantasy, horror e storie zeppe di maiunagioia. Però ecco che rientra in gioco, in questa strana danza psicologica, la parte buona di me, che quando legge storie altrui si ritrova a invocare le gioie che i personaggi non otterranno mai.
Alla domanda: sei bipolare? potrei rispondere: altamente probabile.» risponde con sincerità posando il piatto vuoto.

«Tu hai iniziato a scrivere per gioco con la storia di Dante -resta nella tomba o ti sparo-... Ma chi scrive deve già avere una predisposizione o almeno amare la lettura.» ragiono ad alta voce. «Quindi quando hai iniziato ad appassionarti ai libri e qual è il tuo libro preferito in assoluto?»

«Ho cominciato a leggere in periodo abbastanza tardivo a essere sincero (da pigrone non mi smentisco)» afferma con fierezza. in gioventù i libri non è che mi attirassero più di tanto, perché, ai tempi della scuola, vedevo la lettura più come un'imposizione che uno svago, però ricordo con piacere "I figli del capitano Grant" del buon Jules Verne, lui sì sarebbe da ritirare su dal sepolcro.» si illumina nominando il suo autore preferito. «È stato in assoluto il primo libro che abbia gradito e ricordo che lo divorai in pochi giorni. Un altro libro che ho nel cuore, oltre a LOTR è "Il ritratto di Dorian Gray", madò quanto è bello quel romanzo. Purtroppo non ne possiedo una copia, in quanto mi era stato prestato. Lo vorrei rileggere. Per quanto riguarda la scrittura credo che l'ingrediente principale sia la passione, unita a tanta buona volontà, documentazione e a una buona conoscenza della lingua italiana. Poi si può solo migliorare e anche io devo migliorare parecchio.»

«Pufff falsa modestia. Sai benissimo di essere bravo e questo lo dimostrano la vagonata di bollini sulla cover "La notte del Kaiju".» gli faccio notare con nonchalance, distruggendo il suo momento di umiltà. «Al momento sembra la tua preferita da buttare in pasto ai vari concorsi presenti su wattpad. Ma qual è la tua preferita?» gli domando. «Per Dorian ti lancio io la copia.» avendola in casa e sinceramente benché mia sia piaciuto non è un libro che leggerei di nuovo.

«"La Notte del Kaiju" ha fatto un botto che sinceramente non mi aspettavo, perché a conti fatti non è una storia così originale e inoltre il gradimento va molto a passione per il genere. È stata una vera sorpresa vedere tanti fan di Gerdy, attorno al quale si è formato una specie di culto.» mi forma guardando la sua adorabile creatura con occhi a cuore, mentre su di me ha un effetto diverso, tipo ribrezzo. «Ma la mia storia preferita e allo stesso tempo la croce che mi trascinerà in basso è "Lord Hyuma e l'Armata delle Tenebre". Ci ho dedicato anni su anni di amore e ancora adesso mi ci sto dedicando per renderla sempre migliore. È la storia per cui vorrei essere più conosciuto, la storia che più di tutte vorrei in libreria.»

«Mmm, sai qual è il problema? Che l'originalità non vende più, vedi After che é una brutta copia di twilight. Vedi il libro scritto da quella là che è diventata famosa con "Uomini e donne". Se lo avesse scritto un cane sarebbe venuto meglio. In più la concorrenza é spietata, per non parlare di case editrici che non sempre sono oneste.» faccio una smorfia nel vedere che la qualità non conta più. «Ma scusami, io che non ho letto la tua storia, chi diamine é Gerdy?
L'ho conosciuto...» preciso vedendo l'animale guardarmi storto, come se stesse rivalutando l'idea dio mangiarmi.  «Ma a che razza appartiene?» domando tenendolo d'occhio, facendo ricadere la mano accanto all'impugnatura della pistola, non si sa mai.

«Gerdy è un kaiju, una creatura misteriosa proveniente da una dimensione parallela alla nostra. Non si sa bene come abbia fatto ad arrivare da noi, sta di fatto che il suo uovo è precipitato dal cielo in una notte piovosa con fulmini.
Il suo è un design studiato per non avere un vero e proprio senso, vuole instillare confusione e orrore in chi lo guarda. È stato assemblato partendo dal corpo di una lampreda, a cui ho fornito due zampe anteriori e una sfilza di tentacoli che utilizza per spostarsi e afferrare gli oggetti. E distruggerli. Sul dorso possiede un guscio che nasconde due ali rosse vaporose. È una creatura che più si nutre e più diventa grande, a velocità folle tra l'altro, ma più della stazza sono i suoi poteri a renderlo pericoloso. Dalla sua bocca sempre aperta cola una sostanza viscosa in grado di stimolare il movimento in organismi deceduti. Ed è così che nasce il suo piccolo esercito di melme (poveri disgraziati perlopiù morti, ingoiati e sputati.) Inoltre controlla i fulmini ed è in grado di provocare i blackout generando forti impulsi E.M.P.» mi spiega con una professionalità degna del miglior venditore sulla piazza.

«Interessante.» lo osservo, valutando i suoi punti di forza e mi balza un quesito in mente: "chi potrebbe vincere tra Gerdy e il mio adorato Rocher?" «Sarebbe curioso uno scontro tra lui e Rocher.» borbotto ad alta voce pensando al mi dolce Zoviar.

Cris scambia uno sguardo di intesa con il suo Gerdy per poi voltarsi verso di me, regalandomi un sorriso sbarazzino. «Si può organizzare un crossover.» mi fa notare dando per scontato che io sappia cosa sia.

«Non sono pratica di queste cose.» confesso riponendo gli occhiali nel taschino, ho finito di fare la psicologa. «La tua testolina ha in progetto altre storie?»

Cris si illumina a quella domanda. «Oh sì!» esclama facendo sobbalzare Gerdy fino a farlo cadere a terra. «In teoria starei lavorando a un altro paio di progetti, come se non avessi già il mondo da scrivere.» ride senza rendersi conto che la sua adorabile creatura lo sto fulminando con lo sguardo. «Uno è una fantasy yuri, chiamata "La battaglia arcobaleno", che non sarebbe altro che una gender bender di "Lord Hyuma e l'Armata delle Tenebre" con eventi riscritti e una trama diversa e un nuovo nemico.» rivela con la sua solita aria da arrogante, mentre Gerdy decide di lasciarlo vivere e si dà alla perlustrazione della zona. «L'altra è la mia bestia nera. La storia più difficile che abbia mai plottato. "Time-Lapse", un romanzo di fantascienza, condito di thriller ed elimenti horror.»

Ovviamente! «Figurati se non c'era del sangue anche in queste.»

«Infatti i (miei) personaggi devono soffrire!» afferma con voce maligna.

«Sadico! Ho trovato un gruppo di sadici!!» sospiro alzando gli occhi al cielo, rendendomi conto i quale covo sono capitata. «Ma scusami, tu che sei pigrone, come fai a scrivere sempre? Non hai un lavoro?» rendendomi conto che la mia domanda potrebbe apparire come un'offesa ci tengo subito a precisare. «Sei libero dalla mattina alla sera se riesci a dedicarti così tanto alla scrittura.» io ci riesco solo tra una pausa e l'altra durante il lavoro.

«In verità non mi dedico alla scrittura così tanto. Le 2000 e passa pagine di Lord Hyuma sono nate in periodo scolastico, quando la passione era scoppiata ed ero animato dalla disponibilità di tempo libero e dall'entusiasmo. Adesso di tempo ne ho un po' di meno. Non lavoro nel vero senso della parola, non ancora, ma mi dò da fare per portare a casa qualche soldo con il volontariato.»

Interessante, molto interessante! «Adesso, visto che ti piace parlare, credo non avrai alcuna difficoltà a farti pubblicità. Dicci perché la gente deve passare sul tuo profilo e leggere le tue storie!» mi metto comoda, aspettandomi un fiume di parole.

Cris si passa nervosamente una mano tra i capelli, apparendo come se Gerdy gli avesse dato la scossa. «Al contrario farmi pubblicità mi riesce abbastanza difficile. Non sono mai stato bravo a spammarmi. L'unica cosa che posso dire è che, visitando il mio profilo, si potranno trovare storie ben scritte, con personaggi ben caratterizzati e tante emozioni. Lo garantisco.» aggiunge alla fine sicuro di sé e dei suoi scritti.

Batto le palpebre più volte, scioccata. «Ah, tutto qui? Mi hai perso la parlantina!» inveisco tra l'irritato e la delusione, perché tutti mi cadono su questa parte!?

Il poveretto davanti alla mia faccia che da l'idea che possa sparargli in qualsiasi momento, non può altro che stringersi nelle spalle, cercando di giustificarsi mentre si tortura ancora di più i capelli per il nervoso. «Te lo detto, piuttosto di spammarmi preferirei evaporare, non sono in grado.»

Sospiro arrendendomi, almeno ha detto qualcosa invece di lasciarmi a bocca asciutta. «Ma dicci un po', cosa curi di più nelle tue storie?»

«Questa sì che è una bella domanda! Siccome non sono uno che si prende la briga di creare vicende che spiccano per originalità, devo trovare un modo per far pesare meno questo difetto con l'intrattenimento. Tutto parte dagli attori sulla scena, ovvero i personaggi. Su ognuno di loro mi concentro in modo da inquadrarlo, ma senza stare lì a fare schede perché, come è emerso più volte in questa intervista, sono pigro! Però faccio sempre in modo di costruire loro attorno un background interessante e di dargli una personalità il più possibile tridimensionale. Non ce ne sono di perfetti, anche quelli che sembrano non sbagliare mai un colpo in realtà presentano grosse sbavature che attendono solo di emergere.» mi spiega con aria da saputello. «Un'altra cosa che curo allo spasimo sono le scene d'azione, realizzate con descrizioni il più possibile accurate. Voglio che il lettore veda esattamente ciò che ho immaginato.»

«Le descrizioni però possono rischiare di rovinare l'adrenalina del momento se sono eccessive. Ti è mai capitato un commento negativo a tal proposito?» visto che non tutti sembrano apprezzare le descrizione, anzi, a volte sembra che questi esseri prediliggano storie tipo telegrammi.

«Sì, ogni tanto mi capita ed è proprio quello il tallone d'Achille di Lord Hyuma, ad esempio, che è una storia che parla per immagini. Scrivere un combattimento in stile manga senza dilungarsi troppo su come si svolgono le azioni non farebbe capire granché degli eventi in corso. Appunto, se la stessa scena venisse proposta sottoforma di immagine l'effetto sarebbe molto più godibile.
Tutto ciò che posso fare è rendere le descrizioni il più possibile fluide, ma non funziona con tutti.» fa spallucce, come se non desse troppo importanza alla cosa.

«Forse perché molti non apprezzano le descrizioni.» o le ami o le odi... «Adesso, veniamo alla parte che preferisco. Cerchiamo di scoprire chi sei.» mi sfrego le mani con un sorriso tutto fuorché rassicurante. «Dicci un poco, chi si nasconde dietro al Nickname? Vogliamo sapere tutto.»

Cris mi osserva con un sopracciglio innarcato. «Tutto ma proprio tutto? Anche l'IBAN della carta di credito?» mi domanda incredulo.

«Beh, perché no?» chi sono io per impedirglielo?

«Quello non lo saprai mai.» sorride sfrontato lasciandosi andare contro lo schienale del divano e per un attimo lo perdo di vista a causa della polvere. «Ma quanto al resto.» riprende quando la nube si dirada. «Dietro soundless_wind si nasconde un ragazzo (sì sono un uomo, precisazione necessaria)» ribadisce essendo stato scambiato più volte per una ragazza. Un piccolo problema comune, dar per scontato che dietro a un nick ci sia una ragazza. «di ormai ventisei anni, Veronese risottaro, ma non ubriacone. Questo giovane vive in un appartamento d'un palazzo comunale non esattamente ben tenuto. Fortuna vuole che la santa di sua madre, unica persona con cui lo condivide, riesca a far sbrilluccicare il nostro alloggio come uno specchio. Tra i suoi interessi spiccano come ovvio la lettura e la scrittura, ma anche il rock americano, il videogame e la visione di anime. Non è molto sportivo, a eccezione del divanare, specialità in cui è campione olimpico. È fonte di parecchie contraddizioni, tra cui il diploma al liceo scientifico, quando in matematica prendeva 4 se andava di lusso. Terminati gli studi prima di ottenere la laurea, è rimasto a lungo fermo, vittima di un contesto urbano che non offre granché dal punto di vista lavorativo. Da sei mesi ha trovato modo di farsi valere lavorando come segretario aziendale volontario sripendiato presso la casa di riposo locale. Tra poco il contratto scadrà, ma il destino sembra avere in serbo per lui nuove opportunità che intende cogliere.» narra come se stesse parlando di qualcun altro. «Perché parla in terza persona, Lety si starà chiedendo. Risposta: perché fa figo.» si auto risponde con nonchalance e facendomi l'occhiolino.

L'ultima frase mi fa scoppiare a ridere che a un certo punto sembra mi sia venuta l'asma. «Un momento.» sussurro quando riesco a riprendere un poco di fiato ma non riesco a recuperare il controllo.

Cris vedendo come mi ha ridotta si fa pensieroso. «Devo aggiungere al curriculum: sparatore di stronzate compulsivo.»

Ancora in balia delle risa riesco a borbottare: «Non credo che troveresti lavoro.» facendomi aria con una mano, il viso arrossato e le lacrime agli occhi, riesco finalmente a respirare e a recuperare il controllo di me. «E ci dica, ha qualche dolce metà al suo fianco? Perché se c'è, la devono far santa.»

Il viso di Cris viene trasfigurato da una smorfia di dolore e disappunto. «Il tasto dolente. Si innamora con estrema difficoltà, ma non viene mai ricambiato.»

«Sempre meglio che cornuto..... Andiamo avanti che è meglio.» borbotto ripensando al mio di tasto dolente.

«Sempre avanti!» esclama determinato. «Ma dai non sono così male (?)» mi domanda ripensando alla storia della santa.

Lo osservo un attimo. «Non ti conosco abbastanza, al momento sei simpatico, ma chi sa chi potresti rivelarti.» rispondo alla fine sincera.

Cris annuisce. «Vero, vero. Forse sono un alieno. Forse sono un Gerdy in incognito.»

«Bleh... Scusami ma non è molto affascinante.»

«Direi di no.» concorda con me un po' impacciato. «Ma non sono così. Potrei essere un agente segreto al servizio di sua maestà. La preferirei davvero come identità fittizia.»

«Sogna Sogna. Visto che ami oziare, suppongo che non ami girovagare né per boschi né per mare.» tiro ad indovinare.
«Proprio no.»

«Anche se non ti piace gironzolare, metti caso di aver la possibilità di viaggiare nel tempo, dove vorresti andare e perché?»

«Prima di scoprire la passione per la scrittura, confesso di essere stato rapito sin dall'infanzia da un altro amore: quello per l'era mesozoica. Se ne avessi la possibilità mi piacerebbe visitare il periodo Giurassico e potermi riempire gli occhi di meraviglia in contemplazione delle creature che vivevano a quel tempo e, se riuscissi, toccarle con mano.» risponde con occhi cuore. Non credevo che questa patologia potesse infettare anche i ragazzi.

«.... Scusami, mi stavo immaginando la scena di te che cerchi di accarezzare un T-Rex. Dunque, una volta masticato, ingerito e anche espulso... Raccontami un tuo momento di estremo imbarazzo e uno di estrema gioia.»

Cris mi guarda con aria da saputello. «Ho scelto accuratamente il Giurassico perché non corro il rischio di imbattermici. In compenso potrei venire sminuzzato e squartato da tante altre bestioline.» mi concede clemente.

Che c'è? Non posso essere esperta in tutto! .«.. Beh il finale non cambia.» gli faccio notare attendendo la risposta al mio ordine.

«Parli con un collezionista di figure di merda! Ce ne sono tantissime in repertorio, ma la peggiore credo si sia verificata in seconda media, quando dichiarai il mio amore a una ragazza davanti a un mucchio di gente. Mi beccai picche e venni respinto con una scusa stupida.»

«Azz... Che sberlone.» posso immaginare la mortificazione personale.

«Puoi ben dirlo, poi vedi perché sono sfortunato in amore.»

Mi scatta in alto un sopracciglio, quella non la si può definire sfortuna. «Fattelo dire da me.
Meglio come sei tu ora, che stare con uno per due anni facendoti in quattro e litigando pure con la tua famiglia per farlo felice, per essere mollata dopo due anni per telefono dicendomi per giunta che mi amava e che non c'era nessun'altra. Per poi dire il giorno dopo che non mi amava più e dopo avermi fatto sentire una merda, scoprire che prima di lasciarmi si era accertato di avere un'altra che si è andato a scopare 6 giorni dopo avermi lasciata e averlo postato sui social...» ispiro avendo parlato tutto d'un fiato. «Quindi fidati che è meglio così. Amati per quello che sei e la persona giusta arriverà col tempo.» per me forse non esiste, pazienza.

«Assolutamente. Una persona come il tuo ex merita solo che gli venga strappato l'arnese con una pinza rovente e che gli venga dato in mano da giocarci.»

Adesso sono venuti a me gli occhi a cuore immaginando questa bellissima scena! «Che belle parole!»

«Un momento di estrema gioa» riprende per terminare la mia domanda. «è stato però quando per la prima volta una persona mi ha detto chiaro e tondo di essere stata felicissima di avermi incontrato. Mi ha fatto sentire tanto importante.»

«Oooh dolce, ma perché ti senti una nullità?» domando scioccata. Forse esattamente per lo stesso motivo per cui TU non ti ritieni... Sta zitta.

«Non godo di una grande autostima diciamo. Sentirmi importante per qualcuno è una cosa che mi fa sentire bene.» risponde senza più alcuna traccia di ironia nella voce.

«Sul mondo di Wattpad non ti senti importante? Hai molti fan, tra cui Maya.» gli ricordo.

«Su wattpad ho trovato la mia piccola dimensione. Sono felice qui. Qui posso dire di aver conosciuto dei veri amici su cui poter sempre contare. Ognuno di coloro che mi seguono mi fa sentire amato e io sono orgoglioso di poter fornire loro in cambio contenuti di qualità.»

«Ho trovato anche io cui le miei migliore amiche e sono lieta che il giro di amicizie aumenti.» se non fosse stato per loro probabilmente avrei lasciato il mondo di Wattpad già da tempo. «Dimmi cinque cose che ami e cinque che odi.»

«Sono abilissimo con gli elenchi, difatti mi intorterò in tempo zero.
Cose che amo: beh scrivere, naturalmente; il gelato al caffè; dormire, la buona compagnia ma soprattutto il Dream Club, che ho l'onore di gestire assieme a _zero_e_lode_ ElsaTame e MayBegood . Per me non è solo un gruppo Facebook, ma una grande famiglia allargata.» risponde nominando i loro nick con affetto. «Cose che odio: la falsità innanzitutto, le cimici e gli insetti volanti in generale, i pollini dei fiori che mi provocano le allergie fulminanti, le pubblicità tra i capitoli di Wattpad che sono il male, dovermi pettinare (sul serio odio pettinarmi, non che abbia sta gran chioma ma è una rottura).»

«Vorrei sapere di più di questo gruppo.» visto che ne ha accennato più di una volta. «E i capelli puoi tagliarli.» gli faccio notare con un gesto pigro della mano.

«Il Dream Club è una piccola comunità nata a partire da un sogno di _zero_e_lode_  e che io ho appoggiato fin da subito. Su Facebook di gruppi dedicati a wattpad ce ne sono a bizzeffe, ma sono per lo più abbandonati a loro stessi oppure l'aria che si respira non è delle migliori. Non li ritengo a onor del vero dei luoghi in cui sia semplice emergere dalla massa e l'interazione tra i membri non è sempre idilliaca. Noi invece abbiamo pensato a creare un piccolo angolo di pace dove i wattpadiani potessero trovare ristoro e divertirsi. Ci occupiamo di organizzare scambi, giochi a premi e interviste ai personaggi, e per di più siamo tra i pochi a vantare la stesura di un crossover tra le storie di alcuni dei membri. Chiunque volesse ha dato il suo contributo al progetto "The Library", che vede protagonista il buon Seamus intento a raccogliere pagine magiche dai nostri libri allo scopo di ricomporre un libro magico e fuggire dalla biblioteca londinese in cui è stato """imprigionato""".»

«Interessante, diciamo che nella tua pigrizia alla fine di cose ne fai a palate.» cose che poi non vi è bisogno di lasciare il divano.

«Beh insomma. Mi piace rendermi utile al prossimo.»

«Qual è il tuo sogno nel cassetto?»

«Il mio più grande sogno, a parte la pubblicazione, sarebbe veder realizzato un anime di Lord Hyuma. Ma uno di quelli fatti bene, magari con la cgi di Hollywood. È un volo pindarico ma secondo me ne verrebbe fuori una figata assurda.» afferma annuendo.

«Certo che punti proprio in alto! Quando arrivi alla punta, ricordati di noi semplici mortali.»

«Ma assolutamente!» mi rassicura. «In ogni caso non so se ci arriverò mai così in alto. È più probabile che non varchi nemmeno la porta d'ingresso di una piccola CE. Ma anche se fosse posso ungere gli ingranaggi e portare su chi voglio.» mi fa notare con uno sguardo da ricattatore.

«In poche parole vedi ti comportarti bene e ti spiano la via. Se potessi parlare con un tuo scrittore preferito, quale sarebbe e perché?»

«Io ho la fortuna di poter parlare con il mio scrittore, anzi scrittrice, preferito ogni giorno.» risponde con una luce di affetto nello sguardo. «La ringrazierei una volta in più per aver creato quelle che per me sono opere d'arte. E per avermi concesso la sua amicizia.»

«Adesso vorrei sapere 5 tuoi difetti e 5 pregi.» domando comprendendo che non vuol andare nel dettaglio, altrimenti avrebbe fatto nome e cognome.

«5 pregi.» borbotta massaggiandosi il mento pensieroso. Mi ritengo una persona di sicuro umile, corretta, divertente, che sa ascoltare e che in caso ce la mette tutta per tirare su il morale alle persone a cui tengo.
Difetti? Tanti, troppi per contarli. La pigrizia che è un must, ma il più importante è la timidezza. Per dirti, dal vivo soffro di una specie di mutismo selettivo, spesso con le persone di sesso femminile.» confessa nascondendosi per un attimo il viso con le mani. «E poi sono un pasticcione nonché imbranato.» termina con una risata.

«Emh... Non so te ne sei reso conto... Ma sono una donna.» gli faccio notare indicandomi dalla testa ai piedi, anche se alcuni mi hanno scambiato per un ragazzo ma era inverno, coperta fino a sembrare un pupazzo di neve.

«Ma è a tu per tu. Mi viene molto più semplice e poi ci conosciamo. Per farti un esempio, ieri sono dovuto andare a recuperare delle cose per il lavoro da una giovane infermiera. Quando è arrivato il momento di dirle cosa mi serviva mi sono impappinato come un idiota. Per fortuna dopo qualche secondo di incertezza mi sono ripreso e le ho detto tutto. Ma cavoli che nervi.» sbotta roteando gli occhi.

«Ricordi Raj, il personaggio indiano di The Big Bang Theory.»

«Sì proprio lui.» mi conferma con ampi gesti del capo. «Il nostro problema è simile.»

«E quali credi sia il motivo?» magari un trauma?

«La seconda dichiarazione alle superiori è stato un mezzo discorso a senso unico. Volevo dire alla ragazza che mi piaceva cosa provavo, ma al momento propizio blocco totale. Lei però aveva intuito cosa volessi dirle, perché sapeva che ero cotto perso e ha fatto tutto lei. Due di picche e a casa.» termina con una smorfia, puntando lo sguardo altrove.

«Ma scusa, che ragazze cerchi? Mai provato con un semplice invito fuori?» dichiararsi subito non è l'idea migliore, prima sarebbe il caso di sondare il terreno.

«Ragazze normalissime.» mi assicura. «Mi blocco prima di arrivarci. Sono un caso disperato.» borbotta sprofondando nel divano come se improvvisamente non avesse più una spina dorsale.

«È La prima cosa che devi chiedere!
"Ciao, ti va di uscire? "
La vedi impanicata?
"solo come amici ".» senti un po' chi da lezioni... «Non sei un caso disperato... Io non riesco a guardare i miei coetanei negli occhi ma sto migliorando.» Se ti piacerebbe!

«Mo alla prima occasione ci provo.» mi promette rimettendosi la spina dorsale, con nuova determinazione a infiammargli lo sguardo. «Sono contento che non pensi io sia strano. E vedrai che riuscirai a guardare la gente negli occhi e a trapassarli con lo sguardo!» predice con aria diabolica.

«Al momento mi accontento di uno in particolare se si facesse vedere... Managgia...» perché quando l'ho conosciuto non ho mollato io il mio ex!? «Comunque no, non sei strano. Devi solo lavorarci su e visto che parliamo di donzelle... come deve essere la tua donna ideale?» Ragazze di Wattpad! C'è un bel ragazzo single per voi!

«Il mio tipo di donna ideale deve essere dolce, simpatica e intelligente. Magari con più vitalità di me in modo da darmi una smossa dal bradiposo letargo. E dovrebbe volermi bene per come sono, cosa non scontata.»

«Decisamente non scontata.» concordo con lui. «Dimmi ti posso fare domande hot?» domando accavvalando le gambe e mettendomi comoda.

«Dipende dalle domande hot.» mi fa notare con tranquillità. «Spara.»

«La stessa di Lys.
Se si presentasse a casa tua la ragazza dei tuoi sogni cosa faresti?»

«Ma questa non è una domanda hot e siamo anche in tema! Quindi risponderò con onestà. La inviterei a entrare, le offrirei da bere e cercherei di farla sentire a suo agio. Saltarle addosso non è da prendere in considerazione come cosa, perché le donne non sono giochini. Proverei a farla ridere, magari col risultato di sembrare solo un cretino, ma se ride è tanto di guadagnato. E poi sì la inviterei a uscire.»

«Bellissima risposta!» e dalle risposte che sto ricevendo dal genere maschile mettendole in confronto con molte di quelle del genere femminile... Beh, siamo decisamente più perverse noi. Oppure stanno attenti a quello che dicono visto che a porre la domanda è una ragazza. «Bravo bravo.» al mio complimento Cris mi sorride mentre le sue gote iniziando a prendere colore.

«Adesso dimmi un tuo sogno proibito.»

«Sempre hot?» mi chiede avendoci preso gusto.

«Come preferisci.» gli concedo. Il mio è di poter mangiare senza ingrassare!

Cristopher si fa pensieroso. «Non riesco a pensare a nessuna risposta che risulti troppo zozza e quasi in contrasto con l'affermazione sopra citata. Diciamo che la mia signora dovrebbe essere consenziente, ma una cosa a tre...»

Quasi ho rischiato di far rotolare i miei povero bulbi oculari. «Alla faccia del timido.» borbotto presa alla sprovvista.

«Ma ricorda che è un sogno.» precisa subito. «Proibito. Non farò mai una cosa del genere.» ci tiene a precisare. «Ma manco se me lo propongono.» ribadisce con convinzione.
«Eccolo.» ridacchio vedendolo arrossire di nuovo.

«Sarebbe troppo strano.»

«Nooo cosa dici maiiii!?» lo canzono un po'.

«Mi sentirei a disagio.» ribadisce ancora nascondendosi il viso tra le mani.

«Ti stavo prendendo in giro!» ridacchio scuotendo la testa a vederlo così impacciatto. «Allor, quel è il tuo peccato di gola (cibo).» questa volta preciso, non vorrei mai sentire una risposta hot in questo caso!

«Se mi prepari un buon risotto, avrai la mia amicizia, questo è poco ma sicuro. In quanto ai dolci, non ne vado matto, ma ci sono le eccezioni. Il tiramisù prima di tutto e poi c'è il gelato affogato al caffè. BBBBONO.»

«Risotto alla cantonese, di zucca, la milanese, con patate e salsiccia...» inizio ad elencargli. «Come preferisci, io amo cucinare.»

«Con la zucca!» sceglie con occhi a cuore. «Lo amo! Patate e salsiccia lo devo provare.»

«La zucca é anche stagione.»

«Eh sì.» quasi li cola la bava dalla bocca.

«Quale animale ti rappresenta e perché?»

«Credo si tratti del bradipo, siamo entrambi molto lenti a fare le cose. Ce la prendiamo con calma.
Dovrei metterne uno nella propic, ma non fa abbastanza effetto.»riflette per poi scuotere la testa. «Il dragone invece incute timore e reverenza.» mi fa notare con un sorriso sbarazzino.

«Anche i draghi possono essere pigri.» ogni essere vivente può essere pigro. «Mi dica lei, questa era la sua prima intervistata é esatto?»

«Fatta così bene sì. Ho avuto modo di averne un altro paio con le domande pre impostate come premio per aver vinto dei contest.»

Ma se aveva già avuto delle interviste... «Allora perché fuggivi?»

«Perché mi piace farmi desiderare.» confessa schietto facendomi l'occhiolino.

Roteo gli occhi a quella confessione. «Oh cielo. E come reputi questa intervista?»

«Fantastica senza alcun dubbio. Si vede l'impegno e la passione che ci metti per farle ed è stata una gran bella battaglia. Tenerti testa è stato più arduo del previsto. Niente domande preimpostate ma una chiacchierata vera e propria.» mi risponde con sincerità.

Adesso a sorridere sfrontata sono io. «Modestamente...
Credo che con le domande impostate a parte rendere le interviste asettiche e tutte uguali, non si conosca mai bene l'autore e nemmeno le sue storie alla fine.
Con una chiacchierata ci si diverte, si apprendono più cose, ogni intervista é speciale.»

«Sono assolutamente d'accordo. Infatti mi sono divertito.»

«Bene! Anche io! A parte la location da brivi» borbotto guardandomi attorno mentre spifferi d'aria entrano da per tutto. «esseri... Strani...» aggiungo cercando con lo sguardo Gerdy che sembra essere svanito nel nulla. «É stato divertente.» concordo mentre un ruggito si diffonde nell'aria e una voce raggiunge la mia mente.  Questo coso non lo tocco nemmeno con un artiglio... Cosa diamine è!? Mi ruggisce nello stesso attimo in cui Cris guardandomi  confuso mi domanda: «Cos'è stato!?»
Sorrido tipo Joker. «Oh niente.... Gerdy è Rocher si sono appena presentati.»

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