Dagli occhi non scende più ni...

By ArcticBlast

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La guerra è finita, la guerra è passata...ma che ne è rimasto degli eroi? Severus è sopravvissuto, ma è davve... More

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Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
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Capitolo 16
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Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
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Capitolo 43
Capitolo 44
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Capitolo 46

Capitolo 1

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By ArcticBlast

POV HERMIONE

"Buongiorno Hermione".

"Buongiorno Paul".

"Questi sono gli ordini di questa settimana...letteratura italiana, bella scelta" sorrise il ragazzo delle consegne.

"Sì, voglio ampliare la sezione internazionale".

"È una buona idea, magari ci passo uno di questi giorni".

"Mi troverai qui, e poi forse ho trovato quel libro di fantascienza che mi dicevi qualche giorno fa".

"Sei sempre molto efficiente, Hermione, grazie".

"È il mio lavoro".

"Ora scappo, arrivederci".

"Ciao Paul, buon lavoro".

Afferrai lo scatolone e mi diressi verso il reparto giusto.

Adoravo l'odore di libri nuovi al mattino.

Da quando faccio questo lavoro sto riscoprendo le piccole cose.

E la soddisfazione che deriva da esse.

Chi l'avrebbe mai detto che sarei finita a lavorare in una libreria babbana.

Io, reputata una tra le migliori streghe che Hogwarts abbia mai avuto.

La pupilla della professoressa McGranitt.

Eppure eccomi qui, tra i miei amati libri.

Sono ormai tre anni che non frequento più il mondo magico.

Non lo sento più mio.

Non dopo quanto successo con la guerra.

Non dopo Ron.

Prendere e lasciare tutto è stata una scelta dolorosa.

Ma saggia.

Ne avevo tratto un insegnamento con il tempo.

Prima vengo io.

Poi vengono tutti gli altri.

Devo poter star bene con me stessa.

Ricordo lo sguardo triste di Minerva.

Lei che per me era stata una guida.

Una seconda madre.

Ma capiva la mia decisione.

E la rispettava.

Harry e Ginevra mi supportarono in tutto.

Loro che adesso vivevano a Grimmauld Place.

Come una vera coppia.

Molto spesso passavamo delle serate insieme.

Infondo non siamo poi così distanti.

Sono così felice per quei due.

Dopo la guerra si sono dichiarati amore eterno.

Tanto da decidere subito di non voler passare altro tempo lontani.

A maggio di questo anno si sposeranno.

Nei giardini di Hogwarts.

Sarà tutto perfetto.

Loro sono perfetti.

Anche io e Ron avevamo tentato.

All'inizio andava bene.

Vivevo alla Tana insieme ai Weasley.

Il tracollo ci fu quando lui cominciò a bere.

Perché la vita da Auror non faceva per lui.

Perché l'intero mondo non lo voleva.

Perché non trovava un lavoro che lo soddisfacesse.

In realtà Ronald non lo aveva neanche cercato.

Era fatto così.

Si arrendeva al primo ostacolo.

A volte diventava violento.

Ricordo il primo schiaffo come se fosse ieri.

Il giorno dopo le sue lacrime.

Ma era una routine che si ripeteva ogni mese.

Lo amavo.

Volevo aiutarlo.

Lui però non era dello stesso avviso.

Lo trovai a letto con un'altra.

Una tipa ubriaca quanto lui.

Nel nostro letto.

Fu lì che compresi.

Che tutto fu più chiaro.

Io dovevo pensare a me stessa.

Smettere di voler aiutare gli altri ad ogni costo.

Di volerli salvare.

Sempre.

E me ne andai in quel momento esatto.

Senza valigie.

Con il cuore spezzato.

Tornai nella mia vecchia casa a Londra.

Quella che i miei genitori avevano lasciato.

I primi giorni furono un inferno.

Il dolore logora l'anima.

Ma dicevano col tempo passa tutto, passa anche l'inferno*.

Così fu.

Mi rimboccai le maniche.

Trovai questo piccolo negozio vuoto.

Era da sistemare ma aveva potenziale.

Harry e George si occuparono dei lavori.

In qualche mese riuscimmo a ristrutturarlo.

La mia libreria.

Jane's Corner.

Perché questo nome?

Perché la mia scrittrice preferita è Jane Austen.

E poi perché sta proprio nell'angolo della via.

Mi sembrava carino mescolare le due cose.

A tutti era piaciuto subito.

Ricordo che all'inaugurazione erano presenti persino i Weasley.

Tranne Ron ovviamente.

Non volevo neanche incontrarlo per caso.

Figuriamoci ad un evento del genere.

A distanza di tre anni posso affermare che questa piccola libreria mi ha dato soddisfazioni.

Ho organizzato anche qualche serata a tema.

Come la serata a tema Sherlock Holmes.

O la volta in cui avevo invitato un giovane autore francese a parlare del suo libro.

Mi sono adattata a questa nuova vita.

E sono felice.

Finalmente.

POV SEVERUS

"Severus, devi aiutarmi, sei il vicepreside!".

"Ricordami quand'è che ho accettato l'incarico".

"A settembre dovremo riaprire i battenti e noi siamo senza insegnanti, ma ti rendi conto della gravità?!".

"Cosa dovrei fare, di grazia?".

"Aiutarmi con la ricerca, ci mancano i docenti di erbologia, astronomia, babbanologia e trasfigurazione".

"No".

"Non fare così, io sono troppo vecchia per occuparmi sia della cattedra che della presidenza".

"Hai già ricevuto qualche curriculum?".

"Sì, ma ho dei nomi in mente e spero che accettino".

"Tipo?".

"Neville Paciock per erbologia, per esempio".

"Dimmi che stai scherzando".

"Era il migliore del suo anno ed ha completato una specializzazione in Belgio con ottimi voti, perché non riportarlo qui ad Hogwarts?".

"Perché era un disastro!".

"Nella tua materia".

"Nella vita in generale, e non dire il contrario!".

"Ho scelto lui, che ti piaccia o no. Gli ho già inviato una lettera, spero di ricevere presto una risposta positiva".

"Per le altre materie?".

"Aaron Dalton per astronomia, è un uomo con una certa carriera alle spalle e pare che sia stanco di fare ricerca perciò andrò a trovarlo mercoledì".

"Lo conosco, ho letto qualche suo articolo e non posso dire nulla sul suo conto se non cose positive".

"Chelsea Birdstone, nata babbana, lavora al ministero proprio nella sezione dei rapporti con il mondo babbano perciò pensavo di offrirle il ruolo di docente in babbanologia".

"E per trasfigurazione?".

"Hermione Granger".

"Cosa?!".

"Voglio lei, e su questo sono proprio irremovibile".

"Ma non ha lasciato il mondo magico?".

"Sì, ma tu andrai da lei e la convincerai ad accettare la cattedra".

"No".

"Non fare il bambino".

"Tu non dici a me di non fare il bambino! Io dalla Granger non ci vado, non voglio sapere nulla di lei!".

"Ti ha salvato, dovresti esserne grato".

Esserne grato, certo.

Quella ragazzina ha fatto un grande errore.

Io dovevo andarmene.

Con il cuore leggero.

E gli occhi di Lily stampati nella mente.

Invece no.

Hermione Granger è tornata indietro per me.

Per salvarmi.

Mi aveva fatto bere almeno dieci pozioni diverse.

Allungando la mia agonia.

Permettendo ai medimaghi di soccorrermi.

Nella rimessa delle barche.

Lei è restata lì.

A parlarmi.

Con gli occhi gonfi dalle lacrime.

Ma la forza di una roccia.

Perché non mi ha lasciato morire in pace?

Ero pronto.

Non è mai tornata a darmi spiegazioni.

Non la vedo da quella notte.

Dalla fine della guerra.

Vigliacca.

So che non vive più nel mondo magico.

Chissà poi perché.

Grazie a lei comunque sono tornato alla mia vecchia vita.

Con più rancore.

Sensi di colpa.

Odio.

Ho ripreso la mia normalità in mano.

La mia cattedra di pozioni.

Tralasciando tutte le cerimonie a cui sono stato invitato in seguito della sconfitta del Lord.

Declinati ovviamente.

O tutti i riconoscimenti che non ho neanche ritirato.

Per l'intero mondo magico sono passato dall'essere un assassino.

Ad un eroe di guerra.

Ma non c'è onore in quello che ho fatto.

Non c'è niente.

Ho protetto il prescelto come ennesima prova d'amore.

Ho fatto la spia per riparare ad un errore.

Io sono stato davvero il cattivo.

Anch'io ho ucciso e torturato.

Eppure agli occhi della gente sono un eroe.

Stupidi.

Io vedo ancora il sangue che scorre sulle mie mani.

Ne sento la puzza addosso.

Quella ti rimane dentro al cuore.

Dentro alla testa.

In tre anni la mia vita aveva subito qualche urto.

Ma alla fin dei conti sono rimasto lo stesso.

Cinico e distaccato.

Tranne con Minerva.

Lei mi ha chiesto scusa.

In ospedale.

Tenendomi la mano.

Lei che ai miei occhi è sempre stata una donna stoica.

Era lì che piangeva indifesa.

Non riesco a portarle rancore.

Le voglio bene.

Come ad una madre.

Perché questo è stata negli anni.

Tra alti e bassi.

Minerva mi aveva riaccolto ad Hogwarts.

Come il professore che ero sempre stato.

Né più né meno.

Ho dato una mano nella ricostruzione del castello.

Insieme ai sopravvissuti.

Faceva male sapere che ero stato uno degli artefici della distruzione.

Anche se ero sotto copertura.

Hogwarts per me è sempre stata casa.

Un rifugio dove sentirmi sempre al sicuro.

Dove la violenza della mia infanzia non poteva raggiungermi.

Nonostante tutto sono qui.

A preparare una nuova apertura.

Sono felice?

Non posso dirmi felice.

Mi vedo fermo.

Nella realtà che qualcun'altro ha scelto per me.

Sto sopravvivendo.

Sono spettatore del tempo che scorre.

Non mi piace questa condizione.

Ma mi sono adattato.

Come sempre.



ANGOLO AUTORE:

Ciao gente, rieccomi con una nuova storia tutta da leggere! Inizio chiedendo umilmente scusa per il ritardo, ma purtroppo qui dove abito siamo schiavi del maltempo ed ovviamente le linee internet sono molto lente. Detto ciò, spero che questo primo capitolo vi abbia incuriositi almeno un po' e spero altrettanto di leggere qualche commento a proposito. Come sempre vi invito a lasciare una stellina, per aiutarmi un a capire l'andamento della ff.

Grazie in anticipo a tutti quelli che si sono presi un attimo per leggere questo nuovo progetto a cui sto lavorando da qualche mese, vi voglio bene ❀

ArcticBlast

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