SCP: Welcome to the Foundation

Bởi ElenexDarkFire

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Elena è una giovane adulta che viene scelta scelta per entrare a lavorare alla Fondazione, un'associazione in... Xem Thêm

Il Primo Giorno Alla Fondazione
L'uomo Nero Fa Paura
Qualcosa Di Adorabile
Una Lezione Da Imparare
Non Bisogna Avere Paura
Scambio Di Corpi Con Un Salto
Breccia Di Contenimento-Parte 1
Breccia Di Contenimento-Parte 2
Esmeralda Duke, Capelli "Bipolari"
Spirito Artistico
Un Pigiama Party Pieno Di Confessioni Scottanti
It's A Fine Day, Mei Li Sanji...
Insieme Per Sempre❤️
Le Sue Vere Intenzioni
Un Nuovo Inizio

La Fotografia Di Una Ragazza Prepotente

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Bởi ElenexDarkFire

Quante difficoltà si stavano preparando per Elena, fin troppe.
Stava cominciando ad avere le idee confuse su tutto, sugli SCP, su Esme, sul Dr.Bright, tutto.

Come avrebbe dovuto prendere la situazione?
Avrebbe dovuto prenderla seriamente e in maniera fredda, oppure divertirsi ogni tanto rischiando però di venire ammazzata?

Questi dubbi le frullavano per la testa, mentre era in caffetteria con Esme, per la pausa pranzo.
Elena non aveva toccato il cibo, e per questo la dottoressa si preoccupò leggermente.  

"Va tutto bene, Elena?
Non hai neanche preso un boccone di cibo, mi pareva che la pasta alla carbonara ti piacesse..."
"Sì, ma oggi non mi sento molto in vena"
"È per quello che è successo con 049, dico bene?
Se è per quello mi dispiace, non pensavo che la cosa si sarebbe evoluta in quel modo, pensavo che-"
"No, non è per quello, Esme.Ti sei anche scusata abbastanza per questo." ed Elena cominciò a giocherellare con il bicchiere. 

"È solo che ormai non so come adeguarmi.
Questo posto già mi sembra un inferno, e sono solo i primi giorni.
I-io non so se riuscirò a farcela in un ambiente del genere, Esme."

Ma la dottoressa si fece dolce, e avvicinandosi a lei, la consolò. 

"Elena, è difficile, lo so.
Ma non devi arrenderti, e oltretutto non farti troppo fredda e seria. Ormai tutti si conformano con la Fondazione, diventando freddi, seri e quasi senza emozioni, ma dopotutto si può comprendere, abbiamo a che fare con creature tremende ed inquietanti e facciamo in modo che non siano di danno, ma spesso fra gli SCP ci sono anche ragazze, ragazzi, ma soprattutto bambini."

E fu in quel momento che passò di lì una ragazza, che si fermò appena vide la dottoressa.
"Esmeralda?" chiese lei.
"Iris Thompson! Quanto tempo!" esclamò Esme appena la riconobbe, e le due si abbracciarono affettuosamente. 

Iris era una donna sulla stessa età di Esme, con i capelli lunghi e biondi, pelle chiara e occhi azzurri, inoltre indossava una maglietta blu, una giacchetta nera e dei jeans, con scarpe nere.
Iris notò anche lei Elena, e si fece curiosa.
"Lei è nuova, per caso?"
"Sì, lei è la Dr.ssa Elena, una novellina appena arrivata qui al Sito 19.
Elena, lei è Iris Thompson, o come molti altri scienziati la chiamano, SCP-105.
Lei è qui già da moltissimo tempo, ed è stata anche di grande aiuto in molte missioni." disse Esme, presentando le due. 

Elena, però, dopo essersi presentata e aver salutato la ragazza, era un po' confusa.
"Scusa Esme, ma come mai lei è un..."
"Anomalia, vorresti dire?" disse Iris, interrompendola, ma facendo comunque un dolce sorriso.  

"Beh, adesso non sono in grado di farlo, ma, con la mia fotocamera riesco a rendere le foto istantanee come delle finestre sul mondo.
Ed inoltre posso manipolare i luoghi in esse semplicemente infilando la mano" spiegò lei, facendo il gesto di alzare la mano al cielo.  

"Già" aggiunse Esme.
"Però le procedure speciali di contenimento specificano che per ora la fotocamera dev'essere tenuta lontana da te, soprattutto dopo quello che è successo con la Squadra Speciale Omega 7, il Team Iris" disse Esme, facendosi seria e standole vicino. 

"Già. Quel periodo è stato veramente molto difficile, sopratutto per me" disse Iris, che immediatamente ripensò a tutte le cose che le erano successe in passato, con una lacrima che le scendeva dal viso. 

Anche Elena volle consolarla, e perciò si avvicinò anche lei.
"Il passato è un'altra cosa adesso, Iris! Non serve rimuginarci su" disse, prendendole le mani in segno di amicizia.
La donna sorrise, nonostante le piccole lacrime scendessero dal suo viso.  

"Ho passato anche troppo tempo qui, ora devo andare. Ma grazie di avermi fatto conoscere la tua nuova allieva" ed Iris se ne andò, ringraziando Esme.
Elena, però, voleva saperne di più su di lei.
"Esme, che cosa sarebbe il Team Iris?"
Ed Esme fece un sospiro, iniziando a parlare ad Elena di lei.  

"Era un vecchio team, di cui Iris faceva parte.
SCP-105 è stata il secondo SCP umanoide reclutato nella Squadra Speciale Mobile Omega-7 sotto l'Iniziativa Vaso di Pandora.
A differenza del "Team Able", che era associato con SCP-076-2, e creato per eseguire operazioni di attacco e cattura, il "Team Iris" aveva come scopi primari la ricognizione e la raccolta di informazioni.
Il "Team Iris" ha partecipato a venti missioni in cooperazione con la Commissione Bowe, e queste missioni si erano concluse con successo e senza incidenti. Ma il primo incidente disciplinare riguardante lei incluse la modifica delle missioni del "Team Iris" dalla ricognizione all'azione vera e propria.
Iris si era opposta violentemente all'idea di usare le proprie abilità per uccidere, anche dopo che i membri della Commissione Bowe avevano ripetutamente assicurato la loro collaborazione, e durante questi eventi, SCP-105 ha iniziato ad agitarsi psicologicamente ed ha tentato di ingannare il personale della Fondazione, facendo credere di aver perso i suoi poteri."

"Poverina. In effetti la capirei, usare i suoi poteri per fare del male non mi sembra giusto nei suoi confronti" 

"Inoltre, uno dei dottori aveva scritto una nota in cui suggeriva la riclassificazione di SCP-105 da Safe a Neutralizzato, la somministrazione di amnestici di Classe-C ed il suo successivo rilascio con monitoraggio regolare. Ma la proposta è stata negata, per fortuna... Ma venuto a conoscenza del rigetto della sua richiesta, egli l'ha aiutata ad evadere il contenimento, con l'obiettivo di farla fuggire dal sito."

"E poi che cos'è successo?"
"Il tentativo si è rivelato in seguito infruttuoso, ed Iris è stata di conseguenza nuovamente contenuta. Indagini successive hanno evidenziato che il dottore l'aveva intenzionalmente incoraggiata ad ingannare lo staff della Fondazione, ed inoltre ella ha dimostrato nuovamente le sue capacità in cambio della concessione di moderati privilegi."

"Oh..."
"Con la fine dell'Iniziativa Vaso di Pandora, tutti i Team Squadra Speciale Mobile Omega-7 si sciolsero, ed Iris era stata riportata al Sito-17.
E a causa del rischio per la sicurezza che essa rappresenta e della attuale mancanza di utilità, Iris non è attualmente autorizzata ad accedere ad SCP-105-B, ovvero la sua fotocamera."

"E a quel dottore?
Cosa gli è successo dopo aver tentato di aiutarla?" 

"Dopo ciò è stato retrocesso dal Livello 3 al Livello 1 a causa del suo tentativo di consentire una violazione di contenimento e successivamente riassegnato allo studio di un elemento SCP non umanoide, un po' come fai tu adesso. Diciamo che adesso è ritornato alle basi" ed Esme iniziò a bere il suo succo d'arancia, dopo tutto quel discorso.

Elena finalmente prese dei bocconi di pasta, nonostante si fosse raffreddata, ma aveva empatizzato molto con quella ragazza, e ricominciò ad accennarla.

"Essere come lei dev'essere difficile, vero?" chiese Elena, ingerendo un boccone.
Esme le rivolse lo sguardo, come presa in causa dalla domanda.

"Insomma, lei probabilmente è stata portata via dalla sua famiglia contro la sua volontà...Giusto?"

Esme rimase in silenzio, ma poi ricominciò a parlare: "Sì, essere un SCP umanoide come lei è difficile.
Vieni portato via dalla tua famiglia, ti isolano dal mondo e spesso non ti mostrano nemmeno compassione o affetto, solo freddezza.
Ed alcuni vengono addirittura usati come "attrezzi".
Prova a pensare ai bambini che si trovano qui, alla loro condizione.
Ma spesso puoi anche cercare di renderti utile, in luoghi come la Fondazione"

Quell'affermazione l'aveva fatta abbastanza rattristire, ricordandole dei momenti tristi della sua vita, che però non voleva far riemergere, nonostante ciò, iniziò a lacrimare in completo silenzio.

"Esme...Va tutto bene?" chiese Elena, preoccupata.
E la dottoressa, accorgendosi delle sue lacrime, se le asciugò.

"No, nulla di grave, va tutto bene, credimi.
Solo una cosa triste che mi era venuta in mente, non preoccuparti Elena."

Dopo che la pausa pranzo finì, le due si lasciarono. 

Ed Elena cominciò ad avere qualche teoria riguardo Esme, probabilmente le nascondeva qualcosa...

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Elena era di nuovo al piano di sotto, a finire un altro esperimento con 1070, finendo di prendere gli appunti. Nonostante si sentisse leggermente in colpa per il fatto che anche quel soggetto di Classe D avesse ora la mentalità di un bambino, la ragazza era ormai contenta di essere riuscita ad estrapolare altre informazioni utili a riguardo, questa volta era riuscita a documentare un intero dialogo con il Classe D, ma per il resto era riuscita ad ottenere tutto quello che era possibile ottenere da esso. Di sicuro le avrebbero fatto una qualche specie di promozione, oppure anche farla arrivare al livello 3, ma questo ancora non poteva saperlo con certezza. 

Era tutto in dubbio. 

Mentre tornava su per poter appuntare le ultime cose sul suo computer per poter rendere migliore il documento di SCP-1070, Elena notò una stanza, molto simile alla caffetteria, dove c'erano vari soggetti di Classe D.
Erano tutti su dei tavoli, a chiacchierare e discutere fra di loro, e il cibo che si prendevano era quello di un paio di macchinette, rispettivamente una per il caffè ed una per le varie merendine e snack. 

Passando di là, Elena vide Mei Li Sanji, ovvero D-2728, seduta in disparte da chiunque, che stava sgranocchiando una barretta ai cereali.
La ragazza stette a fissarla per un momento, e poi decise di fare un gesto piuttosto inusuale, ovvero andare verso di lei.
Appena camminò dentro la stanza, tutti i Classe D ebbero un brivido, iniziando a guardare Elena quasi con freddezza, e la ragazza cercò di ignorarli, soprattutto coloro che avevano caratteristiche che non li rendevano neanche umani, come uno fatto di pannocchie ed uno che al posto della pancia, aveva un enorme sfera simile ad un globo terrestre.  

Dopo l'alquanto disagiante camminata, Elena arrivò da Mei Li, e le fece un saluto.
"Ehi... Ciao, D-2728..."
A quel punto la Classe D mise sul tavolo la barretta, iniziando a guardare Elena negli occhi col suo sguardo truce. 

"你想要什么?" (Che vuoi?) chiese lei.
"Oh, cavolo..." disse Elena fra sé e sé.
"E adesso cosa faccio, non so parlare il cinese..." pensò Elena, messa in difficoltà.  

Ma poi fu immediatamente sorpresa dalla seguente affermazione della ragazza.
"Guarda che se non capisci il cinese puoi anche dirlo" disse lei, con tono saccente.
"Cosa? Non sapevo che capissi anche questa lingua..."
"E chi l'ha detto che non la capivo?" continuò lei.
"Ho detto 'Che vuoi?'"
E fu allora che Elena, abbastanza imbarazzata per la figuraccia fatta, rispose :"Ahem, ecco...Volevo semplicemente, ecco... Fare la tua conoscenza, insomma, se capisci cosa intendo" e cercò di fare un sorriso.  

"La mia conoscenza?
Cos'altro c'è da sapere su di me, oltre che sono qui in mezzo a tutti gli altri per i miei crimini, e che rischio ogni volta la morte a causa di quelle creature?" disse Mei Li con arroganza e rabbia, e riprese la sua barretta, morsicandola e sputando un semino. 

"Ed inoltre... Perché ti interessa?"
Elena rimase abbastanza spiazzata, ma cercò comunque di essere gentile.
"Ecco, io vorrei... Fare amicizia con te.
Sembri una tosta, che non si fa mettere i piedi in testa da qualcuno, e vorrei che noi due, insomma, fossimo... Amiche"  

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"Hana, d'accordo, ti aiuterò, però se riuscirò a farti uscire da uno dei Gate non verrò con te. Io ho ancora tutto il mese da passare qui, preferisco aspettare per ottenere la mia libertà" e a quella risposta, l'altra le diede un abbraccio affettuoso, ringraziandola

"A me basta semplicemente il tuo aiuto, grazie!"
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E fu in quel momento che Mei Li si arrabbiò.

"AMICHE!?" e si alzò di getto, particolarmente arrabbiata, con Elena che si spaventò, per poco non inciampava.

Tutti i Classe D, che fino ad allora erano stati sulle loro, si girarono a guardare la scena.
"Tu credi che io mi faccia abbindolare dai tuoi trucchetti, che io diventi tua amica semplicemente perché me l'hai chiesto?
Io non sono così, stupida dottoressa, non mi faccio abbindolare dal tuo trucchetto!"  

Elena, nel frattempo, si stava allontanando da lei, e stava piangendo per l'atteggiamento di Mei Li.
"Ma... Io voglio davvero che tu..."
"Non farmici cascare!
Voi fate amicizia con noi carcerati solo per non rendere drammatica la nostra vita qui, siete freddi e crudeli..."
"Ma io non sono così."
"Tu non sei così, non sei diversa?
No, invece, sei come loro, fredda e crudele!" 

E fu a quel punto che Elena prese il walkie talkie, chiamando aiuto.
Subito dopo arrivarono delle guardie nel posto, prendendo Mei Li e portandola via con la forza.  

"NO, LASCIATEMI SUBITO!" e in seguito guardò con rabbia Elena, gridandole :"他妈的!"(Vaffanculo) mentre veniva portata via.
Una guardia aiutò poi la ragazza a riprendersi.
"Tutto ok?" chiese.
"Sì, mi ha solo urlato contro, ma avrebbe potuto fare di peggio. Grazie per l'aiuto" disse Elena, che se ne andò senza ascoltare la risposta del soldato. 

E appena si accertò di essersi allontanata abbastanza, ricominciò a piangere in silenzio.

La Fondazione si stava cominciando a mostrare l'ambiente difficile di cui lei ed Esme avevano parlato poco fa, anche i Classe D adesso le urlavano contro, e chissà come sarebbe riuscita ad affrontarlo...

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