‧͙⁺˚*・༓☾ Gli Immortali II (Cr...

By Zerosenpaii

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"Una persona una volta mi disse che scrivere rende immortali,e aveva ragione. Ma sai cos'altro rende immortal... More

Prologo.
Parte Prima.
1.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Parte Seconda.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
Parte Terza.
31.
32.
33.
Ultimo.
Epilogo.
Spazio Autrice.
Sequel.
[Extra] Oneshot: Casa (Hermann/Victor)

2.

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By Zerosenpaii

"Ultime lettere in vita e morte di Oscar Wilde"

Quando Dazai si era svegliato,non aveva perso molto tempo a guardare l'ambiente intorno a lui dato che lo conosceva fin troppo bene. Se non si ricordava male,quella stanzetta piena di macchinari in cui lo avevano messo doveva essere il Canto V dell'Inferno,cioè la parte al livello minimo della Divina Commedia.
Ridacchiò,recitando nella sua mente alcune parole che ricordava.
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona"
Il moro tentò di stiracchiarsi ma sentì un dolore lancinante all'altezza dello stomaco,probabilmente dove si trovava la ferita conseguente all'operazione. Si tolse la mascherina d'ossigeno e perse qualche istante a ricordarsi dell'ultima volta che era stato lì,proprio fuori da quella stanzetta a fissare il vetro dopo aver salvato un membro della squadra catturato da un'organizzazione criminale.
Quando aveva chiamato Dante,giocando così il suo ultimo jolly di riserva,era sicuro che sarebbe riuscito a salvarli: eppure una strana sensazione di angoscia al ricordo di Chuuya che beveva la fiala di veleno e sveniva accanto a lui gli attenagliò lo stomaco; tutto ciò che desiderava in quel momento era vederlo.

Provò ad alzarsi,ma notò con disappunto che gran parte dei suoi arti erano semi paralizzati a causa dell'anestesia: non ce l'avrebbe fatta ad alzarsi e camminare,tuttavia riuscì a mettersi dritto seduto sul letto,seppur con difficoltà. Davanti alla porta non c'era nessuno e non vedeva nemmeno qualcosa che gli permettesse di chiamare qualcuno in caso si fosse svegliato; inoltre era collegato a delle flebo e dei macchinari che limitavano decisamente i suoi movimenti.
<<Che noia>> borbottò Dazai,sbuffando e appoggiandosi allo schienale osservando il macchinario che segnava il suo battito cardiaco,così simile a quello dell'ospedale di Yokohama in cui era stato ricoverato con Faith.
Già,Faith. Anche lui si chiese che fine avesse fatto. Se le sue supposizioni erano corrette,sicuramente non era con loro nella stanza quando Dante era arrivata,ma che fosse viva o morta era un'incognita puramente fisiologica.
"In ogni caso" si disse il ragazzo "se è intelligente non si farà più vedere per un po'.."
Improvvisamente, guardandosi intorno,notò una specie di tavolino basso accanto al letto,su cui c'erano alcune buste da lettere e un foglio piegato che le sovrastava.
"Saranno fatti di qualcun altro. Uh,almeno qualcosa da fare" si disse,notando solo dopo che sul foglio c'era scritto il suo nome.
Lo prese anche se con un po' di sforzo dovuto al dolore alla ferita e lo aprì,leggendo.

Caro Dazai,
Nel caso ti dovessi svegliare senza trovare nessuno,invece che giocare a smontare i macchinari come fai di solito <3,perdi tempo a leggere queste,sono arrivate a casa tua e Joyce le ha portate qui dopo averla perquisita per assicurarsi che non ci fosse nessuno.
Rimettiti presto,il nano soffre la tua mancanza e sembra depresso xd

Dante

Dazai ridacchiò,Chuuya soffriva la sua mancanza? Non riusciva ad immaginarsi un Chuuya depresso: era il tipo che la tristezza rendeva solo più scontroso.
Dopo aver posato il foglio sulla coperta accanto a sè,ormai incuriosito,prese la prima busta: erano una decina.
Il destinatario era stato scritto evidentemente molto tempo dopo aver scritto il mittente,poichè l'inchiostro usato era diverso così come la calligrafia,che sembrava essersi evoluta nel tempo.
Dazai sussultò leggendo il nome del mittente: Oscar Wilde.
La prima busta sembrava piuttosto vecchia,alcuni angoli erano rovinati e il bianco della carta di era ingiallito,tuttavia il francobollo era recente,così come il timbro postale. Le lettere erano tutte mandate da Oscar Wilde e dirette a Dazai Osamu.
Quest'ultimo,sorpreso e incuriosito,aprì la prima busta e lesse il contenuto del foglio che vi era piegato all'interno.

Caro Osamu,
Si ricorda di me? Sono Oscar,Oscar Wilde! Ci siamo incontrati qualche mese fa alla sede della Port Mafia lì a Yokohama.
Spero che la mia lettera non la disturbi...Oh cielo,forse lo sta facendo.. Ma in ogni caso,ci tenevo a ringraziarla ancora per quello che ha fatto per me. È stato davvero gentile,Dazai-san..
Oh cielo! Ho appena versato una lacrima sulla busta da lettere.. Sono proprio imbranato. Ad ogni modo,ho intenzione di dire a mio padre che non voglio succederlo a capo dell'organizzazione e che voglio intraprendere la mia strada.. Mi auguri buona fortuna!

Cordiali saluti,Oscar Wilde

Secondo quanto diceva quella lettera, era stata scritta pochi mesi dopo essersi incontrati la prima volta,ma perchè non l'aveva mai ricevuta?
Aprì la seconda: osservando le buste e la calligrafia capì che diventavano man mano sempre più recenti,anche se non c'era scritta la data.

Caro Osamu,
Questa è la seconda lettera che vi scrivo,a distanza di un anno e mezzo. La prima non l'ho mai spedita,non ho avuto il coraggio..
Sappiate che alla fine ho affrontato mio padre e anche se lui mi ha ripudiato sono felice di aver intrapreso la mia strada! Attualmente sto studiando presso un'Accademia Inglese degli assassini,sono il migliore della mia classe sa? N-non vorrei vantarmi,eh! Oh cielo,ho balbettato scrivendo?
Ad ogni modo,spero che questa lettera vi trovi felice e in salute. Non c'è giorno in cui non pensi a voi

Saluti,Oscar

Dazai sentiva una stretta al cuore dopo ogni parola: davvero gli aveva scritto delle lettere? Non si era mai dimenticato di lui..

Caro Osamu,
Oggi mi sono laureato all'Accademia degli Assassini. Durante il discorso ho fatto il suo nome. Ho parlato a tutti i presenti di quanto lei sia un ottimo esempio,di quanto sia gentile ma spietato e di come mi è stato d'esempio per trovare la mia strada.
Questa mia vittoria la dedico a lei,tra qualche giorno aprirò ufficialmente il mio studio da consulente criminale,ci crede che ho già qualche cliente prenotato?
Durante il discorso non ho balbettato nemmeno una volta,sa che mi sono tagliato i capelli?
Non potrò mai smettere di ringraziarla per ciò che ha fatto per me..
Spero che anche a lei vada tutto alla grande come a me

Saluti,il suo
Oscar

La quarta,la quinta e la sesta le lesse di fila. Oscar gli raccontava del fatto che avesse continuato a studiare e a specializzarsi,imparando cose nuove e viaggiando per il mondo,ma senza mai dimenticare il suo punto di riferimento,cioè il ragazzo che aveva conosciuto anni prima alla Port Mafia.
L'ottava era tra le più recenti,risaliva ad un anno prima che si incontrassero nuovamente al bar.

Osamu,
È ormai un anno che non ti scrivo. La mia attività va alla grande,la gente mi teme e mi rispetta: sono uno dei consulenti criminali più in vista d'Inghilterra e presto aprirò uno studio anche in Giappone e in Francia.
Di denaro non ne ho mai chiesto eppure ne ho fin troppo,mi chiedo come possa essere possibile..
Ora curo il mio aspetto esteriore e mi piaccio,mi sento a mio agio a comportarmi come meglio credo,non balbetto più e la gente non fa che ripetermi che sembro una persona gentile e affabile e che non sospetterebbero mai delle mie crudeltà se non mi conoscessero.
Alla fine ce l'ho fatta,Dazai. Sono diventato come te,sono diventato quello che volevo essere.
Non c'è giorno in cui io non ti pensi,io cui non mi chieda dove sei,cosa stai facendo,se ti ricordi ancora della mia esistenza. Ma in qualunque caso,io non smetterò mai di esserti eternamente grato per la persona che sono diventato.

Un giorno ti prometto che ti troverò e ripagherò il favore
Bisognoso di rivederti,il tuo
Oscar

Nella nona Oscar descriveva i dettagli del suo studio e dei suoi affari,citando autori che Dazai amava e raccontandogli di fatti che poteva ritenere interessanti.
Posato il nono foglio sugli altri accanto a sè,Dazai,che sentiva il petto pesante,osservò l'ultima busta che teneva in mano. Era la più recente. Stavolta c'era la data: era stata scritta il giorno in cui era stato ricoverato in ospedale a causa del veleno.
Dazai degludì e la aprì con mani leggermente tremanti. Prese il foglio e lesse la sinuosa ed elegante calligrafia.

Caro Dazai,
Questa è l'ultima lettera che riceverai da me,perchè da qui a poco uno di noi due morirà. Mi dispiace tanto di non averti mai spedito tutte le altre lettere a tempo debito e so che spedirtele tutte adesso non cambierà le cose,ma mi sembra giusto che tu sappia che non ti ho mai dimenticato.
In un certo senso,ho percepito la missione affidatami da Faith Foster come il test finale per poter capire se sono davvero degno della tua stima: il Dazai che conosco avrebbe messo da parte qualsiasi legame personale e avrebbe compiuto il suo dovere. Quella era la persona che sognavo di diventare e che sono diventato,come potevo tradirla adesso?. Almeno..Il Dazai che ho conosciuto. Osamu,so che adesso sei una persona diversa,non te ne faccio alcuna colpa: credo che anche tu sia diventato la persona che volevi diventare.
Solo altre poche righe per dirti che starti accanto in questi due mesi mi ha reso felice,anche quando vedevo te e Nakahara avere quegli atteggiamenti intimi..
Non dimenticherò mai come è stata la mia vita da quando sei arrivato tu e spero che non mi odierai per il omicidio.
Spero inoltre che questa lettera ti arrivi in questo o nell'altro mondo.
Ti auguro ogni bene.

Dazai emise un verso strozzato prima di rendersene conto. Si porto una mano alla bocca per soffocare un singhiozzo: stava piangendo.
La verità era che Oscar era stato l'unico che aveva visto in Dazai qualcosa da imitare,qualcosa degno di essere preso come esempio: nei momenti bui il suo ricordo lo aveva mandato avanti,nei momenti di gioia il suo nome era riaffiorato sulle sue labbra. Non lo aveva giudicato nemmeno dopo aver visto che era cambiato,aveva continuato a seguire il suo ideale perchè non farlo sarebbe significato voltare le spalle a tutto quel tempo.
Alla fine dell'ultima lettera Oscar aveva cancellato con due righe il "Ti auguro ogni bene" e al suo posto,sotto,aveva scritto "Ti amo".

<<Dazai!>> una voce familiare giunse alle sue orecchie e un turbine di capelli rossi si gettò su di lui abbracciandolo.
Riconobbe subito il profumo.
<<Chuuya..>> si lasciò stringere da quelle due braccia esili ma confortevoli e pianse come non faceva da tanto tempo,lasciando andare mesi e mesi di rabbia,tristezza,frustrazione...

Caro Oscar,
Scusa il ritardo e la brevità della mia risposta.
Grazie per tutte le tue lettere,mi trovano felice e in salute.
Volevo solo ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per me,sappi che anche se non ti ho mai scritto per primo nemmeno io ti ho mai dimenticato e non lo farò nemmeno adesso: grazie a te ho imparato qualcosa di nuovo,la perseverazione. Alla fine l'allievo è diventato un maestro; ora ho capito cosa voglio di più nella mia vita: sapere che qualunque cosa accada avrò sempre uno scopo da seguire,qualcuno da proteggere,qualcosa da ricordare. Vivere guardando semplicemente avanti.
Complimenti,sei stato davvero grande.
Ci vediamo in un'altra vita,Oscar.

Con affetto,
Il tuo primo cliente,Osamu

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