• ιℓ мισ ѕ¢нιανσ •

By _read_for_live_

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- Ammettilo che sei attratto da me - - Non so di cosa tu stia parlando - - Guardami negli occhi e dimmi cosa... More

Prologo
- Venduto -
- Nuovo padrone -
- Doppia personalità -
- Nostalgica melodia -
- Inconveniente -
- Lezione -
- Al di fuori -
- Prigioniero -
- Capelli arancioni -
- Via d'uscita -
- [ Extra ] Jungkook's POV -
- [ Extra ] Jungkook's POV -
- Salvezza -
- Dolce profumo -
- La serra -
- La collina -

- Ricordi -

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By _read_for_live_

Nei giorni successivi Jungkook ha continuato ad insegnarmi a leggere, nonostante io gli dicessi che non era più necessario. La sua continua insistenza, però, mi ha fatto appassionare sempre di più.

Quando andiamo in biblioteca adesso riesco a leggere i titoli dei libri, e alcune volte mi soffermo a leggere le trame di quelli che mi piacciono di più.
Talvolta, durante il mio tempo libero, leggo dei libri consigliatomi da Jungkook, facili da capire e con poche pagine.

Passiamo sempre più tempo in biblioteca. Ormai mi ha fatto vedere quasi tutti i reparti di libri che ci sono, ed elencato quelli che per lui sono i migliori per ogni genere.

Anche oggi siamo venuti per vederne degli altri, perché Jungkook vuole consigliarmene qualcuno con un po' più di pagine, visto che gli altri ormai li finisco in poco tempo.

Nel mentre che lui li cerca, io guardo un po' tra gli scaffali. Ce ne sono di davvero molto strani, mentre alcuni sono addirittura in lingua straniera. Ad un certo punto mi fermo di colpo leggendo il titolo di un libro a me molto familiare. Lo prendo in mano e leggo il titolo sulla copertina. Sì, non ci sono dubbi... è proprio questo. Faccio scorrere un dito sulla rilegatura. Poi lo apro. Accarezzo con lentezza la prima pagina, facendo in modo che i ricordi ritornino sempre più vividi nella mia mente.
Il ricordo della mia infanzia che mi è stata strappata. Il ricordo di mia madre, che mi leggeva sempre questa storia prima di andare a dormire. Dei suoi lunghi capelli corvini, raccolti la maggior parte delle volte in uno chignon. Della sua mano calda che mi accarezzava i capelli, e della sua voce gentile, premurosa, che cantava sempre per me nel tentativo di farmi addormentare.

Chiudo il libro e alzo la testa verso l'alto. Poi chiudo gli occhi, e lascio che le lacrime mi bagnino il viso. Mi appoggio con la schiena contro uno scaffale, e aspetto che i miei ricordi si dissipino un po'. Non avrei mai immaginato che anche Jungkook avesse questo libro.

Apro gli occhi sentendo i suoi passi farsi sempre più vicini, e cerco di asciugarli il più velocemente possibile.

«Li ho trovati.» Mi dice porgendomi due libri.

Li prendo e lo ringrazio, cercando di non guardarlo negli occhi.
Poi mi ricordo del libro che ho in mano.

«Questo... posso prenderlo in prestito?» Chiedo un po' titubante.

Non ho mai preso un libro di mia iniziativa; di solito me li sceglie sempre lui, visto che è più esperto di me e li conosce meglio.

«Cappuccetto Rosso eh?» Commenta. Non ha neanche avuto il bisogno di leggere il titolo per sapere quale fosse.

«L'ho letto un paio di volte quando ero bambino.» Continua. «Non sapevo ti piacesse questo genere di libri.»

Arrossisco un po'. Non mi importa se è un libro per bambini. Lo leggo per un altro motivo.

«Comunque sia... perché non mi guardi negli occhi?» Mi chiede.

Cavolo se ne è accorto... non voglio però che capisca che ho appena pianto.

Giro la testa da un lato.

«Non c'è un motivo...» Dico a bassa voce. Di male in peggio.

«Perché non tornate alla vostra stanza? Io ne approfitto per mettere un po' in ordine...» È la prima scusa che mi è venuta in mente.

Lui mi si avvicina.

«Non cambiare discorso.»

Poi mi prende da sotto il mento con due dita, e mi costringe a guardarlo negli occhi.

Appena mi guarda rimane un po' sorpreso.

«Perché hai pianto?»

Distacco gli occhi dai suoi.

«Non ho pianto...»

Mi guarda per qualche secondo. Mi sento veramente a disagio.

«Però i tuoi occhi rossi e le tue guance umide dicono il contrario...» Dice con voce bassa, quasi a volermelo sussurrare.

Poi avvicina la sua mano al mio viso e, lentamente, mi asciuga le guance con il suo pollice. La sua mano è calda... sembra quasi la stessa che mi accarezzava i capelli quando ero bambino, quella di mia madre. Chiudo gli occhi, e mi lascio accarezzare dal suo caldo tocco.

«Non hai ancora risposto alla mia domanda. Perché piangevi? » Mi dice dopo un momento di silenzio.

Io riapro quindi gli occhi, ricordandomi che la mano di Jungkook mi sta ancora asciugando il viso.

Arrossisco di colpo e faccio qualche passo indietro.

«Non era nulla di serio...» Dico abbassando lo sguardo. «Solo... ricordi.»

Mi guarda ancora per qualche secondo, ma decide di non farmi altre domande. Forse perché ha capito che non avrei mai approfondito il discorso.

«Quel libro lo puoi tenere.» Aggiunge.

Alzo la testa di scatto.

«Non è necessario. Appena finisco di leggerlo lo riconsegno.»

«Penso che tu tenga molto a quel libro... lo vedo dal modo il cui lo stringi. A me non interessa più. Te lo regalo.»

Ci penso un po' su.

«Grazie mille.» Dico sorridendogli. «Ma non c'è ne bisogno. Davvero.»

Se lo tenessi troppo a lungo, finirei soltanto per ricordare ancora di più sulla mia infanzia. Cose che, essendo passate, devono rimanere nel passato.

Poi decidiamo di uscire dalla biblioteca. La strada per l'uscita l'ho imparata a memoria, così come la strada per raggiungere la camera di Jungkook, poi dalla sua camera alla sala da pranzo e dalla sala da pranzo alle cucine. 

Nel mentre che cammino, mi capita di guardare fuori da una finestra.

I raggi del sole penetrano accecanti, ma mi fermo lo stesso per guardare fuori. Questa parte della casa si affaccia sul grande giardino esterno. In lontananza si possono vedere le coltivazioni delle piante da frutto, un pezzo di orto e la serra. Uso una mano per farmi ombra sugli occhi, in modo tale da vederci meglio. Poi, guardandomi l'altra mano, mi accorgo che la mia pelle, essendo così pallida, riflette letteralmente la luce del sole. Certe volte mi chiede come cavolo faccio ad avere la pelle così bianca. Se mi vedesse uno sconosciuto, non penserebbe mai che io sia uno schiavo.

Jungkook, notando che mi sono fermato, ripercorre i suoi passi, e si ferma accanto a me, guardando anche lui fuori dalla finestra, cercando di capire cosa io stia guardando.

«È proprio una bella giornata.» Dico all'improvviso.

Gli scorsi giorni ha piovuto, quindi il sole un po' mi è mancato.

«Già. Adesso che siamo a metà primavera, dovrebbero esserci più giornate di sole.»

Rimaniamo in silenzio a lungo, semplicemente l'uno affianco all'altro.

Poi, quando faccio per andarmene, lui mi ferma prendendomi dal polso.

«Voglio uscire.» Mi dice all'improvviso.

«O-ok, va bene. Io l'aspetterò qu-...»

«No, tu vieni con me.»

Ma perché vuole che lo accompagni ovunque lui vada? Non che la cosa mi dispiaccia poi tanto, ma anche lui dovrebbe concedersi un po' di tempo per se stesso.

Non faccio in tempo a fare un cenno con la testa che lui inizia a trascinarmi letteralmente per il polso.

Con l'unico braccio rimasto libero sorreggo i libri. Cerco di leggere i titoli dei due datomi da Jungkook, ma nella fretta riesco a leggerne solo uno. Il Piccolo... Principe.


         <——————————————->

Già, il Piccolo Principe è veramente un classico, quindi non potevo non metterlo.
Vi dirò però un segreto... io non l'ho mai letto. Lo so che adesso magari mi odierete, ma quando ero piccola a scuola non me l'hanno mai fatto leggere. Ai tempi ero una bambina a cui non piaceva particolarmente leggere e, nonostante mia sorella l'avesse letto, io non mi ero mai interessata.
Per fortuna però adesso le cose sono cambiate, e leggere ormai è diventata una parte fondamentale della mia vita.

Ma lasciando da parte tutte queste inutili cose, volevo soffermarmi un attimo a ringraziarvi. Mi rende veramente felice leggere i vostri commenti, ed il fatto che la storia vi stia piacendo non potrebbe rendermi più felice.

Quindi... GRAZIE, che mi aiutate a mandare avanti questa storia. Grazie dal profondo del mio cuore.

Detto ciò, alla prossima!

• Ely •

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