War of Hormone|| Taekook

By taeyeol203

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Dove Jungkook, ragazzo che frequenta l'ultimo anno di liceo, per il progetto alternanza scuola-lavoro si ritr... More

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By taeyeol203

Jungkook e Taehyung uscirono soddisfatti da un grande negozio di abbigliamento, nel centro commerciale di una delle tante città sul mare nel quale si erano fermati negli ultimi giorni.

"E ora, dove andiamo?" Chiese Taehyung guardandosi attorno. Quel luogo era enorme, pur essendo in una cittadina così piccola.

"Mmh, penso che andrò a comprarmi un paio di scarpe. Vieni con me o vuoi riposare?" Chiese Jungkook, poggiando per un attimo le buste pesanti che stava reggendo a terra.

"Riposare? Non sono poi così vecchio. Su, andiamo, tesoro."
Taehyung si incamminò verso il negozio là vicino, seguito da un Jungkook stremato, nonostante non volesse darlo a vedere. Solitamente odiava fare shopping, soprattutto se era con sua madre, che passava ore ed ore nello stesso negozio indecisa su milioni di vestiti, o a volte ancora peggio, cosmetici. Ma con Taehyung era meno stressante, avevano gli stessi interessi e gli stessi gusti, ed erano decisamente più svelti nello scegliere.

Quel negozio di scarpe era il paradiso per Jungkook: appena entrato scorse subito uno scaffale intero dedicato alle Timberland, le sue scarpe preferite, e ci si fiondò subito. In poco tempo ne trovò un paio perfette, completamente nere e con i lacci giallo senape.
"Queste non le avevi già?" Chiese Taehyung, alzando un sopracciglio.

"No! È un nuovo modello. Adesso possiamo andare alla cassa, e poi... direi che per oggi abbiamo finito." Annunciò, andando in cassa. Taehyung aveva provato tutto il tempo a pagare per gli acquisti di Jungkook, ma il più piccolo aveva sempre rifiutato, picchiando via la sua mano non appena si permetteva di allungare la sua carta di credito verso la commessa.

"Posso almeno regalarti queste?" Gli Domandò all'orecchio, non appena il commesso imbustò la scatola davanti ai loro occhi.

"Provaci e ti faccio castrare." Replicò il minore con un finto sorriso, mentre porgeva i contanti al commesso, che gli diede lo scontrino e li salutò cortesemente.

"Aah, sono proprio soddisfatto dei miei acquisti. Ora ci vorrebbe un bel frappé, che ne dici?" Suggerì Jungkook, e l'altro concordò.

"Sì, sono assetato!" Così, tenendosi per mano, presero le scale mobili. Mentre si dirigevano verso un bar al piano inferiore, Taehyung ricevette una chiamata. Impallidì istantaneamente, soprattutto perché Jungkook era vicinissimo a lui, e avrebbe potuto vedere il nome del contatto e farsi strane idee. Fissò per diverso tempo lo schermo, indeciso se accettare o meno, ma poi decise di chiudere.
Cambiò subito espressione, assumendo uno sguardo serio, e Jungkook se ne accorse, scrutandolo con curiosità.

"Tutto bene, Tae?" Domandò il più piccolo, mentre prendeva posto in un tavolino all'interno del locale.

"Oh, sì tranquillo, tutto apposto... sono solo un po' assonnato." Rispose distratto il maggiore, schiarendosi la voce.

"Okay..." Jungkook prese uno dei piccoli menù sul tavolo, e decise che avrebbe ordinato un semplice frappé al cioccolato.

Taehyung invece scelse un cocktail analcolico all'ananas-scelta che Jungkook bocciò.

"Non azzardarti a baciarmi dopo aver bevuto quell'intruglio. L'ananas deve essere bandita dalla faccia della terra." Sostenne, incrociando le braccia in attesa della cameriera.

Una volta riferiti i loro ordini, attesero pazientemente sventolandosi con i menù; il caldo era davvero esagerato in quel posto, e l'aria condizionata sembrava essere al minimo.

"Sei sicuro di non avere nulla? Sei strano." Insistette Jungkook, fissando il suo ragazzo. Che avesse detto qualcosa di sbagliato? Eppure fino a poco prima stavano scherzando come al solito.

"Sono sicuro, Kook, basta. Sai che ho dormito male stanotte..." rispose un po' scorbutico, facendo rimanere male il più piccolo.

"Come vuoi. Allora non ti infastidisco ulteriormente." Rispose questo distaccato, e arrivata la ragazza con i loro ordini prese a sorseggiare il suo milkshake senza più proferire parola.

"E dai, Jungkook, perdonami.. non volevo risponderti male." Disse con un leggero fastidio nella voce Taehyung, sfiorando il gomito del più piccolo, che si ritrasse.

"Ero solo preoccupato, hai cambiato faccia da un momento all'altro Taehyung, mi sembra normale chiederti se vada tutto bene. Poi se ti infastidisci per ogni minima cosa non è affar mio." Replicò stizzito l'altro.

"Hai ragione, scusami tanto, davvero. Non lo farò più." Disse, stavolta con un sorriso e una vocina da bambino imbarazzante, che fece sciogliere Jungkook in una risata cristallina.

Finirono le loro bibite e poi decisero di incamminarsi nuovamente verso il porto, che distava circa un'oretta a piedi dal centro.

Il cielo aveva iniziato a colorarsi di un rosa chiaro, segno dell'imminente tramonto.

Jungkook pur non dandolo a vedere, era ancora leggermente scosso dal comportamento avuto da Taehyung; per tutta la durata della camminata non aveva pensato ad altro se non alla reazione del maggiore alla semplice domanda se fosse tutto okay.

Ancora sovrappensiero il minore non si rese nemmeno conto di essere arrivato al porto, solo grazie allo scossone da parte del maggiore Jungkook realizzò.

"Tesoro stai attento. Stavi per mancare la pedana" gli fece notare Taehyung.

"Oh sì..scusami"

"Stai bene Kook? Per tutto il tragitto avevi la testa fra le nuvole, c'è qualcosa che non va?" Chiese il maggiore levandosi la camicia e poggiandola nello schienale della sedia.

"Oh sisi, tutto okay, stavo solo pensando intensamente" rispose ridacchiando il minore, grattandosi la testa leggermente in imbarazzo.

Essendo ormai l'ora di cena passata entrambi optarono per ordinare delle pizze, entrambi troppo stanchi per poter cucinare qualcosa.

Nell'attesa che la pizza arrivasse, il corvino corse nella camera da letto con l'intenzione di mettersi il costume.
Era la serata perfetta per farsi un bel bagno, in più quel caldo stava diventando insopportabile.

"Hyung io sto andando a farmi una nuotata, appena arrivano le pizze vienimi a chiamare" disse uscendo dalla cucina dello yacht, diretto verso il trampolino dello yacht.

Subito la freschezza dell'acqua cristallina di quel mare fece fare un sospiro di sollievo al minore. In quel momento, pur essendo abbastanza fresca, l'acqua era un toccasana per la pelle calda e sudata del ragazzo; il suo corpo era steso a morto e i suoi occhi fissavano le stelle apparse da poco nel cielo ormai inscurito.

Preso dal tranquillo momento Jungkook iniziò a canticchiare una canzone di una boy band inglese.

Dopo qualche minuto, sembrato a Jungkook un lasso di tempo immenso, la voce roca del maggiore richiamò la sua attenzione, informandolo dell'arrivo del cibo.

Messo piede in cucina l'ondata di profumo delle pizze invase le narici del corvino, lo stomaco del quale-con un forte rumore simile ad un grugnito- diede risposta al posto della sua bocca.

Ciò fece scappare una risata al maggiore, che era già seduto a tavola con due bottiglie di soju aperte sul tavolo.

"Mmh sembrano così buone" affermò il minore con gli occhi a forma di cuoricino alla vista di quello spettacolo di pizza.

"Lo sapremo solo dopo aver mangiato" affermò il maggiore, per poi prendere in mano le posate.

Ogni morso non faceva che aumentare lo stato di relax in cui era entrato il giovane.

Tra chiacchiere e risate finirono di mangiare e, dopo aver lavato le posate e i bicchieri, optarono entrambi per farsi un bagno.

Nel mentre che il maggiore andava a mettersi il costume Jungkook corse verso la fine dello yacht e si lanciò facendo un tuffo; quando riemerse si avvicinò alla pedana e ci poggiò i gomiti sopra.

Qualche istante dopo la figura di Taehyung occupò tutta la sua visuale: indossava un costume a pantaloncino blu scuro che faceva riscontro con la sua pelle ambrata.

Il minore non poté non mordersi il labbro, il maggiore sarebbe stato sexy anche con un sacco della spazzatura addosso.

Non facendosi sfuggire l'azione del minore, in un sorrisino in faccia Taehyung si buttò in acqua.

Senza staccare lo sguardo dal maggiore Jungkook si voltò, poggiando la schiena sul bordo della pedana; riemerso dall'acqua scura Taehyung nuotò verso il minore.

Arrivato a qualche centimetro di distanza Taehyung posò le mani ai lati delle spalle del più piccolo, avvicinando il suo viso al suo.

"Lo sai..con questo costume sei davvero eccitante" ammiccò il corvino incastrando il suo sguardo con quello del maggiore.

"Mmh..davvero? Solo con questo costume lo sono?" domandò Taehyung avvicinano il suo bacino a quello di Jungkook, che trasalì al contatto dei loro membri, coperti da un semplice e sottile tessuto.

"Per il resto devo pensarci" rispose con fare provocante il corvino.

Divertito il maggiore scosse leggermente il capo, per poi unire le loro labbra in un forte e quasi selvaggio bacio: le loro lingue si muovevano all'unisono, l'una in cerca dell'altra.

Dio solo sa dopo quanto tempo i due smisero di baciarsi e, con tutta la loro forza di volontà si allontanarono e uscirono dall'acqua.

"Vado a farmi la doccia" disse il maggiore entrando nella loro stanza.
Prima di uscire mise in carica il cellulare e, dopo aver preso dai cassetti un paio di boxer uscì dalla stanza.

Nell'attesa che il bagno fosse libero Jungkook si stese sul materasso e accese la televisione, iniziando a fare zapping con il telecomando, non trovando nulla di interessante da guardare.

"Uff..che noia!"

Lo squillo ininterrotto del telefono de maggiore attirò l'attenzione del corvino.

"Ma chi può essere a quest'ora?" Pensò.

Dopo qualche secondo di silenzio il telefono riprese a squillare, e dopo iniziando ad arrivare una raffica di messaggi.

Il tintinnio della notifica stava iniziando ad urtare il giovane.

Mentre si stava allungando verso l'oggetto con l'intento di silenziarlo uscì dal bagno Taehyung.

"Alla buon ora! Il tuo telefono sta impazzendo" disse leggermente innervosito il corvino saltando giù da letto.

"Sicuramente sarà il lavoro. Eppure avevo avvisato che sarei stato irreperibile per questa settimana. Adesso mi sentono"

Udite queste parole il corvino si chiuse in bagno per farsi una bela doccia.

Il maggiore prese fra le mani il suo telefono e, guardando chi fosse la causa di tutte quelle chiamate e messaggi si fece cupo.

Non era un buon segno.
Con frustrazione mise in silenzioso il cellulare e lo lanciò nel letto, iniziando a sentire un peso nel petto che non riusciva a decifrare.

A/N
Hola! Ecco il trentottesimo capitolo
Come al solito lasciate una stellina ed un commento se vi è piaciuto!
Diteci cosa ne pensate della storia fino ad adesso nei commenti💫
Stiamo iniziando ad avvicinarci alla fine della storia, purtroppo non mancano molti capitoli :(
Detto ciò vi auguriamo una buona lettura.⭐️

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