Bastarda In Due ||bakugoΓ—read...

By MiHopeKi

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By MiHopeKi

Bakugo's POV

La vedo cadere a terra e corro immediatamente da lei urlandole contro di alzarsi immediatamente.

- BRUTTA BASTARDA ALZATI! NON PUOI STARE LÌ A DORMIRE DEFICIENTE! - sbraito, innervosendomi del fatto che non si stesse muovendo di un centimetro.

- Urlando non risolverai nulla, Bakugo. - mi rimprovera quel coglione del bicolore. Quanto mi dà sui nervi quella merda di voce, quella della bastarda in due è migliore, almeno lei aveva vita nelle parole, non una angoscia che ti fa venire il latte alle ginocchia.

- E TU STAI ZITTO! CHE NEMMENO PROTEGGERLA SAI FARE! -

- Perché, tu hai fatto di meglio? -

Serro i denti dalla rabbia, iniziando già a programmare il suo funerale.

Perché continua a rispondermi? Tanto sa che io ho fatto qualcosa. A contrario suo io sono capace a proteggerla, io sono meglio di lui e TN lo sa bene. Vero?

- Ehi tranquillo bro, sono sicuro che ha solo perso i sensi e che tra poco si risveglierà. -

Schiocco la lingua sonoramente sul palato prendendo a sacco di patate la ragazza e insieme alla gang dei coglioni raggiungo il parcheggio esterno dell'USJ, lasciando indietro Deku e il deficiente tutto muscoli e niente cervello dietro a un muro creatosi da un Hero.

Arriva dopo di ché la polizia che arresta il Noumu e i Villain rimasti e l'ambulanza porta via i feriti, TN inclusa.

- Povera TN... -

Sospira la tizia rana affianco a faccia tonda che si trattiene dal piangere, come al suo solito.

Stringo le dita in un pugno, affondando le unghie nel palmo che brucia dal dolore e assume un colorito rossastro. Odio questa sensazione. Sono cosciente del fatto che avrei potuto fare di meglio, avrei potuta aiutarla seriamente, ma ho come l'abitudine di scaricare la colpa agli altri, pensando che il lavoro duro l'ho fatto unicamente io.

Ma in verità non ho fatto un bel niente per aiutarla...

- Spero soltanto che TN stia bene... Sono così preoccupata... -

- Stai zitta! - urlo contro "Gommarosa" - Se ti fossi realmente preoccupata per lei non saresti stata lì a grattarti il fondo schiena! Lei STA MALE! E VOI NON SIETE SERIAMENTE PREOCCUPATI DI LEI! SIETE DEI FALSI, SCHIFOSI COMPAGNI! -

Dopo la mia sfuriata nessuno ebbe il coraggio di parlare, e abbassarono di conseguenza le loro teste. Tutti tranne quell'odioso bastardo a metà. Perché è così fastidioso e pesante? Non potrebbe scomparire insieme a tutte queste comparse?

- Dopo vieni anche tu a vedere come sta? - mi sussurra Kirishima, avvicinandosi lentamente a me.

- Chi altro va? -

Lui mi sorride e vedo la stessa scintilla che ha anche TN quando sorride, ma lui non è come lei, lui non può sostituirla.

Lei è unica. Lei è mia.

- Tu, Uraraka, e poi vi raggiungeremo Mina e io. -

Annuisco.

TN aspettami, non ti lascerò sola, non di nuovo.

TN's POV

Apro gli occhi cercando di abituarmi alla luce che filtra dalla finestra.
Quando la vista diventa meno sfocata vedo una figura che saltella.
Sento la testa girare e la luce del sole è troppo forte per i miei occhi appena riaperti.
Ho una grande voglia di dormire, eh.

- SI È SVEGLIATA! SI È SVEGLIATA! -

- Zitta faccia tonda! -

Io ridacchio. Scommetto che sono Ochako e lui, Bakugo. Vorrei chiedergli scusa, non sono stata abbastanza forte da non farmi nulla, sono una stupida.

- Ciao Ochako... Ciao Bakugo... -

Sussurro mettendomi a sedere sul lettino dell'infermeria.

- Mh... Che ore sono? Da quanto sono qui? - domando sfregandomi le mani sulle tempie. Uno strano dolore mi fa grugnire. Sul mio braccio sinistro compaiono delle macchie viola, e prima che i miei due compagni di classe le notino le copro con il lenzuolo.

- Sono le 16 e sei svenuta per due giorni. -

Sussulto e sorrido. Wow, ho dormito veramente tanto allora. L'unica cosa che ricordo dell'USJ è fino a quando mi sono buttata e quei ricordi strani...

Mi avvicino a Ochako che è seduta su una sedia alla mia destra e l'abbraccio forte, lei ricambia accarezzandomi la schiena. Mi mancava così tanto il suo contatto fisico.

- È così bello rivederti cosciente... - sospira felice - E inoltre, tra qualche giorno devi uscire di nuovo con l'istrice mestruato no? - sussurra senza farsi sentire dal biondo, ridacchio e ci stacchiamo.

Mi volto verso il biondo e abbraccio pure lui. All'inizio è rigido ma poi mi accarezza la testa voltandosi, probabilmente non è abituato a queste dimostrazioni d'affetto dato il suo carattere scorbutico e odioso.

- Tsk idiota. -

Sorrido e lui smette di accarezzarmi la testa e io di conseguenza mi allontano. Ochako ci lascia da soli con la tattica scusa del bagno, che ovviamente era più un "me ne torno a casa per lasciarvi pomiciare". Avrei voluto che il nostro abbraccio fosse più lungo ma vabbè. Non posso richiedere molto affetto da Katsuki Bakugo.

- Cosa è successo? Non ricordo molto bene... - domando massaggiando la testa, sforzandomi di ricordare gli ultimi istanti prima del mio svenimento.

- Ricordo solo di essermi buttata e poi niente... -

- Dopo che hai quasi compiuto un suicidio hai sconfitto con l'aiuto del tuo secondo quirk il Noumu e poi hai minacciato il capo, penso, vabbè insomma quello con le mani in faccia, di andare via, e così hanno fatto. La polizia è venuta ad arrestare quelli rimasti e l'ambulanza ti ha portata qua con urgenza insieme al sensei e n. 13. -

Una lacrima mi scende lungo la guancia e il ragazzo mi lancia un fazzoletto rosso con sopra ricamata una bomba, Non riesco a capire però se l'ha fatta lui o meno.

Io lo ringrazio e mi asciugo gli occhi; sbuffa e si avvicina alla finestra.

- I dottori hanno detto che dopo i controlli potranno dimetterti. Ah, e fra poco verranno anche capelli di merda e la tizia rosa. -

Annuisco sorridendo. Tento di alzarmi dal letto ma riesco solo a cadere come una miserabile. Chiudo gli occhi pronta a subire la botta che però non arriva.

Due braccia mi afferrano facendomi fare un salto in aria, permettendo così al biondo di prendermi a mo' di sposa.

-Cretina, non devi alzarti sei ancora stordita. -

Io gli faccio la linguaccia e lui mi butta sul letto con una delicatezza tutta sua.

Un bussare alla porta attira la nostra attenzione e rispondo urlando: - Avanti! -

La porta si apre rivelando la figura di Kirishima e Mina con un mazzo di fiori e di conseguenza sorrido per il loro gesto carino e dolce.

- Ciao TN! Questi sono per te. - entusiasma Mina sorridente e raggiante come non mai.

- Grazie ragazzi. -

Si avvicinano a noi e mi danno il mazzo di fiori profumati.

- Stai meglio? - domanda la ragazza rosa mentre si sporge verso di me, squadrando ogni centimetro del mio viso.

Annuisco e guardo il biondo.

- Che giorno è oggi? -

- Domenica. - mi risponde semplicemente il biondino mentre si alza ed esce dalla stanza.

- Ma- -

- Ehi TN, sapevi che Katsuki si era preoccupato un botto per te? -

- Vero! Durante il tragitto dall'USJ a scuola stava da solo e se sentiva nominare il tuo nome ci sbraitava contro! - ridacchia Kirishima - Pensa anche che appena ti hanno portata via in ambulanza ha fatto una predica a tutti quanti, mi erano venuti i brividi! -

Arrossisco e faccio un enorme sorriso.

Si è veramente preoccupato... Per me?

Bakugo's POV

Salgo sul tetto per prendere una boccata d'aria, stare con tutti quegli imbecilli mi potrebbe rovinare i neuroni.

Guardo il cielo pieno di nuvole e tiro giù qualche santo ringraziando che quella bastarda non sia morta o che le fosse successo qualcosa di grave, non avrei sopportato un'altra comparsa.

- Adesso la hanno chiamata per fare i controlli-

Mi volto con il viso corrugato dallo stress e vedo faccia tonda sorridermi e avvicinarsi alla ringhiera poco distante da me.

- Si vede che sei preoccupato. -

- COS- -

- Non negarlo, dopotutto siete "amici" no? -

Alla parola amico faccio un sonoro "tch" e me ne esco dalla situazione imbarazzante.

Lei ridacchia e finalmente se ne va via pronunciando queste ultime parole - Non lasciarla da sola, ti prego. - e chiude dietro di sé la porta lasciandomi solo con i miei stupidi pensieri.

- Cazzo... non voglio farle del torto, ma se le sto vicina la ferirò, e quello che è successo oggi è un esempio. Devo starle lontana, ma al contempo voglio starle vicina e provare ad essere amici... - sussurro a me stesso dando dei pugni alla ringhiera curvandola leggermente. Quand'è che sono diventato così debole?

- E CHE CAZZO! - caccio un urlo; scendo dal tetto dell'ospedale e raggiungo il trio dei rincitrulliti che aspettano la bastarda.

Dopo una fottuta mezz'ora la tizia esce con uno zaino sulle spalle.

- Com'è andata? - chiede faccia tonda. Come pensa che sia andata? La stanno facendo uscire da sta merda di ospedale! Due più due fa quattro no?!

- Bene, però non potrò venire a scuola per tre giorni. -

Tutti annuiscono e io le prendo lo zaino e lo carico sulla mia spalla.

Le devo stare accanto, ma non troppo, il giusto per non ferirla. E per non perdere il mio onore.

Ferirla, parola troppo imbarazzante per me.

- Ti accompagno io a casa, ciao perdenti. - saluto gentilmente gli altri, prendendola per il polso e uscendo da quel fottuto ospedale che odorava di tachipirina e malato.

Usciti dall'edificio color vaniglia mi domanda: - Perché mi hai portata fuori te? -

- Perché dobbiamo parlare. -

Dopo qualche minuto giungiamo sotto casa sua e la guardo negli occhi. Non vedevo l'ora di vedere queste due perle odiose e fastidiose. Ogni volta che osservo questi due colori mi sale il mal di testa. E parliamo del suo sorriso? Così irritante da farti prendere il diabete.

- Ehm... Cosa mi dovevi dire? -

- Tu lo conosci? - dico schietto, ma il suo sguardo confuso mi obbliga a usare altre energie per spiegarle il soggetto della mia domanda. - Intendo il Villain con le mani in faccia... - stringendo le mani in due pugni mi avvicino a lei facendola indietreggiare fino a far aderire la schiena contro il muro.

- Io... N-No. -

Sospiro e mi allontano da lei.

- Allora a mercoledì 18:30. e non fare tardi. -

Lei annuisce e mi allontano dalla sua cazzo di casa.

Davvero non lo conosce? E pensare che le parlava come se si conoscessero da una vita...

Ma lui non la toccherà, lei è solo mia e di nessun altro. E se quello stronzo provasse un'altra volta a rivolgerle semplicemente la parola, può considerarsi ufficialmente morto. 

TN's POV

Chi era quel tizio con le mani?

Come sapeva il mio nome?

Cosa voleva da me?

Appoggio una mano sulla fronte vedendo il ragazzo davanti a me allontanarsi a passo svelto.

Entro in casa e quando sono nell'appartamento cado in ginocchio.

Sono stufa di questa situazione, mi mancano i miei genitori e vorrei che fossero qui con me, e che rispondessero anche alle mie domande.

Sono sempre assenti nel momento in cui ho bisogno. A volte ho pensato che preferissero Ochako a me. E in effetti è così.

Il cuore batte forte e un senso di nausea mi dà un saporaccio in bocca. Perché è tutto così doloroso e confuso?

Prendo il telefono in mano il telefono per accertarmi che oggi è effettivamente domenica...

- Ma non dovevate essere a casa...? -

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