ROMA DI NOTTE- incantava

Oleh strawlightx

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"eh?" "eh cosa?" "tu...hai mai ripensato a quella sera?" Lebih Banyak

forse
non è la stessa cosa
ora la chiamo
ne ma e né peró
sono solo le 7
solo
lei non c'è
non ci riesco
strano
svanita
famiglia
attacchi di panico
nessuno
felpa
parole
volerle bene?
il contrario
dimenticala
ci tieni
sigarette
roma di notte
i regret the words i said
paura di parlarci
chiediglielo
grazie
cosa?
offeso
non è come pensi tu
utile
me
fede
scintille
senza vergogna
ricordami
indie
non voglio
sei d'accordo con lei?
friendzonona
gioco perso
noi non ci lasciamo
ehy!!

distrarmi

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Oleh strawlightx

Le 8.
Le 8 di mattina.
Ho letteralmente dormito quattordici ore consecutive,senza nemmeno mangiare.Ma non è che abbia tutta questa grande fame,anche se lo stomaco fa un sacco di rumore.

Mi sento letteralmente una schifezza.Da buttare via.Mi sarebbe tanto piaciuto dormire altre venti ore,ma forse è meglio mettere qualcosa sotto i denti.Prima voglio stare ancora nel letto però.

C'è silenzio.Andrea se ne sarà sicuramente andato,meglio così.Mi sento meglio al solo pensiero,magari si è reso conto di aver esagerato e non si farà vedere per mesi.Speriamo sia cosí.

Din don.

Ha veramente suonato il campanello?E io dovró davvero alzarmi dal letto?

Faccio un lungo sospiro.
Prima o poi dovrò riniziare a vivere.

Mi alzo dal letto,e mi fisso un attimo allo specchio.Sono più o meno guardabile.Almeno non sono in pigiama.
Il campanello non ha suonato di nuovo.Quindi non è di certo Federico.
Arrivo alla porta d'ingresso alla porta e mi trovo papà davanti,insieme alla bionda fleshata,che mi osservano preoccupati.
Sono venuti due giorni prima,wow.

«ciao Edo»dice papà,accennando un sorriso.
«ciao» rispondo,facendo segno di entrare.

«ciao bello!» mi saluta Katia dandomi un bacio sulla guancia.
«ciao Katia»
Sforzo un sorriso,e dopo che se ne vanno in cucina,chiudo la porta.
Li seguo,mentre li sento bisbigliare.
«come va?»chiedo «siete venuti prima...»
«si.» risponde papà «non va bene?»

Faccio spallucce «no,no»

Mi sembra solo strano.Di solito vengono due giorni dopo,se proprio devono.Ma non due giorni prima,che gli succede?

«stiamo bene,comunque.Stavi dormendo?»
«s-si»
«si vede»

Beh.

«sempre bello tuo figlio» dice Katia guardando papà.

Sorrido,come se non l'avesse mai detto.
Papà ride «Che hai mangiato ieri sera?»chiede dopo.

Cosí,al sodo.
Papà,non ho mangiato niente ieri sera.Solo un po' di lacrime amare.

Scuoto leggermente la testa «ieri non avevo molta fame...»dico

Si danno delle occhiate,osservandomi dalla testa ai piedi.
Cosa vogliono adesso?

«che c'è?» chiedo,guardando papà.

Papà sospira,sedendosi su una sedia.
«ieri c'era Andrea vero?»
«si,ma che è sto interrogatorio?»
«ti calmi un attimo?» dice con tono fermo.

Sono agitato?
Sono agitato.

Annuisco,appoggiandomi alla cucina,a braccia conserte.Calmiamoci,va bene.

«mi ha detto che ti ha visto molto stanco ieri.Che eri molto nervoso.» dice

Voglio urlare.

«e che gli hai urlato in faccia piangendo e te ne sei filato in camera,verso le sette di sera.»
«quindi?»

Si siede anche Katia.
«quindi lui è convinto che stai soffrendo di nuovo di attacchi di panico»
«che si faccia i cazzi suoi»
«Edoardo» mi riprende

Ma perché quel pagliaccio di mio fratello non se ne sta a casa sua senza impicciarsi nella mia vita?Perchè fa la bella faccia davanti a papà quando potrebbe benissimo starmi lontano?
Non lo sopporto.

«come fa a dirlo?» dico
«perché ti ha visto male,poi ha detto che tremavi,piangevi.»
«e allora?»
«e allora mi sto preoccupando,caro»
«Emanuele» lo chiama Katia.Si guardano un attimo e poi spostano di nuovo lo sguardo su di me.

Sghignazzo.

«mo ti preoccupi..»mormoro
«si» dice «mi preoccupo si.Perchè non ti voglio rivedere in quello stato»

Vedere.

«si,okay» rido
«Edoardo sono serio.È di te che stiamo parlando.Se veramente soffri ancora di ansia dobbiamo assolutamente prendere provvedimenti.Per questo siamo venuti prima.»
«e che vuoi fare?» chiedo.

È arrivato il genitore.

«ricontatterò la psicologa,anzi,io e Katia avevamo intenzione di chiamarlo già oggi.»

Ma che gli prendono a questi?
No,davvero non so cosa dire.
Devo fare come i bambini che si lamentano,che non lo vogliono lo psicologo?Che vogliono fare tutto da soli?
Ora che ho quasi ventidue anni potrei decidere,no?A dodici non potevo decidere,ero un bambino.
Solo un bambino.
E ora?

Deglutisco «non-»
«è Anna Guglietti,la stessa psicologa che ti seguiva quando eri piccolo»
«mi spieghi perché?»chiedo alzando la voce
«perché hai bisogno di aiuto!» esclama

Scuoto la testa.
Quando fa così è meglio non guardarlo in faccia.In teoria quando fa così è serio.
Forse gli interessa?

«perché non riesci ad essere d'accordo con me una volta,una volta sola,anche quando si sta parlando di te stesso,Edoardo»
«perché non mi interessa»
«cosa non ti interessa?»
«me.Non mi interessa stare bene»

Katia si tocca il petto,guardando papà.Esagerata.

«Anna ti aiuterà di nuovo.Hai avuto una ricaduta.» si alza e si avvicina,toccandomi le spalle.
Lo guardo negli occhi.Non posso dire di non vedere paura nei suoi occhi,ma la realtà che in questo momento non riesco a pensare.

Mi allontano ed esco dalla cucina lentamente.
Riesco a sentire papà dire «non c'è niente di male nel chiedere aiuto»

Avrà pure ragione,ma adesso lasciatemi in pace.
Volevo pure mangiare ma mi si è rivoltato lo stomaco.Forse dovrei dormire ancora.

Mi butto a peso morto sul letto,di nuovo.
Sono stanco di avere questa sensazione,fa schifo.Sentirsi sempre questo groppo in gola salire per la gola,gli occhi lucidi e la faccia calda.
Non deve diventare un'abitudine,però.

Devo distrarmi.Qualunque cosa,basta che non pensi a me stesso.Devo pensare a qualcos'altro.

Prendo il cellulare e vado su Instagram.
Non c'è niente di nuovo,è tutto troppo noioso.Vado su Whatsapp.Uguale.
Ritorno su Instagram,Maria che posta una foto con Chicco,poi Whatsapp.Fede ha scritto «c'ho sonno » alle 4.30 del mattino.
Un'altra occhiata ad Instagram,si Rocco che posta foto del suo cane,Whatsapp,Instagram,Whatsapp aspetta.
Whatsapp.

Eleonora?
Eleonora.
No si,vedo bene.È lei,si.

Apro il messaggio.
Me lo ha inviati ieri sera alle 22.00,io ero già crollato a quell'ora.

«Ciao Edoardo.Scusami se ti disturbo,ma Eva ha dimenticato a casa tua la sua felpa,solo che lei é in vacanza e mi ha chiesto se posso passare a casa per venirla a prenderla.Tra l'altro sto facendo un lavoro vicino a Villa Borghese,non avrei nessun problema a passare nel pomeriggio.Grazie!»

Felpa?
Non sapevo ci fossero felpe non mie in casa mia.Sono tanto rimbambito da non essermene accorto?Possibile eh.

Okay ma Eleonora vuole venire a casa mia?

No coglione,deve venire.

Già,si.
No,non iniziare a sognare perché deve venire a casa solo per ritirare una felpa tra l'altro non sua.
Sarà meglio risponderle subito.

Ma mi ha davvero scritto?Si.
Si,quello si.

Mi sei mancata digito sulla tastiera ma lo cancello dopo due secondi,che sei impazzito?
Puoi venire quando vuoi Ele scrivo ma ricancello pure quello.
Facciamo i seri.

«ciao!Certo,puoi venire quando vuoi.Intanto vado alla ricerca della felpa di Eva Brighi,spero di non essermela messa addosso per sbaglio»

Inviato.

Sto sorridendo.Mi sono distratto bene.

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