Bastarda In Due ||bakugoΓ—read...

By MiHopeKi

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By MiHopeKi

Le lezioni mattutine passano in fretta fra inglese e storia. Ogni tanto ho dato qualche occhiata a Bakugo ma lui non se n'è accorto, meno male.
A mezzogiorno tutti gli alunni vanno a mangiare in mensa.
Io mi siedo insieme a Ochako, Midoriya e Iida.
Mi sento sempre un po' a disagio in questo gruppo. Non perché ci sia qualcuno di loro che mi stia antipatico, ma non sono miei amici ma quelli di mia sorella.

- Ehi Uraraka-chan tutto a posto? - mi chiede Iida, e io annuisco tornando a mangiare il mio riso bianco con sguardo pensieroso.

- Non mangi molto... Non è che stai male? - domanda il verde. Io scuoto la testa in segno di negazione e mi alzo col vassoio pieno. Vado a mettere il vassoio che ho usato con altri sporchi.

Esco dalla mensa sotto lo sguardo dei tre. Non so se mi stia comportando così perché sono in ansia che debba uscire con lui o perché non mi abbia degnato di uno sguardo per tutta la mattina. Ma in un certo senso è buono, perché quando mi chiama "bastarda in due" mi ferisce, mi fa male questo nomignolo affidato.
Specialmente perché è riferito al mio aspetto.

Arrivata in classe lo vedo. È seduto al suo posto con i piedi sul banco e guarda fuori dalla finestra senza accorgersi minimamente della mia presenza.

- Ehi... - faccio per iniziare una conversazione ma lui non si volta e non mi risponde nemmeno - Ho notato che mi stai ignorando da stamattina... C'è qualcosa che non va? -

Lui finalmente si gira verso di me e mi guarda seccato.
- Stai zitta, non sono ritenuto a dirti i cazzi miei, ora torna dai tuoi amici merdosi e lasciami in pace. -

Abbasso la testa ferita e faccio un passo indietro, lui vedendo che non me ne vado si alza dalla sua sedia e si avvicina a me fino a farmi aderire la schiena contro il muro dalla paura.

- Non capisci cosa significa "voglio stare da solo"? ...Tsk, così odiosa. - mi sbraita contro, per poi tornare a sedersi dopo il suono metallico della campanella di fine pausa pranzo.

Tutti quanti ritornano in classe parlando e schiamazzando, invece io rimango sola al mio banco pensando perché mi abbia trattata così male...
Ora ci saranno le lezioni pomeridiane, i fondamenti di eroismo. Speriamo in bene...

...

Il prof. Aizawa ci dice di ritornare in classe che All Might non sta bene e aspettare il suono della campanella senza fare baccano per non disturbare le altre classi.

- TN sei stata grande alla battaglia Villain contro Hero! - entusiasma Mina saltando con un sorriso a 32 denti stampato in volto.

- Oh beh grazie, anche tu sei stata forte! - la incito alzando la mano in pugno. Sorridiamo e andiamo insieme verso la classe.

Mentre parliamo mi ritorna in mente la scenata di Bakugo, ma perché si comporta così? Ora mi odia? O magari... Quella scommessa nemmeno la manterrà e mi farà andare in quel parco e dandomi buca? Ma poi perché me ne importa così tanto? È solo un ragazzo, me ne dovrei fregare...

Quando entriamo in classe Ochako e Denki escono per prendere dei moduli che aveva richiesto Aizawa, e nel frattempo  io parlo con Mina e Kirishima.

- Ehi ragazzi avete visto Bakugo? -

- Mh... L'ultima volta che l'ho visto era negli spoiatoi. - mi aggiorna Kirishima e subito dopo la porta della classe si apre rivelando un Midoriya mogio mogio.

I due che erano andati a prendere i moduli ritornano e subito dopo la campanella suona.
Prendo in spalle la cartella e insieme a Mina e il rosso esco di scuola.
Arrivate davanti al cancello della scuola ci dividiamo e mi unisco a mia sorella e il suo gruppetto.

- TN oggi esci con- - le tappo la bocca facendole il segno di tacere.

- Esci con qualcuno Uraraka-chan? - chiede Midoriya con voce talmente innocente e carina da sciogliere anche un sasso.

- Cavolo... Sgamata. - ridacchio grattandomi la nuca in pieno stato di imbarazzo.
Lui mi guarda sorridente.

- Scommetto con Kacchan! - esclama alzando l'indice verso il cielo, come suo solito quando fa ragionamenti.

- Chi è Kacchan? -

- Ah è il soprannome che ho dato a Bakugo. -

Sentendo questa frase inizio a balbettare e divento rossa fino alla punta delle orecchie. Perché cavolo quel maledetto ragazzo mi faceva imbarazzare così tanto? Dopotutto mi ha trattata di merda.

- Cos- Com- Ma ch- -

Lui ride insieme agli altri due e io divento un peperone umano.
- Wow non credevo che si sarebbe trovato una ragazza col caratterino che si ritrova. - interviene Iida. Io scuoto le mani davanti al viso per difendermi.

- L-Lui non è il mio r-ragazzo! -

Tutti mi guardano e io rido.

- È la prima volta che usciamo... Forse me l'ha chiesto per conoscerci meglio. - sorrido, cercando di convincere più me stessa che loro.

Ho promesso che sarebbe diventato mio amico! Nulla di meno nulla di più, no? Che situazione...

Arrivati davanti alla fermata io e Ochako saliamo sull'autobus e salutiamo i ragazzi.

- Secondo me dovresti metterti il top nero con sopra la rete e dei jeans! -

- Mh... Ma il top non è troppo scollato? - chiedo indubbia sul mettersi. Non vorrei fare brutta impressione, anche se mi ha urlato praticamente in faccia in classe.

- Nah, se metti i jeans lunghi sarà appropriato vedrai. -

Annuisco al suo consiglio e quando arriviamo alla nostra fermata scendiamo dal mezzo pubblico.

...

Manca poco alle 17 e io mi sto dando gli ultimi ritocchi ai capelli e al mascara.

- Okay io vado, ciao. -

- A stasera e in bocca al lupo! - mi augura Ochako, facendo i pollici in su, e io sorrido uscendo di casa saltellando tirando su la lampo degli stivaletti in pelle nera.
Corro fino al parco in cui ci eravamo incontrati. Guardo l'ora sul telefono.

17:00

Mi guardo intorno e vedo il ragazzo seduto su una panchina intento a guardarmi in silenzio.

Faccio un bel respiro e mi avvicino a lui. Spero che non sia nervoso come oggi a scuola, sennò andrà a finire male...

- Ehi, ciao Bakugo. -

Lui si alza e si avvicina a me guardandomi dall'alto verso il basso.

- Ciao, bastarda in due. -

Sento qualcosa riempire il mio cuore.
Come se mi venisse d'istinto sorridergli, ma anche tirargli intanto dei pugni in pieno viso.

Faccio un sorriso e gli chiedo:

- Dove andiamo? -

Lui mi afferra il polso e di conseguenza arrossisco, mi porta in una gelateria che non dista troppo da casa mia. Che si sia pentito di come si è comportato prima?

- Che gusto vuoi? - mi chiede e io gli rispondo con pistacchio, chi non ama il pistacchio? Solo i pazzi...

Ordina una cialda grande dove il gelataio mette il mio e il suo.

Io divento rossa.

Devo mangiare il gelato... Con lui?

Pagato il gelato usciamo da lì e ci andiamo a sedere in un parco molto più grande di quello vicino casa mia.

Mi butto sull'erba verde e morbida, il biondo si mette affianco a me seduto iniziando a leccare il gelato alla fragola.

- Me ne dai un po'? -

Non dice nulla e io mi metto seduta, lui avvicina il cono alla mia bocca e lecco la mia parte di gelato.

Non sentendo più il cibo fresco apro occhi e vedo davanti a me la sua faccia al posto del gelato.

- B-Bakugo? -

- Senti, se vuoi andartene vai, non ti obbligo a rimanere, specialmente dopo quello che ti ho detto. - afferma seriamente il biondo; scuoto la testa in segno di negazione.

- No, a me piace stare con te, voglio conoscerti, sembri un tipo interessante e quello che hai detto prima... Non mi ha ferita tranquillo. -

Spiego e lui rimane sorpreso. Sorrido e metto le mie mani sulle sue guance, posiziono i pollici sui lati della bocca e alzo i margini creando un sorriso carino. Devo fare finta che le sue parole non mi abbiano toccato, anche se in fondo mi hanno fatto un male cane.

- Kawaii. -

Lui fa un verso scocciato e io rido.

- Baka, ora andiamo a fare un giro va! - esclama e ci alziamo. Lui mi sgancia il gelato che finiamo mentre camminiamo verso la metropolitana.

Aspettiamo un po' e ci passa davanti la metro che causa una forte volata di vento. Chiudo gli occhi tenendo un ciuffo di capelli dietro l'orecchio per non spettinare in pochi secondi ore di lavoro.

Quando si ferma ci affrettiamo a sederci sui sedili e incomincio un discorso per non rimanere in silenzio.

- Bakugo, di cosa parliamo? -

Lui fa spallucce. Molto utile mi dicevano...

- Allora... Ti piace la nostra classe? -

- Tch no, sono tutti pazzi, tranne noi... - sussurra l'ultima parte e io arrossisco cercando di non guardarlo.

- Per questo a me piace, è una classe in cui non ci si annoia mai! - esclamo sorridendo e lui mi guarda con quei suoi occhi rosso fuoco pieni di determinazione e orgoglio.

Guardo i suoi occhi penetranti e arrossisco. Ormai la differenza di colore fra i suoi rubini e la mia faccia non c'è più.

La metro si ferma e noi scendiamo e usciamo dalla stazione andando verso il centro di Tokyo.
Le persone passano, chi velocemente e chi con calma parlando fra loro.
Sorrido e sento una mano prendere la mia. Abbasso lo sguardo e vedo che è Bakugo. Arrossisco e comincio a sclerare mentalmente.

- Tch vieni. - mi trascina verso il centro commerciale dove gironzoliamo per vedere molti tipi di negozi, dalla musica allo sport, dai libri alle scarpe.

Si sono fatte ormai le 20 e decidiamo di tornare alla stazione.

- Ti è piaciuto...? -

Annuisco come una bimba felice tenendo un piccolo peluche fra le braccia che mi ha preso Bakugo.

- ... -

- Bakugo ti andrebbe se uscissimo un'altro giorno? - sussurro e lui si volta dall'altra parte probabilmente imbarazzato. Chissà com'è Bakugo tutto rosso e sorridente, credo che sarebbe carino.

- Tks okay. so che fra una settimana c'è una fiera poco lontana da qua. Se vuoi andiamo lì. - propone e io accetto sorridendo come una bimba a cui hanno dato le caramelle.

Saliamo per la seconda volta sulla metro e ci sediamo vicini, io appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo un po' gli occhi.

- Sei stanca? -

Annuisco e sento la sua mano sistemarmi un ciuffetto di capelli che mi era caduto davanti al viso.
Dopo pochi, minuti scendiamo e lui mi riaccompagna a casa.

- TN, devo dirti una cosa. -

- Dimmi pure. - si avvicina a me con fare minaccioso e non stacca il suo sguardo dai miei occhi timorosi. Ho veramente paura che mi possa alzare le mani contro ma non credo. Non arriverebbe mai fino a quel punto

- Non devi più parlare con nessun ragazzo, specialmente quel coglione di Todoroki. -

Rimango sbigottita. Veramente l'aveva detto? Mi ha fatto pensare per un attimo che mi avrebbe potuto anche baciare, e invece mi dà uno stupido ordine!

- Bakugo, non puoi dirmi con chi posso o non posso esser amica! Questa è la mia vita! -

- Tsk. - pronuncia, stridendo i denti. Si allontana da me incazzato, infila le mani nelle tasche della felpa e delle goccioline scure gli macchiano la stoffa che fa da tasca.

Che abbia stretto troppo la mano e che si sia ferito?

- Allora ciao, bastarda. -

Rimango lì, a guardare lui che se ne va e la porta che sbatte per via della corrente del corridoio della palazzetta.
Stringo al petto il peluche dell'adorabile orsetto bruno che mi ha regalato Bakugo.

Profuma di lui...

Cavolo, certe volte ho visto che anche con gli altri si comporta così, prima tranquillo e menefreghista, poi fa uscire la parte spaventosa di sé. Non mi è piaciuto affatto.

Vorrei solo che smettesse di essere così orgoglioso...

- Ehi Uraraka che ci fai ancora qua fuori? -

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