L'eleganza delle stelle - Ult...

By callmemeru

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" Chiesi ingenuamente spezzando lo strano silenzio che si era creato. mi guarda sorridendo dolcemente causan... More

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Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
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Chapter 10
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Chapter 19
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Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
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Chapter 34
Chapter 35
Chapter 36
Chapter 37
Chapter 38
Chapter 39
Chapter 40
Chapter 41
Chapter 42
Chapter 43
Chapter 44
Chapter 45
Chapter 46
Chapter 47
Chapter 48
Chapter 49
Chapter 50
Chapter 51
Sequel!
AVVISO

Chapter 12

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By callmemeru

Era passato più di un mesetto da quel giorno in cui io e Niccolò ci siamo riuniti, ora le cose vanno tutte una favola, io e lui abbiamo chiarito ed ora fra noi c'è un splendido rapporto di amicizia. In questo periodo ci siamo conosciuti meglio, sono entrata piano piano nella sua quotidianità e ne sono molto grata. Io mi sono aperta, non ancora del tutto, ma c'è tempo.
Eravamo ai primi di ottobre, l'estate era appena finita ed era tempo di riniziare la monotonia della mia semplice vita.
Stamattina avevo lezione di chimica in università e dopo mi aspettava un pomeriggio in casa Moriconi, ero stanca ma glielo avevo promesso e non mi andava di dargli un bidone.
Stavo aspettando il pullman che puntualmente non arrivava, non mi mancava per niente tutto ciò. Venni distratta dal lieve squillo del cellulare, lo presi con fatica dalle tasche e risposi alla chiamata.
< Moriconi ci siamo appena sentiti, perché stressi perennemente la mia tranquillità!?> risposi con voce infastidita ma allo stesso tempo divertita dalla situazione.
< Oh scricciolo ci siamo svegliate con la luna storta stamattina eh!?> mi disse scherzando.
Già, scricciolo era diventato il mio nomignolo perché, detto da lui, sembravo una bimba data dalla mia statura e dai miei "ingenui" comportamenti, all'inizio lo odiavo ma adesso cominciavo a tollerarlo, anzi mi piaceva.
< Non passa più l'autobus, il cielo non promette bene, non ho l'ombrello e oggi inizio le lezioni, va tutto una meraviglia Nic> ribadì stizzita mentre contavo tutti i motivi sulle dita della mano.
< Facciamo che dopo lezione ti vengo a prendere, così andiamo insieme a casa mia ed eviti di bagnarti> disse un po' troppo euforico.
< Moriconi cosa hai assunto di preciso stamattina? Mi stai facendo impazzire con tutta questa felicità> gli risposi scocciata dalle prime gocce che scendevano dal cielo.
< Oh niente scricciolo, ricordati solamente che oggi ti devo fare vedere una cosa> continuò lui.
< Va bene me lo ricorderò, signorino> gli dissi sorridendo senza che lui mi potesse vedere.
< Reb devo andare ci vediamo dopo eh, buona lezione> rispose con dolcezza.
< Okay capo, a dopo> continuai io ridendo e terminando la chiamata.

Finalmente le lezioni erano finite, fuori stava diluviando, mi mancava infinitamente l'estate.
Stavo aspettando Niccolò nel bar affianco l'università, almeno evitavo di bagnarmi. Era già in ritardo di dieci minuti, lui e la puntualità non vanno d'accordo, per niente.
< Ma stai sempre a magnà scricciolo?>
sbucò da dietro di me il diretto interessato facendomi sobbalzare.
< Ma che sei matto? Mi hai fatto prendere un colpo!> gli risposi urlando ed attirando lo sguardo dei camerieri.
< Si certo, andiamo o vuoi rimanere qua a sbriciolarti tutta con quella brioche?> continuò lui ridendo e guardandomi.
< Ma gli affari tuoi mai?> gli rispondo scherzando e dandogli uno schiaffetto sullo spalla.
< Vuoi un morso Moriconi? Accetta perché un'occasione del genere è rara> continuai guardandolo ed assottigliando gli occhi.
< Eh allora damme qua> mi rispose prendendomi e mangiandomi tutta la brioche rimasta.
< Ho detto un morso non tutta> ribadì guardandolo con aria offesa.
< Sai scricciolo è proprio buona> mi rispose alzandosi e prendendomi per un braccio.
< Ho la macchina in divieto di sosta ci conviene muoverci> continuò strascinandomi fuori dal locale e caricandomi immediatamente sulla macchina.

Eravamo finalmente diretti a casa sua, non vedevo l'ora di prendere una sua coperta e mettermi sul suo comodissimo divano in compagnia di Tonno. Avevo preso un po' troppa confidenza con la sua casa, ero perennemente lì. Ora vi starete chiedendo "ma Federica che fine ha fatto?", ecco, lei e Niccolò stavano ancora insieme, sinceramente avevo la sensazione che la loro storia andasse avanti per inerzia ma non avevo voglia di mettere muso in questioni loro private. In questo periodo Federica era in Francia per un progetto universitario, da quanto ho capito doveva stare via per più di due mesi e quindi andare a casa di Niccolò, per ora, non mi causava nessun imbarazzo.
< Tonno mi sta aspettando vero?> parlai per smorzare il silenzio.
< Non vede l'ora, da quando ti conosce quel gatto ha assorbito la tua pazzia, potrebbe amarti> rispose ridendo e togliendosi i suoi cari occhiali.
< Oh che bello, ho come spasimante un gatto> continuai sbattendo le mani euforica.
< Seriamente, tu stai male> ribatte il ragazzo accanto a me continuando a ridere.

Arrivammo nella sua umile dimora, era una casetta accogliente con un carinissimo soppalco e un salotto abbastanza grande unito con una cucina piccolina ad isola.
< Tonno where are youuu!?> urlai una volta entrati in casa. Sentii un lieve miagolio provenire dalla stanza da letto.
< Oh ma piccolo ti ho svegliato> continuai prendendo il gatto in braccio ricevendo delle forti fusa da parte sua.
< Gesù Cristo aiutami> parlò Niccolò alzando al cielo gli occhi.
< No Moriconi non essere geloso> risposi mettendo a terra il gatto e andando verso il ragazzo.
< Neanche un abbraccio mi hai dato oggi> ribadì mettendo il muso.
< Su dai vieni qua bisognoso di coccole> continuai prendendolo in giro ed abbracciando.
< Si così va decisamente meglio> rispose ficcando la testa nell'incavo del mio collo.

< Cosa mi dovevi far vedere?> gli domandai una volta che ci staccammo.
< Ah già, seguimi> mi rispose lanciandomi una mela che io presi prontamente al volo.
Seguii Niccolò, andò verso ad una porta infondo al corridoio, non avevo mai fatto caso a quella stanza.
Aprì la porta e mi fece passare, entrai in una piccola stanzina dipinta di bianco, al centro di essa c'era un enorme pianoforte nero tenuto in condizioni perfette, c'era una scrivania con spartiti e fogli sparsi, un divanetto e dei quadri che raffiguravano artisti musicali. Era semplice ma bellissima.
< Cosa mi hai nascosto per tutto questo tempo Nic!?> dissi guardandolo felice ed allibita.
< Benvenuta nel mio mondo Reb> continuò sorridendo lievemente.

Heyy ragazzi! Finalmente sono diventati amiconi questi due ma ne vedrete delle belle!
Spero vi sia piaciuto e se volete lasciate un commento e una stellina, thankss <3

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