LA QUINTA LAMA (III) - I supp...

بواسطة MartinaCarraretto

6.2K 442 182

[COMPLETO] La guerra è finita e i regni sono, oramai, in pace. Ma qualcos'altro minaccia la corona di re Goh... المزيد

Prologo - parte 1
Prologo - parte 2
1 IL CONFLITTO FRA I REGNI
2 FESTEGGIAMENTI
2.2
3 PROMOZIONE
3.2
4 CRONACHE DEL RE BRUTO
4.2
5 MACCHIE
5.2
6 L'EPIDEMIA
6.2
7 LA NOTIZIA
7.2
8 L'AGONIA
8.2
9 IL RITO
9.2
10 MISTERI A PICCOLO FIUME
10.2
11 STRANI EVENTI A PALAZZO
12 TUFFO NEL PASSATO
12.2
13 TERRIBILI SOSPETTI
13.2
14 SENTIMENTI
14.2
15 LA SETTA DELLE QUATTRO LAME
15.2
16 L'ESECUZIONE
16.2
17 LORD GYLEANO
17.2
18 IL VECCHIO FOLLE
18.2
19 L'INCORONAZIONE
19.2
20 LA PROFEZIA
20.2
21 TRADIMENTO
21.2
22 L'INTERROGATORIO
23 MEDICUS
23.2
24 FUGA
25 LA PUPILLA
25.2
26 LE CINQUE LAME
26.2
27 IL SALUTO
27.2
Epilogo - parte 1
Epilogo - parte 2

1.2

130 9 5
بواسطة MartinaCarraretto

Il principe Arthis sgranò gli occhi e, per un lungo, inquietante momento, si immobilizzò nel più assordante silenzio. Poi respirò a pieni polmoni e si accasciò sulla sedia con un'espressione indecifrabile.

Therar, di fronte a lui, sospettava di sapere cosa ci fosse scritto nella lettera che il principe teneva ancora stretta fra le dita e che, a quanto pareva, aveva letto più volte.

Era giunta qualche minuto prima a corte, portata nientemeno che da un cavaliere scelto di Forterra.

«Signore» mormorò la fidata spia che da anni, ormai, fiancheggiava l'erede al trono del regno. «Vi sentite bene?»

Arthis si passò una mano tra i volti capelli scuri, sollevando gli occhi verdi e posandoli su quelli di Therar con un sorriso soddisfatto dipinto in volto. «Mai stato meglio, Therar» dichiarò con ritrovata energia. «Mai stato meglio» ripeté mentre il suo viso pareva perdere un po' di tutti quegli anni che il ragazzo si era ingiustamente addossato. Perché, benché il principe non avesse ancora superato la soglia dei trent'anni, le responsabilità che da diverso tempo gravavano sulle sue spalle davano alla sua espressione ed al suo atteggiamento quasi dieci anni di più.

Era Arthis, infatti, ad occuparsi della gestione vera e propria del regno: era lui a dirigere le guardie, a sovrintendere l'articolata rete di spionaggio, a comandare l'esercito. Benché non sempre concordasse con le decisioni di suo padre, re Gohr, Arthis si era fatto carico di ogni aspetto burocratico e non che riguardasse l'amministrazione di Forterra; aveva imparato a farsi rispettare - nonostante la giovane età in cui aveva iniziato a rivestire i suoi ruoli - e a delegare il proprio lavoro alle persone competenti che avevano conquistato la sua fiducia.

Il principe scattò in piedi con ancora tra le mani il foglio in cartapecora contenente l'informazione che gli aveva destato così tanto entusiasmo. «Devo parlare immediatamente con il re!» esclamò mentre Therar gli leggeva in volto il susseguirsi di emozioni.

«Posso chiedervi, mio principe...»

«Si sono arresi!» strepitò infine, con una risata liberatoria. «È finita! Si sono arresi! Abbiamo vinto!» Poi, senza attendere oltre, si precipitò fuori dal suo studio dirigendosi verso la sala del trono, ove Gohr stava intrattenendo un colloquio con un vassallo in visita da Sartesia.

Sarebbero stati tutti molto felici di conoscere la notizia. Gohr in particolare, soprattutto dal momento che sarebbe stata una dimostrazione di come le sue idee fossero ben superiori a quelle altrui: era stato lui, infatti, a decidere di far addestrare la ragazza-demone cosicché potesse tornare utile. Ed una cosa era certa: senza di lei, l'esito della guerra sarebbe stato ben diverso.

Arthis, inizialmente, si era opposto, ritenendola un pericolo inutile per il regno, ma, con il tempo, il ragazzo si era dovuto ricredere sulla giovane Dazira e si ritrovava ora, paradossalmente, a ringraziare il fatto che quella maledizione esistesse.

Therar, con la ragazza, aveva fatto davvero un buon lavoro. Il principe sapeva di potersi fidare di lui.

La spia, infatti, aveva addestrato la ragazzina fin da quando ella non aveva che sedici anni e lavorava a palazzo come domestica personale della principessa Pheanielle. Dazira era solita girovagare per il castello fin da quando era piccola - con grande disapprovazione di suo padre Ladon, il bibliotecario - e, una notte, si era addentrata in uno dei passaggi segreti che portava ad un nascondiglio ove era stato dimenticato lo scrigno nel quale era rinchiuso il demone.

Era stato proprio Ladon a suggerire che la ragazzina venisse usata come arma. A ripensarci, Arthis si lasciò sfuggire un sorriso malinconico pensando che il bibliotecario, ancora una volta, aveva visto lungo, benché non fosse più lì per potersene rendere conto. L'uomo, infatti, era stato ucciso - probabilmente da un ladro - nei suoi appartamenti.

Arthis non ricambiò il saluto delle guardie, tanto era concentrato nei propri pensieri e desideroso di notificare la vittoria al padre. Fece aprire le porte e, senza troppe cerimonie, irruppe nell'immensa sala che Gohr aveva fatto allestire sfarzosamente e nella quale non mancavano certo comodità e ornamenti.

«Spero ci sia una buona ragione, Arthis, per il tuo scarso riguardo al protocollo!» proruppe una voce decisa, dal fondo della sala. Gohr lo stava guardando accigliato nelle sue vesti rosse rubino mentre sedeva agiatamente nella lussuosa poltrona che ben evidenziava le distanze sociali fra il re ed il suo interlocutore che, seduto di fronte a lui in una comune sedia di legno, non appariva che un pezzente, benché fosse un vassallo.

Arthis non si fece intimorire ed avanzò a passi ampi e distesi attraversando l'intera stanza in direzione dei due uomini. Arrivato ad un paio di metri dal trono, si arrestò e fece un rapido inchino di scuse. «Vi chiedo perdono, padre, ma ho una notizia di cui sono sicuro vorreste essere immediatamente messo a parte e che prescinde ogni forma di convenzione!»

Gohr, a quelle parole, faticò a trattenere una risata canzonatoria. Si limitò a guardarlo le folte sopracciglia corrucciate. «Cosa ci può essere di tanto urgente?» domandò con un sorriso sornione. «Suvvia, non facciamo attendere ulteriormente la questione che desta l'opportunità al principe ereditario di ignorare così apertamente la buona educazione!» sbraitò sbeffeggiante guardando il vassallo di fronte a lui.

Arthis scosse il capo ignorando lo scherno del padre. «Abbiamo vinto la guerra, signore» disse tutto d'un fiato. «È giunta a corte una lettera... porta il sigillo del re di Loas. Si arrendono!»

A quelle parole, l'espressione del re mutò immediatamente e si fece seria. «Sei sicuro che si tratti di un documento originale?» chiese dopo qualche istante di silenzio. Ogni segno di beffa era scomparso dal suo viso, lasciando il posto all'incredulità.

Il principe annuì soddisfatto. «L'ho controllato io stesso più volte e sono certo di non sbagliarmi».

Gohr, dopo un ulteriore attimo di sgomento, iniziò a ridere, coinvolgendo nella sua esultanza anche il suo impressionato ospite con cui, giusto qualche minuto prima, stava parlando del suo cane da guardia nell'esercito.

«Sapevo che quella ragazza sarebbe tornata utile!» strillò alzandosi dalla poltrona gongolante.

Arthis ricacciò indietro il fiotto di bile che stava affiorando per il disgusto di dover ammettere ancora una volta a suo padre che aveva ragione. Scosse il capo e sospirò.

In fondo, però, non gli sarebbe importato dal momento che Dazira aveva risparmiato la vita a molti, molti dei suoi uomini. Prima che lei entrasse a far parte delle prime linee al fronte, la situazione era difficile... per non dire tragica. Sartesia, Forterra e Sacromolo erano sul punto di perdere la guerra.

Poi la situazione si era ribaltata e non era stato un caso se l'esercito aveva iniziato ad avanzare con l'arrivo della ragazza.

«Cosa pensate di fare con lei?» domandò il principe, quasi senza pensare. Poi lanciò un'occhiata al vassallo, rendendosi conto che, con tutta probabilità, affari di questo tipo non avrebbero dovuto essere discussi di fronte a qualcuno che non prendeva nemmeno ordini da Gohr, per quanto fosse un alleato.

Gohr sembrò pensarci per qualche secondo, poi sorrise di nuovo. «Indiremo una festa in suo onore» dichiarò ghignante. «Voglio proclamarla paladina del regno!»

Il principe annuì e, congedatosi, uscì dall'ambiente a passo deciso.

Certo, c'era da aspettarselo. Paladina del regno. Da parte di Gohr sarebbe stata una mossa astuta farla sentire importante al suo fianco.

Arthis sperava solo che la ragazza non diventasse una mina vagante. Ma, a controllare ciò, ci sarebbe stato Therar.

●●●

Gineris indossava un anonimo abito grigio topo, lo stesso colore dei suoi occhi, ma anche in quelle sterili vesti riusciva a risultare incredibilmente bella. I suoi capelli color dell'oro erano morbidi sotto la stretta delicata di Arthis.

La loro relazione era fatta così: un insieme di baci rubati, di occhiate e di desiderio nascosti dal resto della corte. D'altronde, Gineris non era che una sua collaboratrice ed Arthis, quale erede al trono, non poteva certo permettersi lo scandalo di fidanzarsi con una semplice donna al suo servizio... suo padre non l'avrebbe consentito.

Gineris staccò le sue labbra da quelle del ragazzo, mordendosele mentre si allontanava con un'espressione che Arthis non avrebbe saputo definire.

Lei sospirò lentamente. «Non possiamo continuare così in eterno...» disse con una nota amara nella voce.

Il principe tacque per un lungo, assordante secondo mentre sembrava studiare l'incredibile bellezza di fronte a lui. «Vorrei davvero sapere cosa ti frulla per la mente, Gineris!» sbottò con uno sbuffo. «In tutta sincerità, non capisco cosa desideri...»

«Niente» rispose la ragazza distogliendo lo sguardo. «Non voglio niente» sottolineò inasprendo i toni.

Silenzio, di nuovo. Arthis non riusciva a crederci. Non l'avrebbe mai capita, questo era certo!

Scosse il capo mentre le sue sopracciglia scure si aggrottavano in un'espressione nervosa. «Tu mi stai facendo diventare pazzo!» ammise frustrato. «Prima non mi vuoi... poi cambi idea ed ora... non mi vuoi così!» Ma cosa pretendeva quella ragazza? Voleva di più?

Gineris lo guardò ancora con i suoi grandi occhi grigi mentre lui prendeva le distanze cercando di controllare le proprie emozioni, benché stesse serrando la mascella così tanto da rischiare di rompersi tutti i denti.

«Non ho detto che non ti voglio... ho detto che non possiamo continuare in questo modo!» spiegò lei mordendosi ancora il labbro inferiore.

«E questo che significa? Vuoi che ti sposi?»

Inaspettatamente, la ragazza scoppiò in una fragorosa risata. «Niente affatto» affermò con convinzione. «So perfettamente che ci sono cose che si possono fare ed altre impossibili da ottenere. Ci sono dei doveri, delle responsabilità...»

Ma... e se non fosse stato così? Stava dicendo che in tal caso lei l'avrebbe sposato? Impossibile. Gineris non era quel tipo di donna che pareva aver bisogno di una fede al dito.

«Dove vuoi arrivare?» la interruppe lui seccato mentre con la mano si appoggiava alla parete in pietra ben illuminata dalla luce di una torcia a muro.

La ragazza incrociò le braccia davanti al petto, alimentando la distanza fra i due. «È un dato di fatto: prima o poi qualcuna dovrai sposare e non posso essere io... perciò tanto vale chiuderla qui affermò in tono piatto, senza tradire alcuna nota di tensione nella voce, dato che spiazzò ancor di più il suo già confuso interlocutore. Poi sospirò, accennando un timido sorriso e gli si avvicinò dolcemente, posandogli un bacio delicato sulla guancia. «Spero tu capisca» mormorò.

No. Arthis non capiva. Gineris era l'unica donna che l'avesse mai fatto penare tanto. L'unica che sembrava non volerlo davvero. Un attimo prima sembrava felice con lui, un attimo dopo costruiva un muro tra di loro.

Il principe si staccò senza troppo riguardo alle buone maniere e, senza aggiungere altro, se ne andò a passo svelto lungo il corridoio.

واصل القراءة

ستعجبك أيضاً

44.2K 2.3K 70
«Nel momento stesso in cui ho deciso di entrare in quel vicolo e salvarti, sei diventata un mio problema.» Lei sentì un tuffo al cuore e deglutì. «Vi...
Withered بواسطة bemyshai

الخيال (فانتازيا)

102K 6.9K 44
Un importante incarico segna la vita di Abigail, nobile strega dal sangue reale: ricondurre a sé il potere liberato da un immenso incantesimo, incast...
135K 7.7K 179
Manhua ver. 🚫PG+17🚫 (contenuto grafico per adulti) Wei Wuxian, il gran maestro della setta demoniaca, fu talmente odiato per le sue malefatte, che...
29.6K 851 13
Primo Libro della Saga dei Legami Estratto speciale di 10 Capitoli. 😍 Questa storia si può trovare facilmente su Amazon sia in cartaceo che in Kin...