Suit and Tie [Harry Styles AU...

بواسطة SheeranIsMyMan

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Harry Styles. 24 anni. Capo delle Imprese Styles. Milionario fatto da sè. È lo scapolo più desiderabile di Ne... المزيد

Suit and Tie [Harry Styles AU] (Italiano)
PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE.
Capitolo 1- Caffè tiepido e tentativi falliti.
Capitolo 2- False identità e paura.
Capitolo 3- Sorrisi compiaciuti e incarichi a sorpresa.
Capitolo 4- Palmi sudati e interviste intense.
Capitolo 5- Commissioni eccentriche e posti rubati.
Capitolo 6- Sguardi intensi e doppi shots.
Capitolo 7- Alta velocità e gestacci.
Capitolo 8- Domande imbarazzanti e piccoli ascensori.
Capitolo 9- Attico moderno ed ordini rigidi.
Capitolo 10- Mattini furvianti e messaggi decisi.
Capitolo 11- Cambio di vestiti ed amici confusi.
Capitolo 12- Notte in discoteca e balli richiesti.
Capitolo 13- Postumi di sbornia e reputazioni dimenticate.
Capitolo 14- Possibile promozione e yogurt rovesciato.
Capitolo 15- Bugie penose ed offerte ingiuste.
Capitolo 16- Cena tranquilla ed inchiostro inaspettato.
Capitolo 17- Cena fredda e perdita di controllo.
Capitolo 18- Vestito rosso e camere rivelate.
Capitolo 19- Dita ansiose e chiamate scherne.
Capitolo 20- Versione femminile e realizzazioni rischiose.
Capitolo 21- Liti mattutine e baci desiderati.
Capitolo 22- Cazzate da uomo d'affari e viaggio non programmato.
Capitolo 23- Valigia piena e lasciarsi andare.
Capitolo 24- Flirt in volo e confidenze.
Capitolo 25- Cotte infantili e sussurri giocosi.
Capitolo 26- Matrimonio in bianco e balli lussuosi.
Capitolo 27- Sushi e dopotutto.
Capitolo 28- Ufficio enorme ed esasperazione.
Capitolo 29- Ragazzi Inglesi e andarsene.
Capitolo 30- Film 'cattivi' ed orecchini eleganti.
Capitolo 31- Marciapiedi freddo e due parole.
Capitolo 32- Segretaria sorpresa e scommessa-bowling.
Capitolo 33- Scarpe da poco e palle da bowling.
Capitolo 34- Partita divertente e maniche a posto.
Capitolo 35- Soldi del Monopoly e drammi a domicilio.
Capitolo 36- Pelle sudata e mani ruvide.
Capitolo 37- Soprannome nostalgico e sfioramenti.
Capitolo 38- Evento di beneficienza e scritte sul finestrino.
Capitolo 39- Governanti utili e 'dirty dancing'.
Capitolo 40- Frustrazione e dialogo ubriaco.
Capitolo 41- Vino bianco e piselli congelati.
Capitolo 42- Atti materni e mano dolorante.
Capitolo 44- Schiuma e borsetta carina.
Capitolo 45- Messaggi mancati e cappellini in prestito.
Capitolo 46- Ecosistema completo e vacanze felici.
Capitolo 47- Torre a piani e pensare al futuro.
Capitolo 48- Battito cardiaco e corridoio d'ospedale.
Capitolo 49- Crollo mentale e lunedì mattina.
Capitolo 50- Drink mattutini e neve di stagione.
Capitolo 51- Ginocchia tremolanti e discussioni stanche.
Capitolo 52- Sushi rubato e pile di fogli.
Capitolo 53 - Casa agli Hamptons e casino borbottante
Capitolo 54- Labbra ubriache e bomba blu.
Capitolo 55- Maglione natalizio e il festeggiato.
Epilogo.
Love you!
OCD
.
Instagram.
10M

Capitolo 43- Spezie rovesciate e linguaggio dimenticato.

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بواسطة SheeranIsMyMan

[Grazie milllllissime a AleMP9 per l'aiuto nella traduzione di questo capitolo. Senza il vostro aiuto riuscirei ad aggiornare tipo una volta al mese aha Grazie ancora! xx]

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Capitolo 43- Spezie rovesciate e linguaggio dimenticato.

Mi sembrava di non essere stata nell'attico di Harry da tantissimo tempo.

L'ansia nel mio stomaco cresceva insieme ad ogni luce che si illuminava nell'ascensore, e la stupida musica che avrebbe dovuto essere calmante stava per farmi strappare tutti i capelli dalla testa. Non aiutava neanche il fatto che Harry mi stesse scrutando dall'altra parte del piccolo spazio, tutto gambe lunghe e sguardi freddi.

Non mi ero neanche accorta di essere arrivata all'ultimo piano fino a quando le dita di Harry non si avvolsero gentilmente attorno al mio polso. "Vieni."

Mi guidò per il corridoio familiare e verso la cucina tutta a tema cromo e nero, dove il capo d'imprese aveva apparentemente già iniziato a cucinare. Varie pentole e padelle erano sparpagliate sul bancone di granito, accompagnate da un pasticcio di spezie rovesciate.

Risi leggermente nel palmo della mia mano alla vista. "Per qualcuno che è sempre pulito, questo è un completo disastro."

"Cucinare rende disordinati," Rispose, alzando gli occhi al cielo divertito, "Non che tu possa saperlo, considerando che sei completamente incompetente nell'area culinaria."

"Buona cosa che io stia sempre intorno a uomini che sembra sappiano cucinare."

Harry sorrise aprendo il frigorifero. "Molto comodo per te, Norah. Dovrei informarti che sono sempre stato un bravo cuoco. Ho, di fatto, lavorato in una panetteria, in Cheshire."

Il pensiero di un giovane, innocente Harry con occhi brillanti e farina sparsa nei capelli fu abbastanza per farmi uscire un debole sospiro di adorazione. Il pensiero fu abbastanza anche per farmi ridere, perché appena l'immagine attraversò la mia mente, venne sostituita da un Harry più adulto nella stessa situazione.

Arriverei a pagare l'intero stipendio di un mese per vedere il 24enne uomo con addosso un piccolo grembiule rosso dare diversi pasticcini alle persone. "Avrò bisogno di vederne le foto. Tipo, il prima possibile."

"Assolutamente no."

"Per favore?"

"Non ho nessuna foto. Adesso cucinerò. E tu non mi aiuterai, quindi siediti e togliti di mezzo."

Un piccolo broncio si formò sulle mie labbra. "Perché non posso aiutare?"

"Perché bruceresti l'intera cucina," Scattò, puntando un dito verso il bancone. "Adesso siediti."

Non c'era motivo di discutere, perché Harry aveva ragione al 100%. Le mie avventure culinarie sembravano non andare mai come pianificato, e dall'ultima volta che provai a fare dei pancakes più di un anno fa, ho preferito starne fuori. In più, era accattivante sedersi e guardarlo lavorare in cucina.

Qualsiasi tipo di nervosismo che sentii prima di entrare nell'appartamento era stato spazzato via appena presi posto sullo sgabello, con il mento appoggiato sulle mie mani, guardando l'uomo più bello che io abbia mai visto cucinarmi la cena, mormorando fra sé e sé come se io non fossi neanche nella stanza e mordendosi occasionalmente il labbro in concentrazione.

"Lo pensavo davvero, sai" Spiattellai.

Il coltello che Harry stava usando per affettare si fermò poco prima di tagliare la carota. "Pensavi cosa?"

"Quello che ho detto al locale."

"Lo so, Norah" La posata tagliò la verdura con un colpo secco. "Semplicemente non capisco il perché. Ma lo so."

"Cosa c'è da non capire?"

Alzò le spalle e sollevò il tagliere, per poi versare il cibo nella pentola fumante sul fornello. "Mi hai detto tutte le cose che odi di me. E poi hai detto di amarmi." Harry rilasciò un lento respiro, riposando il tutto sul bancone. "Non ha senso."

"Già, lo so. Non ha senso neanche per me. Penso sia una specie di, tipo, amore e odio strettamente legati, sai? Penso che l'unica ragione per cui io odi alcune cose di te così tanto è perché i - io ti amo così tanto." Finii piano, abbassando la testa per guardare le mie unghie.

Harry mi rivolse uno sguardo strano e si appoggiò sul bancone fino a quando le macchioline dorate nei suoi occhi diventarono visibili. "Io odio il modo in cui sembra che tu non riesca a stare seduta ferma. Picchietti sempre i tuoi fottuti piedi o ti muovi per guardarti attorno."

"Scusa?"

"Odio il fatto che bevi così tanto caffè. Non c'è modo che sia salutare."

"Harry--"

I suoi occhi si chiusero. "Provo assoluto disgusto per il fatto che i tuoi outfits siano sempre perfettamente coordinati."

"Li sceglie Jace," Mormorai. "Ed i miei pigiami solitamente non sono coordinati."

Il fornetto suonò con un beep rumoroso, portando Harry ad alzarsi dal bancone e girarsi per tirare fuori il salmone, che aveva l'aspetto e profumava come se lo avesse cucinato uno chef professionista. Alzai gli occhi al cielo alla sua meticolosità nell'apparecchiare il tavolo, completo di bicchieri di vino e acqua, poi mi fece cenno di raggiungerlo.

Harry spostò la sedia per me e mi aiutò a sedermi, il che mi prevenì probabilmente dal mancarla o qualcosa di veramente imbarazzante, per poi sedersi successivamente nel posto di fronte a me. Aprì una bottiglia del mio vino preferito e versò ad entrambi un bicchiere prima di schiarirsi la gola.

"Posso proporre un brindisi?"

Alzai le mie sopracciglia divertita. "Certo, Sig. Styles. Qualunque cosa tu voglia."

Strinse la mascella per provare a nascondere il suo sorriso, ma la fossetta che comparve leggermente nella sua guancia lo fece completamente scoprire. "Un brindisi a noi."

"A noi," ripetei, per poi far tintinnare i nostri bicchieri insieme e provai a nascondere il sorrisetto infantile che spuntò nelle mie labbra mentre sorseggiammo il vino frizzante. Il cibo che Harry aveva cucinato era ogni morso delizioso, proprio come mi aspettavo, considerando lo sforzo che ha messo nel cucinare.

Masticai il salmone sovrappensiero, tenendo tutto il tempo gli occhi fissi su quelli di Harry, che stava facendo esattamente la stessa cosa dall'altro lato del tavolo. Mi fece un ghigno enorme appena il suo piede urtò il mio, nascosto sotto la tovaglia bianca, per poi spingerlo di nuovo.

Il mio cuore esplose nel mio petto. "Non pensavo fossi il tipo da fare il piedino, Sig. Styles."

"Non pensavo di essere un tipo da relazione, Sig.na Wilson. Il cibo è buono?"

"Neanch'io," Risi, colpendo il suo alluce con il mio tacco Jimmy Choo. "E' veramente buono."

"Sei sicura? Posso farti qualcos'altro se non ti piace."

"E' ottimo."

"Dobbiamo discutere di alcune cose."

Il conforto che mi aveva suscitato guardarlo cucinare fu spazzato via velocemente alle sue parole. Parlare non era uno dei miei punti forti, e le mie mani stavano già sudando sotto il suo sguardo intenso, iniziando a realizzare che è una cosa a cui non riuscirò mai ad abituarmi.

Harry pulì l'angolo della sua bocca con un tovagliolo. "Riguardo la nostra relazione. Dobbiamo stabilire alcune cose."

"Stabilire cose?"

"Si. Tipo i termini."

Alzai gli occhi al cielo. "Questo non è un accordo lavorativo, quindi non iniziare neanche."

"Non ho detto che lo sia. Voglio solo sapere cosa ti aspetti da questo." Si accigliò e prese un sorso del suo vino, mentre io stuzzicavo il cibo nel mio piatto, cercando di evitare il suo sguardo. "Norah. Non sono stato in una vera relazione da molto tempo."

"Questo è imbarazzante."

"Norah," Rimproverò.

Feci cadere la mia forchetta sul piatto di ceramica con uno sbuffo infastidito. "Non imposteremo termini di una relazione. Vediamo semplicemente come va."

"Questo non è come faccio le cose io. Voglio--"

"Lo capisco. Sei un fanatico del controllo, ed è quasi carino ma super fastidioso, e tu devi rilassarti. Non vederla come qualcosa che vuoi controllare e capirne ogni aspetto perchè, tipo, io non voglio questo. Non è divertente."

Strinse gli occhi frustato. "Ritornando alla cosa di amore e odio, io odio assolutamente quanto è caotica la tua vita. Sei sempre impreparata e ti arrampichi per cercare di sistemare le cose all'ultimo minuto."

"Beh merda, c'è qualcosa che ti piace --"

"Fammi finire," Scattò. Sussultai quando trascinò la sua sedia indietro, facendo un rumore assordante che echeggiò in tutta l'area aperta del primo piano. "Ma questo è esattamente ciò di cui ho bisogno. Ed adesso ti porterò di sopra, e ti scoperò."

La mia bocca si spalancò. "Non vuoi che io finisca la cena?"

"Che si fotta la cena," Sbuffò, riportando la sedia al suo posto e camminando attorno al tavolo. Si fermò esattamente accanto a me ed alzò un sopracciglio. "Non vuoi che io mi rilassi?"

"Uhm, personalmente, penso che dovresti trovare altri modi per rilassarti."

"Quindi non vuoi scopare?"

Strinsi le labbra infastidita. "Questo non è ciò che ho detto."

La sua risata profonda riempì l'aria, facendomi ridere ancora più forte con il suo suono che accompagnò il mio, un profondo baritono mischiato ad una risatina femminile. Il suono fu interrotto e rimpiazzato da urletti quando mi sollevò improvvisamente dalle cosce e mi buttò sulla sua spalla.

Strillai e colpìi il suo piccolo sedere che era direttamente di fronte la mia faccia. "Fammi scendere!" Rispose ricambiando il colpo giocosamente sul mio e uscendo dalla stanza, lasciandomi sbattere contro la sua schiena mentre mi portava. "Questo non è molto professionale!"

"Nemmeno scoparti sul mio divano lo è, ma sta comunque per succedere." Mi stroncò.

Nascosi la testa nel tessuto della sua camicia bianca con un altro urlo rumoroso ed un altro schiaffo. "Chi ti ha dato il permesso di comandare?!"

Le sue mani afferrarono la mia vita strettamente, e poi mi buttò via da lui, facendomi cadere sul largo divano di pelle ed il mio respirò uscì con un piccolo woosh. Non mi diede neanche la possibilità di riprendermi dall'assalto, Harry si distese direttamente sopra di me alcuni secondi dopo, profumando di cocco e dopobarba al muschio.

I suoi occhi si arricciarono negli angoli. "Piccola, sono sempre stato in controllo. Nessuno mi ha dovuto mettere li."

"Capito," Ansimai appena si sistemò, infilando le sue gambe in mezzo alle mie.

Harry rise ed abbassò la testa giù per marcare la curva della mia spalla con i suoi denti e la sua lingua, facendomi gemere quando morse più forte. Allo stesso tempo, le sue mani strattonarono leggermente alla radice dei miei ricci odiosi.

L'eccitazione di tutto ciò superò perfettamente il dolore e quel -- quel Harry era esattamente ciò che volevo, tutto il tempo. Quel Harry che stava ridendo mentre lasciava succhiotti possessivi sulla pelle del mio collo; quel Harry senza inibizioni e che stava forse iniziando ad apprezzare il caos della mia vita.

"Maglia," Gemette contro la mia pelle. Alzai le mie braccia ubbidientemente e lanciai di lato il materiale setoso mentre Harry si sedette sui miei fianchi ed iniziò a slacciarsi la camicia che abbracciava il suo corpo, rivelando parti di pelle tatuata con ogni bottone aperto.

Non provai nemmeno a nascondere il fatto che io stavo catturando la vista dell'uomo seduto su di me. Ogni cosa dal suo sorrisetto seducente alla linea di peli leggeri che scendeva verso la fibbia dei suoi jeans era abbastanza per far accendere il mio corpo di nuovo bisogno.

"Oh mio dio," Mi lamentai mentre lui slacciava un altro bottone, "la stai slacciando così lentamente di proposito?"

La sua profonda risata rimbombò. "Beh sicuro come la morte non la strapperò, Norah. È costosa."

"Ovviamente lo è stata."

Harry ritornò su di me con un sorriso divertito, baciando il broncio che si era formato in mezzo alle mie sopracciglia per il fastidio prima di unire insieme le nostre bocche. I suoi fianchi cominciarono a muoversi contro i miei e crearono una frizione fra le nostre gambe che portarono le mie dita a stringere forte i suoi bicipiti.

"Harry --" Gemetti contro le sue labbra, completamente incapace di formare frasi coerenti. "Puoi -- vestiti -- via?"

"Norah," mi imitò, riportando la sua testa nella piega del mio collo prima di tracciare baci sulle mie clavicole esposte, poi verso i miei capezzoli turgidi che stavano spingendo contro il reggiseno di pizzo. Le sue labbra lasciarono tracce di fuoco contro la mia pelle, distraendomi completamente quando sentii le sue dita togliere via i miei pantaloni.

Quando entrambi i nostri pantaloni furono buttati da parte, ritornò su di me, gambe legate insieme e la mia schiena inarcata per il suo tocco, entrambi con solo l'intimo addosso respirando pesantemente nel calore della bocca dell'altro. "Norah," Harry grugnì, "ho bisogno di te."

"Anch'io ho bisogno di te," Risposi, intrecciando le mie dita nei capelli alla base del suo collo. "Ti amo."

Le sue labbra formarono un sorriso contro le mie, poi trovò la mia mano e la portò alla sua bocca, leccando lentamente una striscia da un lato all'altro delle mie nocche e baciando ogni dito prima di rivolgermi un sorriso malizioso. "Lo so. Stai sopra."

Mi irrigidii sotto di lui, occhi spalancati con entrambi desiderio e shock. "Io?"

"No, l'altra donna che sto per scopare sul mio divano."

"Non sono... tipo... davvero?

Harry annuì solennemente. "Ho bisogno di averti sopra."

Velocemente mi capovolse; le mie mani si poggiarono sul suo petto per non crollare su di lui, e poi ci stavamo baciando di nuovo, disorganizzati ed irragionevoli quando i suoi fianchi sfregarono contro i miei. Il suo nome uscì dalla mia bocca in un basso sussurro quando le sue mani scivolarono sulla pelle bianca della mia schiena, oltre i nodi della mia spina dorsale, prima di avvolgerle gentilmente sul mio fondo-schiena.

Mi avvicinai per mordere la pelle morbida del suo petto, proprio in mezzo ai due passeri, dicendogli che ero pronta con ogni incoerente gemito che usciva dalle mie labbra. Portò le sue dita sotto l'elastico nero e trascinò il mio intimo giù verso le mie cosce, dove poi io lo tolsi completamente.

"Hai un preservativo?" Sussurrai sedendomi di nuovo sopra di lui iniziando ad avvolgere le dita sotto il suo elastico.

Mi guardò con sopracciglia aggrottate. "No. Io non -- no. Compreremo il piano B in mattinata."

"Sei sicuro?"

"Ho bisogno di te," Disse lentamente."Ho bisogno di questo."

In un'ondata di amore assoluto, mi avvicinai e scontrai la mia bocca con quella di Harry senza alcuna inibizione, disordinati e spericolati quando Harry rilasciò un altro basso ringhio nel bacio, mandando brividi ovunque per la mia spina dorsale. Spostai velocemente i suoi boxers neri verso le sue cosce chiare, lasciandolo nudo contro di me.

"Cazzo," Sibilò, prendendomi e spostandomi nel punto esatto.

Con le nostre bocche premute insieme, trascinai le mie mani sù e giù il suo petto e scivolai su di lui, lentamente e prudentemente, sentendolo crescere dentro di me. Presi un secondo per gustare la pienezza prima di rialzarmi lentamente, tenendo le mie mani sui suoi addominali bassi per sostenermi.

Il respiro di Harry si strozzò in gola sotto di me quando mi abbassai di nuovo, facendo scontrare un'altra volta le nostre bocche con un debole ansimo, fino a quando la pelle dei suoi fianchi era esattamente contro la mia. Con l'angolo esatto, ogni volta che mi spingevo sopra e sotto lui toccava esattamente il punto che io necessitavo.

Le mie unghie iniziarono a penetrare la pelle delle sue braccia non appena lui iniziò a spingere dentro di me, incontrandomi a metà strada con i suoi movimenti portandomi ad urlare il suo nome nella stanza vuota, il suono riecheggiando attorno a noi silenziosamente.

Sembrava che Harry non riuscisse a guardare altrove, occhi fissi e affamati nel visualizzare ogni dettaglio di me, dal pizzo che copriva il mio petto ai piccoli marchi nella parte alta delle mie cosce, mentre lo cavalcavo. Tirò la sua testa indietro, le vene del collo sporgenti dal piacere.

E davvero, in quel momento non contava nient'altro. Perchè Harry era sotto di me, così meraviglioso, ed io ero così innamorata di lui. Una persona sola non dovrebbe essere in grado di assomigliare ad Harry Styles, avendo anche l'abilità di baciare come Harry Styles e cucinare come Harry Styles. Era ingiusto.

"Molto bene, piccola," Sussurrò, con voce roca e piena di desiderio, le sue mani gentilmente intrecciate nei mie capelli, mandando vibrazioni attraverso la mia testa, le sue labbra trovarono le mie di nuovo. "Mia."

"Tua." Promisi, perdendo la mia voce non appena le dita dei piedi si arricciarono perchè Harry. "Ti amo."

Sotto le mie mani, gli addominali di Harry si contrassero, e la sua testa ciondolò di lato quando venne alle mie parole. La sua schiena si inarcò e mormorò qualcosa, imprecazioni e lodi e forse il mio nome uscirono dalle sue labbra, le unghie infilzarono la morbida pelle dei miei fianchi.

Era assolutamente mozzafiato, così aperto, e sapevo in quel momento che quella era una visione a cui non mi sarei mai abituata; Harry fatiscente sotto di me, ricci disordinati attaccati alla sua fronte e pupille così ampie che si rilevava ogni accenno di verde foresta nei suoi occhi.

Con la mia pelle arrossata, caddi contro il suo petto e ansimai, occhi serrati mentre caldo, bianco piacere fluì attraverso di me, lasciandomi tremante quando venni, e lasciando Harry con delle piccole mezze lune disegnate nel suo petto dove le mie unghie si erano infilate nella sua pelle.

Harry aspettò che tornassi ai miei sensi, braccia strette attorno a me ed i nostri petti nudi premuti insieme, entrambi cercando di riprendere fiato. Poi lui mi capovolse di nuovo in modo da potermi sottomettere nuovamente, impegnando le nostre bocche in un lungo bacio.

"Perfetta," Disse con voce rauca. "Tu sei perfetta."

Il mio cervello sembrava non funzionare. Si sentiva più che sovraccarico e inutile, ma in qualche modo io riuscì a sussurrare in mezzo ai baci, "Ti amo, ti amo."

Le sue labbra erano febbricitanti mentre toccavano la mia fronte. "Odio quanto sei adorabile quando sei assonnata. Ed odio quanto facilmente ti vengono i lividi."

"Odio quanto tu stia ancora parlando ed io sono stanca."

Harry mi sorrise, gli angoli della sua bocca alzati mostrando la sua fossetta e le palpebre abbassate pigramente. Passai il mio pollice sul broncio che c'era fra le sue sopracciglia aggrottate; esattamente dove tutta la frustrazione di prima sparì dalla sua pelle. "Vai a dormire, Norah."

"Non essere così duro." Sbadigliai. "Abbiamo cose di cui parlare, infatti, o qualcosa del genere."

E ce n'erano. C'erano talmente tante cose che avevamo bisogno di dirci in quel momento. Ma era un po' difficile essere ragionevoli quando Harry chiudeva la sua bocca sulla pelle morbida del mio collo, proprio sotto il lobo, facendo pressione e rendendo così il mio cervello confuso e perdendo la conoscenza dell'inglese un'altra volta.

Ci sarebbero stati tutti i tipi di lividi l'indomani sul mio corpo, e dal modo in cui la sua bocca si stava muovendo in quel momento verso il mio petto, a lui non importava. "Odio il fatto che prima hai detto che non avevamo bisogno di parlare di cose, ma adesso tu vuoi."

"Hm, sono indecisa," Sussurrai, portando le mie mani verso i suoi capelli sudati attaccati alla fronte, dita grattarono leggermente la sua testa.

"Lo odio." Rispose. Le sue parole contraddicevano il modo in cui sorrideva contro la curva del mio collo e spingeva la sua testa nel mio tocco alla sensazione. "Odio il fatto che probabilmente arriverò in ritardo al lavoro domani per colpa tua."

"Odio il fatto che tu ti sia preoccupato del lavoro in questo momento."

Harry emise uno sbuffo infastidito. "Anch'io lo odio. Non è -- io non voglio mettere nulla prima di te. Voglio fare questa cosa bene. Mi dispiace."

"Va bene," Mormorai timidamente, ancora accucciata sotto di lui. "Non devi scusarti per, tipo, avere un lavoro. So che adesso ci stai provando. Questo è ciò che importa."

Con un sospiro silenzioso, mi avvicinai per baciarlo, labbra contro labbra. Potevo sentire le sue scuse attraverso il gentile movimento della sua lingua e la leggera pressione sul mio labbro inferiore. Ma questo non era importante, perchè pensavo davvero quello che avevo detto. Tutto quello che succedeva da quel momento in poi era ciò che importava davvero.

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[È forse la prima volta che non ho nulla da dire dopo un capitolo aha Oltre il solito: spero vi sia piaciuto, vi supplico andate a leggere la mia storia, che ne sapete? Potrebbe piacervi (; (propaganda abusiva).

- Giochino: Oltre che su Wattpad, state leggendo qualcosa al momento? E il vostro libro/serie preferiti? Io sto iniziando 'La verità sul caso Harry Quebert', me l'hanno consigliato vivamente e, per quanto clichè possa essere, ho adorato la trilogia '50 Shades' (non l'ho letta in italiano, solo in inglese). xx]

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