ASHTON'S POV.
"MI FAI SCHIFO ASHTON, MI FAI DAVVERO SCHIFO!" urla Alexya al cellulare, troppi chilometri a dividerci.
"Io ero ubriaco e..'' lei mi interrompe, ancora.
"Non dovete mai più parlarmi o cercarmi, intesi?" Vedo Michael mettersi le mani tra i capelli, ma io sono ancora troppo ubriaco per capire a pieno quello che sta succedendo.
"Aspetta, facci almeno spiegare.." Ora è Luke a parlare.
"Spiegare cosa? Che ogni volta vi dimenticate di noi? E poi scusate, ma noi abbiamo da fare non siete gli unici che vanno alle feste." Ringhia lei.
"Ah, quindi voi state ad una festa e noi..." Lei riattacca.
Tutti rientrano sconfitti nelle loro camere e io mi stendo sul divano, addormentandomi subito.
ALEXYA'S POV.
"Ma lasciateli perdere, divertitevi con noi!" Andrea ci prende per mano e ci introduce nel 'vivo' della festa. C'è già gente ubriaca, ragazze poco vestite che si strusciano tra di loro, di tutto e di piú.
Sono cosí anche le feste dei ragazzi? Okay, cazzo, smettila di pensare a loro per ogni cosa.
Ma per dio, se solo ripenso alle mani di Gemma sul MIO Ashton vado su tutte le furie, ma ancora di piú se penso che Ash l'ha lasciata fare e non l'ha fermata.
Porca troia, devo smetterla. Sono ad una fottuta festa e devo divertirmi, basta fare la solita angioletta dolce e ingenua presa per il culo da tutto e tutti, basta davvero. Devo seriamente cambiare, iniziando da adesso.
Mentre Andrea e Val continuano a camminare verso quelli che penso sia la 'postazione' del gruppo di amici di Andrea io, silenziosamente, mi dirigo dalla parte opposta, credo sia una cucina, e prendo un bicchiere rosso con dell'acqua.
"Ma che cazzo di roba è!" Sputo tutto sul tavolo di fronte. Okay seriamente, che cazzo ho bevuto?
"Davvero pensavi fosse acqua? Quella è Vodka, tesoro" Ride Andrea sedendosi accanto a me.
"Beh io..si insomma, l'avevo capito." Sono già sicura di essere diventata rossa in viso, ho appena fatto una figura di merda.
"È buona peró. Brucia un pochino, ma tutto sommato è buona." Aggiungo, bevendo tutto il bicchiere.
"Si ma vacci piano, quella è roba forte." Mi avverte lui, sorridendo.
"Madonna beata ma basta! Ho quasi 19 fottuti anni, non credo che si possa morire per una sbornia ogni tanto eh. Per una volta, una sola fottuta volta, non voglio pensare, voglio divertirmi Andrè." Lo guardo e lui sorride.
"Vieni con me." Si alza e mi porge la mano.
"D-dove.." Balbetto, piantando i piedi al pavimento.
"Pensi sempre al peggio tu, eh?'' Ride, iniziando a camminare ed io lo seguo.
Ci fermiamo davanti ad un gruppo di ragazzi seduti quasi a cerchio su due divani enormi e deduco siano i suoi amici, visto che Val è seduta per terra a parlare con una ragazza accanto a lei.
"Okay raga, lei è Alexya." Andrea quasi urla per farsi sentire e tutta l'attenzione ricade improvvisamente su di me, e odio questa situazione.
Mi salutano tutti, ognuno a modo suo e mi siedo per terra, proprio sotto il divano.
"Giochiamo a obbligo o verità?" Una ragazza davvero poco vestita si guarda intorno, in attesa di approvazione.
"Certo, voi volete giocare?" Andrea si gira nella mia direzione.
"Affare fatto!" Annuisco e mi sporgo verso un tizio seduto sul divano con in mano una canna, la prendo e torno a sedermi, iniziando a fumarla. Faccio l'occhiolino quando quel tipo mi guarda come per dire 'ma che cazzo fai?' e rido appena.
Okay...chi sono?.
"Allora, inizio io, Claudia..obbligo o verità?" La ragazza di prima si rivolge verso un'altra che, presumo, si chiami Claudia.
"Obbligo!" Risponde Claudia tutta fiera di sè.
"Ti obbligo a... strusciarti addosso al primo che capita davanti!" Risponde lei, con un tono malvagio. Claudia si alza e va dritta verso un tipo qualsiasi, stanno parlando, ora lei si è avvicinata a lui, ora lui l'ha tipo stretta forte contro di lui, ora...okay, dettagli.
Quando ritorna, Claudia riformula la domanda ad un ragazzo: "Davide, obbligo o verità?"
"Obbligo, ovvio." Risponde lui.
Lei fa una risatina compiaciuta "Mh bene, allora 10 minuti esatti nella camera di sopra insieme alla tipa nuova, Alexya." Lei mi guarda ed io per un attimo mi affogo con il fumo della canna.
"Che significa?" Mi guardo intorno, in cerca di spiegazione.
"Significa che devi chiuderti per 10 minuti in una stanza da sola, con Davide. Semplice, no?" Risponde Claudia, chiaramente seccata.
"Okay, non mi sembra una buona idea.." Si intromette Andrea.
"Che c'è? Non è capace? Ha paura?" Claudia e la ragazza di prima ridono.
"Giusy ha ragione." Ride Claudia. Allora è questo il nome di quell'odiosa ragazza, eh?
"Andiamo." Mi alzo, ri-dó la canna al ragazzo e mi giro verso Davide, aspettandolo.
Lui si alza con uno strano sorrisetto sul volto, mi prende la mano e mi guida lungo le scale.
"Hai sbagliato ad accettare, lo sai vero?" Sussurra lui contro il mio orecchio, dopo avermi sbattuto contro il muro e aver chiuso la porta a chiave.
"Lo so." Deglutisco, incapace di muovermi.
"Mi dispiace informarti che per me la regola dei 10minuti non vale mai, quindi starai con me per un bel po', ma non ti dispiace, vero?" Inizia a passare la lingua sul mio collo, succhiando alcune parti di pelle.
"Dovrebbe?" Chiedo.
"Non sono un tipo tanto tranquillo, ma ora taci e fammi fare." Mi ammonisce spingendomi ancora di piû contro il muro. Non mi lamento per il dolore, ma per le sue mani fredde sul mio basso ventre quando mi alza la maglietta, per poi sfilarmela.
"Bella l'idea della gonna, comunque." Afferra i bordi inferiori della gonna e la alza, facendo notare i miei slip, anchessi neri.
Io resto in silenzio, rifiutando di chiedermi se davvero sto ferma perchè ho paura o perchè, tutto sommato, voglio che questo accada? Forse per ripicca ad Ashton, magari.
Mi sfila gli slip, facendoli cadere sui miei piedi e io mi sfilo il reggiseno, restando nuda davanti a lui.
"Ottima scelta." Sorride malizioso, slacciandosi i jeans.
"Faccio io." Poggio le mani sulle sue slacciando i jeans e boxer, facendoli cadere sui suoi piedi. Gli sorrido maliziosa sfilandogli la maglietta. È questo che lui vuole? lo avrà.
Mi prende in braccio, le mie cosce a cingergli il suo bacino e sussulto quando mi sbatte violentemente contro il muro, entrando in me.
"12 minuti." Ansimo, stringendogli i capelli fra le mani.
"È ancora troppo presto, cara." Geme lui, spingendo piú velocemente.
"Ale! Ale sei quí?" Sento la voce di Andrea e dei battiti violenti sulla porta.
"Giuro che prima o poi lo uccido di botte a quel ficcanaso." Sussurra lui, continuando quasi indisturbato.
"Ale, rispondi cazzo, sei lí dentro?" Batte ancora piú forte sulla porta.
"Si, sono quí." Rispondo, cercando di risultare il piú normale possibile, mentre Davide continua il suo giochetto.
"Esci di lí, immediatamente." Andrea. Davide mi guarda furioso e aumenta ancor di piú la velocità dei movimenti. Penso che non resisteró ancora per molto.
"Andrea, ti raggiungo tra un po', ora vai." La mia voce esce come un gemito e mi maledico mentalmente.
Io e Davide veniamo nello stesso momento e appoggio la testa sulla sua spalla, aspettando che i miei respiri si regolarizzino.
Ci vestiamo entrambi. "Puoi andare." Dice lui.
Apro la porta ed esco, raggiungendo Andrea.
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Vabeh oh, io proprio non ci riesco ad eliminarla sta storia.
Mi piace ed ho preso un impegno che devo mantenere.
Quindi boh, fanculo alle visualizzazioni, io sono quì e ci saró sempre, quindi se a voi va di esserci ben venga.
Mi scuso per gli eventuali (e probabili) errori di battitura, ma, come vi ho già detto, aggiorneró sempre e solo dal cellulare.
Votate e Commentate, che vi costa? A voi Nulla :c
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ovviamente ricambio tutti :'3
loveya.x