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jungcock 🏍
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agustd oh cazzone, devi ancora prestarmi la moto.
jungcock scordatelo.
taetanic 愛してる.
il commento parve non tardare, ancora una volta jungkook sospirò a quella scritta. la notte precedente se pur odiasse l'utilizzo di internet era dovuto ricorrere a svariati traduttori online, eppure ognuno dava un risultato diverso.
alla fine della serata jimin era andato via e jungkook aveva smesso di rispondergli. il ragazzo aveva insistito ancora, mandando messaggi in giapponese fino al mattino successivo.
bloccò lo schermo del cellulare e guardò la propria immagine riflessa allo specchio. passò le dita tra le ciocche scure poi i suoi occhi ricaddero sulle lenti rotonde che portava in casa. le ripulì, un istante dopo un'altra notifica.
uscì dal bagno, si mise lo zaino in spalla ed uscì presto da quelle quattro mura. le cuffie nelle orecchie e la voce melodiosa di iu a risuonargli in testa per l'intero tragitto.
nel voltare l'angolo si scontrò contro un corpo, così jungkook si inchinò e si scusò, poi sollevò il capo e il respiro sembrò mancargli.
davanti a sè, un ragazzo dall'aspetto giovanile e dalla folta chioma grigiastra a coprirgli gli occhi. l'immagine di quel ragazzo misterioso gli comparve in mente e si convinse si trattasse di lui.
stava per insultarlo, per urlargli contro di lasciarlo in pace e di smetterla di parlargli in una lingua di cui conosceva poco, ma il ragazzo parlò e la sua idea crollò all'istante.
«scusami, non ti ho visto. scusami tanto.» parlava un fluente coreano e jungkook dovette ricredersi. gli sorrise soltanto e lo guardò andare via, con le mani nelle tasche e il cappuccio sollevato sul capo.
sembrava davvero lui.. pensò, ma ricordò che lo straniero parlasse soltanto il giapponese e lasciò perdere, tornando sui suoi passi.