THE SLEEPLESS KING (Libro 1)...

By SilviaVancini

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[Il cartaceo di THE SLEEPLESS KING è già disponibile su Amazon!] Taehyung non vuole diventare Re. Ha scoperto... More

PRIMA DI COMINCIARE LA LETTURA:
Prologo
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epilogo
SPAZIO AUTORE:

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By SilviaVancini


“Che ci facciamo qui?”

“Vedrà, Altezza, vedrà. Non si deve preoccupare di niente.”

Altroché se Taehyung si preoccupava, invece. Domenico era venuto dopo cena a tirarlo fuori dalle sue stanze, gli aveva fatto indossare il mantello e lo aveva fatto uscire in giardino. Erano arrivati a ridosso delle mura e si trovavano nel bel mezzo di una fiaccolata.

Non c’erano proteste in corso, ma almeno una settantina di uomini avevano disposto le loro torce tutt’attorno a una piccola tenda. Se ne stavano seduti sull’erba e parlavano, bevevano, facevano schiamazzi. Pareva un formicaio.

Taehyung fece per andarsi a sedere in fondo al gruppo, ma Domenico gli fece strada verso la prima fila. Un paio di omaccioni bestemmiarono quando gli vennero pestate le dita, ma bastò un’occhiata al principe a farli ammutolire. Il riflesso delle fiaccole tingeva la sua corona di rosso.

Taehyung si sedette a terra e Domenico si mise in disparte. Nell’aria si percepiva un certo entusiasmo, ma, non sapendo cosa stesse aspettando, lui si perse a guardare la tenda.

Era fine, elegante. I decorativismi orientali non lasciavano dubbi sulla sua provenienza e di sicuro non era fatta per resistere alle intemperie, non con quei drappeggi di stoffe lucide e tinte violacee.

Partì uno scroscio di applausi e Taehyung iniziò a battere le mani in automatico. Il generale Adrian era arrivato a cavallo di uno stallone e già sorrideva a destra e manca. Come lo vide, Taehyung realizzò che tutti quegli uomini erano gli stessi con cui si allenava ogni mattina. 

“Abbiate un po’ di pazienza, tra un po’ iniziamo. Devo dire solo due parole.”

Ovazioni da parte del pubblico, Adrian rise. La disinvoltura con cui si relazionava alla gente era qualcosa che Re Quentin si sognava la notte. Quell’uomo avrebbe potuto stranutire che si sarebbe levato al cielo un coro di: “Salute!”

“La cerimonia del crisantemo è un dono che il Re offre ad ogni soldato del suo esercito. Negli anni sono stati a decine i caduti in battaglia e lui rimane sempre molto toccato ogni volta che questo-"

"Così toccato che non si degna nemmeno di presentarsi qui."

Le teste di tutti si girarono. Dalla tenda era uscita una donna in carne, con i capelli raccolti e i costumi del Giappone. Il suo viso era pieno di rughe, ma quegli occhi esotici erano miniere di pepite.

Alle spalle di Taehyung la gente iniziò a sussurrare.

"Eccola, è lei, la fattucchiera.”

“Dicono sia immortale.”

“Non è immortale, sono tutti dicerie.”

Fattucchiera? Nel senso di strega buona?

Taehyung aveva sempre vissuto fuori dal mondo, ma a una cosa del genere poteva anche crederci. Non aveva mai visto nessuno superare i quarant’anni d’età e quella donna ne dimostrava almeno il doppio.

Atsuko si portò al fianco del generale Adrian, per niente intimorita. Si muoveva con una tale fermezza che le montagne si sarebbero fatte da parte pur di non mettersi sul suo cammino.

"Ascoltatami bene, signori!" disse. "Nella tenda c'è spazio per una persona alla volta. Buttatemi giù un palo come quelli dell’anno scorso e vi strapperò i peli dal petto di persona. E sturatevi bene le orecchie, perché non lo ripeto: vi disegnerò un fiore sul braccio ed ogni volta che rischierete la vita un petalo sparirà. Se credete nella magia bene, altrimenti fatevi venire un attacco di panico.”

Adrian coprì Atsuko facendo un passo in avanti. I soldati avevano tutti crucciato la faccia e lui doveva riprendere in mano la situazione.

"Come dicevo prima, Re Quentin vuole ricambiare la vostra devozione. Il crisantemo non vi prolungherà la vita, ma vi dirà quanti colpi vi distanziano dalla morte. Vi permetterà di vivere con più consapevolezza.” 

I soldati iniziarono a vociferare tra di loro e Adrian si chinò su Atsuko.

"Vi costava tanto limitarvi a raccontare la leggenda?"

"Quella vecchia storia? Non interessa più a nessuno."

Adrian fece per ribattere, lei tagliò corto.

"Bene!" esclamò all’indirizzo di tutti. "Sotto a chi tocca!"

Atsuko tornò nella tenda, Adrian andò a mettere Taehyung in piedi.

"Forza, Taehyung.”

"Io posso anche aspettare, fate andare prima gli altri."

"Non siate timido. Fra qualche anno sarete al comando dei Dodici e loro si trovano tutti fra queste persone. Se non andate voi non va nessuno.”

I Dodici, pensò Taehyung mentre veniva trascinato all’interno della tenda. Se li era quasi dimenticati.

Un misto di erbe e incensi gli pizzicò il naso una volta che fu dentro. L’unica fonte di luce era un paio di candele, ma lo spazio era così raccolto che erano sufficienti. Erano posate su di un tavolino, l’unico pezzo di mobilio presente. 

"Ma guardate un po' chi abbiamo qui. Il figlio del Re."

La fattucchiera sorrise con il disprezzo tra i denti. Taehyung si sedette al tavolino, già in un bagno di sudore.

“Fuori il braccio destro. Stendetelo verso di me.”

Taehyung ubbidì e lei poggiò sul tavolo l’intruglio a cui stava lavorando da quando era arrivato. Quel liquido color pece era troppo denso per schizzare fuori dalla ciotolina.

La fattucchiera iniziò a ripulire pennini e arnesi che aveva tirato fuori dalle tasche della sua veste. Il ragazzo la guardava senza dire una parola, ma iniziò a far ballare un ginocchio sotto al tavolo. Disse la prima cosa che gli venne in mente quando la tensione fu troppa.

"Qual'è la storia?"

"Che storia?"

"Quella della cerimonia. Del fiore."

Atsuko si interruppe e alzò gli occhi. La sua voce era un concentrato di diffidenza. "Volete conoscere la leggenda del crisantemo?"

Taehyung fece di sì col capo.  

Atsuko lo guardò fisso per qualche secondo, come per dargli il tempo di rimangiarsi la richiesta. Quando questo non accadde scrollò le spalle.

"Se ci tenete tanto..." 

Il racconto non iniziò subito. Prima Atsuko afferrò il polso di Taehyung e lo tenne piantato al tavolino, poi gli spalmò la sostanza nera all’interno del braccio. Era appiccicosa e faceva subito presa. Taehyung si trattenne dall'arricciare il naso.

"C'era una bambina nel mio villaggio, tanti anni fa. Suo padre era un mercante e lei lo vedeva molto di rado. Un giorno, dopo un viaggio particolarmente duro, il padre tornò a casa in fin di vita e la bambina si disperò. Lei era molto giovane, lui molto vecchio, e nessuno dei due aveva davvero avuto il tempo di conoscere l’altro." 

Atsuko posò la mano sopra la chiazza di liquido nero. La sua presa era salda, energetica, e il contatto scottava Taehyung senza bruciarlo.

"Vedendola così triste, uno spirito le disse che l'uomo sarebbe vissuto tanti giorni quanti erano i petali di un fiore che le regalò. Doveva essere un dono consolatorio, ma la bimba si fece furba: quando fu lasciata sola tagliò ogni petalo in tante striscioline e al suo ritorno lo spirito trovò il numero di petali triplicato. Commosso dal gesto, concesse a suo padre un anno di vita per ogni petalo.”

Lo sguardo della donna era perso nel vuoto. Sulle labbra aveva un po’ di nostalgia e a Taehyung venne naturale parlare piano.

"E' una bella storia."

Lei fece un verso con il naso. Diede un'ultima stretta al braccio del principe e fece per staccare la mano, ma l'operazione si rivelò meno immediata del previsto; il liquido aveva fatto presa anche su di lei e si staccò a brandelli, come una pellicola.

Tra grumi neri e pelle irritata, all'interno dell'avambraccio di Taehyung c'era un crisantemo. Era grande quanto un palmo e i suoi contorni erano sottili e nerissimi, pareva disegnato a china. I petali erano nove, lunghi e sottili. Taehyung fu subito tentato di passarci un dito sopra.

"Aspettate fuori per un po'." lo istruì Atsuko. "Se il braccio vi rimane attaccato al corpo potete andare, altrimenti fatemi un fischio."

"Cosa?"

Taehyung venne buttato fuori dalla tenda. I soldati ci si erano tutti allineati davanti e lui per poco non finì addosso al primo di loro. Non sapeva dove fosse meglio aspettare, per cui decise che sedersi sotto uno degli alberi sarebbe andato benone.

Iniziò a camminare di buona lena, ansioso di trovare un po’ di pace. Essendo circondato da torce dovette per forza camminare lungo la fila di soldati e lo fece senza incrociare lo sguardo di nessuno.

Forse avrebbe fatto meglio a guardare per terra, invece, perché finì con le gambe all’aria.

Taehyung sputò un filo d’erba. Un gomito gli era sprofondato nella terra molliccia e aveva un sottofondo di risatine nelle orecchie.

Non sapeva com’era successo. Un attimo prima stava camminando, l’attimo dopo…

L’attimo dopo uno dei soldati aveva piazzato un piede fuori dalla fila e lo aveva fatto inciampare.

Taehyung avrebbe riconosciuto quello stivale ovunque. Era stato lui a lanciarlo contro l’essere più ignobile del pianeta.

Jungkook faceva finta di niente. Era ancora irriconoscibile per via del taglio di capelli, ma non poteva che essere lui. Si era voltato verso i suoi compagni, ma le loro facce ridenti lo tradivano.

Taehyung vide Domenico corrergli incontro, ma gli fece segno di stare dove si trovava. Si sollevò di terra un ginocchio alla volta, il bel mantello completamente chiazzato di fango.

L'ilarità generale del gruppo stava degenerò, ma Jungkook continuava a non considerarlo, neanche quando cominciò a camminare verso di lui. Si prese addirittura il tempo di rispondere quando gli venne chiesto come si fosse fatto il taglio allo zigomo.

"Ti conviene stare attento, Jungkook." sputò Taehyung. "Perderai i tuoi petali in men che non si dica se ogni volta che ti tagli i capelli devi squarciarti la faccia.”

Questo sì che attirò l’attenzione dell’altro. Le risate dei suoi amici gli si ritorsero contro e Jungkook si girò a guardare il biondo con una tale rabbia che se avesse aperto la bocca avrebbe sputato fuoco.

Taehyung non sapeva se a mandare in bestia l’altro fosse essere esposto davanti a tutti o essere chiamato per nome, ma ci godeva. Se la godette ancora di più quando il secondo soldato uscì dalla tenda e Jungkook si mise a spintonare tutti per infilarcisi lui.

Taehyung si raddrizzò la corona e se ne andò. Se gli si fosse staccato un braccio se lo sarebbe tenuto così.



 
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[completa] ❝ dove per una scommessa, taehyung diventa l'insegnante di giapponese di jungkook. ❞ capitoli brevi 300/400. @sannieung completed on 2022.